Archiviata l’era Russell Wilson, probabilmente la peggior trade nella storia dei Broncos, Denver si era avviata al Draft 2024 con la precisa volontà di portare a Mile High il quarterback del futuro per accontentare l’head coach Sean Payton, alla ricerca di un giocatore capace di gestire l’attacco anche nei momenti più complicati e che possa modellare secondo il suo stile di gioco; in attacco, vista la perdita di Jerry Jeudy, vi era poi la necessità di aggiungere talento nella posizione di WR e non sembrava si potesse nemmeno trascurare la linea offensiva, in virtù della scadenza ormai prossima del contratto del LT Garrett Bolles.
Sul lato opposto della palla la preoccupazione maggiore riguardava la defensive line, dove il terzetto candidato ad essere titolare, Zach Allen, D.J. Jones, John Franklin-Myers, non sembra offrire tutte le garanzie del caso, ed era altresì auspicabile attendersi interventi nella posizione di EDGE, nella quale non manca il talento ma persistono problemi di affidabilità e continuità, e sulle sideline, per trovare un prospetto da abbinare al talentuosissimo Patrick Surtain II, perno di un reparto in fase di ricostruzione.
Round 1, pick 12 (12): Bo Nix, QB, Oregon Ducks
Primo giocatore della storia ad aver superato la soglia dei 55 TD con due università diverse, mettendone a segno 57 con Auburn e 94 con Oregon, ha impressionato per la crescita avuta nelle ultime due stagioni dopo il suo passaggio sulla costa Ovest, dove ha guidato uno degl’attacchi più esplosivi della NCAA conquistando il titolo di Pac-12 Offensive Player of The Year nel 2023; dotato di un braccio potente e preciso, capace di lanciare anche in movimento mantenendo un’alta percentuale di completi, è in grado di leggere adeguatamente le coperture e colpire le difese negli spazi, mettendo in condizione i propri ricevitori di ricevere in tranquillità. Dotato di un buon footwork anche nella tasca, il sistema offensivo dei Ducks prevedeva uno scarico veloce della palla e questo gli ha sempre consentito di evitare la pressione sul nascere, pertanto andrà valutato come riuscirà a gestire le situazioni che si troverà di fronte in NFL, in particolare contro difese molto valide in coverage; five-star recruit ai tempi della high school, già da freshman, all’esordio nel college football, era stato indicato come un predestinato.
Round 3, pick 12 (76): Jonah Elliss, EDGE, Utah Utes
Rapido, istintivo, atletico, Ellis è passato dal ruolo di linebacker interno a quello di EDGE rusher nel suo passaggio dal liceo al college, diventando un punto fermo negli schemi difensivi di Utah, nei quali ha dimostrato di saper gestire con efficacia sia le run che i pass, fermando i ball carrier avversari o alzando la pressione sul backfield; tendenzialmente più votato ad un gioco fisico, preferisce utilizzare potenza e fisicità piuttosto che la tecnica per superare l’avversario in pass rushing, cosa che potrebbe creargli qualche problema nei professionisti visto che non ha le dimensioni del padre Luther, che ha chiuso la carriera da DT in NFL proprio a Denver, nel 2004. Abituato a ricoprire il ruolo di EDGE nelle difese ibride, ha collezionato 23.0 tackles for loss e 16.0 sacks con gli Utes, mostrando una certa propensione come cacciatore di QB e una capacità di penetrare la linea offensiva sia all’esterno che all’interno, sfruttando il veloce gioco di gambe per mandare a vuoto OL e TE.
Round 4, pick 2 (102): Troy Franklin, WR, Oregon Ducks
Reduce da una stagione da record con Oregon, 81 ricezioni per 1,383 yards e 14 touchdowns, ha formato una delle coppie più elettrizzanti dell’intero panorama NCAA con Nix, il QB che ha raggiunto nei Broncos 90 scelte più tardi e con il quale ha costruito un’intesa davvero speciale nelle ultime 2 stagioni condivise a Eugene; veloce, abile a creare separazione e difficile da arginare in campo aperto, è un ricevitore che ha sempre attacco le difese all’esterno, sfruttando le sue caratteristiche fisico-atletiche per colpire in profondità, infilandosi tra le maglie dei DB avversari. Non eccezionale come route runner e non esageratamente produttivo nel traffico, la misura delle mani inferiore alla media non gli ha mai creato problemi in fase di ricezione, grazie ad un controllo del corpo che gli consente di posizionarsi nella maniera più favorevole per completare la presa.
Round 5, pick 10 (145): Kris Abrams-Draine, CB, Missouri Tigers
Ex ricevitore, l’esperienza maturata sul lato opposto della palla gli consente di gestire nella maniera corretta tagli, cambi di direzione, pause, accelerazioni, e mantenere il contatto con gli avversari seguendoli nell’esecuzione delle tracce, qualità che unita al buon fiuto per l’ovale lo rende un cliente difficile tanto per i WR, quanto per i QB che cercano di sfidarlo in copertura; undersized che sopperisce ai limiti fisici con il gioco aggressivo e la volontà di combattere su ogni pallone, deve migliorare come placcatore per riuscire a contrastare adeguatamente le corse, ma ha la versatilità per essere impiegato nei vari schemi difensivi sia all’esterno che all’interno del campo.
Round 5, pick 12 (147): Audric Estime, RB, Notre Dame Fighting Irish
Runningback fisicamente ben costruito, 180 cm per 96 kg, in grado di colpire le difese avversarie sia con inside run che con corse off tackle, ha la potenza necessaria per produrre infilandosi nei gap creati dagli OL sulla linea di scrimmage e l’agilità per aggirare i difensori all’esterno, prima di accelerare verso la side; abile a seguire i blocchi anche se non troppo paziente, ha mani sensibili che gli consentono di essere produttivo anche nel passing game, svolgendo un buon lavoro come classica “valvola di sicurezza” dopo aver gestito adeguatamente i blitz avversari in protezione del proprio QB. Non velocissimo ma dotato di una buona accelerazione, ha sviluppato una certa abilità nel rompere i placcaggi.
Round 7, pick 15 (235): Devaughn Vele, WR, Utah Utes
Strutturato come un possession WR, Vele ha la capacità di attaccare le difese sul profondo, zona di campo in cui riesce a creare una buona separazione dopo essersi divincolato nel traffico; dotato di buone mani, è un giocatore esperto e ormai prossimo al compimento dei 27 anni, rientrato nel football universitario nel 2019, dopo 3 anni da missionario nelle Samoa. Paziente, abile a gestire i tagli ed eseguire le tracce con il tempismo corretto, ha ricoperto anche il ruolo di returner nei punt, fattore che potrebbe dargli qualche chance in più di ritagliarsi un posto nel roster dei Broncos.
Round 7, pick 36 (256): Nick Gargiulo, OG, South Carolina Gamecocks
Lineman esperto, ha giocato per 4 anni a Yale prima di traferirsi a South Carolina nel 2023 e diventare l’unico elemento affidabile all’interno di una linea offensiva che ha mostrato parecchi limiti durante tutta la regular season NCAA; versatile, ha ricoperto tutte le tre posizioni sul lato sinistro della OL nel corso della sua carriera universitaria, è un bloccatore che predilige utilizzare la tecnica per arginare i difensori, sia in pass protection che in run blockin, e questo gli crea qualche problema contro gli avversari più fisici. Dotato di un buon equilibrio sia quando deve mantenere la posizione, sia quando chiamato ad avanzare per aprire la strada ad una corsa, ha mani rapide e potenti che gli consentono, quasi sempre, di mantenere il blocco i tempo necessario ai compagni per effettuare la giocata.
Undrafted Free Agents : ben 15 i giocatori non chiamati durante I sette round del Draft che coach Payton ha voluto ai minicamp rookie dei Broncos, guidati dall’interessantissimo RB da Memphis Blake Watson, runner piccolo e veloce che ha ben figurato nel suo personale Pro Day sfoderando un 4.40 sulle 40 yards e che potrà tenerlo in corsa a lungo per un posto a roster, magari come membro degli special team; in questi potrebbe inizialmente trovare spazio anche Omar Brown, S di Nebraska che può essere utilizzato in più posizioni in difesa, avendo sviluppato una certa capacità nel giocare anche al ridosso della linea di scrimmage per alzare la pressione sul backfield avversario. Da attenzionare, infine, l’OT da Wyoming Frank Crum, buon run blocker che può provare ad entrare nella rotazione del reparto.
Voto Finale: 7,5
La mancanza di una seconda scelta, ceduta ai Saints per poter assumere come HC Sean Payton, ha condizionato il Draft dei Broncos e non gli ha probabilmente consentito di coprire due needs importanti come quelli di OT e DT, lasciando un po’ a corto di opzioni entrambi i reparti; una decisione presa con la consapevolezza che il talento presente sulla board nel momento in cui il team era “on the clock”, invitata a dare priorità ad altri ruoli fondamentali, a partire da quelli di EDGE RUSHER e WR che, come anticipato, meritavano certamente un intervento.
Ellis e Franklin sono due giocatori che possono contribuire fin sa subito, al pari di Nix, che nonostante la concorrenza del neo arrivato Zach Wilson non dovrebbe aver problemi a battere l’ex Jets nella corsa allo spot di starting QB, visto anche che per caratteristiche sembra essere il più adatto a gestire l’attacco allenato dall’OC Joe Lombardi; una offense nella quale, grazie all’alternanza cui sono soggetti i RB, potrebbe trovare ampio spazio anche Estime, prospetto da tenere in considerazione anche per un ruolo da protagonista nel prossimo futuro. Futuro che sembra poter sorridere anche ad Abrams-Draine, in lizza per diventare lo starter sulla sideline opposta a Surtain.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
Bell’articolo, va in profondità… E di profondo ce n’è parecchio (e buio pesto) quando si parla di Denver. Da tifoso sono amareggiato e sconsolato. I ricordi di PM18 sono ormai sfocati e l’inizio della stagione è ogni anno triste consapevolezza che anche quest’anno niente Playoff. Se la dirigenza fa errori giganteschi e grotteschi come la trade di Wilson, non c’è luce in fondo al tunnel. Grazie comunque per la piacevole lettura.