Abbiamo lasciato le “timide”squadre della Nhl che festeggiavano un San Valentino tranquillo, le ritroviamo nella Western Conference in una situazione ben delineata, 2 squadre in fuga, 11 nel giro di 10 punti e altre 2 che stanno ultimando i bagagli per le vacanze anticipate.
Sembra il Tour de France di ciclismo, invece è solo un gruppo di 15 franchigie che cerca spazio tra otto posti che consegnano il paradiso.
Il duo di testa
Ormai è chiaro che il primato nella Western è una questione tra Vancouver Canucks e Detroit Red Wings, la squadra dal collettivo più forte contro quello più esperto. L’esperienza è di casa nell’interessante sfida tra Bruins e Red Wings alla Joe Louis Arena.
È Boston a partire meglio col doppio vantaggio firmato Seguin e Marchand (al riscatto dopo la dormita del pareggio) che risveglia i vecchi leoni di Detroit, prima con Bertuzzi nel provvisorio 1 a 1 grazie al regalo della difesa Bostoniana che anticipa nei restanti 40 minuti lo show biancorosso col nuovo pareggio dell’artista Datsyuk, il sorpasso di Kris Draper che in tre passaggi lascia di sasso Boston e il contropiede di Johan Franzen bravo a regalare la doppietta a Bertuzzi nel 4 a 2 finale.
Vancouver non è da meno quando regola per 4 a 1 i Minnesota Wild rispondendo all’esperienza Red Wings con la classe di Samuelsson e Mahlotra (oltre a quei gemelli d’oro che valgono sempre il biglietto). Per Detroit anche l’ostacolo Tampa Bay viene superato in scioltezza grazie ad un 6 a 2 che esalta la doppietta di Datsyuk, dal suo rientro sul ghiaccio 5 punti in 3 gare ed è lui a lanciare lo sprint finale verso Vancouver che nella stessa serata perde 3 a 1 contro i Predators con Daniel Sedin che segna l’unico gol dei suoi.
Il gruppo al centro
Il nono posto significa essere arrivati ad un passo dal paradiso ed è di proprietà dei Los Angeles Kings che aprono la settimana con la terribile trasferta contro Philadelphia capolista ad est. Carcillo e Clifford ingaggiano subito un duello per vedere qual è il numero 13 più forte, ad aver la meglio è il giocatore di Los Angeles squadra che esulta per prima anche nei gol con l’ennesima prodezza del gioiello Doughty che infila l’unica rete della partita, con Quick che va via dal Wachovia Center con la porta inviolata, 40 parate e lo shutout numero 6 della stagione.
San Jose insegue Phoenix in classifica e parte bene con i Panthers grazie alla marcatura di Huskins ma subisce la rimonta di Florida ed alla fine dei giochi esce sconfitta per 3 a 2 nonostante il doppio vantaggio. I Coyotes non hanno più paura di niente e nessuno, neanche se di fronte si presenta Alex Ovechkin e se Washington si porta in vantaggio con Johansson.
La calma è la virtù dei forti, Hanzal e Whitney guidano la doppia rimonta con Fiddler che marca l’allungo letale rendendo ininfluente il 3 a 2 di Bradley per la quinta vittoria consecutiva di Phoenix. Gli Anaheim Ducks danno vita al match della settimana contro i Washington Capitals dove chi assiste sugli spalti torna a casa dopo aver visto 13 gol con Alex….Semin (eh tutti convinti fosse Ovechkin) che si regala una tripletta decisiva nel 7 a 6. Getzlaf illude nell’1 a 0 poi Alex…Ovechkin segna un gol strepitoso perché realizzato in caduta, con Laich e Selanne marcatori del 2 a 2, Anaheim sente il colpaccio quando si porta sul 4 a 2 grazie a Lydman e Perry.
Semin guida i suoi nella rimonta e sigla il 4 a 4 in tap-in ma Visnovsky trova una magica traiettoria col disco che s’impenna e s’infila per il 5 a 4. Knuble in apertura di periodo finale pareggia in contropiede, ma Getzlaf anima dei Ducks imposta e fa segnare Bobby Ryan il 6 a 5 con i Capitals immobili perché la gabbia di Anaheim è stata letteralmente sradicata.
Nella rabbia l’altro Alex completa il suo palcoscenico d’onore con il 6 a 6 prima di far tutto da solo nell’ultima marcatura che lascia a bocca asciutta Ryan Getzlaf autore di 4 punti.
Chi prosegue di giorno in giorno una marcia spedita sono ancora i Phoenix Coyotes che arrivano alla sesta vittoria di fila contro gli Atlanta Thrashers dando lustro ad una serie di micidiali ripartenze letali e colpendo ogni volta che Atlanta abbassa la soglia del terrore. Il 4 a 3 che ha in Martin Hanzal la firma decisiva arriva mentre tutto l’attacco di Phoenix è su Pavelec e nessuno in quel momento sa che si è delineata un’altra W.
Chi è in lotta diretta con la locomotiva Phoenix è San Jose che pur di non perdere terreno non guarda in faccia neanche i Capitals che nella Western Conference hanno raccolto solo dispiaceri nelle ultime 5 sfide. Questa volta Pavelski, Heatley e Clowe rendono inutili i gol di Ovechkin e Backstrom, il 3 a 2 consegna altri punti preziosi agli Sharks.
Derby di conference
I primi ad incrociare le spade sono Dallas e Columbus, con i Blue Jackets alla disperata ricerca delle posizioni che contano distanti 4 punti. L’orgoglio di chi insegue ha la meglio sugli Stars in vantaggio con Brad Richards fenomenale nel cogliere angoli impossibili della porta ma impotente sul pari di Calvert e sul gol vittoria dell’uomo-franchigia Rick Nash, tir impressionante contro le difese avversarie decisivo nel 2 a 1 finale.
Canucks e Blues si sfidano ad armi pari con Luongo che “regala” un assist ad un avversario, Alex Steen, quando sull’1 a 1 cerca il rinvio ma trova il giocatore dei Blues che commosso deposita il puck nella porta vuota.
Berglund segna il 3 a 1 che rende inutile il gol di Hansen con Vancouver che gioca senza Edler, Ballard, Hamhuis, Sweat e Alberts tutti spettatori non paganti dell’infermeria canadese.
Se gli Sharks sono aggrappati ai playoff lo devono in gran parte a Patrick Marleau decisivo nel supplementare contro i Nashville Predators dove s’invola da solo e dimenticato nell’uno contro uno, cosi basta recuperare l’handicap di gare in chi li precede e San Jose si sistema al settimo posto con Nashville che precede ad un piano superiore.
Dallas e Calgary danno vita ad un incontro combattuto e deciso sul 2 a 2 da un minuto di follia Stars che subiscono le reti di Sarich e Staios quest’ultimo in inferiorità numerica. I campioni di Chicago raccolgono punti importanti nella vittoria con i Wild firmata Campbell, Brouwer e Dowell dedicando il 3 a 1 a Coach Quenneville ricoverato in ospedale per un po’ di riposo senza allarmismi per i suoi fan dello United Center, mentre servono i rigori per decidere la sfida tra Kings e Blue Jackets dopo il 3 a 3 dei tempi regolamentari. Dopo 3 errori di Columbus è Stoll a dare i due punti a Los Angeles nell’unico gol con i Kings che negli shootout hanno vinto 7 volte in 8 match ma che proprio ai rigori perdono la successiva battaglia con i Rangers sporcando il proprio record a 7-2 nelle ultime 9 sfide con shootout. La bella vittoria di Nashville come riportato sopra contro i Vancouver Canucks arriva grazie alla caparbietà di Pekka Rinne nel fermare i 34 attacchi della capolista per poi vedere i gol di Erat, Spaling e del nuovo arrivato Fisher per il 3 a 1 finale.
Bye bye playoff, la maglia nera
Edmonton e Colorado oramai sanno che neanche una miracolosa rimonta potrebbe bastare per essere tra le magnifiche 8, con gli Avalanche staccati di ben 9 punti e gli Oilers che insieme ai Senators ad est non hanno mai iniziato la regular season e si gioca con Ottawa la palma di chi staccherà per prima il biglietto per le vacanze. Concentrati come sono ad Edmonton su cosa fare a fine aprile la settimana inizia con una sconfitta per 4 a 0 con i Ducks nello spettacolo di reti di Selanne, McMillan e la doppietta di Ryan, con Nikolai Khabibulin nei panni del giocatore più sfortunato del pianeta Nhl perché a capo della retroguardia innamorata di Edmonton dove tutti hanno la testa fra le nuvole e sono fuori posto.
Teemu Selanne segna il gol decisivo numero 100 della sua carriera e sale al sesto posto di questa speciale categoria di reti vittoriose.
Invidiosi della sconfitta degli Oilers gli Avalanche regalano una prestazione terrificante contro i Calgary Flames. Basta il punteggio per capire tutto, con i Iginla e soci che superano 9 a 1 la squadra di Denver, con un parziale 5 a 0 dopo i primi venti minuti in una delle ultime apparizioni di Craig Anderson che subisce 4 gol su 15 tiri e pochi giorni più tardi prende il biglietto sola andata verso Ottawa i cambio di Brian Elliott.
Calgary grazie alle doppiette di capitan Iginla e Glencross riacciuffa l’ottavo posto in coabitazione con gli Sharks (2 gare in meno) e dopo l’allenamento con gli Avalanche guardano al futuro con speranze e qualche risata in più. Gli Oilers hanno un sussulto d’orgoglio quando a sorpresa superano 4 a 1 gli Stars in una gara tra squadre in crisi (2 vittorie a testa nelle ultime 9 partite). Successivamente contro gli Avalanche si presentano i Pittsburgh Penguins ci si aspetta la frittata ma senza Crosby e Malkin (out per l’intera stagione e rimpiazzato poche ore fa da Kovalev) Colorado fa un figurone e perde solo per un gol nel supplementare di Tyler Kennedy nel 3 a 2 decisivo arrivato in power play.
Figurone perché gli Avs si presentano ai nastri di partenza di questa gara senza Duchene infortunato e se alla squadra di Denver si toglie anche l’unico giocatore “stellare” si pensa subito ad un Calgary-bis. L’aria di un derby canadese fa invece bene a Edmonton che si regala una bella gioia superando 4 a 1 Montreal dando finalmente una soddisfazione alla sua depressa tifoseria con Ales Hemsky che benedice la sua doppietta incorniciando anche la serata di grazia di Khabibulin. Ora l’incubo per gli Oilers è che proprio Hemsky sia in orbita trade.
Avalanche e Blues invece si mescolano i roster con i Blues che cedono Brewer a Tampa, Erik Johnson e Jay McClement a Colorado ricavando Kevin Shattenkirk e Chris Stewart più futuri prospetti nel draft 2011 o 2012.
Ordine d’arrivo
A metà della settimana la situazione che si ha delinea lasciando fuori Canucks, Red Wings e le disperate rincorse di Blue Jackets, Blues, Avalanche e Oilers è la seguente:
3 Phoenix 71 pt (23 da giocare), 4 Nashville 70 pt (24), 5 San Jose 70 pt (23), 6 Anaheim 68 pt (24), 7 Dallas 68 pt (24) 8 Los Angeles 68 pt (24), 9 Calgary 68 pt (22), 10 Minnesota 65 (25) 11 Chicago 64 pt (25).
Sono dunque solo 7 punti a separare un immense terzo posto da un misero undicesimo, il che fa pensare che i fuochi d’artificio sono pronti a esplodere!
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.