La doppia operazione effettuata dal general manager Ran Carthon sulle sideline difensive, ingaggiando Chidobie Awuzie e tradando per La’Jarius Sneed, aveva permesso ai Titans di sistemare una posizione, quella di cornerback, che lo scorso anno era stata uno dei punti deboli del team, consentendo così allo staff di concentrarsi su altri ruoli nei primi due giorni del Draft e principalmente sulla linea offensiva, dove era piuttosto lampante la necessità di intervenire sugli offensive tackle, cercando di inserire un prospetto di valore per rafforzare, perlomeno, il lato sinistro della OL.
Sulla linea opposta la perdita del veterano Denico Autry aveva aperto la caccia al suo sostituto, e la firma di Sebastian Joseph-Day sembra aver più la funzione di tappare il buco piuttosto che rappresentare la soluzione definitiva in un reparto difensivo che sembrava aver bisogno di aggiungere ulteriore profondità anche tra i linebackers e le safeties; in attacco, invece, si poteva auspicare qualche movimento di contorno nelle skill position, per aumentare la gamma di opzioni offensive a disposizione di Will Lewis e del OC Nick Holz.
Round 1, pick 7 (7): J.C. Latham, OT, Alabama Crimson Tide
Dopo aver giocato come guardia di riserva nel freshman year a Tuscaloosa è diventato il right tackle titolare dei Tide al secondo anno di college, andando a formare una delle migliori coppie di OT della NCAA con il compagno di squadra Evan Neal; aggressivo e tenace quando deve bloccare sulle corse, in grado di proseguire nell’azione anche al secondo livello offrendo un buon contributo nello sviluppo della portata al ball carrier, si muove bene anche in pass protection, mostrando una buona reattività quando deve ritrovare l’equilibrio per respingere l’assalto degli avversari. Dotato di buona tecnica, abile ad utilizzare mani e braccia per tenere a distanza i difensori sia sulle run che sui pass, tra i professionisti potrebbe tornare a ricoprire il ruolo di left tackle che lo ha reso celebre alla high school, quando si mise in luce come uno delle migliori reclute della nazione con la divisa della IMG Academy.
Round 2, pick 6 (38): T’Vondre Sweat, DT, Texas Longhorns
Lineman che sa sfruttare le proprie dimensioni fisiche, 193 centimetri per 196 kilogrammi, per dominare all’interno della linea, è un ottimo run stuffer che facilita il compito di LB e DB grazie alla capacità di impegnare più bloccatori contemporaneamente, mantenendo il baricentro basso e utilizzando la potenza delle braccia per controllarne i movimenti; in grado di alzare la pressione sul backfield nelle azioni di passaggio, facendo leva principalmente sulla tecnica bull rushing, la combo tra talento e caratteristiche tecnico-atletiche è davvero rara nel suo caso. Permangono, invece, ancora parecchi dubbi a livello caratteriale, e dopo una stagione 2023 nella quale li aveva di fatto mitigati mostrando di aver raggiunto una certa maturità, confermata anche dalla vittoria dell’Outland Trophy come miglior DL della nazione, l’arresto per DUI subito prima del Draft li ha fatti riaffiorare.
Round 4, pick 6 (106): Cedric Gray, LB, North Carolina Tar Heels
Produttivo contro le run, ha sfondato il muro dei 100 tackles in ognuna delle tre stagioni in cui è stato il WLB titolare di North Carolina, la rapidità di lettura del gioco e la velocità nel raggiungere la zona di sviluppo dell’azione lo rendono uno dei migliori rushing linebacker di questa classe; agile, atletico, reattivo, deve migliorare nella gestione dei blocchi per evitare di farsi imbrigliare nel traffico quando deve inseguire il ball carrier. Piuttosto valido in copertura sul medio-corto, l’aggressività lo porta a sovra reagire e cadere in errore in alcune situazioni in cui viene impiegato in coverage.
Round 5, pick 11 (146): Jarvis Brownlee, CB, Louisville Cardinals
Corner che combatte con il ricevitore ostacolandone l’esecuzione della traccia fin dalla partenza dell’azione, sa utilizzare braccia e mani per rompere il timing tra WR e QB, mantenendo nel frattempo il contatto con l’avversario quando lavora in man coverage, o controllando adeguatamente lo spazio di sua competenza quando copre a zona; rapido nei recuperi e dotato di una buona velocità, riesce a coprire adeguatamente anche sul profondo, affrontando con aggressività e tenacia ogni snap. In possesso di una buona tecnica di placcaggio, può fornire un contributo anche contro le corse, ma deve affinare la conoscenza del gioco e, soprattutto, imparare a riconoscere più rapidamente le route disegnate dai ricevitori.
Round 6, pick 6 (182): Jha’Quan Jackson, WR, Tulane Green Wave
Ricevitore undersized che corre bene le tracce e sfrutta la velocità per creare separazione dopo i tagli, è elusivo e riesce spesso a mandare fuori tempo i difensori grazie ad un rapido gioco di gambe che gli consente di guadagnare parecchie yards dopo la presa; limitato dagli infortuni e da un fisico che non gli permette di lottare su ogni pallone, ha bisogno di liberarsi della pressione avversaria per completare la ricezione, ma una volta che ha la palla tra le mani, la produzione è pressoché assicurata. Ottimo punt returner, istintivo e in grado di seguire i blocchi dei compagni, può ritagliarsi parecchio spazio negli special team; utilizzabile fin da subito anche come slot WR, è nipote dell’ex safety dei Ravens Ed Reed.
Round 7, pick 22 (242): James Williams, S, Miami (FL) Hurricanes
Giocatore versatile che ha ricoperto diversi ruoli ibridi nella difesa dei ‘Canes, ha offerto le migliori prestazioni quando impiegato come ROVER, linebacker/safety schierato da Miami a ridosso della linea di scrimmage, con il compito di controllare le flat; buon placcatore in grado di fornire un valido contributo nella rushing defense, l’altezza che gli consente di contrastare adeguatamente i WR più fisici e i tight end o che gli permette di interrompere la linea del passaggio anche se fuori posizione, sembra creargli qualche problema in termini di velocità, mettendolo in difficoltà nella copertura delle tracce profonde. Rapido a leggere il gioco, aggressivo quando si muove a caccia dell’ovale, può tornare utile nelle squadre speciali.
Round 7, pick 32 (252): Jaylen Harrell, EDGE, Michigan Wolverines
Diventato titolare solo nelle ultime due stagioni, prima era stato utilizzato in rotazione nella difesa di Michigan, risultando particolarmente efficacie contro le run, grazie alla velocità di lettura e alla rapidità di movimento; cresciuto anche a livello di pass rushing nella parte finale della carriera universitaria, sa sfruttare adeguatamente i mezzi atletici di cui è in possesso per attaccare con decisione il backfield avversario partendo dall’esterno del campo, posizione in cui potrebbe trovare spazio anche tra i professionisti, nel ruolo di outside LB già ricoperto dal padre James in USFL e NFL, dove ha vestito le divise di Lions e Chiefs.
Undrafted Free Agents : tra i 15 giocatori messi sotto contratto dai Titans nelle ore successive al Draft spicca sicuramente il runningback di Washington Dillon Johnson, emerso come runner di punta degli Huskies dopo tre stagioni positive a Mississippi State; non velocissimo ma abile a seguire i blocchi e farsi strada nel traffico con cambi di direzione piuttosto rapidi, la visione e la tenacia con cui effettua ogni portata possono renderlo un complemento ideale in un backfield dove sono presenti giocatori veloci come Pollard e Spears.
Sempre in attacco da segnalare inoltre l’acquisizione di Cole Spencer, prospetto che, al pari di Johnson, ha avuto una carriera universitaria limitata dagli infortuni ma che offre una versatilità invidiabile, visto che è stato impiegato in ogni posizione della linea durante la sua permanenza Western Kentucky e prima di diventare il perno del quintetto offensivo di Texas Tech, mostrando atletismo e tecnica superiore ai compagni di reparto.
Voto Finale: 8,5
Latham e Sweat hanno le caratteristiche fisiche e tecniche per essere due ottimi upgrade immediati per i rispettivi reparti, ma i dubbi, diversi, che permangono nei loro confronti pesano sul giudizio finale di un Draft condotto comunque bene dal GM Carthon, capace di inserire giocatori in tutte le posizioni in cui i Titans necessitavano di un intervento; se l’OL di Alabama tornerà a ricoprire senza troppi problemi un ruolo in cui ha già fatto faville ai tempi della high school e il DT di Texas confermerà, vista anche l’ammissione di responsabilità di cui si sarebbe reso protagonista in un colloquio con lo staff dirigenziale di Tennessee, di aver messo la testa a posto, questa classe potrà indubbiamente dare grandi soddisfazioni alla franchigia di Nashville.
Oltre ai due validi prospetti draftati nei primi tre round, non vanno infatti dimenticati altrettanti innesti di assoluto valore per la difesa, come Gray, linebacker che può ritagliarsi un ampio spazio già nella rookie season, e Brownlee, principale candidato alla posizione di nichel; allineamento in cui, all’occorrenza, potrà essere schierato anche Williams, un tuttofare con caratteristiche tali da consentirgli di essere impiegato negli svariati ruoli ibridi di un reparto nel quale avrà occasione di mettersi in mostra pure Harrell, come OLB di rotazione. Le porte degli special team sono invece completamente spalancate per Jackson, il velocissimo WR da Tulane che promette di essere uno dei returner più elettrizzanti della NFL nel 2023.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…