La parola three-peat, evidentemente frutto della fusione tra 3 e ripetere in lingua americana, è uno dei termini chiave di questa offseason della NFL, in quanto i Kansas City Chiefs, vincitori degli ultimi 2 Super Bowl, avranno appunto la possibilità di ripetersi per la terza volta la prossima stagione, raggiungendo quindi un traguardo ambitissimo poiché mai ottenuto fino ad ora da nessun’altra franchigia appartenente alla National Football League. L’espressione nacque quando i Lakers di Pat Riley ebbero verso la fine degli anni ottanta la possibilità di vincere il terzo titolo NBA di fila, cosa che non accadde poiché persero le Finals contro i Pistons, ma lasciarono comunque all’eredità collettiva un vocabolo con cui sintetizzare ma allo stesso tempo esaltare un’impresa di questo calibro.

La storia dello sport a stelle e strisce ha vari esempi di 3 titoli vinti consecutivamente, basti pensare a diverse franchigie come i Bulls, gli Yankees, i Canadiens, i Maple Leafs o proprio gli stessi Lakers a inizio anni 2000, ciò che però non è mai accaduto è che una squadra abbia vinto 3 Super Bowl consecutivamente; infatti, le 8 volte che una squadra ha vinto due volte di fila il Lombardi Trophy non lo ha neanche mai giocato l’anno successivo. Come sappiamo però, Mahomes e compagni sono abbastanza abituati a riscrivere record: per questo il Super Bowl LIX potrebbe essere quello della storia!

La strada è lunghissima, mancano ancora 9 mesi alla notte di New Orleans, ma le tappe intermedie sono altrettanto importanti affinché la storia possa essere scritta: tra queste vi è sicuramente la offseason, durante la quale il front office si è mosso, a mio avviso, decisamente bene, migliorando la squadra attualmente campione del mondo e mettendola, quindi, nelle condizioni di ripetersi. Il lavoro del GM Brett Veach è stato soprattutto orientato a migliorare il reparto offensivo, cercando di mettere a disposizione di Patrick Mahomes un supporting cast migliore di quello della passata stagione, probabilmente il peggiore mai avuto dell’ex Texas Tech negli ultimi anni, come testimoniano i 44 drop in regular season da parte dei suoi ricevitori o il minor numero di yards medie per tentativo ottenute in carriera.

La prima mossa è stata firmare il free agent Marquise Hollywood Brown, sfruttando il fatto che il ricevitore ex Ravens e Cardinals viene dalla peggior stagione della sua carriera, da quando è nella lega, numericamente parlando (sole 574 yards). Dunque, l’ex Oklahoma Sooners ha firmato un contratto di un solo anno, che rappresenta per lui l’occasione perfetta per rilanciarsi e presentarsi alla prossima free agency con la possibilità di ottenere un accordo più lungo e remunerativo, mentre per i Chiefs è l’occasione perfetta per aggiungere un’arma in più al proprio arsenale offensivo, vista la velocità di cui questo giocatore dispone, ottenendola ad un ottimo prezzo. Sembra un accordo estremamente vantaggioso per entrambe le parti, per questo mi ricorda il passaggio di Smith-Schuster per il Missouri, che è stato una pedina importante e funzionale a disposizione di coach Reid durante la corsa al Super Bowl LVII, riuscendo poi, grazie a quel contratto di un anno con i Chiefs, a strappare nella successiva free agency un accordo con i Patriots da 33 milioni in 3 anni.

Altra mossa importante e utilissima per la causa è stata la scelta di Xavier Worthy utilizzando la 28esima scelta assoluta al draft, grazie anche alla trade con i Bills che ha portato, oltre alla pick già citata, un quarto e un settimo giro, in cambio della 32esima assoluta e una pick al terzo e al settimo giro. Le caratteristiche principali dell’ex Texas Longhorns sono la velocità, la capacità di attaccare in profondità le difese avversarie e quella di ottenere yards after catch (571 delle 1040 yards ottenute la scorsa stagione sono arrivate proprio dopo la ricezione). L’arsenale di cui Worthy dispone ricorda quello di un altro giocatore che Reid ed il suo coaching staff hanno reso un autentico mattatore delle difese avversarie; non è mio intento lanciarmi in paragoni affrettati e sicuramente prematuri ma la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo i dati su Worthy è il lavoro fatto in passato su Tyreek Hill e sulla capacità di innescarlo in momenti diversi della partita, sfruttandone rapidità e agilità come testimoniano le 527 yards after catch ottenute nel 2018 dal wide receiver ora in forza ai Dolphins.

A testimonianza delle skills di Worthy nel correre con la palla in mano vi sono i numeri da returner messi a referto la scorsa stagione (371 yards in 22 ritorni), motivo per cui non mi sorprenderei nel vederlo in campo l’anno prossimo anche in situazioni di special team. Oltre al giocatore scelto alla 28esima, il draft ha portato anche il tackle Suamataia, che potrebbe colmare il vuoto sul lato sinistro della offensive line lasciato Donovan Smith ancora free agent, il tight end Wiley che ha buone mani da ricevitore e, se saprà abbinarvi capacità da bloccatore, potrà imporsi come secondo nel ruolo dietro Kelce ed infine il running back Steele, firmato da undrafted free agent ma che potrebbe rafforzare un reparto dove già presenziano Pacheco ed Edwards Elaire. Oltre alle operazioni già citate, mi piacerebbe trattare anche dell’aggiunta tramite l’international player pathway program di Louis Rees Zammit, ex giocatore di rugby nonostante i soli 23 anni e per questo al centro di tantissime attenzioni da parte dei media in questi mesi.

Il gallese ricopre il ruolo di ala nel rugby, dunque la trasformazione più ovvia è quella in running back dal momento che entrambi i ruoli, seppur in dinamiche completamente diverse, si basano sulla capacità di portare la palla correndo. Ho visto Louis Rees Zammit giocare dal vivo in un Six Nations, chiaramente la sua storia è peculiare, poiché, da star affermata di una disciplina, ha deciso di abbandonare la posizione di prestigio raggiunta pur di inseguire il suo sogno, ricominciando da zero e dovendosi guadagnare nuovamente la possibilità di diventare un professionista. Io credo che per lui non vi fosse posto migliore dove approdare che Kansas City, poiché, da oggetto misterioso e non ben definito in campo, non esiste staff migliore con cui lavorare che quello di Andy Reid che, eccellendo per fantasia e inventiva, è il più adatto a ritagliare o inventare lo spazio per inserire tatticamente il gallese 23enne in campo, realizzando il suo sogno.

Attualmente fa solo parte del roster di 90 giocatori che le squadre usano per il training camp, dunque non se effettivamente giocherà mai nella NFL. Io vi assicuro che Louis Rees Zammit come ala di rugby era assolutamente di alto livello, tuttavia i due sport differiscono talmente tanto per dinamiche, ritmo e situazioni di gioco che il successo in un ambito non assicura minimamente lo stesso risultato nell’altro. Unica tegola per il front office l’incidente avvenuto a Dallas in cui è coinvolto Rashee Rice, giocatore in ascesa ma che rischia sicuramente una sospensione e quindi l’assenza dal terreno di gioco per almeno qualche mese (il ragazzo ha comunque preso parte agli incontri virtuali con il coaching staff e soprattutto alle organized team activities di questi giorni).

Detto ciò, a mio avviso è evidente che il reparto offensivo di questa squadra per la prossima stagione sia decisamente migliore di quello della scorsa; infatti, al di là della presenza in campo di Rice o meno, della maturazione definitiva di alcuni giocatori e dalla conferma di altri, la semplice possibilità di avere a disposizione di Mahomes due risorse come Hollywod Brown e Worthy è l’upgrade che serviva per poter ambire ad un obiettivo di tale prestigio. Un altro aspetto fondamentale di questa off season è stata l’idea di dare continuità a questo ciclo mettendo nuovamente al centro del progetto chi è già stato protagonista dei successi ottenuti: sto parlando ovviamente dei rinnovi di Chris Jones e Travis Kelce, diventati i giocatori più pagati, nei rispettivi ruoli, all’interno della lega.

Il primo, per diventare il defensive tackle più pagato della lega, ha strappato un accordo da 158 milioni in 5 anni, mentre il tigh end uno da 34 milioni in 2 anni. La strategia seguita in questo caso è stata quella di investire sui veterani già al centro della dinastia, lasciando invece, ad esempio, andare tramite trade il cornerback Sneed ai Titans non rinnovandolo. Sneed sarà sostituito da Kamal Hadden, cornerback scelto al sesto round dell’ultimo draft, ma non ho grossi dubbi riguardo il reparto difensivo. Grazie al coordinator Spagnuolo, autentico genio difensivo, i Chiefs lo scorso anno sono stati secondi per minor numero di yards concesse e per sack effettuati e, fatta eccezione per Sneed, tutti i protagonisti della scorsa stagione sono stati confermati, tra cui citerei su tutti: Jones, Karlaftis, Danna, Chenal, Bolton, Tranquill, Reid e McDuffie.

Mahomes lo scorso anno è riuscito a guidare verso il successo un roster su carta meno attrezzato di questo che si prepara ad affrontare la stagione 2024, con una supporting cast offensivo meno forte e più specificamente una wide receiver room meno competitiva. La sfida è innegabilmente ambiziosa ma la storia non è così lontana, tra nove mesi potremmo essere impegnati a celebrare una delle più grandi dinastie di questo sport, se non a quel punto, dopo il three peat ottenuta, la più grande di tutte. La Storia, infatti, ci insegna che molti atleti del passato, che riconosciamo indiscutibilmente come tra i migliori delle loro discipline, hanno difeso tale titolo proprio grazie ad imprese del genere.

Un traguardo di questa importanza, inserito nel già ricchissimo curriculum di Mahomes, renderebbe, dunque, anche noi parte della storia di questo sport, in quanto testimoni oculari di colui che il gioco lo sta cambiando, a suon di vittorie e record.

One thought on “Kansas City Chiefs: la strada verso il Three-Peat

  1. Non è mai accaduto che una squadra abbia vinto tre Super bowl di fila, però i Green Bay Packers hanno vinto tre titoli di fila tra il 1929 e il 1931, e poi tra il 1965 e il 1967. Non dimenticherei anche i Cleveland Browns, che si aggiudicarono tutte e quattro le edizioni della Aafc tra il 1946 e il 1949, entrando poi in Nfl nel 1950 e vincendo il loro quinto titolo di fila.

    So che molti, anche negli Usa, tendono a considerare solo l’era Super bowl (per esempio, quando gli Eagles trionfarono nel 2017, il telecronista disse che avevano vinto il loro primo Super bowl, invece che dire che avevano vinto il loro quarto titolo Nfl), però trovo ingiusto cancellare 46 anni di storia del football.

    Detto questo, per quanto io adori Andy Reid, spero che non ce la facciano 😁 !

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