La stagione 2023 ha dimostrato che il punto debole degli Eagles erano le secondarie, e in vista del Draft i ruoli di cornerback e safeties sono stati appuntati in cima all’elenco redatto dal GM Howie Roseman, alla ricerca anche di un EDGE di qualità dopo aver ceduto Haason Reddick nelle prime settimane di offseason e di un linebacker per rimpolpare un reparto, già rinforzato con l’arrivo del veterano Devin White, che non ha ricevuto le risposte sperate da Nakobe Dean nelle ultime due stagioni.
In attacco, invece, dopo aver sistemato il backfield con la firma dell’ex Giants Saquon Barkley, Philadelphia doveva concentrarsi sul fornire maggiore profondità al ruolo di TE, non così esaltante alle spalle di Dallas Goedert, alla linea offensiva, dove era necessario qualche innesto per far rifiatare i titolari, e aggiungere un wide receiver in grado di combattere con Parris Campbell per lo spot di WR#3.
Round 1, pick 22 (22): Quinyon Mitchell, CB, Toledo Rockets
Non aver affrontato costantemente avversari di alto valore con Toledo nel corso della carriera universitaria aveva fatto sorgere dubbi sul suo reale valore che sono stati prontamente fugati durante le tappe di avvicinamento al Draft, dalle quali è uscito con la nome di miglior cornerback sceso in campo al Senior Bowl e prospetto più veloce del ruolo alla combine; rapido, istintivo, profondo conoscitore del gioco e degli schemi, le sue abilità in copertura gli consentono di mantenere un’ottima produzione sia in man che in zone coverage, curando spesso il miglior ricevitore della squadra avversaria. Disciplinato ed abile a tenere la posizione anche quando viene attaccato da più avversari, è dotato di tempismo, controllo del corpo e fiuto per la palla, caratteristiche che gli hanno permesso di mettere a segno 52 pass defended e 7 intercetti in NCAA.
Round 2, pick 8 (40): Cooper DeJean, CB, Iowa Hawkeyes
Giocatore versatile in grado di allinearsi all’interno o all’esterno come cornerback e come free safety nella deep, è cresciuto con costanza nel suo percorso ad Iowa diventando uno dei migliori prospetti difensivi della Big Ten dopo essere stato promosso nello starting spot nelle ultime due stagioni; veloce, tanto da risultare produttivo anche come returner, rapido e reattivo nel seguire gli avversari nell’esecuzione delle tracce, utilizza fisico e doti atletiche per contrastarli durante le ricezioni, confezionando spesso giocate decisive. Autore di 3 TD su ritorno da intercetto, sembra avere una propensione particolare per trasformare in big play i turnovers che riesce a realizzare lavorando con efficacia in copertura; dotato di una buona tecnica di placcaggio, il contributo che sa fornire anche nel contrastare le corse può renderlo utile anche negli special team all’inizio del suo percorso professionistico.
Round 3, pick 31 (94): Jalyx Hunt, EDGE, Houston Christian Huskies
Dopo aver iniziato la carriera come safety alla Cornell si è passato alla piccola Houston Christian ed ha cambiato ruolo, trasformandosi in un linebacker ibrido che ha guidato il reparto difensivo della squadra nelle ultime due stagioni con 14.0 sacks messi a segno; rapido nei primi passi, veloce ad attaccare il backfield avversario, si è messo in mostra alla combine risultando uno dei prospetti più atletici della classe, confermando l’atletismo che appare durante la visione dei video di scouting che lo riguardano, e che sfrutta per mettere in difficoltà i bloccatori avversari. Ancora grezzo tecnicamente, deve migliorare alcuni aspetti del suo gioco ma ha la qualità per inserirsi nella rotazione del ruolo in difesa ed entrare in pianta stabile negli special team fin dalla rookie season.
Round 4, pick 27 (127): Will Shipley, RB, Clemson Tigers
Giocatore versatile ed esplosivo che produce parecchie yards quando ha la palla tra le mani, è uno degli atleti migliori di questa classe, dotato di una buona velocità, un’ottima visione di gioco ed un controllo del corpo che gli consentono di divincolarsi nel traffico, evitando gli interventi degli avversari grazie all’abilità di effettuare rapidissimi cambi di direzione una volta letto il blocco; mani educate ed una certa attitudine a liberarsi per ricevere fuori dal backfield lo rendono facilmente utilizzabile nei terzi down, mentre la bravura nel seguire i bloccatori e cercare gli spazi necessari per involarsi in campo aperto gli dovrebbero aprire le porte degli special team come returner, ruolo già ricoperto, con efficacia, a Clemson.
Round 5, pick 17 (152): Ainias Smith, WR, Texas A&M Aggies
Altro atleta versatile che può accumulare yards in diverse situazioni di gioco, ha giocato principalmente come slot receiver negli Aggies, allineandosi sporadicamente all’esterno o nel backfield, dove è stato schierato per poter sfruttare al meglio la velocità con cui esegue i compiti previsti dallo schema; in possesso di un buon controllo del corpo che gli consente di mettere a segno ricezioni complicate, ha l’esplosività e la rapidità necessarie per essere impiegato in più ruoli anche tra i professionisti, contribuendo pure come returner negli special team. Istintivo, deve migliorare come route runner e, soprattutto, mantenere la corretta esecuzione della traccia anche quando attacca la profondità.
Round 5, pick 20 (155): Jeremiah Trotter Jr., LB, Clemson Tigers
Suo padre Jeremiah Trotter Sr. è stato una vera e propria icona per gli Eagles, guidandone il reparto difensivo per anni, e fin da quando Junior si è dichiarato per il Draft i tifosi di Phila speravano di vederlo vestire la loro divisa, un desiderio realizzatosi anche grazie alla sua caduta fino al quinto round, dovuta principalmente alle difficoltà mostrate nel gestire i bloccatori avversari, non sempre tenuti a debita distanza negli anni passati a giocare come MLB per Clemson; veloce a leggere il gioco, rapido a fiondarsi sul portatore di palla avversario, reattivo contro le run, è dotato di un’ottima tecnica di placcaggio e sa proteggere adeguatamente la sua zona, mentre mostra ancora alcune lacune in man converage. Colpitore produttivo, è tenace e non smette di lottare fino al fischio arbitrale che pone fine all’azione.
Round 5, pick 37 (172): Trevor Keegan, OG, Michigan Wolverines
Capitano dei Wolverines nell’ultima stagione e nominato per 3 anni consecutivi nel First Team All-Big Ten è una guardia che ha mostrato miglioramenti costanti nel corso della carriera universitaria, diventando uno dei lineman più affidabili della NCAA, in grado di offrire un buon contributo sia come run blocker che come pass protector; potente e rapido a salire al secondo livello quando deve fare strada al ball carrier su una corsa, riesce a posizionarsi bene e mantenere un buon bilanciamento se viene chiamato a proteggere il proprio quarterback, sopperendo con il fisico ad una mancanza di agilità che lo rende un po’ troppo macchinoso quando deve aprirsi per intercettare un pass rusher avversario. Esperto, si farà sicuramente apprezzare dai nuovi coach per la sua grande etica lavorativa.
Round 6, pick 9 (185): Johnny Wilson, WR, Florida State Seminoles
Piuttosto veloce nonostante la stazza, 198 cm per 104 kg, e in grado di far registrare un buonissimo 4.52 sulle 40 yards alla combine, ha giocato come ricevitore esterno nei Seminoles ma molti scout NFL pensano possa svilupparsi come tight end tra i professionisti, sia per caratteristiche fisiche, sia per qualità tecniche; non molto abile a creare separazione negli spazi stretti, tende a sfruttare l’altezza, l’elevazione e la lunghezza delle braccia per vincere i missmatches con gli avversari, infilandosi spesso nei cuscini che gli vengono concessi dalle difese. Produttivo in campo aperto e quando chiamato a ricevere sul profondo, preoccupano un po’ i 15 drop fatti registrare in carriera, che non si capisce se siano dovuti a mani non proprio eccezionali o, più semplicemente, ad una mancanza di concentrazione.
Round 6, pick 14 (190): Dylan McMahon, C, North Carolina State Wolfpack
Spostatosi a centro solo nel 2022 dopo aver giocato le prime stagioni in NCAA come guardia, è un bloccatore esperto e versatile che lavora piuttosto bene in pass protection, muovendosi con rapidità per sigillare il centro della linea offensiva controllando entrambi i gap di sua competenza; veloce sia con i piedi che con le mani, è in grado di fornire un aiuto ai compagni quando vanno in difficoltà contro i pass rusher avversari, offrendo un buon contributo quando blocca in combo. Non molto efficace come run blocker, non sempre riesce a mantenere il blocco sui difensori quando gli viene chiesto di proseguire l’azione al secondo livello.
Undrafted Free Agents : sono ben quattro i prospetti da tenere d’occhio tra i 9 undrafted firmati dagli Eagles, a cominciare da Gabe Hall di Baylor, defensive lineman versatile che ha giocato come DT nei Bears ma che per caratteristiche fisiche e tecniche, potente, eplosivo, può essere utilizzato anche come EDGE RUSHER tra i professionisti; sempre in difesa non va sottovalutato Andre Sam, esperto DB da LSU che nelle 7 stagioni disputate in NCAA ha mostrato una certa attitudine a ricoprire più ruoli in diverse posizioni di campo, mantenendo sempre una buona produzione in coverage.
Sul lato opposto della palla da segnalare invece l’ex RB di Georgia Kendall Milton, letale quando l’attacco si avvicina all’endzone avversaria grazie alla rapidità con cui esegue i tagli, e il tight end/fullback da Tennessee McCallan Castles, ex giocatore di basket che sa liberarsi facilmente nel traffico ma deve necessariamente migliorare come bloccatore per guadagnarsi l’opportunità di entrare nel roster di una squadra NFL.
Voto Finale: 9,5
Draft di alto livello da parte di Philadelphia, che ha utilizzato le pick al primo e secondo round per sistemare il reparto che aveva mostrato più criticità nella passata stagione, andando ad inserire due prospetti, Mitchell e DeJean, che hanno tutte le carte in regola per essere inseriti nello starting lineup già alla partenza della stagione 2025; season nella quale potrebbe rivelarsi una delle grandi sorprese Jalyx Hunt, atleta eccellente che può esaltarsi parecchio nel sistema difensivo di Vic Fangio, nel quale troverà spazio fin da subito anche Trotter Jr., chiamato a fare i conti, da Settembre, con un’eredità piuttosto pesante.
Shipley e Smith sono due buonissimi innesti per la offense guidata da Kellen Moore ed entrambi potranno tornare molto utili anche negli special team, sfruttando la nuova regola sui ritorni per mettere in mostra tutte le loro qualità; Keegan e McMahon rispondono invece ad una delle necessità degli Eagles, ovvero quella di aggiungere profondità ad una linea offensiva che, all’interno, deve trovare una nuova quadratura dopo il ritiro del centro Jason Kelce. Intrigante, infine, la scelta spesa dal vulcanico Roseman, protagonista di ben 8 trade nel corso dell’evento di Detroit, per assicurarsi Johnny Wilson, talento interessante che, come anticipato, può svilupparsi come TE andando a creare alternative alle spalle dello starter Goedert.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…