Gli Steelers avevano cambiato volto all’attacco nella prima parte dell’offseason, puntando sul veterano Russell Wilson e sul giovane Justin Fields come nuovi quarterback dopo le esperienze fallimentari, o quasi, con Kenny Pickett e Mason Rudolph, uscendo quindi dalla corsa alla posizione principe dell’attacco in vista del Draft, al quale si erano presentati con alcune lacune piuttosto pesanti da colmare, a partire dalla linea offensiva, da tempo il reparto più in difficoltà del team.
Qualche mossa era poi pronosticata su entrambe le sideline, offensive, vista la cessione via trade del WR2 Diontae Johnson, e difensive, dove mancava un corner da affiancare a Joey Porter Jr., mentre il GM Omar Khan manteneva un occhio piuttosto vigile sulla situazione della linea di difesa, alle prese con lo voci ricorrenti di un possibile annuncio di ritiro da parte del veterano trentacinquenne Cam Heyward, giunto comunque all’ultimo anno di contratto.
Round 1, pick 20 (20): Troy Fautanu, OL, Washington Huskies
Left tackle titolare degli Huskies nelle ultime due stagioni, ha accumulato esperienza come guardia all’inizio della sua carriera universitaria e può essere impiegato anche come centro visto la rapidità con la quale reagisce dopo lo snap della palla; atletico, veloce di piedi e di mani, potente, dotato di una buona tecnica, sale rapidamente al secondo livello e spinge lontano dai runner i difensori quando deve contribuire allo sviluppo di una corsa, sfruttando il suo fisico per farsi strada tra le maglie avversarie. Mobile, in grado di mantenere un buon equilibrio e il baricentro basso, gestisce adeguatamente i pass rusher quando deve proteggere la tasca, trovando sempre l’angolo migliore per bloccare con efficacia e consentire al proprio QB di prendersi il tempo necessario per lanciare. Esperto, ha il talento per essere un titolare indiscusso fin dal day one.
Round 2, pick 19 (51): Zach Frazier, C, West Virginia Mountaineers
Starter per quattro anni a Morgantown, è un ex campione di wrestling a livello liceale che grazie a questo sport ha imparato come mantenere sempre un buon bilanciamento del corpo e utilizzare adeguatamente le mani per respingere gli assalti degli avversari; rapido e reattivo negli istanti successivi allo snap, offre un ottimo contributo in pass protection riuscendo a gestire con efficacia anche eventuali blitz. Bravo a sigillare i difensori quando deve aprire la strada ai runner, combatte con tenacia in ogni azione e lavora duramente durante la settimana, mostrando etica e spirito di sacrificio superiori alla media. Amante del football e profondo conoscitore del gioco, affronta ogni play con intelligenza.
Round 3, pick 20 (84): Roman Wilson, WR, Michigan Wolverines
Considerato una sorta di garanzia per J.J. McCarthy nell’attacco run oriented di Michigan, il WR originario delle Hawaii è dotato di ottime mani e di un eccellente controllo del corpo che gli consentono di mettere a segno qualsiasi tipo di ricezione, anche quelle che sembrano più difficili; rapido nei tagli, in grado di regolare il ritmo della propria corsa a seconda delle necessità, rallentando o accelerando all’improvviso prima e dopo l’effettuazione dei tagli, esegue le tracce in modo disciplinato tanto da essere indicato come uno dei migliori route runner di questa classe. Valido bloccatore, può essere utilizzato sia nello slot che sulla sideline.
Round 3, pick 35 (99): Payton Wilson, LB, North Carolina State Wolfpack
Fresco vincitore degli ambiti Dick Butkus, miglior linebacker, e Chuck Bednarik, miglior difensore, al termine della sua ultima stagione in NCAA, è un linebacker intelligente, istintivo e rapidissimo nelle letture che si muove con facilità per tutta la larghezza del campo, raggiungendo velocemente il luogo di sviluppo dell’azione una volta individuato il ball carrier; placcatore tecnico e produttivo che sa tenere a distanza i bloccatori avversari creandosi gli spazi necessari per finalizzare il tackle, sa lavorare ottimamente anche in copertura, aprendosi rapidamente in profondità per coprire la propria zona di competenza quando legge un passaggio. Versatile, può giocare inside, outside nei ruoli ibridi di EDGE o nichel, la sua integrità fisica è un punto interrogativo visti gli infortuni subiti in carriera e i ripetuti problemi al ginocchio; se sano, ha tutte le carte in regola per rivelarsi un validissimo all-down linebacker.
Round 4, pick 19 (119): Mason McCormick, OG, South Dakota State Jackrabbits
Tornato a South Dakota per la sesta stagione NCAA, ha visto crescere la sua valutazione in vista del Draft grazie alle ottime prove fornite con i Jackrabbits, emergendo come un lineman versatile ed affidabile, in grado di sigillare i gap interni della linea offensiva, tanto sui pass quanto sulle run; più efficiente come bloccatore sulle corse, è esplosivo, tenace, combattivo, e riesce a proseguire nell’azione anche al secondo livello, agevolando notevolmente il ball carrier una volta arrivato nella zona presidiata dai linebacker. Esperto, rapido ad individuare eventuali blitzer, può essere impiegato come centro e guardia, la posizione ricoperta al college.
Round 6, pick 2 (178): Logan Lee, DT, Iowa Hawkeyes
Lineman intelligente che compensa una mancanza di esplosività con l’abilità di mantenere gli occhi costantemente inchiodati sulla palla, impegna adeguatamente i bloccatori all’interno della linea offensiva aggredendo i gap con tenacia; potente, dotato di una buona tecnica di base, sfrutta la lunghezza delle braccia per ostacolare il QB al momento del pass ed interrompere la traiettoria del lancio, offrendo, un po’ sorpresa, un buon contributo anche in passing defense. Gran lavoratore e giocatore disciplinato, rispetta gli assegnamenti giocando con intelligenza ogni singolo snap.
Round 6, pick 19 (195): Ryan Watts, CB, Texas Longhorns
Cornerback fisico ed atletico che si muove rapidamente all’interno della propria zona di competenza seguendo i tagli dei WR durante l’esecuzione delle tracce, ha braccia lunghe che gli consentono di contendere la palla nel punto più alto agli avversari, risultando spesso decisivo quando riesce a mantenere gli occhi sulla palla; diversamente, quando pecca in concentrazione, tende a perdersi l’uomo, soprattutto in profondità, ed è costretto a cercare di rimontare recuperando il terreno perso. Discreto placcatore, può trovare spazio nelle squadre speciali.
Undrafted Free Agents : appena 5 i rookie messi sotto contratto dagli Steelers, che hanno ingaggiato l’interessantissimo CB da West Virginia Beanie Bishop, undersized che sfrutta agilità, rapidità e fiuto per la palla per contrastare i WR avversari mentre effettuano la presa e che gli ha consentito di accumulare 24 pass defended la scorsa stagione, conquistando il First Team All-American con 4 intercetti realizzati; utilizzabile anche negli special team, può avere un buon futuro come giocatore di situazione.
In attacco, invece, meritano una certa attenzione l’ex runningback di Georgia Daijun Edwards, abituato a dividersi il lavoro in un committee e dotato di ottime mani che lo rendono un’opzione sfruttabile nel passing game, e John Rhys Plumlee, quarterback stellare ai tempi della high school che dopo esser finito a giocare ricevitore a Ole Miss è tornato a guidare l’attacco con UCF, facendo registrare alcuni record scolastici dei Golden Knights; atletico, elusivo, in grado di produrre con la palla tra le mani, le lacune che ha mostrato sui pass sono compensate dalla sua facilità di corsa, caratteristica che lo rende un serio candidato al cambio di ruolo durante i training camp estivi.
Voto Finale: 9,5
Draft condotto con sagacia da parte del GM Khan, che ha utilizzato le scelte dei primi due round per sistemare subito il reparto che ha creato più problemi agli Steelers nelle ultime due stagioni, andando a prendere due prospetti che partiranno probabilmente titolari già al kickoff weekend come Fautanu e Frazier prima di aggiungere un terzo potenziale starter in McCormick, preso all’inizio del terzo giorno; un tris di mosse che consente a Pittsburgh di rendere solida e futuribile la linea offensiva sulla quale è intenzionato a puntare con decisione coach Mike Tomlin per il rilancio della franchigia.
I due Wilson, Roman e Payton, sono giocatori che possono ambire fin da subito ad un ruolo da protagonisti nei rispettivi reparti, con il primo che ha dimostrato di essere una sicurezza nel passing game in un attacco decisamente run oriented come quello di Michigan e il secondo che, al netto di alcuni problemi fisici che ne hanno rallentato il percorso verso il Draft, ha confermato di possedere le caratteristiche necessarie per diventare un all down linebacker a livello professionistico; buone, infine, le ultime pick spese per Lee e Watts, prospetti che, al pari dell’undrafted Bishop, possono rientrare nei 53 del roster definitivo che affronterà la regular season.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…