Playoff significa differenza tra giocatore normale e campione, Pavel Datsyuk è un supercampione.
Di fronte nel primo turno di postseason Detroit Red Wings e Phoenix Coyotes, scopriamo cosa ci riserva la doppia sfida iniziale.
I precedenti
Una settimana dopo l’avvio della regular season e Detroit espugna Phoenix per 2 a 1 grazie al gol in power play nell’overtime di Nicklas Kronwall. Per la rivincita si aspetta fine ottobre con i Canucks che restituiscono il favore alla Joe Louis Arena vincendo 4 a 2 con doppietta di Korpikoski. È un altro supplementare a decidere la gara in quel di Hockeytown con la rete decisiva di Henrik Zetterberg per il 3 a 2. Passeranno mesi e Detroit-Phoenix di gioca l’8 marzo, questa volta sono i rigori a dare la vittoria a Phoenix e pareggiare gli scontri diretti.
Le squadre
Detroit è l’esperienza per eccellenza, Phoenix una splendida realtà che vede la luce dopo anni difficili a livello societario. I Red Wings possono contare su giocatori esperti quali Lidstrom, Datsyuk, Zetterberg e Modano, i Coyotes non hanno un realizzatore di punta ma possono contare sulla classe di Keith Yandle che a 24 anni gioca come un difensore veterano e che ha di fronte il simbolo difensivo per eccellenza, Nicklas Lidstrom, la classe di Bryzgalov nelle giornate in cui è insuperabile e su Ray Whitney che a 38 anni è ancora pericoloso nei gol pesanti di un collettivo ben al di sopra delle attese.
Il rischio
Giocare una serie playoff non è uno scherzo, i Red Wings annoverano “animali da postseason” che fiutata la preda la sbranano senza troppi complimenti, il punto debole sembra l’inesperienza del goalie Jimmy Howard, se Phoenix riesce a tener duro mentalmente può dare filo da torcere ai campioni della Central division. Per la squadra di Tippett molto dipende da Ilya Bryzgalov candidato con merito al trofeo di portiere dell’anno e dalla ripresa degli infortunati Hanzal e Jovanovski. Detroit festeggia vent’anni consecutivi di playoff, statistica che vorrebbero tutte le franchigie ma ha un infermeria che deve liberare Zetterberg e Kronwall.
Il pronostico
Phoenix ha un anno in più d’esperienza nei playoff ma Detroit è ancora di un livello superiore nelle gare che contano, cosi pendolino che dice Red Wings vincenti 4 a 1.
Gara 1
I Red Wings vogliono sfruttare al meglio il fattore campo ma a sorpresa capitan Doan e Whitney confezionano un assist d’oro per Turris tutto solo nel vantaggio 1 a 0, punteggio che Phoenix mantiene per i primi venti minuti, finché Detroit cambia ritmo. Cosi svegliato il can che dorme Howard salva un tiro a colpo sicuro di Whitney e Pavel Datsyuk decide di lasciare il segno sulla serie, basta un giro intorno alla gabbia e trovare con la sua mazza un pertugio che solo i campioni possono scovare, è 1 a 1, Bryzgalov accerchiato e Phoenix sente aria di pericolo immediato.
Nella riscossa dei veterani non può mancare il mulo, è Johan Franzen a siglare il 2 a 1 su dormita del gioiellino difensivo Yandle. Manca solo il colpo di grazia in power play ed è Rafalski a siglarlo con bolide assistito da Filppula, 3 a 1. Il disperato tentativo di Phoenix di rimontare causa il contropiede solitario di Jiri Hudler, lanciato contro Bryzgalov lo fulmina col 4 a 1 che sa di resa per la squadra di Shane Doan. Chi ridà speranza è Radim Vrbata, eroe della Stanley Cup con i Lightning dove realizzò 10 gol, che va a rimarcare i limiti di Howard superandolo dalla distanza, 4 a 2 e risultato che non cambia sino alla fine.
Gara 2
La città di Detroit attende il periodo playoff più del Natale, Hockeytown nasce proprio dall’eccitazione che si respira nella città dei motori che ha l’obiettivo di inseguire la Stanley Cup numero 12.
Per dare una delusione alla marea rossa Phoenix schiera Korpikoski-Hanzal-Vrbata come prima linea, col capitano Doan a completare l’attacco con Belanger e Whitney, Rozsival e Yandle a far da scudo a Bryzgalov mentre i veterani di Detroit rispondono con il letale trio Franzen-Datsyuk-Holmstrom con Stuart e Lidstom a evitare amnesie al goalie Howard.
Il primo attimo di paura è per una carica esagerata che Doan regala a Franzen con l’attaccante svedese che resta a terra e si rialza col viso che diventa una maschera di sangue. Phoenix gioca nervosa, Hanzal prova a contrattaccare ma viene superato in velocita da Rafalski cosi l’ingenua spinta costa una penalità. Con l’uomo in più Detroit va a nozze, Lidstrom imbecca più volte i suoi poi da il disco a Datsyuk, realmente non si conoscono gli infiniti superpoteri di Pavel che finta il passaggio, ci ripensa, scarica il tiro sull’angolino basso ed è boato alla Joe Louis Arena.
Phoenix può replicare in superiorità numerica ma pasticcia in attacco con Whitney che col disco perso ha la brillante idea di stendere Draper cosi altra penalità e quattro uomini per parte sul ghiaccio. Rientrato Filppula sul ghiaccio Detroit gioca per 30 secondi in superiorità, tanto basta per innervosire Rozsival contro Abdelkader e nuova punizione contro i Coyotes, cosi Datsyuk vede Rafalski, bolide e 2 a 0 per i Red Wings, 2 tiri e 2 gol, più cecchini di cosi.
Il terrificante primo periodo per Phoenix si conclude ancora peggio, Pavel Datsyuk parte in contropiede e con gambe divaricate prova una magia difficile anche da raccontare, ne esce un tiro che assomiglia alla “rabona” nel calcio con bastone all’indietro, miracolo di Bryzgalov e tap in di Helm per il 3 a 0, ma che fantastica perla dell’artista russo!
Col triplo vantaggio Detroit non molla la presa, Datsyuk ancora una volta stordisce Rozsival, Bryzgalov salva ma nel proseguo dell’azione Filppula tira, Holmstrom ci mette il bastone, disco che s’impenna e 4 a 0 per i Red Wings!
La sveglia per i Coyotes suona troppo tardi con Vrbata che batte Howard in power play depositando il disco nella gabbia vuota dopo il tentativo si marcatura di Doan.
È proprio capitan Shane Doan l’ultimo ad arrendersi dei suoi, trae lezione dall’uso del power play rivale e grazie alle penalità che vengono inflitte a Bertuzzi prima, Holmstrom e Helm poi, sigla 2 gol in superiorità numerica, il 4 a 2 ribadendo in gol il tiro di Yandle, il 4 a 3 con una cannonata mentre i suoi hanno due uomini in più sul ghiaccio. Purtroppo il gran cuore di Doan serve solo per un risultato meno umiliante, Pavel Datsyuk si dimostra marziano mettendo lo zampino in tutti i gol dei suoi facendo sognare un’intera città e una tifoseria pazza di lui.
Prossimi appuntamenti:
18/04 Detroit @ Phoenix gara 3
20/04 Detroit @ Phoenix gara 4
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.