Avevamo lasciato la serie tra San Jose e Detroit sul 2 a 0 a favore degli Sharks, incredibilmente abbiamo invece assistito ad una serie arrivata sino a gara 7.
San Jose @ Detroit gara 3 (2-0)
Serve la Joe Louis Arena per far rialzare i Red Wings, si riparte separando Datsyuk e Zetterberg su due linee differenti, l’artista russo si trova in coppia con Holmstrom, il vichingo svedese sta con Johan Franzen.
I primi miracoli sono di Niemi contro gli attacchi Red Wings, mentre “baby Lidstrom” Kronwall fa volare Heatley malamente ma è Helm a far danni con un bastone alto immediatamente punito.
L’asse Pavelski-Thornton regala in power play il primo gol a Devin Setoguchi e per uno che si ispira nell’hockey a Cristiano Ronaldo è un gioco da ragazzi depositare il disco alle spalle di Howard, 1 a 0.
L’inferiorità numerica è fatale anche a San Jose quando Poti va in panca puniti, dal successivo attacco arriva l’assist-magia di Zetterberg per capitan Lidstrom, la conclusione è una fucilata che sfugge anche alle telecamere con Detroit che si salva a venti secondi dalla fine del primo periodo.
Antti Niemi prosegue la guerra contro le conclusioni dei padroni di casa, solo Patrick Eaves riesce a superare il goalie finlandese su discesa perfetta di Darren Helm, 2 a 1.
Gli Sharks rispondono ancora in power play, su penalità per Rafalski è ancora Setoguchi a superare Howard con un missile ma i Red Wings rispondono colpo su colpo in superiorità numerica con Datsyuk che riceve da Zetterberg e deposita il gol del 3 a 2 in scioltezza.
Se l’arena di casa crede che ora sia un gioco da ragazzi riaprire la serie ci resta male quando a quattro minuti dalla fine Dan Boyle trova il corridoio giusto per il pareggio, è 3 a 3 e si va all’overtime.
Setoguchi fa soffrire i suoi tifosi quando regala un power play non sfruttato a Detroit, poi fa soffrire i tifosi Red Wings quando imbeccato da Thornton trova una magica conclusione che supera Howard, è la sua tripletta che condanna Detroit alla terza sconfitta nella serie grazie anche ai tre assist di capitan Thornton.
San Jose @ Detroit gara 4 (3-0)
Per Detroit gara 4 potrebbe essere il capolinea stagionale, i titoli sono tutti dedicati alla straordinaria carriera di Nicklas Lidstrom che a 41 anni potrebbe giocare stasera l’ultima partita della sua carriera. Tanti elogi che sanno di addio, il capitano non fa una piega e sa che l’orgoglio di chi si crede spacciato può far miracoli.
La prima riscossa dei veterani terribili si scontra ancora con Niemi che blocca Datsyuk e Holmstrom, il primo veterano arrabbiato è Todd Bertuzzi che compie una giravolta per spiazzare Heatley e di rovescio segnare l’1 a 0.
Accade poi che una discesa di Cleary fa arrivare un disco pericoloso in attacco Sharks, il puck chiede solo di essere lanciato in rete e ci pensa Lidstrom a scagliare il solito missile verso Niemi, è 2 a 0.
White regala il power play a Detroit che passa un primo periodo infuocato, Zetterberg passa ancora al centro ma il puck viene deviato e comincia a saltellare, lo addomestica un campione che lo coccola e lo scaglia in rete con una facilità disarmante nella difficoltà, quel campione è Nicklas Lidstrom, il capitano.
Dare per spacciati gli Sharks è un errore madornale, Logan Couture riapre i giochi con Howard che non trattiene la conclusione, Dan Boyle fa 3 a 2 a metà del secondo periodo risolvendo in gol una delle tante mischie davanti al portiere dei Red Wings.
La paura si materializza in apertura dell’ultimo periodo quando Dany Heatley si ritrova tutto solo davanti ad Howard e deposita il disco del 3 a 3 alle spalle del portiere, tutta la Joe Louis Arena pensa che si è agli sgoccioli della stagione, ci pensa cosi Darren Helm a 1 minuto e 27 secondi dalla fine a segnare quel gol del 4 a 3 che tanto sa di liberazione concludendo alle spalle di Niemi dopo che i Red Wings cercavano di entrare insieme dentro la porta in stile football.
La carriera di Lidstrom (182 punti nei playoff, secondo difensore di sempre) prosegue cosi almeno un’altra partita con buona pace di chi lo voleva ko nella sua Detroit.
Detroit @ San Jose gara 5 (1-3)
Per San Jose si è trattato di un incidente di percorso concedere una vittoria ai rivali, in terra californiana tutti sono sicuri che la festa arriverà in gara 5.
Ne sono quasi certi dopo che Ericsson a colpo sicuro viene fermato da Antti Niemi con una grandissima parata e sul ribaltamento di gioco Devin Setoguchi devia in porta il tiro di Boyle per l’1 a 0!
Detroit si salva grazie alle parate di Jimmy Howard ma quando Clowe apre per Pavelski il disco deve essere solo poggiato in rete nel 2 a 0 in quello che sembra il saluto nella serie ai Red Wings.
Meno di un minuto più tardi Datsyuk offre a Kronwall il gol del 2 a 1 che riapre il match, dove resta da giocare solo il periodo finale.
Passano appena 54 secondi dall’avvio per Logan Couture e arriva il 3 a 1 scatenando la festa e teoricamente mettendo ko l’animo dei veterani di Detroit.
Invece i terribili giovanotti di Detroit si svegliano di colpo, Ericsson si trova nel posto giusto al momento giusto e chiude in gol il secondo assist di Datsyuk, mischia su tiro di Kronwall e Cleary insiste quel tanto che basta per rivedere dentro la gabbia il 3 a 3 nello stupore generale.
Con l’adrenalina a mille Detroit esplode, Datsyuk difende il disco, lo offre per Holmstrom, tiro e rete del sorpasso, 4 a 3 e tutto da rifare per San Jose, incredibile rimonta Red Wings quando ormai non ci credeva più nessuno.
Gli Sharks tirano 42 volte verso Howard ma raccolgono solo 3 gol in una partita che stranamente non ha visto gol in power play.
San Jose @ Detroit gara 6 (3-2)
Crederci, crederci assolutamente è il motto di Detroit con la squadra di Babcock che si è rialzata sull’orlo del baratro, ripartire da quel magico terzo periodo dove 3 gol hanno permesso che l’avventura playoff sia ancora viva.
La statistica che solo 3 team hanno ribaltato un 3 a 0 nella serie si ripresenta anche nel secondo turno di playoff dopo Chicago-Vancouver e il non-miracolo dei Blackhawks.
Gara 6 è la più strana di tutte, la paura di entrambe le squadre blocca il tabellino marcatori per i primi quaranta minuti e gran parte del merito è dei due portieri che bloccano ogni azione offensiva e demerito per chi come Miller e Cleary mandano fuori dischi che sembravano gol fatti.
Cosi per far esplodere il periodo finale serve il gol di San Jose che arriva con Logan Couture bravo nel far passare il disco sotto le gambe di Howard con l’estremo difensore che prova a salvare tutto quando è troppo tardi. Risvegliati dal letargo i coriacei Red Wings danno finalmente spettacolo, Niemi fa capolavori di parate su Datsyuk e Zetterberg ma si deve arrendere alla deviazione del vichingo stellare di Detroit su tiro di Kronwall, 1 a 1. Il gol di Zetterberg è linfa vitale per tutta la Joe Louis Arena, la marcia in più di Pavel Datsyuk serve per l’assit verso Filppula, 2 a 1 boato locale e inerzia della serie che va sul pareggio.
Setoguchi prova a riportare i suoi sul 2 a 2 ma trova Howard sulla strada per non arrivare a gara 7, Helm invece deposita nella porta ormai vuota il 3 a 1 finale, prima gara della serie che termina con 2 reti di scarto per chi vince.
Detroit @ San Jose gara 7 (3-3)
Gli americani vanno pazzi per le statistiche dunque non si fanno pregare per snocciolare la storia, è l’ottava serie che si riapre dal 3 a 0 in gara 7, ultimi proprio i già citati Blackhawks con i Canucks, solo 3 di queste sfide ha visto vincere chi era sotto nelle prime tre gare.
San Jose capisce che Detroit è irritante quanto una gomma da masticare che s’infila sotto la scarpa e non si riesce a eliminare, la rabbia di una rimonta subita o la paura di non capire dove poter contrastare l’onda biancorossa che rischia di travolgere il sogno della finale.
Nel dubbio gli Sharks scelgono di giocare il tutto per tutto, fanno pagare a caro prezzo il power play che Ericsson regala a San Jose con Devin Setoguchi che da ottima bestia nera dei Red Wings porta in vantaggio i suoi, 1 a 0, nell’ennesimo grande assist di Thornton.
Logan Couture si mette in mezzo al rinvio di Henrik Zetterberg, risultato è il tiro che regala il 2 a 0 a San Jose che mantiene la calma in memoria di troppe rimonte indigeste.
Niemi continua a far miracoli, poi tre contro due in contropiede parte l’asse Filppula-Zetterberg con gol del 2 a 1 della stella di Detroit.
Tutto o quasi da rifare per gli Sharks ma quando si assiste allo scontro tra compagni di squadra che mette ko Dan Cleary andato a sbattere rovinosamente contro Hudler sembra che il vento abbia deciso su quale squadra soffiare, Dan Boyle regala un grandissimo passaggio per Setoguchi neutralizzato da Howard che non può nulla sul rimbalzo di Patrick Marleau, altro pezzo di storia Sharks che realizza il 3 a 1!
L’ultima perla della serie è del miglior giocatore dei playoff sponda Detroit, Pavel Datsyuk è l’ultimo ad arrendersi, s’invola e realizza di rovescio l’ultimo grandissimo gol dei suoi playoff e dell’avventura dei Red Wings 2010-11, finisce 3 a 2 e avanzano alla finale di conference gli San Jose Sharks, testa di serie numero 2, contro Vancouver Canucks testa di serie numero 1, in pratica il meglio che c’è nella western.
Per la Nhl si chiude un pezzo si storia con Mike Modano che si ritira dopo aver disputato solo 2 partite in questi playoff e 1.374 punti in carriera, con Draper e Osgood che salutano Hockeytown diventando free agent.
Nicklas Lidstrom chiude l’ennesima grande stagione da protagonista con 8 punti nei playoff nella stagione che l’ha visto tagliare il traguardo dei 1.000 punti, sperando che il fuoco della battaglia gli dica di continuare un altro anno.
Ora concentriamoci sulla finale, Canucks-Sharks, in palio il paradiso della Stanley Cup.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.