Philadelphia Flyers-Buffalo Sabres è una delle serie che più volte si è ripetuta nella lunga storia della National Hockey League.
Solo la rivalità che antepone i Boston Bruins ai Montreal Canadiens ha un numero maggiore di incontri (33), e un livello di animosità, acredine che raggiunge sempre alte vette.
Qui, tornando al nostro argomento, siamo di fronte a due squadre innanzitutto nate nella “Expansion era”, ossia negli anni che vanno dal 1967 al 1992, e precisamente, i Flyers esordirono proprio nel 1967; i Sabres iniziarono la loro avventura nel 1970. Il momento più alto nella storia della rivalità tra queste due squadre si è avuto nella stagione 1974/1975, quando Flyers e Sabres si contesero la Stanley Cup.
Alla fine, e per la seconda volta, di fila-cosa che è accaduta rarissimamente,e a poche “squadre elette”, i Flyers si aggiudicarono il trofeo, vincendo la serie sul 4-2. Da quel momento, nè Phila-a parte la scorsa stagione, nè Buffalo ha più raggiunto la serie finale.
Per il resto, Sabres e Flyers si sono sempre incontrare a livello di quarti di finale, o come nel ’97, nelle semifinali. Il computo totale però vede in lieve vantaggio Phila, 5-3 per i Flyers.
Ora, veniamo alla sfida, alla serie del 2011. Philadelphia era partita come meglio non poteva. Di solito, chi arriva anche solo in finale, che si tratti di Stanley Cup, Super Bowl, NBA Finals, e finanche World Series, nel baseball, l’anno successivo al grande exploit ha sempre qualche difficoltà a ripetersi: vuoi per la condizione fisica, che gioco forza non può essere sempre la medesima, vuoi per un certo “appagamento”, vuoi per anche movimenti di mercato, che magari influenzano il roster, chi vince, o finisce “runner-up”, secondo, ha quasi sempre queste difficoltà.
Invece i Flyers sono ripartiti alla grande, per il primo terzo della stagione. A metà Marzo, è arrivato infatti un fisiologico calo: tenere certi ritmi per 82 gare è obiettivamente, incredibile. Tutto sommato però, i Flyers sono arrivati secondi, e hanno anche comunque conquistato il fattore campo per tutti i playoffs. E questo conta tanto. E come sanno bene i Blackhawks, il Wells Fargo Center, quando si colora di arancione, “ruggisce”.
Di contro abbiamo una Buffalo che aveva iniziato in sordina la stagione, ma che da Marzo, ha ingranato la quinta, e in successione, ha superato le rivali e si è issata al settimo posto. E conquistando il diritto di sfidare i rivali di Conference in uno dei quarti più belli, ma soprattutto, aperti.
E quindi, veniamo al racconto delle prime tre sfide. Si è iniziato con Gara 1.
Qui è stata soprattutto la difesa di Buffalo, con il goalie Miller su tutti, a letteralmente “coprire” gli avversari, in quanto tanto il goalie Miller ha parato tutti i tiri, quanto la difesa Sabre non ha concesso nulla alle bocche da fuoco di casa. Il risultato si è mantenuto sull’equilibrio fino a pochi minuti dal termine, quando, sorprendentemente, Buffalo ha bucato la rete dei Flyers con un fulmineo tiro di polso di Kaleta. Questo risultato ribalta innanzitutto il fattore campo, ed è anche un “tiebreaker” importantissimo.
Qualche giorno dopo, sabato 16 Aprile di preciso, si gioca Gara 2 e arriva la pronosticabile grande risposta dei padroni di casa. A livello generale, basta dare una rapida scorsa allo “scoring summary” per capire che è stata una di quelle partite da rivedere, se non altro per il punteggio finale: 5-4 per Phila che scocca 34 tiri nella porta, a fronte di 28 tentativi dei Sabres. Il primo periodo si chiude sullo scoppiettante 3-3: Giroux, Carcillo a van Riemsdyk segnano per i Flyers, Vanek (2 goal) e Sekera ristabiliscono il pareggio. Il tutto in 9 minuti e 14.
Gli spettatori sicuramente hanno avuto di che divertirsi. Il secondo tempo poi, vede prevalere nettamente Phila, che in pratica chiude i conti con Leino e Briere. Buffalo sa rispondere ancora nell’ultima frazione con McCormick. Dunque, 5-4 Flyers e parità ristabilita.
Ecco, se vogliamo trovare il classico “pelo nell’uovo”, ci dovremmo rivolgere al “settore portieri”: durante tutta la stagione, e anche qui nei playoffs, sia il giovane Brobovsky che il titolare Boucher hanno avuto delle “uscite a vuoto”, tipo contro i Rangers, dove forse con il giovane Brobovsky, la front line dei Rangers ha trovato un’autostrada spianata, e infatti ha inflitto forse la sconfitta più dura della stagione: quella gara finì 7-0 per i Blueshirts e Callahan segnò addirittura 4 reti.
Ad ogni modo, torniamo a noi. Nella notte appena trascorsa, Buffalo e Phila sono tornate sul ghiaccio. La serie si è spostata a Buffalo. Per questa importante Gara 3 coach Laviolette punta di nuovo su Boucher. Il quale lo ripaga con una grande prestazione: sui 37 tiri totali il goalie di Philadelphia ne para 35. E quando il tuo goalie “splende” come riporta nhl.com, è un’ottimo punto di partenza.
Nel soccer, se il tuo portiere brilla più di tutti, significa che la squadra non ha girato per niente. Ma quì siamo in America, meno male. Venendo alla gara, Philadelphia parte molto bene, segnando subito con Carter. Buffalo poi risponde con Stafford. Nella seconda frazione, Briere e Zherdev riportano avanti gli ospiti, e Buffalo ancora una volta riaccorcia le distanze con Gerbe. Arriviamo all’ultima frazione, dove solo chi ha mente e corpo lucidi, oltre che magari una rosa ad hoc, riesce a prevalere. In questo specifico caso, sono i Flyers ad avere il puunto del ko, che arriva grazie a Timonen, su preziosi assist di Giroux e Carter. Quindi, ricapitolando, finisce 4-2 per Phila, che ribalta il fattore campo e spezza ancora l’equilibrio.
Ora siamo sul 2-1 Philadelphia, che arriva da due vittorie consecutive e di grande spessore. Ma niente è definitivo nei playoffs NHL per la stagione 2010/2011. A parte le serie di Western Conference Detroit-Phoenix e “Van-tatistc” Vancouver-Chicago che sono sul 3-0 per le squadre migliori della Conference, qui, nella Eastern, siamo ora TUTTI sul 2-1-a favore delle squadre più alte nel seed-Pittsburgh, Phila, Washington.
Unica eccezione, Montreal, sesta, che ha sbancato due volte Boston, ma prontamente i Bruins hanno riaperto la serie, vincendo sul ghiaccio di Montreal-Carey Price, se vivesse in Italia, riceverebbe un bel tapiro, per il goal subìto in quel modo “barbino”.
Infine, la serie a questo punto si allungherà almeno fino alla quinta partita, e se queste tre sono state un gran bello spettacolo, sediamoci comodi comodi in poltrona, e aspettiamo la discesa sul ghiaccio di questi grandi showmen.
Prossimi appuntamenti:
perchè non fate un bell’articolo per parlare di tutte le maggiori rivalità negli sport americani, sia in nfl, che in mlb, nba ed nhl ? sarebbe interessante
Caro Ironmaiden, nei prossimi giorni provvederò a stilare un articolo ad hoc…sperando di non farlo troppo lungo, prolisso. Mi sono documentato,e ti prometto farò del mio meglio!!!