L’aria di rivoluzione che si respira in Texas dopo le partenze di alcuni dei punti fermi delle ultime stagioni come Tyron Smith, Trent Biadasz, Tony Pollard, e il ritiro di Leighton VanderEsch, ha aperto scenari interessantissimi in vista del Draft, rendendo davvero complicato intuire quali mosse avrebbe operato lo staff dirigenziale dei Cowboys per sistemare i needs creatisi in entrambi i reparti, a cominciare, ovviamente, dai due che sembrano creare maggiori preoccupazioni, come le posizioni di offensive tackle e runningback.
Round 1, pick 29 (29): Tyler Guyton, OT, Oklahoma Sooners
Dopo una trade down con i Lions, utile ad aggiungere una pick al terzo round, Dallas ha messo le mani sul miglior prospetto rimasto nella posizione in cui forse avevano più necessità di intervenire, ovvero quella di OT, andando a prendere un giocatore con doti atletiche eccezionali ed una rapidità di movimenti fuori dal comune nel ruolo, vista l’esperienza passata maturata sui parquet di basket e come TE sui campi di football; probabilmente meno pronto rispetto ad altri colleghi, l’ex Sooners è però il tackle con margini di miglioramento maggiori per quello fatto intravedere sul terreno di gioco nelle sole 15 occasioni in cui è stato utilizzato come RT. Gran lavoratore dotato di una rapida curva di apprendimento, è cresciuto di settimana in settimana a Oklahoma, dove ha mostrato di essere efficace tanto in run blocking quanto in pass protection, spingendo all’indietro gli avversari nel primo caso e gestendo adeguatamente i pass rusher, o i blitz esterni, nel secondo; abituato a giocare sul lato destro, ha le caratteristiche adatte per ricoprire anche la delicata posizione di LT tra i professionisti.
Round 2, pick 24 (56): Marshawn Kneeland, EDGE, Western Michigan Broncos
Titolare indiscusso negl’ultimi 3 anni di carriera NCAA con WMU, è cresciuto con costanza nella difesa allenata da Lou Esposito, passando dall’essere un giocatore situazionale utilizzato per difendere contro le run, ad un all-down lineman, in grado di svolgere un buonissimo lavoro anche in pass rushing; esplosivo, rapido ad attaccare il bloccatore ed abile a sfruttare le lunghe braccia per tenerlo a distanza, ha mani potenti che gli consentono di assestare colpi decisi all’avversario prima di superarlo con le varie tecniche. Non molto produttivo in rapporto alla mole di lavoro svolto sul campo, deve imparare ad essere più incisivo nella finalizzazione dell’azione.
Round 3, pick 9 (73): Cooper Beebe, OG, Kansas State Wildcats
Giocatore esperto e versatile che ha ricevuto parecchi riconoscimenti al college, ha ricoperto nei 4 anni a Kansas State tutti gli spot della linea offensiva con l’eccezione di quello centrale, nel quale è però stato utilizzato durante le sessioni infrasettimanali di allenamento; rapido ad individuare i blitz e reagire di conseguenza, in pass protection sfrutta un buon footwork per posizionarsi sempre nella maniera più adeguata ad assorbire l’attacco del difensore avversario. Intelligente ed in possesso di una buona conoscenza del gioco, sopperisce ad una misura delle braccia al di sotto degli standard per il ruolo con una tecnica eccellente, soprattutto in run blocking, dove riesce a favorire le condotte dei RB anche al secondo livello.
Round 3, pick 24 (87): Marist Liufau, LB, Notre Dame Fighting Irish
Placcatore produttivo e tenace che insegue il ball carrier in ogni zona del campo, affronta con fisicità ogni gioco, sia in contrasto alle run che in copertura, dove riesce a svolgere un buon lavoro anche quando si trova a dover arginare i TE avversari; poco istintivo, deve migliorare la rapidità di lettura del gioco per ambire ad un ruolo importante a livello professionistico, ma le sue caratteristiche lo rendono sicuramente adeguato a giocare nelle difese situazionali e negli special team, dove le nuove regole sui ritorni potrebbero favorire la sua ascesa.
Round 5, pick 39 (174): Caelen Carson, CB, Wake Forest Demon Deacons
Cornerback che si può allineare all’interno e all’esterno, svolge un buon lavoro in copertura mostrando istinto per la palla e capacità di contenderla all’avversario al momento della presa; rapido nei cambi di direzione, se perde terreno in velocità riesce a recuperare inseguendo il ricevitore con tenacia e ne limita i guadagni di terreno sfruttando una buona tecnica di placcaggio, dote che gli torna utile anche sulle corse. Limitato dagli infortuni, ha esperienza sia nella zone che nella man coverage.
Round 6, pick 18 (216): Ryan Flournoy, WR, Southeast Missouri State Redhawks
Dotato di ottime mani e di un buon controllo del corpo che gli consente di completare ricezioni contestate e prese complicate, ha un fisico ben costruito che sa sfruttare per vincere i missmatches con gli avversari; atletico, veloce, rapido nei tagli, deve migliorare sensibilmente nell’esecuzione delle tracce, visto che tende a creare separazione puntando esclusivamente sulle doti che gli ha regalato madre natura. Produttivo durante tutta la carriera collegiale, al Senior Bowl è riuscito solo in parte a cancellare i dubbi che persistono sulla scarsa competizione affrontata tra NJCAA, Division II e FCS.
Round 7, pick 13 (233): Nathan Thomas, OT, Louisiana Ragin’ Cajuns
Lineman possente, 196 cm per 151 kg, sfrutta le sue dimensioni per imporsi sui difensori in run blocking e per arginare la pass rushing avversaria in pass rushing, ponendosi a protezione del proprio quarterback; non rapidissimo di piedi ma difficile da superare vista la mole fisica, ha convissuto con qualche problema disciplinare durante la sua permanenza in Louisiana che ha intaccato la considerazione da parte degli socut. Versatile, vista la sua propensione a bloccare nel gioco di corse può essere convertito a guardia in NFL.
Round 7, pick 24 (244): Justin Rogers, DT, Auburn Tigers
Potente e difficile da spostare al centro della linea difensiva, se riesce ad anticipare le mosse degli avversari riesce anche ad offrire un contributo in pass rushing; la poca rapidità di piedi sui primi passi non sempre gli consente però di sfondare, e anche sulle corse sembra svolgere un lavoro migliore quando si presta ad occupare il gap e gestire il blocco favorendo gli interventi dei compagni. Ancora un po’ grezzo a livello tecnico, ha giocato starter solo nella stagione 2022 con Kentucky, prima di trasferirsi ad Auburn per la senior season.
Undrafted Free Agents : 11 i giocatori undrafted messi sotto contratto dai Cowboys, che anche in questo caso hanno deciso di non dare chances ad alcun runningback cercando la scommessa in altri ruoli, soprattutto in difesa, dove hanno aggiunto altri 7 elementi al reparto allenato dal nuovo DC Mike Zimmer; tra questi spicca il LB da South Dakota Brock Mognesen, istintivo, buon placcatore e capace di leggere rapidamente il gioco, mentre sul lato opposto della palla merita di essere attenzionato il TE da Minnesota Brevyn Spann-Ford, dotato di grandi mani e in grado di allungare la linea come bloccatore sia sulle run che sui pass.
Voto Finale: 8
Sul giudizio del Draft di Dallas pesa sicuramente la mancata scelta di un runningback, cui hanno sopperito rifirmando Ezekiel Elliott pochi giorni dopo la fine dell’evento di Detroit; una mossa dettata dall’urgenza di sistemare un reparto privo di opzioni davvero credibili, ma sensata visto che si sono rivolti ad un giocatore che conosce bene l’ambiente e che ha dimostrato di avere ancora qualche cartuccia da sparare nella sua ultima avventura a New England.
Al di là della mancata copertura di questo need, i texani hanno lavorato molto bene, scendendo di cinque posizioni, trovando comunque il prospetto che desideravano, ed aggiungendo una pick al terzo round con la quale sono andati poi a prendere un ottimo elemento del calibro di Cooper Beebe, giocatore che può ricoprire diversi ruoli sulla linea offensiva e che ha i numeri per diventare uno starter di lungo corso tra i professionisti; Kneeland, Liufao e Carson possono entrare fin da subito nella rotazione dei rispettivi reparti e, perché no, ambire ad uno strating spot nel prossimo futuro, al pari di Flournoy, che può sfruttare una depth chart scarna di opzioni alle spalle di CeeDee Lamb e Brandin Cooks, per scalare rapidamente posizioni a roster.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…