Chicago rialza la testa ad un passo dalla sconfitta!
Gara 3 (Canucks-Blackhawks 2 a o)
Sotto 2 a 0 nella serie a Chicago non resta che l’effetto United Center e l’orgoglio di chi la scorsa stagione ha sollevato l’ultima coppa. Una mano alla timidezza iniziale la da Christian Ehrhoff che con una penalità regala a Chicago 6 secondi di power play, tanto basta a Duncan Keith per illudere inizialmente il sacro palazzetto che vide le gesta di sua maestosità Michael Jordan con un missile degno di una bomba da 3 punti.
L’illusione dura un periodo e mezzo, finché Vancouver non decide di cambiare le sorti della gara e in un minuto si vendica dei 5 secondi in power play dei Blackhawks nell’1 a 0 e pareggia con Ehrhoff, poi raddoppia con Daniel Sedin e sul 2 a 1 si ammira la grandezza di chi ha chiuso la Western conference al primo posto.
Demoralizza la forma strepitosa di Luongo più volte decisivo su Hossa e Toews, l’unico che riesce nel pareggio è Patrick Sharp, ancora in superiorità numerica ma Crawford nel periodo finale si fa trovare fuori posizione da Samuelsson che realizza su assist di Henrik Sedin il decisivo gol del 3 a 2, il tutto senza vedere nei Canucks un’esagerata forza, con i campioni che non sfruttano questo e lasciano casa sotto 3 a 0 nella serie.
Gara 4 (Canucks-Blackhawks 3 a 0)
Solo tre squadre nella Nhl hanno ribaltato una serie sotto 3 a 0, ultimi a riuscirci i Flyers lo scorso anno contro i Bruins, ora prova Chicago ad essere la quarta squadra a far l’impresa.
Senza Seabrook maltrattato da Torres in gara 4 coach Quenneville recupera Dave Bolland out dal 9 marzo, schiera Viktor Stalberg con Toews e Kane in una linea giovanissima, Keith e Leddy davanti a Crawford.
Vancouver risponde con i gemelli d’oro Sedin con Burrows nella fantastica prima linea con Hamuis e Bieksa a proteggere Luongo.
I campioni partono grintosi e convinti che non avvera lo sweep, bastano meno di 2 minuti che Bickell s’invola lanciato da Frolik supera Bieksa e deposita il disco alle spalle di Luongo, 1 a 0!
La gioia dura appena 4 minuti, Bolland regala la superiorità numerica ai Canucks, Salo spedisce con una posta raccomandata veloce il disco infiammato dietro Crawford che vista la velocità neanche lo nota, con la collaborazione di Campbell è 1 a 1 e tutto da rifare per i campioni. Il nervosismo prende di mira Hossa che dopo una carica contro LaPierre prende direttamente la via degli spogliatoi travolgendo per poco mister, dottore e balaustra che si apre di scatto. Sull’1 a 1 si chiude la prima frazione di gioco.
Quello che viene detto negli spogliatoi forse assomiglia al discorso di un celebre allenatore portoghese di calcio ai suoi in una partita dal dentro o fuori “quando rientrate qui fate in modo di aver dato tutto, ogni goccia di sangue, ogni respiro, rientrate negli spogliatoi anche sconfitti,ma avendo dato tutto”
Chicago è trasformata, la scossa dà i suoi effetti dopo 5 minuti, quando Kane apre il gioco liberando Campbell tutto solo, tiro e gol del 2 a 1, approfittando anche di Luongo in condizioni fisiche non ottimali. Venti secondi più tardi discesa di Frolik e assist per Keith, disco piazzato dove Luongo non arriva e 3 a 1! I campioni provano il tiro da qualsiasi posizione, Bolland recupera un puck sul pressing di Frolik, avanza e deposita il disco ancora alle spalle del goalie di Vancouver che nulla può per opporsi, 4 a 1.
Il periodo perfetto si chiude col tunnel col quale Bolland indirizza il disco verso il grande protagonista odierno Michael Frolik, fuga verso Luongo e gol del 5 a 1!
Se il discorso negli spogliatoi richiedeva un effetto immediato Quenneville può dirsi soddisfatto, la frittata per i Canucks prosegue anche nel terzo periodo quando LaPierre è punito per una carica eccessiva su Campoli, il successivo power play vale il 6 a 1 di Sharp liberato da Toews e Kane, con Luongo che a 15 minuti dalla fine lascia il ghiaccio in favore di Schneider.
Altra penalità contro i Canucks e 4 contro 3 sul ghiaccio per i Blackhawks spunta il gol del 7 a 1 con Sharp tutto solo alla conclusione con Hossa che lo libera facilmente. L’ultimo che alza bandiera bianca è Daniel Sedin che realizza l’inutile marcatura del 7 a 2 ancora grazie a una superiorità numerica, rete che chiude anche l’incontro, con i propositi di chiudere la serie rimandati in terra canadese.
Per Dave Bolland al rientro 1 gol e 3 assist, niente male per una serie che ancora ha tanto da raccontare.
Gara 5 (Canucks-Blackhawks 3 a 1)
Vancouver prepara la festa dimenticando che Chicago ha in testa il film “Il Gladiatore” e non ha nessuna intenzione di abdicare. Tra le fila degli Hawks c’è un giocatore che non sa cosa sia la Nhl senza arrivare in finale, Marian Hossa sa che non esiste uscire al primo turno e dopo aver timbrato le ultime tre finalissime è l’ultimo ad arrendersi.
Fin dal primo periodo la General Motors Place capisce che non tira aria di festa, anche se l’atmosfera canadese è unica e incredibile. La paura di non vedere Luongo tra i pali si spegne subito ma il portiere resta ancora malconcio dopo gara 4 dove si è vista seria difficoltà per problemi fisici e continui esercizi di stretching. Ancora Stalberg con Toews e Kane per inseguire il miracolo, i gemelli Sedin con Burrows per chiudere la serie in casa.
16 secondi e Campbell fa rotolare sul ghiaccio Henrik Sedin causando la prima infrazione di gioco non sfruttata dai Canucks. Tanner Glass ai danni di Vancouver è punito per aver placcato Kane, dal power play successivo Chicago si ricorda di essere campione, Keith cede il disco all’indiavolato numero 81 fin li in letargo, s’inventa una discesa senza ostacoli, tiro e gol, Hossa porta in vantaggio gli Hawks, 1 a 0, il tutto sembra di una facilità disumana.
Sulle difficoltà di Luongo preme l’attacco di Chicago, venti secondi dopo il vantaggio ancora pressione ospite, gran bolide imparabile di Duncan Keith e gol del 2 a 0!
I 18.860 spettatori della Rogers Arena ammutoliscono cinque minuti più tardi, altra superiorità numerica contro e nuova difficoltà della difesa canadese nel proteggere Luongo, Campbell libera al tiro Keith, nuova fiondata e deviazione di Patrick Kane, 3 a 0 e primo periodo da incubo per la squadra migliore della regular season.
Può andare anche peggio quando Sharp s’invola tutto solo davanti al goalie di Vancouver, questa volta tiro e strepitosa parata di Luongo nel primo boato locale della serata.
La reazione attesa nel secondo periodo non arriva, anzi Marian Hossa colpisce per la quarta volta, ancora un coast to coast contro Luongo e gol del 4 a 0, con il delizioso assist che libera l’ex Paperino della Nhl.
Sotto di quattro reti dopo appena 22 minuti di gara i Canucks sembrano gettare la spugna sostituendo Luongo con Schneider.
La musica non cambia, Sharp per Hossa, sguardo verso Keith e corridoio libero, gran botta e 5 a 0 nel silenzio che avvolge l’arena canadese che assiste ad una prestazione terrificante.
Il tabellino marcatori non cambierà più con i Canucks che sotto 5 a 0 vanno più sullo scontro fisico invece di tentare una rimonta disperata, cosa che non va giù a Dave Bolland che disintegra la sua mazza in panchina.
Crawford chiude la partita con 36 parate e il suo primo shutout, Luongo prende 4 gol in 12 tiri, addirittura 10 gol nelle ultime 40 conclusioni verso il goalie canadese che deve dimentica queste ultime due partite.
Keith, Hossa e Sharp regalano 9 punti in tutto, con 2 gol e 2 assist per il difensore.
Gara 6 ora sarà l’ennesimo match point per i Canucks da giocare nello United Center, per scacciare l’incubo di una squadra che non riescono a eliminare.
Gara 6 (Canucks-Blackhawks 3 a 2)
I sogni, gli incubi e le certezze di due squadre che stanno vivendo emozioni contrastanti e contrarie alle prime due gare della serie. Lo United Center chiuderà la serie?
Subito una sorpresa in parte clamorosa, tra i pali di Vancouver si presenta dall’inizio Cory Schneider, con Luongo che si accomoda in panchina a riflettere. I Canucks devono dimenticare le ultime due gare, confermano la linea d’oro e bloccano i primi attacchi di Chicago, rispondendo con l’arma letale della squadra “The Sedin’s” con Henrik che imposta sulla balaustra e Daniel che prende in giro Crawford nel gol dell’1 a 0, almeno il morale ora è alto.
I Blackhawks vanno vicini al pareggio con il rinvio errato di Schneider ma Stalberg preso dall’emozione non accetta il regalo di pasqua e tira a lato, col goalie che si riscatta su Kane lanciato a rete appena uscito dalla panca puniti e bloccato al tiro.
La partita è una guerra, lo dimostra Bieksa che fa visita a un tifoso quando la carica di Sharp devasta la balaustra. Schneider sente un po’ troppa responsabilità quando affretta nuovamente un rinvio recuperato dagli Hawks, non trattiene un disco innocuo di Bolland e sul rimbalzo Bickell fa 1 a 1!
Vancouver colpita nuovamente sul morale reagisce un’altra volta, è Campoli a non riuscire nel rinvio del disco su cui si avventa Burrows, tiro e gol, 2 a 1 e nuovo vantaggio Canucks a 1 minuto dalla fine del primo periodo.
La gara riprende in una compilation di cariche che non risparmia nessuno, per una rete si attende il minuto numero 15 dopo che campioni sprecano la doppia superiorità sul ghiaccio con Torres e Raymond,mentre Vancouver colpisce un palo clamoroso ancora con Burrows.
Dave Bolland continua a essere l’ago della bilancia di questa serie, clamoroso ancora il rinvio di Schneider che passa direttamente a Kane, assist al centro e per il già citato Bolland è un gioco da ragazzi depositare in rete il disco del pareggio, 2 a 2 nella frittata Canucks.
Si riparte cosi nel periodo finale, assoluta parità e squadre che si giocano il tutto per tutto, quattro contro quattro sul ghiaccio si assiste alla ripartenza da campioni per i Canucks, Mason Raymond tira, Crawford respinge e Kevin Bieksa (scelta numero 151 del draft 2001) segna per l’ennesimo vantaggio di Vancouver, 3 a 2 e brividi di terrore dello United Center.
La gara è ricca di colpi di scena, Keith fa in modo che Frolik si lanci tutto solo verso il portiere ma viene atterrato da Hamuis, con conseguente penalty shot fischiato per la grande occasione del pari.
Un rigore nei playoff è evento rarissimo, l’ultimo di Chicago risale addirittura al 1995 con l’errore di Poulin contro Toronto, questo pesantissimo disco tiene in apprensione lo United Center come gli ultimi stupendi secondi dell’era Jordan. Parte Michael Frolik tiro e….rete!!!!3 a 3 e tutto da rifare per i Canucks!
Oltre al danno la beffa (non so se da parte Canucks sia beffa) ma Schneider si fa male cadendo all’indietro e dalla panca di Vancouver si alza SuperMan Luongo, finalmente della partita.
Il 3 a 3 è anche il risultato che si trascina sino all’overtime, rendendo la partita ancora più drammatica dove ogni azione può risultare terribilmente decisiva. La Nhl si gusta il sesto giorno consecutivo con gare decise al supplementare, ma se per Vancouver resta un po’ di futuro per Chicago perdere vorrebbe dire salutare la stagione.
Entrambe le squadre hanno occasioni da gol ma il peso del puck diventa un ostacolo insormontabile, Luongo ferma tutto e Lapierre decide l’azione personale anziché passaggio al centro per Higgins.
Dal nulla rispunta Ben Smith (già autore di una doppietta in gara 2)in un’azione dove Hossa ha il disco attaccato al bastone come Messi col pallone, passaggio per Hjalmarsson, tiro non trattenuto da Luongo su cui si tuffa Smith, rovescio col bastone e rete, rete del 4 a 3 nell’overtime, si va a gara 7!!!
È festa grande allo United Center nell’incredibile beffa per Vancouver sempre in vantaggio e che si ritrova a doversi giocare la gara decisiva di una serie che dopo le prime 3 sfide stava dominando.
Chicago è il settimo team nella storia della Nhl ad arrivare a gara 7, solo 3 son riusciti nell’impresa miracolosa di vincere la serie, ora attendiamo con ansia la notte tra il 26 e 27 aprile, tutto può succedere!
Gara 7 Chicago @ Vancouver 26 aprile
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.
Cosa si può dire di una serie che doveva essere chiusa ,ma che ad un tratto rischia di essere una beffa!?!? Spero che Vancouver alla fine passi il turno………