Due le missioni principali dell’offseason per il GM Brian Gutekunst, la sostituzione di David Bakhtiari, veterano di lungo corso rilasciato ad inizio Marzo, e la sistemazione di una difesa che lo scorso anno ha concesso parecchie yards agli avversari, soprattutto nelle secondarie, dove i Packers hanno già investito parecchio mettendo sotto contratto l’ottimo Xavier McKinney, nel tentativo di fornire al nuovo DC Jeff Hafley il materiale umano necessario per costruire un reparto solido ed efficiente. In quest’ottica vanno anche considerate eventuali aggiunte in mediana, rimasta orfana di De’Vondre Campbell, e all’interno della linea difensiva, alla ricerca di un insider rusher da affiancare a Kenny Clark.
Round 1, pick 25 (25): Jordan Morgan, OT, Arizona Wildcats
Negl’ultimi 3 anni titolare indiscusso come left tackle nella OL dei Wildcats, aggredisce i difensori in run blocking sfruttando una buona rapidità nei primi passi ed una certa velocità a salire al secondo livello per proseguire l’azione di blocco su LB e DB; abile a controllare i pass rusher anche se tende a sovra reagire in quando deve proteggere il QB sui passaggi, mantiene bene l’equilibrio quando arretra in linea retta verso il backfield mentre tende ad andare in difficoltà quando deve aprirsi e gestire blitz o pressioni più esterne. Un piccolo difetto, quest’ultimo, che tende a proiettarlo come starter nel ruolo di guardia tra i professionisti, anche se lo stesso GM dei Packers che lo ha draftato ritiene che possieda una versatilità tale da potersi allineare in tutte le posizioni sulla linea offensiva.
Round 2, pick 13 (45): Edgerrin Cooper, LB, Texas A&M Aggies
Considerato dagli addetti ai lavori il linebacker più completo della classe, è un placcatore produttivo ed un inseguitore instancabile, in grado di coprire il campo da una sideline all’altra e di entrare in profondità alle spalle della linea offensiva per mettere a segno i tackles for loss; veloce, istintivo, rapido a leggere lo sviluppo del gioco, a volte l’impazienza di mettere a segno un placcaggio lo conduce in errore, ma in generale è comunque un difensore molto solido, sia contro le run che quando deve lavorare in copertura. Leader degli Aggies in ogni categoria statistica, deve imparare a gestire meglio i blocchi, ma l’aggressività con cui affronta ogni azione difensiva lo rende un cliente difficile da affrontare per i bloccatori avversari.
Round 2, pick 26 (58): Javon Bullard, S, Georgia Bulldogs
Abilissimo in copertura, dove riesce a seguire sia i WR più rapidi, sia i TE più fisici, è rapido nei cambi di direzione e veloce a reagire nelle occasioni in cui perde terreno sui tagli, qualità che ha affinato giocando spesso nello slot, dove ha ricoperto il ruolo di STAR, il nichel negli schemi difensivi di Georgia, nelle ultime stagioni; istintivo, a volte cade in errore proprio perché si fida troppo delle sue intuizioni, deve affinare la sua abilità nella lettura del gioco per gestire meglio i tempi di intervento sulla palla e aumentare ulteriormente la propria produzione in passing defense. Buon colpitore, non disdegna allinearsi nei pressi della linea di scrimmage per contribuire anche contro le run.
Round 3, pick 25 (88): MarShawn Lloyd, RB, Southern California Trojans
Runningback elusivo che effettua tagli rapidi per cambiare direzione in campo aperto o uscire dalle spalle del bloccatore nel traffico, accelera rapidamente una volta infilatosi nel gap e ottiene buoni guadagni sfruttando la sua capacità di rimbalzare lateralmente tra i blocchi; dotato di una buona pazienza una volta entrato in possesso dell’ovale, non sempre riesce ad aspettare che i compagni gli aprano gli spazi per sviluppare la run e tende ad avanzare troppo verticalmente la linea di scrimmage, azione che lo costringe ad allargare la direzione di corsa obbligandolo a raddoppiare gli sforzi per conquistare ulteriori yards. Valido come ricevitore fuori dal backfield, sembra possedere una dote naturale per infilarsi nei cuscini non occupati dai difensori nelle coperture a zona.
Round 3, pick 28 (91): Ty’Ron Hopper, LB, Missouri Tigers
Buon pass rusher che ha accumulato 49 pressioni sul QB nelle ultime 2 stagioni con Mizzou, nonostante debba affinare le tecniche per superare il bloccatore avversario, riesce ad infilarsi piuttosto rapidamente nel backfield e inseguire il giocatore in possesso della palla; aggressivo sulle corse, in grado di prendere buoni angoli per finalizzare il placcaggio, legge abbastanza velocemente il gioco e sa contribuire attivamente anche in copertura, chiudendo velocemente su WR e TE nel medio-corto. Atletico e versatile, può giocare all’interno o all’esterno come LB e mettere insieme buoni numeri negli special team.
Round 4, pick 11 (111): Evan Williams, S, Oregon Ducks
Dopo 4 stagioni a Fresno State si è trasferito ad Oregon e ha subito guidato i Ducks per tackles messi a segno con 82 placcaggi totali, mostrando una certa capacità nel contrastare le corse avversarie in tutte le zone del campo; rapido nelle letture e nel portarsi nel luogo di sviluppo dell’azione, è strutturato come una FS ma gioca come una strong safety, coprendo adeguatamente il box e risalendo velocemente il campo quando necessario. In grado di allinearsi anche nello slot, può giocare in più posizioni nelle secondarie e svolgere i compiti di un linebacker aggiunto nelle difese di situazione.
Round 5, pick 28 (163): Jacob Monk, OG, Duke Blue Devils
Altro lineman versatile, dopo aver giocato nel ruolo di guardia destra è passato al centro della linea offensiva nelle ultime 2 stagioni universitarie, mantenendo uno strating spot conquistato fin dalla freshman season, quando era stato indicato come una delle migliori reclute sbarcate a Duke; validissimo run blocker, in grado di mantenere il contatto con gli avversari e proseguire anche al secondo livello, è abbastanza rapido nel trovare l’ancoraggio ideale per respingere i difensori in pass protection, ma va in difficoltà quando deve gestire i giocatori più fisici e potenti. Intelligente e dotato di una profonda conoscenza del gioco, può allinearsi in tutte le posizioni della OL.
Round 5, pick 34 (169): Kitan Oladapo, S, Oregon State Beavers
Reduce dalla sua miglior stagione universitaria, ha iniziato la sua carriera come cornerback prima di spostarsi nella deep e mostrare una certa abilità nel coprire la zona profonda del campo, mantenendo gli occhi fissi sulla palla mentre segue i WR nello sviluppo della traccia; non velocissimo ma molto rapido a reagire e seguire i cambi di direzione, contrasta gli avversari in fase di ricezione utilizzando fisico e braccia per ostacolarne la presa. Buon placcatore, non molto tecnico ma in grado di fermare comunque il ball carrier, può contribuire anche nelle squadre speciali.
Round 6, pick 26 (202): Travis Glover Jr., OT, Georgia State Panthers
Terzo lineman offensivo versatile chiamato nel corso del Draft dai Packers che con Glover aggiungono un altro giocatore che ha accumulato esperienza in più posizioni della OL, avendo ricoperto i ruoli di tackle su entrambe i lati e quello di guardia sinistra nel corso dei 5 anni passati nei Panthers; non molto rapido nei movimenti a causa della stazza fisica, 198 centimetri per 144 chilogrammi, sfrutta dimensioni e potenza per ancorarsi al terreno quando deve lavorare in pass protection o allontanare i difensori avversari che aggrediscono la linea di scrimmage sulle run.
Round 7, pick 25 (245): Michael Pratt, QB, Tulane Green Wave
Titolare per 4 anni a Tulane è cresciuto con costanza nonostante abbia iniziato giocare a football solo al liceo, imparando velocemente a gestire un attacco di Division I NCAA; dotato di un braccio potente e preciso soprattutto sulle tracce profonde, deve affinare il tocco visto che tende a commettere qualche errore sul medio-corto yardaggio, nonostante la sua capacità di individuare ottime finestre per cercare di completare i pass. Non molto paziente nella tasca, tende ad uscirne rapidamente quando è sotto pressione costringendosi a lanciare senza un corretto bilanciamento del corpo, ha le caratteristiche tecniche ideali per competere fin da subito per un ruolo da backup e diventare un potenziale starter nel prossimo futuro.
Round 7, pick 35 (255): Kalen King, CB, Penn State Nittany Lions
Dopo la stagione 2022 sembrava candidato ad essere uno dei primi 32 prospetti chiamati nel Draft di quest’anno, ma l’ultima season NCAA ne ha ridimensionato parecchio il valore facendolo scivolare fino al settimo round, dove i Packers han deciso di dargli una chances; il motivo principale della caduta, l’incoerenza mostrata in diversi aspetti del gioco, sia in copertura, dove spesso ha concesso ai WR affrontati di creare facilmente separazione, sia sulle run, nelle quali ha rivelato parecchi limiti come placcatore. Eppure le prestazioni sfoderate solamente 2 anni fa restano, e la speranza di Green Bay è che il 2023 sia stato solamente un passaggio a vuoto in una carriera che sembrava destinata ad un futuro decisamente roseo.
Undrafted Free Agents : secondo una statistica riportata da ESPN, i Packers hanno avuto almeno un UDFA a roster nelle ultime 19 stagioni e anche quest’anno ci sono 13 prospetti che sperano di poter raggiungere questo traguardo facendosi notare durante il training camp; tra questi spiccano Peter Borden, long snapper della locale Wisconsin University che potrebbe entrare in competizione con il veterano Matthew Orzech e realizzare il sogno di vestire la divisa di Green Bay, e due offensive lineman, Donovan Jennings da South Florida e Trent Jones da Michigan, talenti interessanti che possono avere qualche chances come backup.
Voto Finale: 8
I Packers hanno insistito su offensive line e secondarie nel corso del Draft, tradando, quando necessario, per mettere le mani sui giocatori che desideravano aggiungere a roster per andare a coprire le aree in cui avevano più necessità di intervenire: Morgan è un OT che concorrerà per uno starting spot fin dal training camp e anche nel caso in cui non dovesse riuscire a trovare spazio sull’esterno della OL, ha le caratteristiche ideali per essere inizialmente utilizzato all’interno, confermando di possedere quella versatilità nel ricoprire più posizioni che Gutekunst ha ricercato in tutti i lineman scelti, Monk e Glover, nonché in quelli firmati come undrafted.
Mosse simili il GM le ha compiute anche nelle secondarie, andando a ricostruire completamente il reparto safeties con l’aggiunta di Bullard, Williams, Oladapo e King, prospetto che molti addetti ai lavori pensano possa rigenerarsi, e ritrovare il vecchio smalto, abbandonando le sideline difensive per spostarsi nella deep; in ogni caso, sia quest’ultimo, sia i due prospetti provenienti dalla Pac-12, hanno le qualità per giocare nello slot e ricoprire il ruolo di DB ibrido nella difesa di Hafley, nella quale sarà certamente un protagonista fin dal day one Cooper, destinato a diventare il nuovo LB di punta di Green Bay.
Buonissimi, infine, gli investimenti su Lloyd, che ha caratteristiche molto simili al nuovo runningback titolare Josh Jacobs, e Pratt, nome che sembrava destinato ad uscire sul tabellone del Draft molto prima del settimo round.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…