Hanno dominato la Nhl e ora volano nella finalissima, i Vancouver Canucks vincono 3 a 2 una gara epica, drammatica ed esaltante, decisa dopo due overtime e con pareggio arrivato sul filo del rasoio.
San Jose @ Vancouver gara 5 (1-3)
Gli Sharks sanno di avere solo un lumicino di speranza per riaprire una serie quasi compromessa, Luongo che salva in miracolo su Thornton da brutti presagi alla serata, i gemelli Sedin confezionano invece il cioccolatino che Alex Burrows deve solo spingere in rete, 1 a 0 e boato dell’incredibile folla canadese, anche al buoi la prima linea di Vancouver farebbe ugualmente gol.
Il futuro sindaco di Vancouver Roberto Luongo blocca ancora l’impossibile anche quando San Jose ha due uomini di vantaggio sul ghiaccio ma deve arrendersi lo stesso alla caparbietà di Dan Boyle che in power play regala la sassata che vale il pareggio. Anche Niemi ha il suo bel da fare contro Burrows ma la beffa inaspettata arriva in apertura di periodo finale quando scatta un clamoroso due contro zero per l’attacco Sharks, Pavelski supera Luongo e Setoguchi deposita il puck nella rete libera per il sorpasso, 2 a 1!
Passano i minuti e l’ansia di Vancouver inizia a diventare fastidio quando nessun attacco riesce a trovare il pareggio cosi la formula di Vancouver diventa la prima linea d’oro più Kesler, Luongo si accomoda in panca, accade che a 13 secondi dalla fine della gara, quando San Jose sta per esultare, Henrik Sedin scocca un tiro verso Niemi, a mezz’altezza il disco viene deviato da Ryan Kesler e il boato preannuncia il gol, l’incredibile gol del pareggio con l’Arena di Vancouver che mette un altro tassello importante nella gioia verso il trionfo.
La rabbia di San Jose si sfoga contro Luongo insuperabile nel primo overtime dove compie salvataggi da lode, Higgins ha anche l’opportunità di volare solo davanti a Niemi ma cosi sarebbe troppo opportunismo. L’episodio incredibile accade quando si passa al secondo overtime, la velocità di gioco dei Canucks fa vittima Antti Niemi, Edler e Burrows recapitano velocemente un disco a Kevin Bieksa che tira col disco che diventa una ruota impazzita, Niemi si volta senza capire dove sia il disco e lascia aperto l’unico spiraglio possibile per la rete del 3 a 2 nell’incredibile epilogo di una serie che consegna lo storico pass verso la Stanley cup.
San Jose esce a testa alta, nell’hockey un episodio costa di più dei 56 tiri indirizzati contro Luongo, ma purtroppo la tifoseria degli Sharks mettono tra i ricordi un’altra postseason dove si arriva ad un passo dal paradiso ma si deve lasciare spazio ad altre squadre per la gloria con ennesimo rimpianto di altri fantastici 4, Thornton, Marleau, Heatley e Pavelski. Il futuro della franchigia californiana è ora da riscrivere, da sfruttare come basi Logan Couture e Ryane Clowe, il resto è un incognita visto che la pazienza da queste parti è ai minimi storici.
Quel 1994 la Stanley Cup fu di marca New York Rangers sollevata al cielo da Mark Messier, capitano tuttofare che trasformava in oro tanto coraggio, Ryan Kesler assomiglia un bel po’ alla versione del leggendario Mark esploso dopo una regular season all’ombra dei gemelli d’oro Sedin che ora possono ringraziare il gioiello Canucks per playoff leggendari, versione Nhl dei big Three della Nba.
Quel 1994 lasciava rimpianti a Pavel Bure trascinatore della squadra canadese con 107 punti in regular season nell’ennesima stagione con i rimpianti di Wayne Gretzky a Los Angeles.
Anni dopo la batosta subita con i Rangers lascia gravi ferite alla franchigia di Vancouver che salta i playoff dal 97 al 2000 uscendo successivamente al primo turno tre volte nelle quattro stagioni che seguirono col draft che inizia a sorridere al Canada.
Il 1999 suggella il gemellaggio tra Vancouver e il MoDo Ornskoldsvik quando con la scelta numero 2 e 3 arrivano Daniel e Henrik Sedin, il 2003 l’Ohio State fa uscire con la scelta numero 23 Ryan Kesler, Florida invece decide di regalare un promettente ma acerbo portiere quale Roberto Luongo in cambio di Krajicek, Shirokov e Bertuzzi facendo conoscere alla terra canadese un portiere che oggi, a Vancouver, è la persona più importante della città.
Tutti insieme i fantastici 4 ora sognano di riportare nella terra che respira hockey una coppa che manca dal 1993 con i Canadiens, farla conoscere per la prima volta a Vancouver, in un atmosfera degna già della coppa più bella, Tampa o Boston avvisati.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.
la stanley cup tornerà sicuramente in canada
tra miami-dallas e vancouver-boston prevedo molte notti insonni, che bello!!!
Finale indubbiamente meritata, dopo una grande regular season e un difficilissimo primo turno risolto a gara 7 contro i campioni in carica la squadra ha avuto la meglio in maniera convincente di due ottime squadre come Predators(4-2) e Sharks(4-1 difficile da pronosticare alla vigilia).
Ora Boston, se il trend di risultati continua finisce in sweep!
Go ‘nucks!
quest’anno verrà fatta la storia e i VANCOUVER CANUCKS vinceranno!!!!!!!!!!!!ROBERTO LUONGO e i fratelli SEDIN distruggeranno i BRUINS………….