Houston ha sostituito Sheldon Rankins e Jonathan Greenard con altri due veterani del calibro di Denico Autry e Danielle Hunter, andando a coprire subito due perdite che potevano risultare davvero pesanti per un reparto difensivo che sotto la guida dell’HC DeMeco Ryans ha brillato lo scorso anno; difesa nella quale i Texans avevano sicuramente bisogno di intervenire durante il Draft per sistemare le sideline e la mediana, dove pur sostituendo Blake Cashman con Azeez Al-Shaair serve donare maggior profondità al gruppo.
Una situazione simile a quella che riguarda i tight end, che necessitano di un serio concorrente per Dalton Schultz dopo non averlo trovato in Teagan Quitoriano, e, in misura decisamente maggiore, la linea offensiva, in cui manca almeno un tackle affidabile da inserire sul lato opposto a Laremy Tunsil.

Round 2, pick 10 (42): Kamari Lassiter, CB, Georgia Bulldogs
Cornerback agile e atletico che si muove molto bene in copertura, sa giocare sia in press a ridosso della linea, sia coprire sul profondo, dove sopperisce ad una velocità massima inferiore ai migliori prospetti del ruolo con abilità tecniche di alto livello, che gli consentono di rimanere a contatto con i WR avversari; rapido nei tagli e nei cambi di direzione, legge bene i lanci e contrasta gli avversari in fase di ricezione, anche se dovrebbe essere più determinato per provare a raggiungere l’ovale. Non molto produttivo come placcatore in campo aperto, può giocare nello slot e non disdegna essere utilizzato in blitz, come confermano il buon numero di tackles for loss, 8.5, messi a segno nell’ultimo biennio in NCAA.

Round 2, pick 27 (59): Blake Fisher, OT, Notre Dame Fighting Irish
Lineman che ha accumulato una buona esperienza nelle tre stagioni a South Bend mostrando miglioramenti costanti, avrebbe potuto crescere ulteriormente rimanendo a Notre Dame per la senior season, invece ha scelto di dichiararsi per il Draft dopo aver giocato un junior year piuttosto convincente come right tackle; fisico, potente, abile a spingere gli avversari creando gli spazi per i ball carrier alle sue spalle, deve migliorare la stabilità quando lavora in pass protection, visto che in alcune occasioni si fa trovare fuori bilanciamento ed è costretto a recuperare sui pass rusher, cosa che riesce fare abbastanza rapidamente grazie alla buona mobilità laterale. Prospetto ancora grezzo, si affinerà alle spalle dei veterani.

Round 3, pick 14 (78): Calen Bullock, S, Southern California Trojans
Defensive back agile ed atletico dotato di un gran fiuto per la palla, ha collezionato 9 intercetti e 24 pass defended in carriera, dimostrando di saper gestire molto bene i vari tipi di copertura nonostante a volte, giocando di puro istinto, sia caduto in errore, sbagliando le tempistiche di intervento; rapido di piedi, non ha difficoltà a cambiare direzione repentinamente, rallentare di colpo e accelerare per seguire i tagli previsti nelle varie tracce, rimanendo incollato al WR anche sul profondo. Abile a giocare come free safety, può essere utilizzato anche come nichel nello slot.

Round 4, pick 23 (123): Cade Stover, TE, Ohio State Buckeyes

Cade Stover

Dopo aver giocato come RB al liceo è stato spostato sul lato difensivo della palla al suo arrivo a Columbus, allenandosi come DE nella prima season da redshirt freshman, prima di tornare in attacco e ricoprire la posizione di tight end dalla stagione 2020; schierato come LB al Rose Bowl un anno più tardi, la sua versatilità nel ricoprire più ruoli lo rende sicuramente utilizzabile negli special team anche a livello professionistico, dove comunque dovrebbe emergere come TE ricevitore, viste le sue capacità di liberarsi nel traffico, cercando di colpire i cuscini concessi dalle difese avversarie per mettere a segno le ricezioni. Dotato di buone mani e di un ottimo controllo del corpo, riesce a completare anche le prese più complicate, mentre fatica ancora a gestire i difensori che lo affrontano quando deve bloccare.

Round 6, pick 12 (188): Jamal Hill, LB, Oregon Ducks
Difensore versatile che ha ricoperto i ruoli di safety ibrida e linebacker nel periodo trascorso ad Eugene, ha dimensioni e caratteristiche che lo rendono un giocatore davvero particolare che non ha una vera e propria collocazione sul terreno di gioco nonostante sia in grado di svolgere un buon lavoro in fase di copertura e riesca a contrastare adeguatamente le corse; non molto fluido nelle transizioni in coverage, ma rapido a recuperare terreno dopo i tagli, prende buoni angoli di inseguimento e colpisce duramente il ball carrier quando deve finalizzare il placcaggio. Istintivo, la rapidità di lettura può renderlo un fattore determinante negli special team.

Round 6, pick 29 (205): RB Jawhar Jordan, RB, Louisville Cardinals
Esploso nelle ultime due season dopo il passaggio a Louisville nel 2021, Jordan è un amante dei big play, abile ad individuare il gap dove sviluppare la corsa ed accelerare verso il campo aperto, perdendo pochissima velocità anche quando deve evitare con finte e movimenti start & stop i difensori avversari; elusivo, rapido nei tagli, non sempre ha la pazienza di seguire i propri bloccatori visto che tende ad attaccare il campo verticalmente. Da sgrezzare come bloccatore sui passaggi, è ancora un’incognita come ricevitore fuori dal backfield, visto che i Cardinals l’hanno utilizzato con costanza in queste situazioni solo nel 2023, sua ultima stagione NCAA.

Round 7, pick 18 (238): Solomon Byrd, EDGE, Southern California Trojans

Solomon Byrd

Dopo un buon inizio con Wyoming gli addetti ai lavori si aspettavano che facesse il salto di qualità con il passaggio a USC, nel 2022, invece, nonostante i 18.5 tkl for loss e i 10.0 sacks fatti registrare con la divisa dei Trojans non è riuscito ad emergere, mostrando diversi limiti nel contrastare il running game avversario, soprattutto a causa della facilità con cui si faceva costantemente chiudere all’interno; assolutamente da migliorare nella gestione dei blocchi, dimensioni fisiche, motore e rapidità di movimento unite ad alcune apprezzabili basi tecniche come pass rusher, lo rendono un prospetto grezzo, ancora in attesa di completare la maturazione.

Round 7, pick 27 (247): Marcus Harris, DT, Auburn Tigers
Valido run stopper che ha reso piuttosto solida la linea difensiva di Auburn nelle ultime due stagioni, sopperisce ad un fisico undersized per il ruolo affrontando con aggressività i bloccatori avversari ad ogni azione, spingendoli verso il backield e cercando di penetrarvi per portare pressione al QB; in difficoltà quando non è abbastanza rapido a prendere contatto con il lineman che si trova di fronte, può ancora crescere come pass rusher, ma all’inizio della sua carriera professionistica sarà maggiormente utilizzato come situational player.

Round 7, pick 29 (249): LaDarius Henderson, OT, Michigan Wolverines
Lineman versatile che ha accumulato esperienza in entrambe le posizioni sul lato sinistro della OL, sa mantenere il baricentro basso sia quando avanza per bloccare sulle corse, sia quando deve trovare il bilanciamento corretto per arginare i pass rusher in protezione del proprio QB; non rapidissimo di piedi ma in grado di utilizzare dimensioni e potenza per tenere a bada gli avversari, può entrare nella rotazione del reparto.

Undrafted Free Agents : solo 5 i rookie non selezionati al Draft che I Texans porteranno ai vari camp prestagionali, e tra questi spiccano il WR da South Dakota State Jaxon Janke, receiver non molto veloce ma dotato di buone mani e di un controllo del corpo che gli consente di mettere a segno le prese contestate, e, soprattutto, il DL da Virginia Tech Pheldarius Payne; utilizzato sia come EDGE che come DT negli schemi difensivi degli Hokies, nonostante sia sottodimensionato per la posizione è rapidissimo, in possesso di un buon atletismo, e gioca con una tenacia tale che mette in difficoltà gli OL avversari. Grandissimo lavoratore, può essere uno dei protagonisti negl’appuntamenti estivi di Houston.

Voto Finale: 8 –
La trade finalizzata con i Vikings prima del Draft ha fatto uscire i Texans dal primo round e proprio con la pick ricevuta da Minnesota hanno chiamato il primo prospetto del 2024, Lassiter, che nonostante non fosse probabilmente il miglior talento della posizione ancora disponibile sulla board in quel momento, è stato il giocatore su cui ha puntato con decisione il GM Nick Caserio, convinto che fosse quello più compatibile con gli schemi difensivi del DC Matt Burke; sistemata la OL con un ragazzo che ha le potenzialità per diventare uno dei migliori nel ruolo nei prossimi anni, i texani hanno concluso la seconda giornata di scelte con la presa di una delle safety più intriganti della classe.
Positivo anche il terzo giorno dell’evento di Detroit, iniziato con la chiamata di Stover, ottimo tight end che ritrova Stroud, suo QB ad Ohio State, dopo solo un anno e con il quale aveva instaurato una buonissima intesa durante l’esperienza condivisa nei Buckeyes; valido l’investimento effettuato sul RB Johnson, che aggiunge dinamicità ad un backfield già rinforzato dall’arrivo del veterano Joe Mixon, e i 3 innesti difensivi, Hill, Byrd e Harris, che hanno le qualità per ritagliarsi uno spazio a roster nel corso delle loro rookie season.

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