Dopo una stagione che si è confermata negativa vista l’assenza prolungata di Kyler Murray, rientrato in campo solo lo scorso Dicembre, Arizona si è presentata all’evento principale dell’offseason NFL con ben 11 scelte a disposizione, andando a coprire due need fondamentali come wide receiver e defensive end già nel corso del first round, prima di aggiungere, grazie alle mosse del GM Monti Ossenfort, un’ulteriore pick grazie alle trade down completate nel secondo giorno di Draft.

Round 1, pick 4 (4): Marvin Harrison Jr., WR, Ohio State Buckeyes
Per alcuni esperti il miglior talento della classe 2024, addirittura superiore a Caleb Williams, il figlio di Marvin Sr. ha ereditato dal padre mani educate e un’ottima capacità di esecuzione delle tracce; veloce ed in grado di accelerare ulteriormente quando trova uno spiraglio per attaccare in campo aperto, atleticità e rapidità nei tagli gli consentono di creare costantemente separazione con i difensori avversari, soprattutto quando affronta le coperture a zona. In possesso di un buon controllo del corpo che gli concede di mettere a segno anche prese all’apparenza difficili e di una fisicità che gli permette di vincere le ricezioni contestate, ha tutte le caratteristiche necessarie per rispondere alle esigenze dell’attacco di Arizona, alla ricerca di un WR#1 reale da mettere a disposizione di Murray.

Round 1, pick 27 (27): Darius Robinson, EDGE, Missouri Tigers
Fisicamente ben costruito, 195 centimetri per 129 chilogrammi, sa sfruttare le lunghe braccia per tenere a distanza gli offensive lineman avversari e seguire lo sviluppo dell’azione, inseguendo il ball carrier in caso di run o attaccando il backfield se il QB decide di mantenere il possesso dell’ovale; pass rusher completo, che ad inizio carriera è stato impiegato anche all’interno della linea difensiva, proprio in virtù dell’esperienza maturata come DT tende a puntare più sulla forza fisica che sulla tecnica per aver ragione degli OL che affronta, una tendenza che sicuramente gli consentirà di trovare ampio spazio fin da subito in NFL ma che a lungo andare, se non accompagnata da una crescita a livello tecnico, potrebbe creargli qualche problema.

Round 2, pick 11 (43): Max Melton, CB, Rutgers Scarlet Knights
Defensive back versatile, utilizzato principalmente sulla sideline ma in grado di giocare anche all’interno del campo, è veloce in campo aperto e rapido negli spazi stretti, caratteristiche che gli consentono di rimanere costantemente a contatto con i WR avversari; dotato di un buon fiuto per la palla e in grado di leggere lo sviluppo del gioco, mani e coordinazione sviluppati durante gli anni passati a giocare ricevitore al liceo lo rendono un ball hawking temibile, come dimostrano i 15 passaggi “rotti” nel corso della carriera universitaria.

Round 3, pick 2 (66): Trey Benson, RB, Florida State Seminoles

Trey Benson

Per caratteristiche ricorda diversi prodotti di FSU visti all’opera in NFL in questi anni, soprattutto per la sua capacità di ricevere fuori dal backfield, un suo punto di forza indiscusso, che lo rende adatto al gioco NFL moderno, dove si tende sempre di più a puntare su runner con caratteristiche differenti e ben definite; mai oltre le 20 portate a partita nel corso della sua carriera universitaria, è migliorato con costanza nelle sue ultime stagioni NCAA, aumentando la pazienza nel seguire i blocchi dietro la linea, o nel traffico, prima di esplodere in campo aperto sfruttando velocità e abilità nell’eludere gli interventi dei difensori avversari.

Round 3, pick 7 (71): Isaiah Adams, OT, Illinois Fighting Illini
Draftato come offensive tackle, avendo giocato all’esterno sia sul lato destro che su quello sinistro negl’ultimi anni trascorsi a Champaign, ha accumulato anche esperienza come guardia all’inizio della carriera universitaria e proprio nel ruolo di bloccatore interno della linea offensiva dovrebbe trovare spazio tra i professionisti, visto che per misure fisiche e caratteristiche tecniche sembra più adatto ad emergere in questa posizione; potente, dotato di una buona tecnica, i suoi allenatori lo hanno sempre elogiato per la grandissima etica lavorativa, qualità che non è passata inosservata agl’occhi degli scout che lo hanno visto all’opera nelle tappe d’avvicinamento al Draft di quest’anno.

Round 3, pick 18 (82): Tip Reiman, TE, Illinois Fighting Illini
Poco utilizzato come ricevitore da Illinois, ha visto le sue quotazioni crescere in vista del Draft dopo l’ottima impressione fatta al East West Shrine Bowl, dove si è messo in luce come bloccatore tenendo a bada i difensori avversari, sia sulla linea, sia al secondo livello; dotato di mani grandi ed educate, nonostante tenda ad essere poco fluido nei tagli, può rivelarsi determinante in fase di ricezione, sia sul medio-corto, sia in redzone, zone di campo dove possono tornare molto utili i suoi 196 centimetri di altezza.

Round 3, pick 27 (90): Elijah Jones, CB, Boston College Eagles
Tenace e fastidioso quando lavora in pressione a ridosso della linea di scrimmage, è un cliente difficile per i ricevitori avversari sia nelle prime yards, sia durante lo sviluppo della traccia, visto che riesce a mantenersi in contatto sfruttando velocità e rapidità nei cambi di direzione; abile, come il collega Melton, a leggere e interrompere lo spin della palla lanciata dal QB, è in grado di abbinare il fiuto per l’ovale, all’elevazione e alla lunghezza delle braccia per contrastare i WR anche nelle prese acrobatiche. Poco efficacie, invece, quando deve difendere sulle corse.

Round 4, pick 4 (104): Taylor Dadrion-Demerson , S, Texas Tech Red Raiders

Dadrion Taylor-Demerson

Giocatore versatile che oltre a giocare nella deep ha accumulato snap nello slot, in tutto l’arco della carriera universitaria ha mostrato una certa capacità nel leggere lo sviluppo del gioco e, soprattutto, le intenzioni dei QB avversari, mettendoli costantemente in difficoltà, come confermato dal 58,4 % di rating fatto registrare quando hanno lanciato nella zona di sua competenza; efficacie in zone coverage, ma abile a contrastare anche le run, sopperisce con una buona tecnica di placcaggio ad un fisico leggermente sottodimensionato per il ruolo.

Round 5, pick 3 (138): Xavier Thomas, EDGE, Clemson Tigers
Giocatore esperto che ha alle spalle sei stagioni NCAA in un programma di alto livello come quello di Clemson, è il tipico EDGE RUSHER da 3-4, rapidissimo nei primi passi e abile ad attaccare la linea di scrimmage all’esterno; veloce ad individuare il posizionamento della palla e a portarsi nel luogo di sviluppo dell’azione, spesso, preferisce accantonare la tecnica ed affidarsi maggiormente alle sue qualità fisiche ed atletiche quando deve inseguire il ball carrier, un piccolo difetto che ha finora ha limitato la sua produzione a livello statistico.

Round 5, pick 27 (162): Christian Jones, OT, Texas Longhorns
Altro giocatore che ha accumulato parecchia esperienza al college giocando più di 3000 snap con la divisa dei Longhorns e ricoprendo la posizione di Tackle su entrambi i lati della linea, è cresciuto molto nell’ultima stagione, affinando la tecnica sia in fase di pass protection che in run blocking, la situazione di gioco in cui risulta più efficace; proprio sulle corse, infatti, riesce a sfruttare maggiormente la sua fisicità per imporsi sui difensori avversari, ed è come giocatore situazionale che proverà a ritagliarsi uno spazio in Arizona, aggiungendo profondità al ruolo.

Round 6, pick 15 (191): Tejhaun Palmer, WR, UAB Blazers
Tipico ricevitore di possesso che sa sfruttare il fisico per mettere a segno le ricezioni nel traffico, non ha mai sfoggiato grandi numeri a livello universitario anche a causa del gioco offensivo dei Blazers, nei quali si è comunque contraddistinto perdendo solamente il 2% dei palloni ricevibili che gli sono stati lanciati; non particolarmente rapido nei cambi di direzione e difficilmente in grado di creare separazione in velocità, cerca di ritagliarsi gli spazi necessari a completare la presa puntando su un buon set di finte che gli consentono, spesso, di liberarsi sul medio-corto.

Round 7, pick 6 (226): Jaden Davis, CB, Miami Hurricanes
Tornato nella natia Florida dopo 4 stagioni passate negli Oklahoma Sooners, ha offerto le prestazioni migliori quando è stato schierato come nichelback all’interno, una posizione che gli consente di risultare produttivo anche nelle azioni di corsa, situazioni di gioco in cui si è rivelato essere un buon placcatore, sia in solitaria, sia quando deve assistere i compagni di squadra; discreto in copertura, rapidità di movimento e velocità gli consentono di sopperire al suo fisico undersized.

Undrafted Free Agents : soltanto tre i rookie firmati da Arizona, il long snapper Joe Shimko, il DT Myles Murphy, entrambi ex di North Carolina, e il WR Xavier Weaver, visto all’opera nell’ultima stagione con la divisa di Colorado, dove ha concluso una carriera universitaria iniziata con South Florida; buon route runner capace di creare separazione, cercherà di mettere a frutto l’esperienza accumulata nei diversi sistemi offensivi giocati per farsi strada a roster durante il training camp.

Voto Finale: 9
Draft decisamente positivo per Arizona, reduce da una stagione che ha evidenziato diversi limiti su entrambi i lati della palla, a partire proprio da un parco ricevitori in cui mancava un target di alto livello per Kyler Murray; need che sembra essere stato risolto con la pick di Harrison, scelta che ricorda moltissimo, per importanza e valore del giocatore, quella effettuata ventuno anni prima con Larry Fitzgerald, stella che nei dintorni di Phoenix ha lasciato certamente ottimi ricordi. Di importanza fondamentale anche le pick spese per sistemare la linea difensiva, con Xavier Thomas che potrebbe risultare ancora più determinante di Darius Robinson in prospettiva, e le secondarie, nelle quali possono trovare facilmente spazio, già nel corso della rookie season, tutti i giocatori reclutati dal GM Ossenfort.
Forse troppo anticipata, ma utile alle esigenze della squadra vista la presenza di un valido pass catcher come Trey McBride, la presa di Reiman, che con le sue abilità di bloccatore può rivelarsi una delle scelte più azzeccate di questo Draft, visto che può dar manforte alla linea offensiva nelle varie fasi di gioco, aprendo anche spazi importanti per le corse, o le ricezioni fuori dal backfield di Trey Benson, pronto fin da subito a dividersi i tempi di gioco con James Conner prima di raccoglierne probabilmente l’eredità nel prossimo futuro.

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