Cosa c’è di meglio del vedere Sid “the kid” Crosby contro “Alessandrino” Ovechkin nel primo giorno del 2011?
La gara all’aperto della National Hockey League quest’anno si è tenuta a Pittsburgh, precisamente all’Heinz Field che in un botto solo si è trasformato da stadio di football a campo ghiacciato.
E visto che la Nhl non si fa mancare mai una sorpresa ecco che la natura gioca un brutto scherzo agli orari europei, la pioggia fa posticipare la partita alle 8 locali, (le due del mattino nel nostro emisfero), programmi che saltano per chi vuol cenare con l’hockey e festa per i nottambuli che si ritrovano un assist d’oro in una notte insonne.
La storia
Il Winter Classic dell’1 gennaio è storia recente dell’hockey americano, con la prima sfida del 2008 che inchioda 71.217! spettatori al Ralph Wilson Stadium di New York nella partita tra Sabres e Penguins, quando anche un po’ di neve regalò l’atmosfera che i giocatori hanno sognato da bambini.
Le due stagioni successive furono 40.818 e 38.112 tifosi ad animare le sfide del Wringley Field di Chicago tra Blackhawks e Red Wings e del Fenway Park di Boston tra Bruins e Flyers.
Quest’anno il pubblico ha risposto alla grande, ben 68.111 persone hanno assistito allo spettacolo notturno, illuminato alla perfezione senza privare nessuno dell’emozione della Nhl
L’antipasto
Si sa che lo sport americano ama far sognare tutti indistintamente. Se i giovani tifosi di oggi chiedono sul ghiaccio Ovechkin e Crosby i più longevi amanti del ghiaccio bollente hanno un tuffo al cuore quando con la maglia dei Penguins ricalcano il ghiaccio Lemieux, Francis e nell’occasione si aggrega anche il neo ritirato Guerin. Per la cronaca l’incontro finisce 5 a 5 con i veterani dei Capitals che “lamentano”un gioco troppo a memoria difficile da fermare anche da vecchi, con Bondra che segna il gol del pareggio e l’inutile sofrzo di tutto lo stadio di gioire ad un gol del Presidente Lemieux che si ferma a 2 assist. Il regalo d’inizio anno è comunque graditissimo.
La tv
La scelta di spostare la gara in prima serata ha premiato soprattutto chi non ha deciso di ibernarsi allo stadio, con 4,5 milioni di telespettatori che hanno reso il Winter Classic 2011 l’evento di Nhl più seguito di sempre, superando i 3.7 dell’anno precedente, promuovendo lo spettacolo della città della Pennsylvania.
La cronaca
Messa da parte la nostalgia per i tempi che furono i campioni di oggi si sfidano in una gara che, dall’ingaggio iniziale, smette di essere una festa amichevole e diventa una battaglia.
Knuble-Backstrom e Ovechkin contro Kunitz-Crosby e Dupuis sono le prime linee di due franchigie che rappresentano una rivalità attesa e senza esclusione di colpi, col rammarico che rappresentano la stessa conference e mai si potranno sfidare per una finalissima di Stanley Cup.
La pioggia è nemica della partita, il ghiaccio appiccicoso del pomeriggio diventa infuocato nella notte, le inquadrature sono più da playstation, con la novita gradita del rientro sul ghiaccio di Jordan Staal, con i Penguins che aggiungono un’altra arma letale al suo roster.
Contro però c’è Lui, Alex “Alessandrino” Ovechkin, la bestia della National Hockey League che quest’anno sta giocando ad un livello “normale”per ora solo 14 gol, pochi per chi domina regolarmente le classifiche dei marcatori, ma c’è l’impressione che la star russa stia solo controllando le sue statistiche, con la certezza che i fuochi d’artificio saranno pronti da aprile in poi, sino ad una Stanley Cup almeno da sfiorare.
Lo 0 a 0 inchioda i primi 20 minuti, la gente si riscalda per Mike Rupp che decide di dare a modo suo gli auguri di buon anno a John Erskine gonfiandosi a vicenda il viso e chiudendo la rissa in un “no contest”, con boxe rimandata.
La pioggia inizia a bloccare sensibilmente la gara, il ghiaccio brillante ammira la parata di Fleury sempre su Ovechkin e sul contropiede si lancia il connazionale Malkin che supera Varlamov nel gol dell’1 a 0.
Sentire il boato della tifoseria dà energia a entrambe le squadre, Washington dimostra di reggere il confronto, nonostante lo svantaggio combatte, Laich si lancia su Fleury che si sposta solo all’ultimo per evitare un frontale devastante, nella prova che la rivalità c’è e sta arrivando ai massimi livelli.
Max Talbot, eroe del 2009, regala la superiorità ai Capitals e gli avversari ringraziano, Backstrom e Knuble caricano e realizzano l’1 a 1 in quello che sembra più un touch down che una rete da hockey, nel premio alla caparbietà di Washington che esulta alla grande per il gol.
Sul 1 a 1 tutti si aspettano un lampo di Sid o di Alessandrino, invece chi ti risolve la gara?
È Eric Fehr a realizzare il suo sesto gol stagionale sfruttando l’ennesima follia di Fleury che forse distratto dalle festività lascia recuperare il disco a Johansson, assist al centro e gol facile facile nel sorpasso dei Caps.
La pioggia non consente scintille, anzi complica tutti i piani per le grandi giocate, con i Penguins che cercano disperatamente di spingere quel puck che prima di arrivare in porta lascia una scia che si blocca tra le braccia di Varlamov.
Fehr decide cosi di far andare di traverso il panettone all’Heinz Field di Pittsburgh, un’azione splendida con Chimera che regala l’assist al bacio nella doppietta del numero 16 nel gol più bagnato della storia recente della Nhl! il risultato dal 3 a 1 non cambia più e Washington si porta a casa il Winter Classic.
Promossi
Innanzitutto i tifosi, tutti felici (non proprio i locali) di aver assistito all’ennesimo pezzo di storia dell’hockey, avesse vinto Pittsburgh avrebbero benedetto l’acqua (piovana). Semyon Varlamov si consegna il titolo di portiere imbattibile su un ghiaccio che può far scherzi da un momento all’altro, Eric Fehr ha invece chiesto che tutte le gare della Nhl si giochino all’aperto per rggiungere una quota ragguardevole di gol.
Bocciati
S’inizia l’anno con i sogni di vedere Alessandrino Ovechkin che combatte Sid Crosby a colpi di gol e lampi di classe, invece l’incoerenza della National Hockey League si ripresenta con l’assenza delle due stelle dal ghiaccio. Per trovare una giustificazione i due vengono malmenati dalle difese avversarie rimandando il duello ai prossimi playoff. È questa sarà la rivalità principale di una conference tutta da gustare!
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.
Spero che si possa scrivere di più sull’Hockey…l in previsione playoff spero proprio che Alex si svegli..non sono statistiche buone quelle di quest’anno,e non rispecchiano il talento che ha..Syd stagione straordinaria
Ciao Claudiè, hai visto che posso tranquillamente mischiare il tuo Alessandrino Del Piero con un giocatore di hockey, il mio omaggio è tutto per te ora che non ci sei più, ti posso dire solo una cosa da amico fraterno, per me è stato un onore conoscerti, ora continua a guidare e incasinare la mia vita come piace a te! Un giorno ci rivedremo…e sarà bordello!