Una partita d’altri tempi nella cornice innevata del Lincoln Financial Field ha fatto da sfondo ad un Divisional combattuto, che sembrava già aver lanciato i titoli di coda a metà del quarto finale, prima di riaprirsi per una fiammata improvvisa degli ospiti e chiudersi definitivamente, proprio in prossimità del fischio finale, grazie all’ennesima giocata decisiva di una difesa che, sul terreno ammantato di neve, ha lasciato davvero poco scampo agli avversari, costringendoli ad errori e turnovers continui.

Un match iniziato con un botta e risposta immediato, con gli Eagles che avanzano rapidamente lungo il campo trovando il primo vantaggio, 6-0, grazie ad una corsa da 44 yards di Jalen Hurts, e i Rams che rispondono nella serie immediatamente successiva, finalizzando gli sforzi profusi nei cinque minuti precedenti con un touchdown pass chirurgico di Matthew Stafford, 4 yds, diretto nelle mani del TE Tyler Higbee; azione che consente ai californiani di pareggiare subito il conto, prima di portarsi in vantaggio, in virtù dell’errore nel precedente extra point di Jake Elliot, con il punto aggiuntivo siglato da Joshua Karty.

Sul 7 a 6 per gli ospiti le difese iniziano a dettare legge e bisogna attendere fino ai minuti finali del primo quarto per assistere ad un nuovo drive vincente, firmato da Philadelphia, che raggiunge l’endzone avversaria con una corsa dirompente di Saquon Barkley, rapido a colmare le 62 yards che lo distanziano dall’area di meta e capace di scaldare i suoi tifosi con i gesti di scherno con cui si rivolge al suo inseguitore, Jared Verse, autore di frasi al vetriolo nei confronti della franchigia, dei fans, della città, nei giorni precedenti alla sfida e protagonista di atteggiamenti non proprio amichevoli durante il warm up.

Rientrata in campo con la volontà di non farsi sottomettere dal clima decisamente ostile sugli spalti e da un meteo che iniziava a fare i capricci, Los Angeles riesce ad accorciare le distanze proprio mentre la nevicata inizia ad aumentare d’intensità, prima entrando con prepotenza nella redzone dei padroni di casa con una bella ricezione completata da DeMarcus Robinson, 48 yards, e poi con un field goal trasformato dal già citato Karty, che piazza la palla in mezzo ai pali con un preciso calcio da 30 yds, fissando momentaneamente il punteggio sul 10-13 per gli Eagles.

Risultato che rimane fisso sul tabellone a lungo, mentre il terreno di gioco si tinge sempre di più di bianco e le squadre faticano a produrre, concentrandosi più sull’esercizio di mantenere l’equilibrio ed evitare così delle perdite di possesso sanguinose piuttosto che cercare di trovare una via per mettere a segno altri punti; una situazione di stallo che si protrae anche nei primi minuti successivi all’intervallo, quando i Rams riescono a conquistare ampie porzioni di campo grazie a due giocate da 30 yards, una ricezione di Cooper Kupp ed una corsa di Kyren Williams, e si mettono in condizione di trasformare il field goal da 34 yds del momentaneo pareggio.

Equilibrio che dura i cinque minuti e mezzo, circa, necessari agli Eagles per imbastire un drive altrettanto produttivo, concluso con un calcio da 44 yards di Jake Elliott che finalizza una serie offensiva nella quale ha svolto un ruolo determinante il TE Dallas Goedert, ripetutamente cercato da Hurts e capace di far avanzare i compagni di squadra completando prese da 31, 5 e 19 yds; 3 punti preziosi che consentiranno a Phila di mantenere un vantaggio risicatissimo pochi istanti più tardi, quando dopo un three&out avversario il quarterback si fa sackare all’interno della propria endzone da Neville Gallimore, consentendo a Los Angeles di portarsi sul 15-16.

In difficoltà a restare in piedi su una neve che si ghiaccia velocemente a causa delle basse temperature della Pennsylvania, ambedue gli attacchi diventano facili prede per entrambe le difese e a farne le spese dopo aver ricevuto nuovamente la palla è quello dei Rams, che perde palla sulle proprie 43 yards, dove il RB Kyren Williams, che nel primo tempo aveva recuperato un fumble di Stafford, si fa strappare la palla dalle mani dal rookie DT Jalen Carter, favorendo il lungo ritorno di Isaiah Rodgers, fermato a ridosso dell’area di meta dopo una corsa perdifiato da 40 yds; azione che si traduce nel secondo field goal della serata siglato da Elliott, da una distanza di 23 yards.

Una scena che si ripete un paio di minuti più tardi, con protagonista in negativo Stafford, alle prese con un improbabile danza all’interno della tasca mentre perde l’ovale dopo essere stato colpito da Nolan Smith, che forza un altro fumble, prontamente recuperato dal linebacker Zach Baun; dalle 38 yds avversarie l’attacco Eagles cerca, senza successo, di imprimere la svolta decisiva alla sfida, ma ancora una volta deve fare i conti con un terreno decisamente poco agevole e si accontenta di aggiungere altri 3 punti sul tabellone trasformando un calcio da 37 yards.

La partita sembra però prendere una direzione decisa nel successivo drive offensivo dei padroni di casa, quando in soli 11 secondi di possesso Barkley dimostra di essere una vera e propria spina del fianco per il team californiano infilandosi in un gap aperto sulla sinistra della sua offensive line per sfoderare una corsa vincente da 78 yards, abbattendo nuovamente la soglia delle 200 rushing yds, come già accaduto nel match di regular season del 25 Novembre scorso, quando corse per 255 yards e 2 TD.

Sotto 28 a 15, quando ormai sugli spalti i tifosi di Philadelphia stanno già iniziando ad approntare i primi festeggiamenti, i Rams hanno un moto d’orgoglio improvviso e, guidati dal loro esperto quarterback, iniziano a bombardare le secondarie avversarie, che colte di sorpresa in quanto le condizioni meteo non sembrano poter essere particolarmente favorevoli per il gioco di passaggi, concedono ripetutamente terreno, finendo per essere completamente in balia del braccio di Matthew Stafford; autore di lanci davvero pregevoli, il veterano da Oklahoma utilizza tutte le armi a sua disposizione, servendo in sequenza Puka Nacua, 21 yards, Jordan Whittington, 12 yds, Tutu Atwell, 18 yards, Tyler Higbee e Cooper Kupp, 11 yds, prima di completare l’opera con un TD pass da 4 yards per Colby Parkinson, che riapre i giochi.

Il punt con cui gli Eagles, costretti da una difesa avversaria che non gli concede alcun respiro, sono costretti a restituire la palla agli ospiti sembra addirittura gettare le basi per un’insperata rimonta di Los Angeles che, reduce da un drive rapido e ben congeniato, pare godere di tutte le condizioni necessarie per poter ribaltare il risultato, partendo dall’inerzia del match e passando dalla consapevolezza nei propri mezzi fino ad arrivare al punteggio, decisamente agevole per un potenziale sorpasso; sul 28 a 22 basterebbe infatti un solo touchdown ai Rams, magari al termine di una serie vincente come la precedente, per trovarsi inaspettatamente in vantaggio di 1 punto.

Ancora una volta Stafford da sfoggio dell’esperienza maturata nel corso degli anni passati in NFL, mantenendo la calma e riprendendo esattamente da dove aveva lasciato qualche minuto prima; il QB confeziona un altro paio di passaggi precisi per le solide mani di Nacua e le condizioni sembrano farsi ancora più favorevoli ai californiani, ma proprio sul più bello, quando ormai l’endzone di Philadelphia dista solo più 13 yards, l’attacco si blocca a causa di un passaggio a vuoto inspiegabile della linea offensiva e in particolare della guardia destra Kevin Dotson, che prima comunica al centro l’intenzione di occuparsi di Jalen Carter e poi lo lascia incredibile passare illeso, consentendogli di mettere a segno un sack sul proprio QB.

Giocata difensiva che coincide con una perdita di 9 yards e che costringe il numero 9 dei Rams a forzare l’ultimo, disperato, lancio in direzione del solito Nacua, nella speranza magari di trovare una flag favorevole per una pass interference difensiva; un fischio che non arriva e che si traduce in un turnover of down che riconsegna l’ovale agli Eagles, con Hurts che si limita a chiudere le ostilità schierando la victory formation sulle proprie 21, dove si inginocchia prima di lasciare la palla nelle mani degli arbitri per consentirgli di porre termine ad una sfida davvero combattuta.

Un match nel quale i Rams hanno dimostrato ancora una volta il proprio valore, figlio di una compattezza ritrovata dopo una partenza da incubo, 1-4, che aveva indotto in molti a pensare in un possibile smantellamento del team in vista della trade deadline e che invece è stata il punto, sicuramente basso, da cui coach Sean McVay e i suoi ragazzi hanno deciso di ripartire, costruendo una stagione che ha avuto pochi eguali nella storia della lega, con una rimonta avvincente che li ha condotti fino ad una postseason fin qui convincente, tanto da aprire scenari interessanti per il prossimo futuro, la cui chiave di volta è rappresentata dalla scelta che effettuerà Stafford, indeciso se proseguire, o meno, l’avventura nel football professionistico a 37 anni compiuti.

Un domani cui invece gli Eagles inizieranno a pensare nel momento stesso in cui sarà pubblicato questo articolo, consci che, come già accaduto dopo la partita contro Green Bay, dovranno lavorare parecchio in questa settimana che li separa dalla terza sfida stagionale contro i rivali di Washington, valida, questa volta, per la conquista del titolo nella National Conference; ancora una volta, infatti, la sensazione avuta al termine del Divisional Round con Los Angeles, è che il team guidato da Nick Sirianni non sia stato del tutto convincente e che le cose da sistemare, per offrire una prestazione qualitativamente migliore, siano ancora diverse.

 

3 thoughts on “Gli Eagles battono i Rams, la neve, e volano verso il Championship NFC

    • Concordo, però sai per quanto ammiro daniels se arrivasse da rookie vs mahomes…. probabilmente perderebbe.
      Gli eagles hanno più esperienza ..
      Vedremo

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.