Sei scelte al draft di cui tre prime e 230 milioni garantiti per 5 anni. Oggi lo si può ormai dire con certezza: è stata questa la pietra tombale dei Cleveland Browns verso gli odierni sogni di gloria!

Un contratto/trade da nababbo giustificato solo per presunti GOAT che cambiano la luna di una franchigia, oppure per chi ha comunque fatto la storia recente seppur poi deludere (Wilson), concesso invece a chi non si è mai del tutto rivelato determinante, reduce da una stagione al box e pieno di denunce su condotte sessuali inappropriate.

L’arrivo di Watson qui a Cleveland due anni or sono sta raggiungendo in questo start stagionale l’apice della disfatta, che se da un lato rimanda alle tristi e tenere illusioni di una fanbase da sempre underdog, che in altre epoche scrutava i manifesti del nuovo messia Johnny “Football” Manziel affiancato a Lebron James sui cartelloni d’entrata in città, per una nuova e fiorente epoca sportiva, dall’altro mette soltanto rabbia, se si pensa che con Mayfield nella posizione di quarterback anziché l’eccellenza si era comunque trovata armonia e disciplina in un ruolo cruciale!

Un presente che vede in difficoltà perfino una difesa sulle corse seconda a nessuno, a quasi 35 yd per game in più rispetto allo scorso torneo prima dell’epica prova a Philadelphia contro Barkley, probabilmente frustrata dai fallimenti di Deshaun Watson.

We don't deserve Myles Garrett - Yahoo Sports

Fa d’altronde amarezza vedere sprecato un prime che non sarà infinito in Miles Garrett e Za’Darius Smith, il miglior difensore del pianeta peraltro spesso acciaccato e il secondo UFA a breve, coppia di linea numero 1 NFL con 19.5 sack combinati nel 2023, e della new entry nella linebacker room Jordan Hicks, spot nel quale fra l’altro è definitivamente esploso Owusu-Koramoah! Una difesa stoica nell’ultima trasferta in Pennsylvania, che ha mantenuto in vita le speranze di Cleveland da sola fino all’ultimo minuto, quando Hurts si è inginocchiato in red zone.

Ed ecco perciò che mentre Houston – liberatasi di un fardello così estremo – si forgia Stroud, unico qb predestinato dell’ultima generazione e un roster relativamente giovane, i Browns, schiavi di quell’accordo monstre e con Winston tutto fuorchè affidabile backup, si ritrovano per altre tre stagioni nonostante un super skipper due volte coach of the year a dover tentare una risalita col giocatore più pagato che sembra pure aver mollato ogni cosa, tranne il contratto (cit Stephen A. Smith), e con inoltre la seconda più vecchia rosa di lega.

La disperazione in sideline di Kevin Stefanski, attuale play caller in procinto di passare la mano (?) a Ken Dorsey, è eloquente: i Browns tra disagi di una linea seppur revisionata in estate e l’incapacità decisionale del qb non hanno un piano offensivo.

Watson, va sempre ricordato, viene in pratica da quasi tre anni sabbatici, fra post covid, infortuni continui, gravi problematiche legali (e penali) e in ultimo l’operazione alla spalla che lo ha escluso dai training camp fino ad inizio agosto. Detto ciò, in questo disgraziato lato d’America si continua a vedere nero, ritrovandosi 1-5 e in pratica già fuori dai giochi ben prima dei gelidi inverni a stelle e strisce. A nulla serve poi scrutare l’equilibrio divisionale, dato che Baltimore e Pittsburgh viaggiano a ritmi tecnici insostenibili per Cleveland, forti di leader nelle posizioni clou del gridiron, mentalità da vertice e soprattutto game plan eseguiti a dovere nonostante eventuali climax negativi, che l’NFL ha sempre in serbo per chiunque.

Cleveland Browns head coach Kevin Stefanski reveals why Deshaun Watson walked off in the middle of NFL game | Daily Mail Online

Sack e missed receiver sono le due frasi più comuni pronunciate al termine degli snap offensivi, ai quali aggiungere placcaggi nel mid range verso corridori a caccia di aperture e zolle occluse. Watson sta in pratica ratificando ciò che chi ha un po’ di esperienza di football sostiene sin dagli albori della sua carriera, quando degli eredi di Vick l’NFL pullulava eccome, e giovani fan cresciuti a pane, Madden e Fantasy, innamorati di guadagni con l’ovale in mano da parte dei registi, cominciarono invece a cancellare dalla memoria precisione e disciplina, regole e caratteristiche che un quarterback deve mantenere quali prerogative primarie.

Deshaun, paragonato ovunque a Vick e in alcuni commenti di pagine internet (playit in primis) consigliato ai Ravens al posto di Jackson, non è bensì un giocatore che fa la differenza, non è un uomo franchigia – sia a livello tecnico che motivazionale – e soprattutto non vale un contratto da sceicco che ha in pratica concluso ogni aspettativa presente per la sua squadra. Non solo, non lo è mai stato, nemmeno quando i Pro Bowl e le good vibration di Houston ne innalzarono l’alone di superstar a cui affidare un intero plotone. Niente di più sbagliato!

Di Lamar Jackson ne esiste uno soltanto, univoco rappresentante di quella nouvelle vague di registi mobili che però ha nel DNA i momentum per cambiare la storia di un drive nonché del proprio attacco, persino nei numerosi fumble e intercetti occorsi in carriera. Non avere qualità nel braccio in questo mondo può essere bypassato solo dalla freddezza/prontezza di ottemperare un piano B, perfino se non preveda un lancio, ma che porti comunque alla conquista del down o ad un guadagno di terreno costante.

Specialmente adesso qui a Cleveland ma anche in passato, Watson dà viceversa sempre l’idea di non saper cosa fare e improvvisare playbook che anzi sono studiati per lui, sfruttando anni fa un fisico ancora integro per eludere la tasca in scorribande eccitanti oppure performare big play sia su passaggio che appunto attraverso le corse.

Cleveland Browns winners and losers vs Philadelphia Eagles

Oggi, sebbene la O-Line non appaia minimamente affidabile, pure per gli infortuni continui a Conklin e Teller e il crollo di Dawand Jones, sono 2.6 i secondi che gli lascia a disposizione per impostare un’azione, terzo miglior dato per quarterback titolari, utili eventualmente per un rilascio rapido o immediate soluzioni in scramble, pane per i suoi denti a inizio carriera!

Invece l’ex atletico adone di Clemson accentua ancor di più ora tutta la sua insicurezza tecnica, fisica e psichica, e anziché eseguire misdirection o quick play attende a testa bassa gli eventi in arrivo, che producono per l’appunto perdite di tempo, relativi collassi di linea e tasca e l’immane pressione del front seven rivale, responsabile perciò di più di 60 blitz, 40 knockout e quasi 65 hit, 100 qb pressure e addirittura 31 sack, cifre le ultime tre inarrivabili a chiunque nonché in media per abbattere i 76 di Carr nel 2002 e il record di 489 yard perse su sack di Randall Cunningham del 1986, con la pass rush che lo sprona quindi a scorciatoie nonsense terminate finora con ben 23 lanci affrettati lontani dai target.

Tutto ciò è causa dei penosi ultimi step in yard totali e DVOA Offensive rating, e il 26mo nell’Offensive Grade; sono inoltre solamente 3 le air yard per attempt, suddivise anche qui in maniera approssimativa ed insufficiente, che comporta la piazza 23 sugli short attempt, 28 superiori alle 20 yd e 33 post 30! Numeri che stanno affossando una franchigia col 21% di conversioni di terzi down a settembre, 3.8 iarde per gioco nelle prime 5 gare – peggiore di sempre al pari dei Bills 2018 – e che sarebbe stata l’ultima in 25 anni senza la ricezione di Foreman su Winston nel garbage time a Washington, fra l’altro 27ma difesa NFL prima della visita “di cortesia” dei Browns.

Cifre pessime, fra cui solamente 79 punti in 6 match, visto che dei 95 totali 16 pervengono da safety e td difensivi, che non si vedevano dal 2009 o dall’espansione del 1999, e che rimandano alle tornate 2015-2016 e 2017, quest’ultima da 0-16! Squadra, ricordiamolo, lo scorso anno temibile con 5 registi diversi, persino il comeback player Flacco, e che pertanto veniva pronosticata nelle preview ancora ad almeno 11 W, ed è tutto dire!

Deshaun Watson claims he didn't know about new contract before choosing to play for Browns

Con l’aggiunta a pieno regime di Watson dunque, si immaginava di sconquassare la concorrenza sfruttando una (presunta) mobilità a dispetto dell’immobilismo del vecchio Joe, per eludere la pressione avversaria e divenire offensivamente immarcabili. Invece, Mister 46 milioni annui ha 21.5 di total QBR, peggior dato NFL e quartultimo dal 2006, ma soprattutto il 29mo contro i blitz, segno inequivocabile che oltre a tecnica e precisione difetta anche di quella imprevedibilità che gli valse fra le altre cose la “pensione anticipata”, e che ha reso celebre la regia alternativa dei suddetti Vick e Jackson, da cui però dista anni luce!

Perciò, mentre team con funamboliche skill in difesa o nelle due fasi dell’offense ma senza un franchise qb sono risorte o comunque competono grazie alla disciplina dei vari Darnold, Purdy, Cousins o Geno Smith, qui invece si rimpiange l’aver tolto le chiavi di casa (o dello stadio durante le divertenti pubblicità di Progressive) a Baker Mayfield, vedendo invece un prodigio come Amari Cooper o il pro bowler 2023 Njoku spesso disoccupati in mezzo al campo, e due ottimi spot quali Jeudi o Jerome Ford invischiati anch’essi nei tormenti di Watson e linea, con drop e perdite di terreno periodiche, in attesa del tanto desiderato ritorno di Chubb!

5 thoughts on “Cleveland Browns: storia di un fallimento annunciato

  1. A Cleveland avevano la scusa della disperazione. A Dallas esattamente cosa ha fatto firmare per il suicidio sportivo di nome Prescott?

    • Disperazione?..l’anno prima con Mayfield avevano sfiorato l’upset ai Chiefs verso il championship!! Forse era più disperata Houston a tenersi un giocatore fermo da un anno, con quasi 15 denunce sessuali e scontento di restare in Texas..invece santa Cleveland..

      • Sottintendevo che Cleveland non vince una mazza da decenni…
        Ma Prescott, quindi?

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