Come promesso, eccomi a raccontarvi tutto d’un fiato, quella che è stata la mia esperienza a Las Vegas (e non solo). Non voglio far passare troppo che poi ricomincia tutto il turbinio di cose da fare e il tempo è sempre meno.
Che dire, è stata una cosa pazzesca. Organizzata in un mese, forse meno, decisa ufficialmente a 3 settimane dalla partenza perchè non riuscivo a reperire i fondi necessari.
Contrariamente a quello che qualcuno ha pensato, questa cosa me la sono pagata tutta con le mie finanze, a parte uno sponsor (Rock Experience che ringrazio di cuore) e una donazione spontanea di un gruppo di amici (veri) del tutto inaspettata. E comunque, il grosso me lo son finanziato con tutte le attività della mia CineSportEvents.
Molti mi hanno chiesto “Come hai organizzato tutto?” Beh, diciamo che l’esperienza di qualche viaggio già fatto negli States c’è già. Poi i consigli di chi, come Riccardo, negli USA c’è stato una trentina di volte aiutano sempre. Mi sono affidato a SkyScanner per monitorare tutti i voli, Airbnb per dormire e Youtube per cercare video di vari consigli su come vivere a Las Vegas per così tanto tempo.
Ora passiamo al “vissuto”: di ogni giorno sceglierò un “fotogramma” che mi ha colpito e credo che mi rimarrà per sempre nel cuore e nella mente. Nei vari giorni, trovate il link per il video-racconto. Cliccateci sopra ;D
Lunedì 5 febbraio 2024: Day1
Se dovessi riprogrammare la partenza, sarei partito un giorno prima. Ma le finali CSI richiedevano la mia presenza come realizzatore dello streaming e del commento e una parola data è sempre una parola data.
Quindi si parte il lunedì, presto, ore 6.20 da Linate. Qui, per risparmiare, ho dovuto fare più scali: Amsterdam e poi Salt Lake City prima di arrivare a Las Vegas dopo quasi 18 ore tra tutto.
Nella capitale dello Utah, l’unico ritardo su 6 voli che però mi potrebbe pregiudicare la prima serata, ovvero l’Opening Night di presentazione delle 2 squadre. Per fortuna, mi son perso solo la presentazione dei Chiefs, il resto l’ho visto tutto, compresa questa cosa, il “fotogramma”
Martedì 6 febbraio 2024: Day2
Il primo vero giorno della Super Bowl Week. C’è da capire come gira il fumo (non prendetemi alla lettera, perchè qui di fumo ne gira davvero tanto dato che è liberalizzato e l’aria di Vegas ha quell’odore inconfondibile del peggior coffee-shop di Amsterdam) per organizzarmi la giornata: mattinata con colazione direttamente nella WorkRoom, poi si parte con il bus messo a disposizione dalla NFL verso i vari Hotel delle 2 squadre e poi si fa ritorno.
La possibilità di stare vicino ai giocatori, beh, tanta roba. La sera tutti al Media Party organizzato in pompa magna (sarà il leit-motif di tutta settimana) nei Paddock del neonato Circuito di Las Vegas. Figata. Dal terzo piano, si ha uno skyline di Vegas che riempie cuore e occhi.
Mercoledì 7 febbraio 2024: Day 3
In questo giorno decido di esplorare ciò che mi circonda al Mandalay Bay di Las Vegas, che è il centro nevralgico delle operazioni di questa settimana. Il Mandalay è uno dei primi Hotel che si trovano sulla Strip e vi assicuro che tra un albergo e l’altro, c’è in mezzo una vita a piedi.
Non vi ho detto come mi sposto tra il mio appartamento che si trova sulla Flamingo, una strada che taglia orizzontalmente Vegas, e il resto della citta: con il Bus. Abbonamento di 3 giorni illimitato a 20$, un’ottima soluzione. In seconda battuta, mi sono affidato a Uber o Lyft.
Dicevo: giornata di esplorazione. Media center da dove tutte le testate trasmettevano live i loro programmi e NFL Experience in cui i tifosi potevano trovare davvero di tutto sul football e il Super Bowl. La serata la dedico a girare per Vegas e faccio una capatina a downtown e a Freemont Street
Giovedì 8 Febbraio 2024: Day4
Ieri mi sono reso conto di aver trascurato un po’ l’aspetto Super Bowl e oggi ho deciso di alzarmi di buon ora (4.00) dopo essere andato a letto alla 1.30. Fate i conti voi delle ore di sonno… Prima i Chiefs e poi i 49ers, questa volta c’è una novità: la possibilità di sedersi di fianco ai giocatori a termine della conferenza stampa del coach e scambiare 4 chiacchiere come seduti al bar. Io ne approfitto per sedermi di fronte a Spagnuolo, defensive coordinator dei Chiefs, e fargli qualche domanda
Su questa giornata mi gioco 2 “fotogrammi” perchè quello che sono andato a vedere la sera del giovedì, credo che mi rimarrà stampato in testa “forever&ever”: The Sphere. Sono difficili da trovare le parole per descrivere la magnificenza di questa struttura costruita nel bel mezzo della Strip. Vi lascio il mio racconto che spero possa soddisfare la vostra curiosità
Venerdì 9 febbraio 2024: Day5
La giornata di venerdì è stata decisamente interlocutoria, questo dovuto al termine delle attività riservate ai Media nella giornata di giovedì. Quindi decido di rallentare decisamente il ritmo: sveglia con molta calma, bus senza correre o rischiare di farmelo sfrecciare di fronte, mattinata dedicata al lavoro in Media Workroom e alla diretta organizzata dai ragazzi di Huddle Magazine che mi ha visto protagonista nei primi minuti di trasmissione.
Poi, per la prima volta dal lontano lunedì, ho deciso di andare a mangiare in un posto decente e non in piedi come solito in qualche fastfood. Decido di andare al Wicked Spoon presso l’Hotel Cosmopolitan e sfondarmi in un “All you can eat” che si rispetti. Mission Accomplished. Esco rotolando più del solito ma estremamente soddisfatto.
Sabato 10 febbraio 2024: Day6
Una giornata eterna, iniziata alle 2.00 con la sveglia per andare a Los Angeles, dove ho vissuto una giornata quasi come un giornalista vero. Si, perchè io sono tutto fuorchè un giornalista, per rispetto di chi questa professione la pratica per davvero. Io mi diletto, nel modo più professionale possibile, a cercare di raccontare quello che vedo, sento, provo. E ho cercato di farlo anche questa volta, direttamente in una partita NBA tra i Los Angeles Clippers del quartetto George/Leonard/Harden/Westbrook e i Detroit Pistons del neo arrivato Simone Fontecchio, scambiato con gli Utah Jazz un paio di giorni prima.
Tanta emozione, tanto smarrimento in un’arena nuova per me e onestamente non sapevo come muovermi. Ho cercato di chiedere a chiunque, puntando quelli che per me erano i personaggi chiave. E un paio gli ho azzeccati, soprattutto Corey, il tizio dei Pistons che ha portato il buon Fontecchio in conferenza stampa per potergli rivolgere un paio di domande in italiano
Tante ore di viaggio per questa partita, ne sono valse la pena. Torno verso Las Vegas dove i preparativi per la partita dell’anno, sono ormai conclusi. Domani sarà “Game Day Babyyyyyyyyyyy”
Domenica 11 febbraio 2024: IL SUPER BOWL
E’ l’ultimo mio giorno qui a Vegas, è l’ultimo ballo sia per i San Francisco 49ers che per i Kansas City Chiefs. Mi alzo con molta calma, ho un appuntamento alle 9.30 presso l’Orleans Arena per tentare l’ultimo colpo e cercare di ottenere le credentials per la partita e guardarmela in tribuna stampa al livello 300 dell’Allegiant Stadium. Prima, però, mi godo una colazione come dio comanda e mi siedo in un classico ristorante americano con tanto di divanetti e ordino l’impossibile.
Direi che una colazione così me la sono meritata in questa settimana. Anche se 2 fette di bacon gridano un po’ vendetta…vabbè, ce le facciamo bastare . Purtroppo, il successivo incontro non da l’esito sperato e dovrò accontentarmi (si fa per dire) della Media Workroom per la partita, anche se… riesco lo stesso a vivere un po’ di atmosfera: accedo all’interno dello stadio e rimango a girare per i corridoi fino all’inno nazionale, poi, da bravo, scendo nel posto a me assegnato in mezzo agli altri giornalisti non accreditati. Prima, però, riesco a scattare una foto quasi ai bordi del campo
Lo stadio inizia a riempirsi, la gente è in coda per una birra non molto economica (19$ per una media), ma questo sembra non preoccupare i tifosi. L’importante è esserci e vivere il momento. Io faccio lo stesso, intercettando tanti di loro per scambiare due chiacchiere in diretta sui miei social e su Play.it. Trovo anche qualche italiano: 3 da Brescia e un calabrese trapiantato a San Francisco il mio personale MVP del Superbowl 58.
Vincono i Kansas City Chiefs (qui il mio pezzo sul SB) e io prendo il taxi verso l’aeroporto e mi lascio alle spalle una settimana unica.
Conclusione
E’ stata un’esperienza credo irripetibile, perchè la prossima sarà irripetibile modo suo. E’ mancata solo la ciliegina su una torta davvero enorme. ma nella vita bisogna sapersi accontentare di ciò che FATICOSAMENTE si è conquistato.
Ho fatto cose che qualche anno fa non immaginavo manco di poter fare. Un mio grande amico mi ha definito intraprendente, credo che aggettivo migliore non potesse trovare per descrivermi in questa mia fase della vita.
Ci sono stati momenti di solitudine, come normale che sia: una sera, forse il martedì se non ricordo male, ero in giro per Las Vegas e mi dicevo “Ma che ci sto a fare qui? Merito tutto questo? Che senso ha tutto questo?” per poi rispondermi a queste domande poche ore dopo con le varie interviste ai giocatori e a quella a Spagnuolo che trovate sopra. Oppure momenti come questo qui sotto, alle 5.45 di mattina davanti al Bellagio, dove una simpatica autista della “DEUCE”, il bus che percorre da nord a sud (e viceversa) la Strip, non ha rispettato la fermata.
Mi sarebbe piaciuto conoscere più persone, più colleghi. Tanti rimanevano sulle proprie, qualcuno, come Daniel del New Jersey, invece ha trovato in me un qualcuno con cui parlare in italiano (sta studiando la nostra lingua) e io poter parlare in inglese pur sapendo di avere una scappatoia italica.
Lunedì sera, appena atterrato, sento RDS che parla del Super Bowl in maniera non del tutto positiva e allora mando un messaggio in diretta, mi richiamano e questo è quello che è poi successo.
Il futuro cosa mi riserverà? Bella domanda. Mi piacerebbe davvero potermi dedicare anima&corpo a questo, ma so che non sarà possibile a tempo pieno. O meglio, attualmente non lo è, non pongo limiti alla provvidenza. Intanto, mi preparo per l’anno prossimo, il progetto Super Bowl LIX New Orleans è appena iniziato.
That’s all folks!!!!!!!!!
Latitante da troppi anni da PlayIt, ma con gli “inizi” nei primi anni 2000 ancora nel cuore. Reunion di Arenzano e Ferrara ancora ben impresse nella mia mente!
Oltre che intraprendente, direi coraggioso: se mi dicessero di andare in Svizzera, andrei nel panico e probabilmente mi perderei pure 🤣 .
Quelli di Rds, sulla pubblicità, un po’ di ragione ce l’hanno: credo sia uno dei motivi per cui gli sport Usa non riescono a sfondare qui da noi in Europa.