Senza scelte al primo round per la terza stagione consecutiva per la trade che nel 2022 aveva portato DeShaun Watson in Ohio, Cleveland si presenta al Draft di Detroit con una missione principale, ovvero rinforzare una linea difensiva che all’interno può contare su un solo giocatore di esperienza, Dalvin Tomlinson; la situazione creatasi nella posizione di DT creava diverse preoccupazioni al GM Andrew Berry, che durante la free agency era riuscito a colmare alcuni need importanti, come quello di LB andando a firmare l’ex Vikings Jordan Hicks, ma non aveva risolto del tutto il problema sul front four della defense, dove pare mancare anche un po’ di profondità all’esterno. In attacco, qualche dubbio viene invece sollevato dalle posizioni di WR, nella quale permane la carenza di talento alle spalle dei titolari dopo le battute a vuoto di David Bell e Cedric Tillman, e RB, in cui Nick Chubb rientra da un brutto infortunio e Jerome Ford, nonostante le buone prestazioni offerte, non offre tutte le caratteristiche necessarie per accollarsi tutto il peso del backfield.
Round 2, pick 22 (54): Michael Hall Jr., DT, Ohio State Buckeyes
Pass rusher interno, rapido nei primi passi, esplosivo, abile ad utilizzare le mani per tenere distanti i bloccatori prima di superarli con il gesto tecnico che ritiene più utile a seconda della situazione che si crea sulla linea di scrimmage, è un cliente difficile per ogni OL quando attacca in velocità per proseguire l’azione di pass rushing nel backfield; leggermente sottodimensionato, tende a subire invece il blocco dell’avversario quando viene aggredito sulle run, non riuscendo a garantire una produzione costante contro le corse. Giovanissimo, compirà 21 anni a Giugno, ha le caratteristiche ideali per essere schierato a fianco di un run stopper nelle difese che giocano con una defensive line composta da 4 elementi.
Round 3, pick 21 (85): Zak Zinter, OG, Michigan Wolverines
Giocatore esperto che ha sempre ricoperto la posizione di guardia al college, principalmente sul lato destro ma con qualche sporadica apparizione anche su quello opposto, ha qualità migliori come run blocker, in quanto oltre a sfruttare molto bene le sue dimensioni per spingere all’indietro i difensori avversari aprendo le gli spazi per consentire al RB di sviluppare la corsa, lavora molto bene in combo, mantenendo sigillata la linea prima di salire al secondo livello e impegnare i linebacker; ben bilanciato quando deve proteggere sui passaggi, va in difficoltà solo con DL interni che riescono a cambiare direzione rapidamente, faticando a ritrovare l’angolo di blocco più efficace.
Round 5, pick 21 (157): Jamari Thrash, WR, Louisville Cardinals
Mani sensibili e un buon controllo del corpo gli hanno consentito di completare anche le ricezioni più difficili nel corso della sua carriera universitaria, iniziata con Georgia State prima di trasferirsi a Louisville, dove è stato promosso subito a WR#1, allineandosi come receiver esterno nell’attacco dei Cardinals; dotato di un’accelerazione fulminea che gli consente di creare separazione già nelle prime yards durante l’esecuzione della traccia, è produttivo quando viene utilizzato per attaccare la profondità, mentre mostra alcune difficoltà quando deve muoversi nel traffico visto che non sembra aver ancora sviluppato la fluidità necessaria a gestire i tagli improvvisi richiesti nelle route più articolate.
Round 6, pick 30 (206): Nathaniel Watson, LB, Mississippi State Bulldogs
Placcatore tecnico e produttivo, ha guidato la SEC nell’ultima stagione con 137 tackles messi a segno, mostrando una capacità innata di prendere le angolazioni giuste per fermare il portatore di palla, non solo nelle situazioni di campo aperto ma anche nel traffico, quando dovendo evitare i blocchi non è proprio semplicissimo riuscire a trovare angoli e coordinazione corretti per finalizzare il placcaggio; non rapidissimo nell’individuare lo sviluppo del gioco, recupera terreno grazie alla sua velocità nello spostarsi su tutta la larghezza del terreno di gioco. Candidato a diventare un perno degli special team già nella rookie season, deve migliorare nella gestione dei blocchi.
Round 7, pick 7 (227): Myles Harden, CB, South Dakota
Cornerback che ama il gioco fisico, è dotato di un buon istinto e di fiuto per la palla, qualità che mostra lavorando molto bene in copertura, soprattutto sul medio-corto, zona di campo in cui riesca anche a sfruttare la sua abilità nel leggere il QB avversario tenendolo sotto controllo mentre si sviluppa la traccia del WR di sua competenza; non velocissimo, a volte è andato in difficoltà sui lanci profondi, mentre invece recupera rapidamente quando deve ritornare sui suoi passi per fermare una corsa. Limitato da un infortunio nella sua senior season NCAA, non ha ottenuto grande considerazione da parte degli scout avendo giocato in FCS, ma ha i numeri per ambire ad uno starting spot.
Round 7, pick 30 (221): Jowon Briggs, DT, Cincinnati Bearcats
Lineman versatile che nell’ultima stagione è stato impiegato come DE nella linea difensiva di Cincinnati, ha offerto le prestazioni migliori quando è stato impiegato all’interno, in tecnica 3 o in tecnica 1, alternandosi nei dintorni delle guardie o del centro, nel biennio 2021-2022; leggermente sottodimensionato per la posizione, sa sfruttare bene velocità ed esplosività per attaccare i bloccatori avversari e puntare al backfield. Da migliorare sotto l’aspetto tecnico, punta principalmente sulla potenza e l’aggressività nelle sue giocate, caratteristiche che inizialmente dovrebbero consentirgli di entrare nella rotazione del reparto che sono soliti utilizzare i Browns.
Undrafted Free Agents : il RB che poteva servire per allungare il reparto è stato firmato tra i 9 undrafted, ma Aidan Robbins, considerato uno dei top transfer della passata stagione dopo il passaggio da Louisville a BYU, non ha confermato le premesse e pur se fisicamente ricorda Derrick Henry è uscito dai sette round del Draft, finendo per essere considerato un mero runner situazionale utilizzabile quasi esclusivamente in situazione di goal line, provando a colpire la difesa avversaria con le inside run.
Sicuramente più intrigante, invece, l’OT da Miami Javion Cohen, lineman esperto e potente che ha alle spalle una buona carriera NCAA divisa tra Tide e Hurricanes, senza concedere mai un sack; potente in run blocking e tenace in pass protection potrebbe a sorpresa ambire ad un posto da titolare nel prossimo futuro, magari anche come guardia, stessa posizione in cui cercherà di ritagliarsi un po’ di spazio Lorenzo Thompson, prospetto da Rhode Island che sa lavorare molto bene sulle corse. Un ultimo nome degno di nota, quello del LB Winston Reid, un buon placcatore da Weber State che può farsi strada negli special team.
Voto Finale: 6 +
Come anticipato, l’assenza, per il terzo anno consecutivo, di una pick al primo round ha pesato parecchio sulla gestione del Draft da parte dei Browns e viste le carenze in alcuni ruoli chiave dell’attacco era auspicabile che utilizzassero la loro prima scelta, al secondo round, per puntare su un RB o un WR sfruttando la profondità di talento nelle due posizioni che garantiva questa classe, invece hanno optato per aggiungere materiale alla linea difensiva, anch’essa bisognosa, mettendo le mani su Hall, giocatore solido ma need che poteva forse essere coperto anche al round successivo, se non addirittura al Day 3.
Zinter, seconda chiamata effettiva di Cleveland, ha un grosso punto interrogativo riguardante il recupero dal brutto infortunio subito lo scorso autunno, ma se dovesse tornare ai livelli fatti intravedere a Notre Dame può essere sicuramente un buon innesto per il team, anche in ottica futura, mentre Trash, a condizione che migliori sotto alcuni aspetti del gioco, potrebbe concludere la ricerca di un WR#3 affidabile che in Ohio stanno provando a trovare da almeno 3 Draft.
Ottime, invece le prese di Watson e Harden al sesto e settimo round, con le quali il DC Jim Schwartz si trova tra le mani due difensori di buon valore che possono entrare fin da subito nelle rotazioni dei rispettivi reparti e lottare per un ruolo da titolare nei prossimi anni; due scelte che meritano l’aggiunta del segno più ad un Draft tutto sommato sufficente.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…