Prima parte dell’offseason dedicata alle firme dei nuovi contratti per alcuni dei punti di forza del roster come Julian Blackmon e Kenny Moore, movimenti che hanno consentito ai Colts di solidificare le secondarie mantenendo negli starting spot della depth chart due giocatori di assoluto valore, in grado di aiutare non poco la difesa allenata da Gus Bradley; un reparto sempre alla ricerca di uomini per rinforzare la linea, dove la conferma di Grover Stewart nel ruolo di DT è stata una buona notizia per la coppia titolare composta da DeForest Buckner e Raekwon Davis, e non ha costretto il team ad intervenire per aggiungere profondità alla posizione, cosa che invece ha dovuto fare all’esterno, con i defensive end.
In attacco, stando ai movimenti della free agency in entrata e in uscita, il rinnovo di Michael Pittman Jr. è stato fondamentale per non perdere un elemento di spicco nel passing game orchestrato da Anthony Richardson, ma non sembrava sufficiente vista la situazione di WR e TE, dove l’aggiunta di uno, se non due target, durante il Draft era auspicabile al pari di un intervento nel backfield dopo l’addio di Zack Moss, solido backup di Jonathan Taylor.

Round 1, pick 15 (15): Laiatu Latu, DE, UCLA Bruins
Nel 2021 la sua carriera nel football sembrava definitivamente finita a causa dell’infortunio al collo subito l’anno precedente e la conseguente decisione di Washington di avviarlo verso un ritiro a causa delle sue condizioni fisiche, invece, un po’ a sorpresa, ha ricevuto il via libera per tornare in campo dallo staff medico di UCLA, dove si è trasferito nel 2022, ricominciando la sua scalata verso le vette della NCAA, culminata con la conquista di diversi riconoscimenti personali al termine dell’ultima season nei Bruins; miglior pass rusher della nazione, potente, esplosivo, rapido di piedi e dotato di un’ottima tecnica che gli consente di utilizzare con efficacia mani e braccia per superare i bloccatori e dirigersi verso il backfield avversario, ha imparato a gestire meglio anche le run, effettuando letture veloci per cercare di concedere meno guadagno possibile al ball carrier. Istintivo, se conferma di aver risolto i guai fisici della sophomore season può diventare uno dei migliori EDGE RUSHER della NFL.

Round 2, pick 20 (52): Adonai Mitchell, WR, Texas Longhorns

Adonai Mitchell

Due campionati vinti con i Georgia Bulldogs prima di trasferirsi in Texas per stare più vicino alla figlia e confermarsi una delle minacce verticali più temibili dell’intera NCAA, realizzando 11 touchdowns con la divisa dei Longhorns e mantenendo una media superiore alle 15 yards prodotte con ogni ricezione; veloce, rapido a transitare dentro le zone prima di sviluppare la traccia assegnatagli in campo aperto, è dotato di una coordinazione occhi-mani e di un controllo del corpo che gli consentono di mettere a segno anche le prese più difficili, facendo suoi anche i palloni che non hanno un timing corretto o quelli contestati dai defensive back. Da affinare come route runner nel traffico, grazie al buon set di finte di cui dispone è in grado di divincolarsi anche in mezzo alle maglie avversarie.

Round 3, pick 15 (79): Matt Goncalves, OT, Pittsburgh Panthers
Lineman versatile che si è diviso come tackle su lato destro e sinistro della linea di Pittsburgh nel corso della carriera universitaria, nella quale, saltuariamente, ha ricoperto anche il ruolo di LG, è un ottimo run blocker che difficilmente si lascia sfuggire gli avversari quando avanza per aprire la strada alle run, sia in nel blocco singolo, sia quando lavora in combo con i compagni di reparto; abbastanza rapido di piedi, anche quando viene inizialmente battuto dai pass rusher riesce a recuperar la posizione senza andare nel panico, tornando a prendere gli angoli corretti per proteggere adeguatamente il QB. Esperto, per quattro anni è stato titolare nei Panthers, molti addetti ai lavori pensano possa essere più efficace se schierato come guardia tra i professionisti.

Round 4, pick 17 (117): Tanor Bortolini, OC, Wisconsin Badgers
Altro lineman versatile, ha giocato come guardia prima di spostarsi al centro della linea offensiva dei Badgers nell’ultima stagione universitaria, concedendo solamente 11 pressioni sul backfield in 479 snap di pass protection giocati; abile a posizionarsi rapidamente con un bilanciamento corretto del corpo ed utilizzare mani e braccia per tenere a distanza i rushatori interni, è cresciuto rapidamente diventando un punto fermo della OL di Wisconsin con il passare delle settimane. Bravo a lavorare in combo sulle run, nonostante una buonissima mobilità con gli arti inferiori non sempre riesce ad essere determinante al secondo livello, ma contribuisce comunque allo sviluppo delle corse sacrificandosi sulla linea di scrimmage per aprire i gap.

Round 5, pick 7 (142): Anthony Gould, WR, Oregon State Beavers

Anthony Gould

Nominato All-American come punt returner al termine della stagione 2022, ha continuato a brillare negli special team anche nel senior year confermando, inoltre, la sua capacità di conquistare rapidamente yards una volta entrando in possesso dell’ovale, sia sui ritorni, sia quando il QB gli ha consegnato la palla; tra i WR più veloci della classe, rapido nei tagli, cambi di direzione, start e stop, riesce a creare facilmente separazione grazia alla buona accelerazione di cui è dotato. In possesso di un buon controllo del corpo che gli permette di completare anche le prese complicate, deve rifinire le sue abilità come route runner visto che sembra eseguire bene solo le tracce option, nelle quali risulta spesso determinante.

Round 5, pick 16 (151): Jaylon Carlies, S, Missouri Tigers
Ex WR a livello liceale convertito a DB in NCAA, dove ha ricoperto prima il ruolo di cornerback e poi quello di safety, è un giocatore molto abile in copertura, soprattutto sul medio corto e nel box, che ha dimostrato di saper produrre buoni numeri anche se schierato a ridosso della linea di scrimmage per essere utilizzato come blitzer; produttivo nonostante qualche carenza nella tecnica di placcaggio, è stato il Tigers con più tackles messi a segno ma anche quello con il maggior numero di errori in questo fondamentale, la sua capacità di riuscire a gestire entrambe le fasi del gioco difensivo potrebbe prevedere un suo futuro allineamento come linebacker ibrido nella difesa dei Colts.

Round 5, pick 29 (164): Jaylin Simpson, S, Auburn Tigers
Spostatosi dalle sideline alle zone interne del campo nell’ultima season universitaria, la sua velocità lo rende un giocatore molto solido nel coprire le tracce che si sviluppano in profondità, sia quando si trova a coprire a uomo, sia quando deve proteggere la propria zona di competenza; dotato di una buona lettura, in grado di mantenere gli occhi sull’ovale anche mentre segue gli avversari, riesce a chiudere rapidamente sui WR in caso di perdita di terreno, salvando spesso la sua squadra in situazioni critiche. Non molto produttivo come placcatore, ha l’istinto per reagire velocemente sulle corse ma gli manca la tecnica necessaria per contrastare adeguatamente i ball carrier.

Round 6, pick 27 (201): Micah Abraham, CB, Marshall Thundering Herd
Figlio dell’ex cornerback di Buccaneers e Jets Donnie Abraham, cugino di Tim Jennings, sembra aver ereditato dal padre l’incredibile fiuto per la palla visti i 55 pass defended e i 12 intercetti fatti registrare nel corso della carriera universitaria con Marshall; abile a leggere gli occhi del QB e tenere d’occhio l’ovale mentre lavora in copertura, rapido, reattivo, capace di ostacolare i WR durante la ricezione nonostante misure fisiche da undersized per il ruolo, è aggressivo ed in grado di recuperare rapidamente quando perde terreno rispetto agli avversari.

Round 7, pick 14 (234): Jonah Laulu, DT, Oklahoma Sooners
Atleta esperto con alle spalle sei stagioni NCAA iniziate in Hawaii e conclusesi in Oklahoma, è un pass rusher interno piuttosto rapido di piedi e agile nonostante le dimensioni che attacca il backfield avversario con una buona esplosività nei primi passi; un po’ lento nelle letture, in difficoltà quando viene raddoppiato sulla linea di scrimmage, riesce comunque a mantenere abbastanza saldamente la posizione e risultare determinante in rushing defense, ostruendo il gap di sua competenza ai runner avversari.

Undrafted Free Agents : 10 i giocatori messi sotto contratto dai Colts in vista delle partenza dei minicamp, tra i quali spicca certamente il nome di Keldon Slovis, QB di Brigham Young che agl’esordi in NCAA, con la divisa di Southern California, sembrava un predestinato in procinto di essere un first rounder nel Draft in cui avrebbe scelto di dichiararsi; infortunatosi al flessore del gomito destro, il braccio con cui lancia, ha concluso una carriera universitaria ben lontano dalle previsioni con i Cougars, dopo un passaggio abbastanza anonimo a Pittsburgh. Se le qualità che avevano stupito gli addetti ai lavori negl’ultimi anni di HS e nei primi mesi da freshman sono ancora presenti, magari nascoste sotto un po’ di ruggine, Indianapolis potrebbe ritrovarsi tra le mani un buon giocatore, valido quanto l’EDGE da South Carolina State Jeblonski Green, buon pass rusher proveniente dallo stesso programma di un certo Shaq Leonard.

Voto Finale: 9-
Alla fine non è arrivato il RB che sembrava potesse servire per dare il cambio a Jonathan Taylor e a questo punto è abbastanza chiaro che lo staff ha piena fiducia in Evan Hull, draftato nel 2023 ma limitato dagli infortuni nel corso della sua rookie season, ma l’attacco dei Colts ne esce comunque rafforzato grazie al doppio investimento effettuato sulle sideline, con le prese di Mitchell e Gould, receiver velocissimi che saranno in grado di contribuire, ed incrementare, il passing game orchestrato da Richardson; quarterback che potrà fare affidamento su una linea già piuttosto solida, che avrà il tempo necessario per far crescere due prospetti interessantissimi come Goncalves e Bortolini, entrambi versatili e potenzialmente già pronti ad entrare nelle rotazioni del reparto quest’anno.
Rotazioni che il GM Chris Ballard ha reso più agevoli anche nelle secondarie, dove le aggiunte di Carlies, Simpson e Abraham sembrano aderire perfettamente alle esigenze del team, andando a colmare i piccoli vuoti nel reparto difensivo e soprattutto nelle secondarie, dove le già citate conferme dei veterani non sembravano del tutto sufficienti a coprire le carenze della passata stagione; Latu e Lailu, infine, vanno a completare un front seven dal quale si attende un’ulteriore crescita in pass rushing, situazione nella quale può contribuire con efficacia ed efficienza fin da subito soprattutto il primo.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.