Siamo arrivati alla fine della regular season 2010/11, chi pensava che fosse tutto deciso ha conosciuto l’incoerenza magica della Nhl.
Le fantastiche 8
Vancouver Canucks 117 pts (vs Blackhawks ai playoff)
San Jose Sharks 105 pts (vs Kings ai playoff)
Detroit Red Wings 104 pts (vs Coyotes ai playoff)
Anaheim Ducks 99 pts (vs Predators ai playoff)
Con la mente già impostata nel difendere il titolo di miglior squadra della lega i Vancouver Canucks si fanno sorprendere dal fanalino di coda Edmonton che sfrutta due volte il power play per segnare con Jones e Paarjavi e dare il secondo dispiacere ai Canucks nel giro di pochi giorni.
Quando c’è da festeggiare il President Trophy non ci si dimentica di nessuno, neanche dello sfortunato Manny Malhotra out per tutti i playoff a causa di un disco che lo ha colpito in un occhio. Tributo e applausi per lui, solo applausi per i Canucks che sconfiggono 5 a 0 Minnesota con doppietta di Raymond e tripletta di Kesler, col messaggio che Vancouver non è solo Luongo più i gemelli d’oro Sedin. Daniel Sedin mette a referto 2 assist e vola a quota 104 pts nella classifica punti staccando St.Louis e Perry di 5 e 6 lunghezze.
Ottenere un secondo posto è un premio alla regular season fantastica degli San Jose Sharks, sogni e ambizioni sbattono però contro la classe di Corey Perry lanciatissimo verso il trofeo Maurice“Rocket”Richard quale miglior cannoniere, la sua tripletta ridimensiona gli Sharks sotto 6 a 1 nei primi due periodi. Eager tenta di migliorare il punteggio che diventa 6 a 2 con l’aggiunta della firma di Selanne tra i marcatori. Jumbo Joe Thornton realizza il suo punto numero 1.000 contro i Phoenix Coyotes in una carriera composta da 994 partite, 306 gol e 694 assist a cui manca solo un tassello: la Stanley Cup.
I Detroit Red Wings si prendono una pausa per decidere se è meglio un secondo o un terzo posto playoff. Contro Carolina si vede una versione pacata di Detroit che subisce un rotondo 3 a 0 sotto i colpi di Joslin, Skinner (rookie dell’anno) e Cole ma si prepara a far spaventare i campioni di Chicago, l’anno scorso padroni della Central division in gran difficoltà in queste ultime partite. I Red Wings firmeranno le ultime notti da incubo per i Blackhawks in una regular season da infarto per i campioni.
La tripletta contro San Jose per Corey Perry rappresenta il gol numero 50 in stagione, staccando Stamkos, Iginla e Daniel Sedin tra i bomber. Se si pensa ai Ducks viene in mente l’attacco più letale della Nhl con Perry, Selanne che a 40 anni segna 31 gol e il capitano Ryan Getzlaf. Ecco perché i Ducks possono e devono ambire alla Stanley Cup. Teemu Selanne eguaglia il record di Gordie Howe (1968/69-1969/70) e John Bucyk (1975/76) splendidi quarantenni nel segnare almeno 30 reti.
Playoff eccoci qua
Nashville Predators 99 pts
Phoenix Coyotes 99 pts
Los Angeles Kings 98 pts
I Predators preparano i playoff superando Atlanta per 6 a 3, chiudendo la pratica già dopo venti minuti con i gol di Halischuk, Tootoo e Kostitsyn, con gli ultimi due che si ripetono nel tabellino marcatori. I Thrashers si svegliano solo nell’ultimo periodo dove segnano inutilmente 3 volte. Non viene risparmiata neanche Columbus battuta per 4 a 1 con show di Hornqvist in gol due volte, solo St.Louis blocca le vittorie di Nashville, segnando con Oshie e Steen regalano ad Halak l’ennesimo shutout, con Nashville che si blocca a 99 punti, quinto posto di conference che vuol dire sfida con i pericolosi Anaheim Ducks.
I Phoenix Coyotes affrontano i Kings nella sfida che decide sesto e settimo posto. Sul ghiaccio però si studiano, con i Coyotes avanti 2 a 1 dopo venti minuti raggiunti poi da Clifford. Cosi la vittoria passa attraverso le parate di Bryzgalov e Quick, col goalie di Los Angeles che ferma Belanger e Korpikoski esultando per i gol di Handzus e Stoll per l’ennesima vittoria.
Contro gli Sharks si fanno prove da playoff con le due franchigie che s’inseguono per tutta la gara con Ebbett che regala il vantaggio a Phoenix e White che bombarda Bryzgalov nell’1 a 1. Ray Whitney chiude in gol la splendida azione offensiva dei Coyotes e arriva il 3 a 1 su un contropiede nato da un palo di San Jose con Vrbata che segna. Doan fa addirittura il 4 a 1 su power play e quando sembra una disfatta per gli Sharks Thornton e Heatley sistemano il punteggio su un meno clamoroso 4 a 3, prima vittoria stagionale contro San Jose.
La rivincita Sharks non tarda ad arrivare, l’epilogo successivo racconta un 3 a 1 con White, Pavelski e Couture bravi nel rendere inutile il gol di Korpikoski.
Per i playoff ai Los Angeles Kings mancherà tantissimo Anze Kopitar. Con invidiano guardano e subiscono la classe cristallina di Teemu Selanne contro gli Anaheim Ducks, col fuoriclasse finlandese che ribalta con una doppietta il vantaggio di Smyth, dando il primo segnale a L.A. dell’atmosfera playoff e niente sarà una passeggiata. Ancora Anaheim e nuova sconfitta per 3 a 1 fanno capire che i Ducks sono già calamitati sui playoff, i malconci Kings un po’ meno.
L’epilogo incredibile
Chicago Blackhawks 97 pts
Dallas Stars 95 pts
Calgary Flames 94 pts
I campioni in carica vivono una delle settimane più devastanti nella storia della franchigia. In un sali scendi incredibile nella regular season devono attendere l’ultima partita, anzi oltre, per un verdetto.
Contro Montreal viene chiesto un lasciapassare per i playoff con i Canadiens in gol come risposta con Cammalleri, rischiano il doppio svantaggio ma vengono parzialmente salvati da quell’omino che negli Hawks è già storia, Patrick Kane riacciuffa il pari e tutti pensano alla rimonta. Chi non è d’accordo è Subban che realizza con un missile il 2 a 1 nell’overtime e decide di dare una spallata a Price come divertente esultanza. La paura di non arrivare in finale rende nervoso Marian Hossa, lui che è protagonista delle ultime 3 annate con Stanley Cup in palio va a pareggiare il gol di Backes dei Blues e suonare la sveglia tra i campioni.
Messaggio ricevuto e gol in sequenza di Kopecky e Leddy ma Oshie e Stewart mandano la gara al supplementare. Cosi deve pensarci Jonathan Toews a sfruttare l’assist perfetto di Duncan Keith per battere Conklin e allontanare gli spettri dell’eliminazione. Il destino playoff dipende dalla doppia sfida con i Red Wings, Seabrook impiega 27 secondi nel vantaggio Hawks, Smith e Campbell fanno 3 a 0 dopo otto minuti e la partita sembra decisa. Hossa lanciato tutto solo contro Howard fa 4 a 0 rendendo inutili le marcature di Miller e Holmstrom per il 4 a 2.
Chi pensa che la gara finale sia una passerella ha brutti presagi quando Seabrook vine scagliato contro la balaustra che cede all’impatto, la durezza dei Red Wings viene attutita dal vantaggio di Frolik e quando sembra ci siano i presupposti per la goleada Detroit scaglia il tris con Holmstrom in contropiede, la solita magia di Datsyuk e il 3 a 1 di Miller in apertura del terzo periodo. Gli ultimi venti minuti aprono l’inferno, Seabrook con un missile supera Howard per il 3 a 2 ma Dan Cleary gela ancora lo United Center dopo i colpi che Bertuzzi lascia sui difensori locali. Quando Howard non trattiene il tiro di Hossa segna Keith il gol del 4 a 3, serve ancora un miracolo ma il punteggio non cambia e arriva la sconfitta. Se Dallas supera Minnesota i campioni sono fuori dai playoff.
Le ore che passano dalla fine del match contro Detroit alla fine della battaglia Wild-Stars regalano tensioni anche a chi in Italia può seguire la gara in diretta, con il suicidio Stars perviene il regalo per i Blackhawks, urlo liberatorio pari alla vittoria della Stanley Cup.
Ora sono nei playoff, ma di fronte ci sono i Vancouver Canucks, i migliori ad Ovest e dell’intera lega.
Il pianeta Stars vive giorni di speranza e rabbia.
I Dallas Stars ci credono sino alla fine, per proseguire la corsa folle verso l’ottavo posto s’incrociano i Columbus Blue Jackets, Steve Ott realizza subito in power play poi nella battaglia dove le cariche non si risparmiano a nessuno gli Stars colpiscono due volte a porta vuota con Eriksson e Morrow, col 3 a 0 che mantiene la speranza playoff, a meno 2 con 3 gare da giocare.
La marcia di Dallas prosegue positivamente anche contro colorado, quando un 4 a 2 firmato Wandell-Eriksson-Morrow e Richards fa sognare ancora i tifosi Stars ancora a meno 2 dai Ducks settimi e dai Blackhawks ottavi. Nella sfida a distanza con i campioni dallas vince con sofferenza 3 a 2 con gli Avalanche, in vantaggio con Ribeiro ed Eriksson subisce la rete di Yip in inferiorità numerica ma Brenden Morrow dopo 40 secondi fa 3 a 1. Yip non ci sta, realizza il 3 a 2 che lascia il panico tra i tifosi di Dallas, col risultato che non cambierà più.
La festa semmai è dopo la sconfitta di Chicago con Detroit quando per gli Stars si apre miracolosamente il corridoio splendido per i playoff, basta solo una miracolosa vittoria con minnesota.
Qui scatta l’incoerenza della Nhl che tanto piace, gli Stars nella gara più importante ribaltano lo svantaggio di staubitz con Richards e Morrow ma Spurgeon e Gillies rendono Minnesota indomabile e ribaltano ancora una volta il risultato. 5 contro 3 per Dallas e Goligoski agguanta il pari con un bolide dalla distanza, restano da giocare gli ultimi venti minuti e il risultato è 3 a 3. Incredibilmente sarà l’emozione o la stanchezza arrivano errori difensivi per Dallas che dorme sul 4 a 3 di Miettinen tutto solo imbeccato da Brunette e Koivu. Per Dallas restano solo lacrime quando Bouchard segna a porta vuota il 5 a 3, è finita una regular season e gli Stars chiudono ad una sola vittoria di distanza dai playoff, sprecando un occasione d’oro per gioire.
Anche i Calgary Flames continuano a mantenere viva una minima speranza playoff, contro gli Oilers decidono di tramortire Khabibulin negli ultimi 2 periodi quando arriva la tripletta del super capitano Iginla nel punteggio che narra 6 a 1 per i Flames e nuova figuraccia per Edmonton. Per Calgary resta da giocare una sola partita, 2 punti sotto Chicago che invece deve affrontare due volte Detroit.
Con Chicago sappiamo com’è andata, le speranze Flames di giocare i playoff svaniscono definitivamente quando Ehroff segna nell’overtime il 3 a 2 a favore dei Canucks con Calgary che spreca il doppio vantaggio di Iginla e Backlund e si fa rimontare da Burrows e Kesler.
Il peccato più grande è non vedere in postseason Jarome Iginla, se i rumors scatenati da una possibile fuga verso la Stanley Cup saranno fondati per i Flames inizierà una nuova era.
St.Louis Blues 87 pts
Minnesota Wild 86 pts
Columbus Blue Jackets 81 pts
Colorado Avalanche 68 pts
Edmonton Oilers 62 pts
I St.Louis Blues tengono a chiudere la regular season a testa alta, contro gli Avalanche segnano un gol per tempo con Shattenkirk e McDonald rendendo inutile l’1 a 1 di Porter. L’ultimo ringraziamento per l’attaccamento dei tifosi in una stagione storta è la vittoria 2 a 0 con Nashville.
La deludente stagione dei Minnesota Wild ha un picco emotivo altissimo nelle ultime 2 gare stagionali. Contro gli Oilers riscaldano il motore vincendo 3 a 1 con Burns, Brunette e Spurgeon ma lo scherzo giocato a Dallas costa agli Stars i playoff e un finale sorridente ai Wild che chiudono la stagione al dodicesimo posto.
La deludente stagione dei Columbus Blue Jackets si chiude con la sconfitta per 5 a 4 contro i Buffalo sabres dove si mette in luce Kristian Huselius nell’inutile doppietta in una stagione chiusa all’ultimo posto della Central division, lontana anni luce dagli anni positivi di Hitchcock con i 92 punti dell’anno 2008/09 l’unico in cui Columbus ha conosciuto i playoff, sembra un’eternità fa.
I Colorado Avalanche ammainano un’altra bandiera dopo Joe Sakic e Peter Forsberg. Adam Foote si ritira dopo 19 stagioni divise tra Avalanche (le prime 4 quando erano Quebec Nordiques) e una parentesi a Columbustra il 2005 e 2008. 1.153 partite giocate, 66 gol e 308 punti ma soprattutto 1.534 minuti di penalità. Tra gli Avs quest’anno ha fatto crescere ulteriormente Matt Duchene futura speranza di una franchigia che perde l’ultimo legame con il passato vincente. La stagione di foote si è chiusa in anticipo, il 16 marzo per via di quegli infortuni che lo hanno accompagnato spesso in carriera ma che non hanno bloccato il poter sollevare al cielo le uniche due Stanley Cup degli Avalanche.
Tra derelitti serve l’ultimo overtime stagionale per decidere chi è la peggiore tra Oilers e Avalanche. Il gol di Jones dà il 4 a 3 per Colorado come regalo a Foote, nel sospiro di sollievo di entrambe le tifoserie che chiudono l’incubo di questa regular season.
Abbiamo visto come un campionato di 82 partite per squadra si possa decidere all’ultimo istante, ci son stai gol meravigliosi e cariche terrificanti, se pensate di aver visto tanto vi dico che questo è niente, stanno per iniziare le vere battaglie, dove l’atmosfera è unica e in palio c’è lei, la stupenda Stanley Cup!
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.
mamma mia Dallas.. se l’esclusione dei miei Rangers l’anno scorso è bruciata veramente tanto, non oso immaginare cosa stiano provando in Texas…
Sarebbe stato un peccato vedere fuori Chicago dalla postseason.
anche non vedere un animale da PO come Morrow