E’ finto il tempo dei giochi. Dalla prossima giornata si giocherà veramente, nella misura in cui dopo un mese le squadre hanno ormai capito la loro identità e, se non la possiedono, è difficile che la trovino quest’anno. Comunque andare a vedere i risultati crea un pò di scompiglio: vedere Saints e Falcons a lo stesso record dei 49ers è destabilizzante malgrado comprensibile visti gli infortuni a San Francisco, incomprensibile è il record di 2-2 dei Denver Broncos trascinati da Bo Nix, si però a suon di -7 yard conquistate in un tempo. Prima di partire faccio ufficialmente il funerale alla stagione di Jacksonville, con Trevor Lawrence che non vince una partita dal thanksgiving dell’anno scorso. I Jaguars si sono rotti, nulla di quello che di buono avevano fatto vedere nella stagione della vittoria playoff è rimasto, mentre Doug Pederson si guarda confuso a bordo campo.
Menzione d’onore per la prestazione di Jared Goff, 18/18 per 292 yard e 2 td, sottolineando il suo viaggio in endzone da ricevitore concluso da una palla che gli arriva perfettamente tra le mani e grandi esultanze di tutti, bravo Jared.

 

Il re è tornato, evviva il re. 151 yard contro Dallas, 199 contro Buffalo. Un runningback di 30 anni, con il chilometraggio di Derrick Henry, non potrebbe permettersi queste cifre. Dopo due anni nel dimenticatoio a Tennesse è approdato ai Ravens. 2 settimane di rodaggio per la coppia Henry-Jackson e poi, via col vento. Prima corsa della sua partita, prima azione offensiva della partita dei Ravens, 87 yard fino alla endzone. Nel mentre si è tolto lo sfizio di iscriversi agli annali di Baltimore, avendo messo a segno la marcatura di corsa più lunga nella storia della franchigia. Il gioco di corse di Baltimore, già letale l’anno scorso, potrebbe superare dei record quest’anno.

A Washington si è accesa la luce. Offensive rookie of the year: Jayden Daniels. 20 punti a partita segnati, 42 nell’ultima uscita contro i Cardinals per i Commanders che si prendono la testa della NFC East. Un rookie quarterback tra i migliori visti negli ultimi anni, per numeri e letture ma soprattutto per la naturalezza in cui si muove nella tasca, senza panico ma solo freddi calcoli. 26/30 passaggi riusciti su tentati è una percentuale altissima, considerando che è firmata da uno che di partite in NFL ne ha giocate 4. I Commanders possono davvero fare rumore questa stagione.

Finalmente, Bengals. La vittoria di Cincinnati sui frizzanti Panthers targati Andy Dalton è una scusa per parlare un attimo della squadra di Joe Burrow. L’attacco funziona, quasi per forza, sospinto dall’infinito talento di Chase e Higgins. La linea d’attacco regge, non domina, ma fa il suo lavoro. Il problema è che la difesa si è trasformata in un telepass, Hendrickson e Hubbard da soli non bastano più e dover segnare sempre 30 o più punti per vincere è una pessima ricetta per una stagione. La prossima partita è in casa loro, ma gli ospiti sono decisamente bellicosi: i Ravens che arrivano in fiducia dopo la rullata rifilata ai Bills. Una sconfitta vorrebbe dire 1-4 di record e stagione in salita verticale.

Sui Chiefs non ho commenti, continuano a vincere ma non convincere, forse perchè ormai sono una squadra che si appoggia totalmente sulla difesa, molto molto forte per carità, e qualche occasionale magheggio di Mahomes. La perdita autoinflitta di Rashee Rice potrebbe essere l’ultimo chiodo nella bara di un attacco che ha perso i fasti di un tempo. A meno che, da Las Vegas, non arrivi un diavolo dalle sembianze di Davante Adams.

3 thoughts on “RIFLESSIONI DEL WEEKEND: NFL WEEK 4

  1. Se si dice ultimo chiodo per un infortunio dei chiefs, ci si è persi l ultimo lustro di football.

  2. Tutto molto giusto ma per quanto riguarda i Chiefs ci dimentichiamo che hanno due pedine fuori come Rice e Pacheco. Vale a dire OL dimezzata. Che poi Pat stia giocando al peggio da quando è apparso in NFL è un dato di fatto, ma mi domando quando troverà il braccio cosa succederà.

  3. Jaguars vittime dell’usanza idiota di strapagare qualcuno che non ha vinto niente. Col contrattone in tasca chi glielo fa fare a Lawrence di sbattersi, nel clima mite e detassato della Florida? Tanto la conference è chiusa.
    Alla fine pagherà Pederson per tutti i lazzaroni ma è la diGerenza a doversi fare delle domande…

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