Fantastici e immensi, i Canucks decidono di partire col piede giusto nelle gare che contano.
Da una parte la miglior squadra della lega, i Vancouver Canucks, dall’altra i campioni in carica dei Chicago Blackhawks, cosa si può chiedere di meglio per i playoff?
Siamo solo al primo turno!
I precedenti
In regular season Canucks e Blackhawks si sono affrontati 3 volte, solo nella prima occasione c’è stata una vittoria di misura, 2 a 1, di Chicago arrivata solo ai rigori. Ben più devastante il secondo incontro, quando il 20 novembre un 7 a 1 a favore dei campioni ha annichilito la città di Vancouver con Hossa, Kane e Sharp a farla da padroni. La rivincita Canucks arriva il 3 dicembre con un secco 3 a 0 nello United Center nella serata di grazia di Roberto Luongo.
Le squadre
I Canucks sono incredibili, hanno 2 dei 5 giocatori più forti della lega, quei gemelli Sedin che forse rimpiangono le battaglie da piccoli per decretare il più forte che ad oggi nella Nhl ancora non si sa con Vancouver che si gode il dubbio, Luongo è uno dei portieri più decisivi del campionato. Contro ci sono due giovanotti che giocano come leggende, Jonathan Toews che senza Crosby sarebbe il più giovane capitano ad aver alzato l’immensa Stanley Cup e Patrick Kane, uno che dopo il golden gol che ha spezzato 60 anni di attesa dalla festa e per il suo tocco d’oro vale Michael Jordan a Chicago.
Il rischio:
Vancouver assomiglia ai Capitals schiacciasassi del 2009/10, miglior attacco, miglior penalty kill, squadra più vittoriosa, in pratica inarrestabile ma anche Washington lo era eppure è uscita al primo turno contro Montreal. Per Chicago il problema è come fermare Henrik e Daniel Sedin, 198 punti in 2 in questa regular season.
Per i Canucks c’è anche la pressione che il Canada sostiene alla ricerca di quella Stanley Cup che manca dal 1993, c’è da superare anche l’ostacolo President Trophy che non ha mai portato bene, basti chiedere ai già citati Capitals o agli Sharks. Chicago è una squadra diversa da quella scorsa stagione causa esodo di eroi (Byfuglien, Ladd, Versteeg) verso altre franchigie, Crawford potrebbe riproporre i risultati raggiunti da Niemi l’anno scorso, la difficoltà può essere ritrovare giocatori capaci di ribaltare il risultato nell’ultimo periodo, dove invece Vancouver ha vinto 38 volte su 41 incontri che conducevano dopo quaranta minuti, cosa che ai campioni non riesce mai.
Il pronostico
Sembra scontato ma dimentichiamo l’incoerenza della Nhl, senza un motivo o una causa ben precisa in questa serie durissima arriverà il colpaccio, 4 a 3 per Chicago bestia nera 2009 e 2010 nei playoff di Vancouver, in caso contrario i Canucks alzeranno la Stanley Cup.
Gara 1
Vancouver non entra più sul ghiaccio con la paura che le scorse stagioni ha giocato un brutto scherzo, basta vedere Daniel Sedin che con lo sguardo fa percepire il fuoco dentro gli occhi, è come la rivincita sui bulli delle ultime annate, se i Canucks si rendono conto di quanto sono forti sono dolori per tutti.
L’atmosfera è elettrizzante, i tifosi anticipano lo speaker cantando l’inno canadese, tutto un palazzetto ha voglia di guidare la squadra locale al successo, perché chi accarezza il sogno di essere il migliore non lo molla più e non tiene conto della realtà. Vincere gara 1 potrebbe non dire niente visto che nelle ultime sfide ai playoff Chicago l’ha spuntata in sei gare perdendo la prima.
La Rogers Arena è una bolgia, la prima linea locale e letale schiera i Gemelli d’oro Sedin e Burrows con Higgins, Kesler e Samuelsson seconda linea, Edler e Ehrhoff a salvaguardia di San Roberto Luongo, con Chicago che risponde con Sharp, Toews e Hossa, Smith, Frolik e Kane seconda linea e Keith-Seabrook a difesa di Crawford.
I campioni marcano strettamente “The Sedin’s” virus devastante dalle parti di Vancouver, facendo questo dimenticano il resto della squadra che gioca mentalmente più libera, cosi da una ripartenza guidata da Kesler il disco ruota intorno alla gabbia di Chicago, perviene a Bieksa, bolide, deviazione di Higgins e Crawford spiazzato, sette minuti e Vancouver in vantaggio 1 a 0 e statistica impietosa con i Canucks vincenti 41 volte su 49 partite dove anno segnato il gol iniziale. Succede che l’attacco ospite è anche sfortunato, murato Duncan Keith da Ryan Kesler ecco il contropiede con Samuelsson che lancia Hansen inseguito invano da Marian Hossa, uno contro uno e rete del 2 a 0 nella gioia del pubblico canadese. Sembra il preludio ad una vittoria invece il punteggio non cambierà più, Luongo ferma 33 tiri e si guadagna il titolo di stella della serata.
Gara 2:
Cavalcando l’onda dell’entusiasmo Vancouver parte benissimo anche i gara 2, gli splendidi gemelli mandano in gol ancora Hansen che pare abbia un conto in sospeso con Chicago, il puck che riceve è d’oro per non farlo diventare 1 a 0. Quando in apertura del secondo periodo ci si attende la reazione dei campioni ecco che passano trenta secondi e Daniel Sedin punisce in power play la difesa dei Blackhawks deviando il tiro di Ehrhoff.
E dire che Toews subito in apertura d’incontro si era trovato solo contro Luongo ma San Roberto da queste parti è mistico, solo Ben Smith a cinque minuti dalla fine del secondo periodo riesce a segnare e riaprire la gara ma Alexander Edler fa 3 a 1 a quindi secondi dalla fine del periodo due rimandando i campioni negli spogliatoi sotto di due reti. Stalberg riesce a superare Luongo una seconda volta per il 3 a 2 e per scacciare le paure Vancouver si affida all’ennesima magia di Daniel Sedin che prende il disco, non viene fermato dalla difesa, tira e spiazza ancora il goalie per il 4 a 2.
I campioni ancora sono vivi, in tap in Smith riesce a trasformare in gol una parata di Luongo, sul 4 a 3 e forcing di Chicago lo special team dei Canucks resiste e porta a casa la vittoria numero 2 nella serie. 2 gol e 1 assist per Daniel Sedin ricordano a tutta la Nhl, Chicago in primis, chi ha dominato la regular season e che programmi futuri ha, ma ancora niente è deciso.
Prossimi appuntamenti
17/04 @ Chicago gara 3
19/04 @ Chicago gara 4
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.
Luongo sembra più in forma degli anni scorsi nei PO…se riesce a restare ai livelli della RS, allora si potrà consacrare come TOP GOALIE