Il grande investimento effettuato su Kirk Cousins all’inizio dell’offseason sembrava indirizzare il Draft di Atlanta su needs esclusivamente difensivi, visti gli impellenti bisogni sulla linea difensiva, sia all’interno che all’esterno, e nelle secondarie, invece con assoluta sorpresa per addetti ai lavori, esperti, ed appassionati, il GM Terry Fontenot ha deciso di puntare sul miglior passer delle ultime due stagioni NCAA, Michael Penix Jr.; mossa che ha creato un bel po’ di scompiglio sia tra chi era in possesso delle pick immediatamente successive, sia all’interno del team stesso, con una reazione inizialmente tutt’altro che positiva da parte dell’ex QB dei Vikings, da poche settimane sbarcato in Georgia.
Round 1, pick 8 (8): Michael Penix Jr., QB, Washington Huskies
Dopo quattro stagioni in Indiana conclusesi anzitempo a causa di ripetuti infortuni è passato a Washington nel 2022, trovando la continuità mancata nell’avventura precedente, sia in termini di prestazioni che a livello di salute fisica, risultando il primo QB dopo Patrick Mahomes a concludere 2 stagioni consecutive con 4,500 yards lanciate; dotato di un braccio potente che gli consente di completare con una buona precisione anche sul profondo, ha una buona padronanza all’interno della tasca, dove si muove bene e si prende gli spazi necessari per effettuare il lancio sempre con il posizionamento adeguato del corpo. La stessa efficacia non la mostra invece quando è costretto ad uscirne per scappare alla pressione avversaria e si trova d dover lanciare in movimento; qualche dubbio, inoltre, a livello di tocco e letture, lo ha fatto sorgere nelle prestazioni sfoderate affrontando difese abili in coverage, contro le quali i suoi WR faticavano a creare separazione e spesso riusciva a completare il passaggio solo grazie alla bravura di questi ultimi nel vincere le ricezioni contestate. Lavorare a stretto contatto con un professionista del calibro di Cousins, gli tornerà sicuramente utile per costruirsi un futuro in NFL.
Round 2, pick 3 (43): Ruke Orhorhoro, DT, Clemson Tigers
Defensive lineman versatile che ha giocato principalmente all’interno nell’ultima stagione con Clemson, ma che ha set d’abilità tali da poter essere impiegato anche all’esterno della DL, sia negli schieramenti 3-4 che in quelli 4-3; veloce, rapido nei primi passi, abile ad infilarsi nei gap che si aprono sulla linea di scrimmage, è in grado di lavorare sia come pass rusher che come run stopper, mantenendo la posizione quando necessario. Atleticamente dominante, avendo iniziato a giocare a football solo nella junior season al liceo è un talento non ancora rifinito, che deve migliorare alcuni aspetti del suo gioco, ad esempio tende a perdersi in battaglie contro il bloccatore avversario anziché seguire lo sviluppo dell’azione, e che può crescere ancora parecchio.
Round 3, pick 10 (74): Bralen Trice, EDGE, Washington Huskies
Pass rusher produttivo che conosce molto bene il sistema difensivo che giocheranno i Falcons per essere stato reclutato a Washington proprio dall’attuale DC di Atlanta, Jimmy Lake, è in possesso di solide conoscenze tecniche che gli consentono di lavorare molto bene contro i bloccatori avversari, affrontando con efficacia sia quelli più fisici come gli offensive tackle, sia quelli sulla carta più atletici e veloci come i TE; rapido sia con le mani che con i piedi, è un rushatore implacabile, che legge rapidamente lo sviluppo del gioco, e una volta individuata l’ovale, insegue il ball carrier fino al termine dell’azione.
Round 4, pick 9 (109): Brandon Dorlus, DL, Oregon Ducks
Altro lineman difensivo estremamente versatile che ha accumulato snap sia all’interno che all’esterno della DL, sfoggiando in entrambi casi una buona tecnica che gli ha consentito di penetrare con costanza all’interno del backfield avversario; rapido, potente ed aggressivo in pass rushing, quando schierato come IDL riesce a mantenere costantemente gli occhi puntati sul QB e sulla palla, qualità che gli ha permesso di mettere a segno diversi broken pass in carriera.
Round 5, pick 8 (143): J.D. Bertrand, LB, Notre Dame Fighting Irish
Linebacker che ha sviluppato una profonda conoscenza del gioco e affronta con intelligenza le varie situazioni che si trova di fronte, è dotato di un ottima lettura che gli consente di essere determinante soprattutto in fase di copertura, come dimostrano i 0 TD concessi agl’avversari nelle ultime due stagioni; rapido quando viene mandato in blitz nel backfield e tenace nell’inseguire il QB o il ball carrier, è in grado di prendere sempre dei buoni angoli di placcaggio ma non è dotato di una buona tecnica in questo fondamentale, tanto che sembra preferire il taglio al tackle.
Round 6, pick 10 (186): Jase McClellan, RB, Alabama Crimson Tide
Rientrato da un infortunio subito nel 2022, ha ripreso le redini del backfield di Alabama imponendosi come un runningback paziente e produttivo, capace di seguire i blocchi e individuare spiragli sulla linea di scrimmage dove sviluppare la sua corsa; rapido di piedi e fulmineo nei cambi di direzione, sopperisce con le sue abilità nel traffico alla mancanza di velocità, evidente quando raggiunge il campo aperto. Produttivo nelle inside run, ha mani educate che gli consentono di contribuire nel passing game.
Round 6, pick 11 (187): Casey Washington, WR, Illinois Fighting Illini
Utilizzato più come bloccatore negl’anni trascorsi ad Illinois, è esploso nella parte finale della sua carriera sfoderando la sua miglior prestazione proprio nell’ultima apparizione in NCAA; dotato di buone mani, esegue molto bene le tracce che gli vengono assegnate e combatte con i difensori avversari su ogni pallone, sopperendo con tenacia e fisicità alla mancanza di velocità che non gli permette di creare la separazione necessaria per completare la presa in tranquillità. Possession WR che riesce comunque a ritagliarsi lo spazio per ricevere, anche nei Falcons può tornare molto utile come run blocker.
Round 6, pick 21 (197): Zion Logue, DT, Georgia Bulldogs
Diventato titolare solo nella sua ultima stagione con i Bulldogs, è un talento grezzo che offre ancora ampi margini di miglioramento e si presenta in NFL con la nomea di gran lavoratore che, impegnandosi con costanza durante la settimana, è cresciuto, migliorando, nell’arco di tutta la sua carriera universitaria; DT potente e aggressivo, è dirompente all’interno della linea, dove si dimostra sempre un cliente difficile per i bloccatori che se lo trovano di fronte. Non rapidissimo, è spesso decisivo nell’arginare le corse centrali.
Undrafted Free Agents : cinque gli undrafted messi sotto contratto dai Falcons, che finalmente ingaggiano un cornerback rookie puntando sul prodotto di Minnesota State Trey Vaval, unico prospetto difensivo di un gruppo del quale fanno parte l’OT Ryan Coll (Richmond) e il WR JaQuae Jackson (Rutgers); un altro ricevitore, l’ex Southern Utah Isaiah Wooden, che con la sua esplosività sembra potersi ritagliare uno spazio come returner, e il punter di Texas Ryan Sanborn, ex All-American liceale, sono i due talenti da tenere d’occhio durante il training camp.
Voto Finale: 6
La mossa Penix ha sorpreso davvero parecchio, e non solo per il contrattone fatto firmare a Kirk Cousins poche settimane prima, ma anche per le necessità dei Falcons, che avevano un enorme bisogno di inserire volti nuovi sulle sideline e in linea difensiva, ruoli che potevano essere facilmente “coperti” con l’ottava pick assoluta o, in alternativa, con qualche trade down volta ad accumulare ulteriori scelte.
Inoltre, riguardo alla scelta di investire così tanto sull’ex QB di Washington, vanno fatte due ulteriori considerazioni, giusto per aggiungere alcuni punti di vista alla discussione che ha tenuto banco per diversi giorni dopo la conclusione del Draft.
La prima in merito all’età di Penix, che con i suoi 24 anni è il secondo prospetto più vecchio della classe nella posizione e, di solito, quando si decide di inserire un rookie QB alle spalle di un veterano, come nel caso di Atlanta, si punta su un giocatore più giovane, un po’ come è accaduto a Green Bay con Jordan Love, diventato titolare alla soglia dei 25 anni dopo aver speso le prime stagioni in NFL alle spalle di Aaron Rodgers; se, ipotesi, l’ex Huskies restasse in sideline fino alla scadenza del contratto di Cousins, 3 anni, sarebbe promosso starter a 27 anni, non il massimo considerando anche la sua carriera universitaria tempestata da infortuni più o meno gravi.
La seconda, invece, riguarda una questione puramente tecnica, con il coaching staff offensivo che si trova a dover gestire una QB room nella quale devono coesistere uno starter che utilizza il braccio destro per lanciare, Cousins, ed un backup mancino, Penix; fattore che implica quantomeno una revisione del playbook, visto che, a seconda del giocatore che si sistemerà alle spalle del centro, cambieranno tanto l’esecuzione dei blocchi, quanto la dinamica degli scambi tra QB e runningback, con variazioni di azioni all’apparenza semplici come l’handoff o il pitch.
Insomma, complicazioni che dovrà affrontare, e risolvere, l’OC Zac Robinson, visto che Raheem Morris lavorerà probabilmente più a stretto contatto con il DC Jimmy Lake per curare l’inserimento dei tanti rookie che si aggiungeranno al reparto difensivo di Atlanta, ed in particolare sulla linea difensiva, dove sembra che finalmente ci siano gli uomini e i mezzi necessari per consentire alla franchigia di risolvere un problema che l’attanaglia da circa un decennio, quello che riguarda i lineman esterni, siano essi i DE di vecchia fattura o gli EDGE RUSHER che spopolano nei sistemi moderni.
Braelen Trice in primis, ma anche i versatili Ruke Orhorhoro e Brandon Dorlus, hanno i numeri per entrare fin da subito nella rotazione che caratterizzerà la difesa dei Falcons, nonché le caratteristiche necessarie per emergere in un sistema difensivo che varierà spesso allineamenti, schemi e personale, concedendo probabilmente spazio anche ad un’altra interessantissima matricola come J.D. Bertrand.
Nel complesso nonostante la dispendiosa trade per assicurarsi il talentuoso lineman di origine nigeriana, le pick del secondo e del terzo giorno hanno consentito ad Atlanta di coprire alcuni need fondamentali, anche se continua a pesare, nel giudizio attuale sul Draft 2024 condotto dal GM Fontenot, una mossa al primo round che sembra quantomeno azzardata
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
Ed eccoci al draft più controverso del 2024. Certo Penix alla 8 ha disturbato parecchio, a partire dai tifosi, passando per gli analisti, e finendo con Cousins. Tutti, tranne Penix… che è apparso però sorpreso. Bontà sua.
Ovviamente tutti i programmi del FO sul potenziamento della difesa non sono saltati, ma sono stati buttati un giro più indietro. Al limite è saltato un CB, e forse si poteva chiamare quello invece di un RB che sarà chiuso da due mostri. Salvo infortuni ovviamente. Ma tanto eravamo già al sesto giro, quindi quasi in area undrafted.
Credo però che Trice al terzo e Dorlus al quarto giro siano due steal. Ottimi giocatori, con produzioni da college mostruose, mi aspetto facciano bene nel settore peggiore della difesa dei Falcons.
Come JD Bertrand, giocatore plug&play, il cui limite è forse solo la stazza non enorme. Io quasi quasi proverei a buttarlo giù in fondo a fare la safety, il tipico ruolo in cui emergi meglio se capisci il gioco in anticipo che se corri veloce.
Però dai, appena un 6 mi pare troppo cattivo. Ci si sono trovati, nel senso che non credevano che Penix sarebbe stato lì alla 8 e, complice un draft non eccelso in difesa (le prime 14 chiamate tutte di giocatori offensivi parlano), si sono accaparrato il QB del futuro. Piuttosto ora avanza uno Heinicke, che come terzo è veramente un lusso assurdo.
Chissà magari il FO se è furbo lo potrebbe monetizzare in una pick per il 2025, anno in cui sicuramente perderemo una (due?) scelta per l’indagine scaturita dalle dichiarazioni fatte da Cousins il giorno della presentazione.
Quando si dice non partire col piede giusto.
Da tifoso Vikings devo dirti che il comportamento di Cousins, tra l’altro con annesse lamentele da parte dell’agente, dopo la scelta di Penix mi ha lasciato perplesso, anche perchè sono sempre dell’idea che certe cose vadano discusse privatamente e non buttate alla mercé dei social se si è dei Professionisti seri, categoria nella quale ero abbastanza certo vi rientrasse Kirk; per bene che vada, credo che possiamo affermare tranquillamente che la sua sia stata una caduta di stile, e a poco sono valse le dichiarazioni dei giorni seguenti in cui si è scritto che i 2 quarterback si sono parlati ed hanno avuto un colloquio positivo. E’ un bene per i Falcons che ci sia stato un chiarimento, ma certo un po’ di tensione, dall’esterno, la si intravede.
Comunque non sono così certo che l’indagine porterà a delle sanzioni, e da una parte, da amante dello Sport, spero non sia così.
Per quanto riguarda invece i giocatori che avete preso in Difesa, concordo con quanto hai scritto, tutti buonissimi prospetti con Orhorhoro che può diventare davvero devastante.