Lo scambio finalizzato lo scorso 16 Marzo per il passaggio agli Steelers di Justin Fields in cambio di una scelta condizionale al sesto round del Draft 2025 è di fatto stata una dichiarazione d’intenti da parte dei Bears, che con la mossa hanno confermato la volontà di cambiare pagina e puntare su un nuovo, potenziale, franchise quarterback con la prima pick assoluta del Draft iniziato il 25 Aprile; oltre alla posizione principe dell’attacco, Chicago aveva necessità di aumentare la qualità nel reparto ricevitori, dove il solo arrivo del veterano Keenan Allen non rispondeva alle esigenze di un team rimasto con il solo D.J. Moore a fornire le garanzie necessarie come starter, e di intervenire su entrambe le linee.

Round 1, pick 1 (1): Caleb Williams, QB, Southern California Trojans
Considerato il miglior prospetto della posizione dai tempi di Andrew Luck, il prodotto di USC ha impressionato per la padronanza mostrata all’interno della tasca nel corso delle sue stagioni NCAA, prendendosi sempre il tempo necessario per consentire ai suoi ricevitori di progredire nell’esecuzione della traccia e cercando di servirli nel momento più adatto a consentirgli di conquistare yards in campo aperto; abile ad evitare la pressione dei pass rusher e scegliere l’opzione migliore tra il lancio in movimento o la corsa personale, ha la capacità di mantenere il sangue freddo e affidarsi alle sue qualità per cercare di completare il lancio anche in caso di gioco rotto. La fiducia nei propri mezzi è però anche stata la causa di alcuni suoi errori, per questo uno dei pochi aspetti tecnici su cui deve ancora migliorare è quello di fidarsi della chiamata del coach e limitarsi ad eseguire quanto richiesto dallo schema disegnato sul playbook, senza puntare sul suo enorme talento provando a tirare fuori dal cilindro la giocata sensazionale.

Round 1, pick 9 (9): Rome Odunze, WR, Washington Huskies
Ricevitore completo che unisce caratteristiche fisiche a qualità atletiche di prim’ordine, ama sfruttare la velocità di cui è dotato per attaccare principalmente il profondo ma è in grado di creare separazione anche all’interno, sfruttando fisico e rapidità per battere il difensore avversario e completare la ricezione; dotato di buone mani, nel corso della carriera universitaria è migliorato anche nel controllo del corpo e nella coordinazione occhi-mani, diventando uno dei migliori WR della NCAA nel vincere le prese contestate. Schierabile sia all’interno che all’esterno anche se ha accumulato più esperienza allineandosi sulle sideline offensive, è stato il secondo miglior receiver della FBS per ricezioni da oltre 20 yards, 32 totali, nel 2023 .

Round 3, pick 11 (75): Kiran Amegadjie, OT, Yale Bulldogs

Kiran Amegadjie

Giocatore versatile che ha concluso la carriera in Ivy League come tackle sinistro dopo aver giocato le prime stagioni come guardia sul lato opposto, ha le caratteristiche ideali per allinearsi in entrambe le posizioni anche nel football professionistico, grazie ad una buona tecnica di base e a misure fisiche, 196 cm per 147 kg, che lo rendono un cliente ostico sia in pass protection che in run blocking; potente e sorprendentemente rapido di piedi nonostante la stazza, ha l’abilità di aprirsi rapidamente all’esterno quando deve affrontare i pass rusher e salire velocemente al secondo livello se deve aprire la strada al ball carrier su una corsa, qualità che lo rendono un prospetto in grado di competere per uno starting spot sulla OL già nel corso della prima stagione NFL.

Round 4, pick 22 (122): Tory Taylor, P, Iowa Hawkeyes
Fresco vincitore del Ray Guy Award come miglior punter della nazione nel 2023, dotato di una gamba potente e precisa, ha impressionato per la sua capacità di piazzare spesso i punt all’interno delle 20 yards avversarie, mantenendo una media altissima a calcio, 48,2, e aiutando non poco l’inconcludente attacco di Iowa nella sua ultima stagione NCAA; ennesimo specialista del ruolo di origine australiana, quasi un marchio di garanzia ormai per i giocatori di questa posizione, ha il vantaggio di aver calcato gli insidiosi campi della Big Ten ed essere pertanto abituato a calciare in condizioni metereologiche avverse, tipiche delle partite casalinghe a Chicago.

Round 5, pick 9 (144): Austin Booker, EDGE, Kansas Jayhawks

Austin Booker

Esploso nella parte finale della stagione con Kansas dopo 2 anni da riserva a Minnesota, ha impressionato al Senior Bowl mettendo in difficoltà i migliori prospetti di linea offensiva presenti all’evento; rapido nei primi passi e in pass rushing quando attacca il bloccatore avversario, è stato impiegato durante tutta la sua carriera universitaria come situational player, accumulando pochi snap ma riuscendo comunque a rendersi protagonista di giocate notevoli. Atletico, abile a tenere a distanza OL e TE grazie ad una buona tecnica, si è classificato secondo nella Big 12 per pressioni sul quarterback ed ha fatto registrare 8.0 sacks, 12 tackles for loss, 2 fumbles; considerando il suo utilizzo limitato al College, mostra ampi margini di crescita

Undrafted Free Agents : ammontano a 13 i prospetti undrafted firmati dai Bears nelle ore successive al termine del Draft, a guidarli il talento locale Keith Randolph, DT di Illinois che si è dimostrato un valido run stopper a livello NCAA, in grado di contribuire anche in fase di pass rushing e dotato di una versatilità che gli consente di schierarsi anche come DE nella linea difensiva a 3; giocatore interessante, può concorrere per un posto a roster insieme al QB Austin Reed, buon passer che ha messo insieme numeri notevoli giocando al di fuori delle Power 5 Conference con Southern Illinois, West Florida e Western Kentucky, e ha mostrato una buona capacità nel completare passaggi in tutte le zone del campo, qualità che potrebbe metterlo in concorrenza con l’underdog della passata stagione Tyler Bagent per il backup spot alle spalle di Williams.

Voto Finale: 8
Con pochissime scelte a disposizione i Bears non sono riusciti a colmare tutti i need presenti a roster, ma le due pick nella top 10 al primo giorno di Draft hanno gettato le basi per creare un futuro potenzialmente florido alla franchigia, che ha cambiato volto al reparto offensivo inserendo due talenti indiscussi del calibro di Caleb Williams e Rome Odunze, giocatori che sembrano fatti apposta per giocare insieme e regalare grandi soddisfazioni ai tifosi di Chicago nelle prossime stagioni; l’ex Huskies, tra l’altro, va a completare un corpo ricevitori già rinforzato in offseason con l’arrivo del veterano Keenan Allen, giocatore che ha compiuto lo stesso viaggio del nuovo quarterback, dalla California all’Illinois, con qualche settimana di anticipo.
L’ex Chargers, con il già citato Odunze, D.J. Moore e Cole Kmet costituisce uno dei migliori reparti dell’intera NFL e insieme possono certamente esaltare tutte quelle qualità che hanno fatto brillare Williams a livello universitario, facilitandogli il passaggio al football professionistico e aiutandolo a reggere il peso di quella nomea di “talento generazionale” che lo accompagna, ormai, da un paio di stagioni.
Amegadjie, pescato nel terzo round può entrare fin da subito nella rotazione della linea offensiva e ambire a competere per uno starting spot in breve tempo, al pari di Taylor, che ha tutte le carte in regola per soffiare il posto a Trenton Gill già durante il training camp; in difesa, l’arrivo del solo Booker non offre molti spunti nell’immediato e il coaching staff dovrà lavorare più in prospettiva, cercando di favorire la crescita sua e di Randolph, due lineman interessantissimi che hanno le potenzialità per ricoprire ruoli importanti all’interno del reparto nel prossimo futuro.

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