Il cambio di coach avvenuto il 31 Ottobre scorso con l’insediamento ad interim di Antonio Pierce, confermato poi ad inizio offseason, ha portato un vento di cambiamento nei Raiders, che sono migliorati sensibilmente, soprattutto a livello difensivo, dove, sotto la spinta di un HC che conosce bene il reparto, il team ha avuto possibilità di valorizzare diversi giocatori; una crescita che ha reso meno impellenti gli investimenti sulla linea difensiva, dove con l’arrivo dell’ottimo DT Christian Wilkins si è sistemato adeguatamente un gruppo che poteva già contare su Maxx Crosby, e in mediana, lasciando solo qualche buco da tappare nelle secondarie, in particolare sulle sideline.
In attacco, invece, l’addio di Josh Jacobs è stato solo parzialmente coperto dall’ingaggio di Alexander Mattison, e qualche movimento nel backfield in vista del Draft era da mettere in conto, idem per la posizione di QB, con il journeyman Gardner Minshew che non pare possa essere una soluzione a lungo termine e il second year Aiden O’Connell che non ha ancora del tutto convinto; da valutare, inoltre, anche la situazione in cui versava la linea offensiva, nella quale ha lasciato un vuoto il RT Jermaine Eluemunor.

Round 1, pick 13 (13): Brock Bowers, TE, Georgia Bulldogs
Miglior tight end della nazione nel 2023, ha di fatto giocato come ricevitore aggiunto nell’attacco dei Bulldogs confermando di possedere ottime mani e di saper sfruttare a suo vantaggio ogni missmatch che si trovava ad affrontare sul terreno di gioco; veloce, rapido ad infilarsi negli spazi concessi dalle difese durante l’esecuzione delle tracce, ha caratteristiche tecniche e atletiche tali da risultare produttivo sia all’interno che all’esterno del campo, grazie anche alla pulizia, e al tempismo, con cui disegna le route. Dotato di un ottimo controllo del corpo e di una coordinazione occhi-mani che gli consente di completare anche le ricezioni più complicate, deve affinare la tecnica in fase di blocco, dove non sempre riesce a tenere a bada gli avversari sulla linea di scrimmage se aggredito; talento cristallino, è stato il terzo giocatore di Georgia, dopo Herschel Walker e David Pollack, ad ottenere tre nomine consecutive nel All-American First Team durante la carriera universitaria.

Round 2, pick 12 (44): Jackson Powers-Johnson, OC, Oregon Ducks

Jackson Powers-Johnson

Ottimo run blocker che sfrutta la rapidità di piedi per aggredire e spostare i difensori, è dotato di ottima tecnica e di una vasta conoscenza del gioco che, unite, gli consentono di risultare anche determinante in pass protection, riuscendo a contenere le pressioni degli avversari con una buona mobilità laterale ed una capacità di trovare un corretto bilanciamento ad ogni azione; ex wrestler di successo a livello liceale, sa come utilizzare le mani per assestare colpi decisivi a finalizzare i blocchi, aprendo le corsie ai ball carrier o controllando i pass rusher, mandandoli lontano dal backfield e dal proprio quarterback. Versatile, ha ricoperto il ruolo di guardia nei primi due anni in NCAA, ha concesso una sola QB pressure nel 2023.

Round 3, pick 13 (77): Delmar Glaze, OT, Maryland Terrapins
Dotato di una buona potenza di braccia e di dimensioni fisiche che gli consentono di mantenere la posizione respingendo gli assalti dei pass rusher nelle azioni di pass protection, la sua mancanza di esplosività viene compensata con la buona tecnica di blocco sviluppata nel corso degli anni e la capacità di prendere sempre l’angolazione migliore per gestire la situazione che si trova di fronte, merito dell’esperienza maturata ricoprendo il ruolo di tackle su entrambi i lati della linea; poco reattivo come run blocker, la sua azione sulle corse si esaurisce con la spinta dell’avversario che si trova davanti, con il giusto allenamento ha le basi tecniche per migliorare anche sotto questo aspetto del gioco.

Round 4, pick 12 (112): Decamerion Richardson, CB, Mississippi State Bulldogs
Velocissimo, ha fatto registrare il secondo tempo delle combine sulle 10 yards, sembra trovarsi più a suo agio nella copertura a zona grazie alla rapidità con cui riesce a recuperare sugli avversari dopo i tagli ed infastidirli in fase di ricezione; dotato di un discreto fiuto per l’ovale, nonostante spesso sbagli i tempi degl’interventi per rompere i passaggi, è un ottimo placcatore che nelle ultime due stagioni ha guidato i cornerback dell’intera SEC per numero di tackles messi a segno, 163. Fisicamente ben costruito, può contrastare i wide receiver più pesanti e i tight end, lavorando in coverage anche nel medio-corto yardaggio.

Round 5, pick 24 (159): Tommy Eichenberg, LB, Ohio State Buckeyes

Tommy Eichenberg

Placcatore affidabile e produttivo, legge velocemente lo sviluppo del gioco portandosi rapidamente verso il ball carrier prima di mettere a segno il tackle prendendo ottimi angoli per l’impostazione e la finalizzazione dello stesso; abile a muoversi lungo tutta la larghezza del campo partendo dalla posizione centrale di middle o inside linebacker, nel corso della carriera universitaria si è dimostrato anche un ottimo blitzer, in grado di mantenere gli occhi fissi sul backfield avversario dopo la partenza dell’azione e decidere se penetrarvi per registrare sacks o tackles for loss. Non molto reattivo in copertura, difficilmente si muove per deflettare il pallone preferendo intervenire dopo che è stata completata la ricezione.

Round 6, pick 32 (208): Dylan Laube, RB, New Hampshire Wildcats
Runner versatile che offre una buona produzione anche fuori dal backfield grazie alle ottime mani e alla capacità di conquistare diverse yards infilandosi tra le maglie delle difese avversarie, ha accumulato esperienza sia come RB, sia da ricevitore aggiunto allineandosi nello slot, posizione di campo dalla quale ha ottenuto buoni guadagni sfruttando i cuscini che gli sono stati concessi a ridosso della linea di scrimmage; elusivo e paziente, sa seguire i blocchi eseguiti dai suoi compagni di squadra sia sulla linea che in campo aperto. Oltre ad essere un affidabile returner, nell’ultimo anno è cresciuto anche come bloccatore nelle azioni di passaggio.

Round 7, pick 3 (223): Trey Taylor, S, Air Force Falcons
Cugino dell’ex safety dai Ravens Ed Reed, ha giocato ad altissimo livello l’ultima season universitaria collezionando 74 tackles, 7 pass defended e 3 intercetti, offrendo un ottimo contributo alla difesa dei Falcons soprattutto sul medio-corto, lavorando bene sia in copertura, sia come linebacker aggiunto contro le run; aggressivo ed istintivo, dotato di una buona tecnica di placcaggio, legge rapidamente il gioco e reagisce di conseguenza, sopperendo ad una mancanza di velocità che gli crea qualche difficoltà sulle tracce profonde.

Round 7, pick 9 (229): M.J. Devonshire, CB, Pittsburgh Panthers
Veloce, rapido nei cambi di direzione e abile a mantenere il contatto con gli avversari, pur essendo ancora un po’ acerbo a livello tecnico è cresciuto tantissimo in copertura dopo il suo arrivo a Pitt nel 2021, diventando un giocatore in grado di produrre sia in man che in zone coverage; ex ricevitore, ha conoscenza dell’albero delle tracce e questo gli consente di ostacolare i WR in fase di ricezione, utilizzando braccia e mani per rompere le linee di passaggio. Da migliorare la sua tecnica di placcaggio, può essere un fattore anche nelle squadre speciali.

Undrafted Free Agents : 15 i rookie aggiunti al roster al termine del Draft dai Raiders, che hanno messo sotto contratto per il minicamp due lineman offensivi molto interessanti come Andrew Coker, valido pass protector da TCU che può giocare OT o OG, e Will Putham, esperto centro da Clemson che può tornare utile in rotazione essendo utilizzabile anche come guardia; sempre tra i giocatori offensivi va segnalato anche il WR da Mississippi State Lideatrick “Tulu” Griffin, dotato di buone mani ed in grado di creare giocate ad effetto una volta che ha la palla tra le mani.

Voto Finale: 7,5
La scelta di non investire su un potenziale franchise QB pesa sicuramente sul giudizio finale di un Draft comunque positivo di Tom Telesco, il nuovo GM dei Raiders, che in assoluto accordo con Pierce ha cercato di coprire gli altri needs presenti a roster tenendo in conto le prestazioni a livello NCAA dei vari prospetti; sono ben tre infatti i giocatori freschi vincitori di un premio importante a livello universitario, Bowers con il Mackey Award come miglior tight end, Powers-Johnson con il Rimington Award come miglior centro, e Taylor, Jim Thorpe Award come miglior difensore, tutti in grado di ambire ad un ruolo da protagonisti già nel loro primo anno di football professionistico.
Bowers, miglior talento disponibile a quel punto del Draft, si unisce tra l’altro al second rounder dello scorso anno Michael Mayer in un reparto TE che promette di fare faville, con l’ex Georgia a colpire le difese all’esterno e l’ex Notre Dame a sfruttare gli spazi che concederanno all’interno, fornendo un set variegato di armi offensive, ampliato ulteriormente dalla presenza di Laube, al QB che si sistemerà alle spalle di una linea dove cercherà di farsi strada l’incognita Glaze, forse scelto troppo in anticipo rispetto al suo reale valore; in difesa Richardson e Eichenberg hanno qualità e numeri per essere starter a lungo, con il secondo che inoltre potrà crescere alle spalle di un giocatore che sembra somigliargli molto, Robert Spillane, prima di prenderne il posto nel 2025.

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