Signori miei, signore mie, non c’è molto da dire arrivati a questo punto della stagione. Quattro squadre, tre partite rimaste, due pass per avere l’opportunità di portarsi a casa quel maledetto trofeo che certifica di essere meglio degli altri – o almeno, di essere stati meglio per diversi mesi.
Non è assolutamente difficile vendervi l’importanza di questa domenica di football, la penultima nel nostro mesto calendario – se ne contate ancora tre spiegatemi come fate a prendere sul serio, o con entusiasmo, quel maledetto Pro Bowl.
Penultima domenica di football, la posta in palio è altissima e, per la prima volta da quando avevo 17 anni, sono in ansia per una partita di football americano.
Oh signore.


Kansas City Chiefs (3) @ Baltimore Ravens (1), domenica ore 21:00

Se crederci è un reato, signor brigadiere io mi costituisco. Scrivo di football dal 2016 e mai, ripeto mai, mi sono approcciato a una partita dei Baltimore Ravens – la squadra per cui faccio il tifo, per chi non lo sapesse – con una simile convinzione. Ho sempre provato a essere il più possibile imparziale criticando aspramente la mia squadra del cuore a cui, negli anni, non ne ho perdonata mezza: oggi non ci riesco. Sono veramente orgoglioso di questa squadra e mai in vita ho tifato più intensamente per un atleta di quanto stia facendo adesso per Lamar Jackson, quarterback che con un Lombardi incenerirebbe istantaneamente le tante, troppe e ingiuste critiche che ne hanno scandito la carriera.

Dall’altra parte, però, c’è la squadra da battere per eccellenza, i nuovi New England Patriots, la fermata obbligatoria sulla strada verso il Lombardi. Ero convinto che questo non potesse essere il loro anno, o almeno, gli ultimi mesi di regular season mi avevano costretto a pensarla in questo modo. Legnosi, offensivamente prevedibili e finalmente mortali: la partita di Natale contro i Raiders mi ha obbligato a pensare che, almeno per quest’anno, toccasse a qualcun altro. Tante notti di sonno non sono bastate a cancellare dal mio hard disk quell’attacco così sciatto e prevedibile che, non fosse stato per il colore della maglietta, non avrei mai associato a questa squadra.

Tutto questo, per niente. Kansas City è ancora qui, a un passo dal Super Bowl. Kelce, come di magia, è tornato a produrre ai suoi insostenibili ritmi. Mahomes ha ritrovato ritmo, efficienza e pure esplosività: i ricevitori, soprattutto, hanno ritrovato le proprie mani. Questi Chiefs per vincere non devono per forza segnarne 30: l’utopia zemaniana è stata sgretolata dal poderoso cambio di marcia del reparto difensivo, ora finalmente ausiliare a quello offensivo. Non sono mai stati così pericolosi, mi spaventano di più oggi di quando per segnarne 40 spesso necessitavano solamente di due quarti.

Sarà una partita stupenda, anche se non ho problemi ad ammettere di voler vincere. Credo che Baltimore sia la squadra meglio equipaggiata per neutralizzare Travis Kelce, ché fra il genio di Mike Macdonald in difesa, Kyle Hamilton e il duo Smith-Queen il signor Swift faticherà a fare razzie nella porzione centrale del campo come suo solito. Credo che Kansas City farà pesante affidamento su formazioni a tre tight end per rispondere alla fisicità del front seven di Baltimore e creare opportunità a Pacheco: i Ravens hanno faticato a trovare contromisure alle formazioni 12 e 13 – per “12” intendo un RB, due TE e due WR, per “13” un RB, tre TE e un WR -, quindi prestate attenzione all’utilizzo dei tight end da parte di Andy Reid.

Vi invito anche a prestare attenzione all’utilizzo dei tight end da parte dei Ravens in quanto quasi sicuramente domenica Lamar Jackson potrà contare sul suo bersaglio preferito, Mark Andrews, che dubito però andrà a togliere chissà quanti snap a un Likely che si sta esprimendo su livelli altissimi. Dopo la prestazione contro Houston mi aspetto un Jackson più sereno di quello visto sabato scorso – eccessivamente nervoso nella prima metà: sembra paradossale solo pensarlo, ma credo che per lui fosse più difficile contro Houston che quella di domenica contro i padroni di casa.

Padroni di casa? Ebbene sì, quanto successo contro Buffalo ci ha ribadito una grande ovvietà, ossia che la AFC sia davvero la casa dei Chiefs. Se sono qua a giocarsi l’opportunità di partecipare al quarto Super Bowl negli ultimi cinque anni pure a termine di un anno “no” dire che la conference sia di loro proprietà mi sembra essere il minimo.
Kansas City vince se: riesce a garantirsi la play action tenendo coinvolto Pacheco.
Baltimore vince se: domina la linea di scrimmage come contro Houston.
La scelta di Mattia: Baltimore Ravens


Detroit Lions (3) @ San Francisco 49ers (1), lunedì ore 00:30

Per i ‘Niners questa sta diventando un’ossessione. Quello a cui prenderanno parte domenica sarà il quarto NFC Championship Game degli ultimi cinque anni e la sensazione generale è che questo debba per forza di cose essere il loro anno. O perlomeno, la loro conference. Nessuno al mondo credo desideri un Lombardi più ardentemente di Kyle Shanahan, essere umano sempre più consumato dalla necessità di alzare al cielo quel maledetto trofeo sfiorato così tante volte che ormai pure lui ci ha lasciato la sua ditata.

I Lions, invece, di pressione di vincere non ne hanno nemmeno un po’. Il semplice fatto di essere qua a giocarsi la qualificazione al Super Bowl deve essere celebrato come qualcosa di straordinario sotto qualsiasi punto di vis… ma cosa sto dicendo? Nessuna squadra arrivata fino alla finale di conference è scesa in campo semplicemente contenta di partecipare a una finale di conference: è inverosimile pensare che una squadra con una simile mentalità riesca a trascinarsi fino a questo punto della stagione.
Non vincono un titolo NFL dal 1957, quando il Super Bowl nemmeno esisteva: come possono accontentarsi della coccarda di partecipazione quando si trovano letteralmente a un passo dall’avverare un desiderio di un’intera città, non di una squadra di football americano.

Possiamo tranquillamente affermare che non ce li saremmo aspettati al Championship Game. Eagles e Cowboys, sulla carta, erano più esperte ed equipaggiate: carta e campo raramente vanno d’accordo. Per fortuna direi. Direi altresì che per la consistenza esibita durante il corso del campionato Detroit abbia più che meritato l’opportunità di giocare questa finale di conference. Lo stesso discorso vale pure per San Francisco, anche se da loro “ce lo saremmo aspettato” visto che abbiamo passato un’intera estate a spellarci le mani sul loro roster.

Dobbiamo tenere d’occhio lo stato di salute di Deebo Samuel, evidentemente il cuore pulsante di questo attacco. Senza di lui, generalmente, crolla tutto. Basti pensare alle tre sconfitte consecutive d’ottobre, tutte arrivate con lui o indisponibile o costretto a uscire dal campo per infortunio. Nelle partite giocate senza Samuel il record di Purdy è un mesto 2-4, dato a mio avviso rilevante visto che delle 19 partite giocate insieme al numero 19 Purdy ne ha vinte ben 18. Come potete vedere, questo è un dato rilevante.
È chiaro che una partita del genere farà di tutto per giocarla, tuttavia un Samuel ben al di sotto del 100% era esattamente ciò di cui questa squadra non aveva bisogno: per un motivo o per l’altro i loro giocatori più importanti tendono a disintegrarsi a gennaio.

Quello di domenica sarà pure uno scontro di filosofie fra Campbell e Shanahan, due allenatori agli antipodi per quanto concerne l’aggressività su quarto down. Campbell come sapete è un barbaro del quarto down, mentre Shanahan tende a essere più cauto: credo che l’aggressività di Campbell domenica si rivelerà essere decisiva. Sono piuttosto convinto che stia preparando delle trick play per cogliere di sorpresa San Francisco nella speranza di allungare drive o per portarsi a casa sette punti al posto di tre.
Mi aspetto che non avendo più nulla da perdere il coach dei Lions svuoterà il proprio cilindro addosso alla difesa di Wilks tentando ogni trucchetto immaginabile.
Detroit vince se: neutralizza Christian McCaffrey.
San Francisco vince se: si limita a essere sé stessa.
La scelta di Mattia: San Francisco 49ers


Le mie scelte la scorsa settimana: 3-1. Lezione imparata, mai dare per sfavoriti i Kansas City Chiefs ai playoff. Lezione proprio imparata, non c’è che dire.
Le mie scelte finora: 170-96 (63.90%). Cambia poco.

19 thoughts on “Guida ai Championship Game del 2023 NFL

  1. Articolo interessante e ben fatto. Una sola cosa: si scrive SIGNORE e SIGNORI non SIGNORI e SIGNORE! Ladies first…

  2. Dai Matti è incontrovertibile che questo SB non ve lo toglie nessuno,una volta svolta la pratica Chiefs,mi raccomando portate a casa il Lombardi,lo vincano tutti tranne i 49ers..

    Noi ci riproveremo fino al 2032 ogli maledetto anno grazie al nostro QB1.

    GO CHIEFS

  3. Sicuramente il titolo AFC lo meritate voi Ravens, la squadra più forte in assoluto. Però, da tifoso niners, non saprei chi temere di più fra Baltimore e KC, altra formazione fortissima. Intanto però al SB dobbiamo arrivarci, e contro Detroit non sarà facile. Inoltre dobbiamo guardarci dai soliti infortuni che ci boicottano sempre il finale di stagione. Al solito… grandi scongiuri. Buona domenica di football a tutti.

  4. Onestamente io sento meno pressione per questo match, in fin dei conti per i miei Chiefs è già tanto essere qui vista la stagione, mentre ad esempio l’anno scorso sembrava quasi un obbligo vincere tutto e questo secondo me creava molto più stress. Quest’anno tutti ci davano per morti già con Miami, con Buffalo neanche a dirlo…figuriamoci con Baltimora, poi si sa che in un’ora di football può succedere di tutto ma sul piano del rendimento tra le due non c’è storia. Ma qui sta il bello dei p.o., non importa cosa hai fatto fino a quel momento, non conta più nulla, se vuoi un titolo, quale che sia, devi superare l’ostacolo che hai davanti, e chi si merita di vincerlo, per me, è quello che lo vince. Nel frattempo mi organizzo per fare il chili per domenica sera, aiuterà a non pensare al fatto che la stagione di NFL è praticamente finita. Buon weekend di football.

  5. Il problema di Detroit è uno e mezzo, e grosso come una casa (detto da uno che tifa Lions dal 1982). La quarta guardia (Awosika) protegge nel passing game come un tornello della metro. Quindi o Ben Johnson sposta Glasgow a LG e prova Sorsdal a RG (dove è meglio che a sinistra) o Jared Goff deve fare i miracoli. A questo si aggiunge la perdita di quel grosso unsung hero di Brock Wright, il TE2. Insomma, è complicata pure se hai Sewell e Decker in linea

  6. tiferò Ravens per una sana alternanza e perchè la finale più giusta è Baltimore San Francisco, anche perchè se i Chiefs vincono senza ricevitori direi che per i prossimi anni possiamo anche dedicarci ad altro…

  7. Bè caro Mattia, la lezione non pari averla imparata poi del tutto, dato che anche stavolta li dai sfavoriti i Chiefs haha:)
    Concordo che Lamar meriterebbe una affermazione per zittire gli ingiusti critici: ne leggo di tutti i colori, anche su testate importanti. Boh.
    Su quell’altra partita, si tocca ferro, diciamo così via.

      • Perchè non saprei proprio: ipotizzo che le etichette siano dure da strappare via, anche quando poco meritate. In estrema sintesi, visto che quando lo fa corre forte e bene, si porta dietro la bolla di RB messo a fare il QB, grande corridore ma modesto lanciatore. A me sembra che sappia lanciare. Le sue stats mi sembrano abbastanza chiare, e comunque tanto per fare un esempio per tutti, quando un mese fa ha giocato con i miei Niners, i 4 intercetti li ha lanciati il sempre freddo e controllato ed accurato Purdy, mica Jackson.

        Voglio dire, non sarà Montana, non sarà Marino, ma il suo mestiere di QB lo sa fare. In più, può anche sbrigarsela correndo personalmente. E dato che lo fa con la giusta misura, quando lo fa è anche profittevole.

        L’ultima riserva era sulla affidabilità ai playoff. Mi sembra che l’altro giorno ci abbia chiarito anche questo aspetto, dopo avere giocato male il primo tempo. Vediamo come ce lo chiarisce stavolta.

  8. Mattia, ho comprato “Dinastie”: lo leggo e poi ti faccio sapere. Ma so già che mi piacerà 😁!

    Buona fortuna a Baltimore: non riuscirò mai del tutto a tifare contro Andy Reid, ma per il bene del football è ora che il vento cambi direzione.

    Dall’altra parte, non me ne vogliano i simpatici tifosi dei 49ers, ma vedere i Lions al “Super bowl” sarebbe qualcosa di impagabile.

  9. Per me i favoriti per il Lombardi restano i Ravens che si sono mostrati più tosti di tutti da almeno un mese a questa parte, poi è chiaro che con Mahomes in campo non si può mai dare nulla per scontato.
    Da tifoso niners ovviamente spero che la squadra si svegli dal torpore in cui è caduta e faccia vedere quello che sa fare, ma con questi Lions sarà parecchio dura. Una considerazione rispetto a quanto detto da Mattia però la voglio fare, vi sembra normale che l’attacco dei niners possa essere così dipendente da Samuel? Premesso che adoro il giocatore in questione, la risposta per me è no…. se ci fosse davvero questa dipendenza andrei a fare due domande al nostro HC perchè con tutti i playmaker che ha in attacco non esiste che sia dipendente così tanto da Deebo.
    Comunque vada, bun weekend di football a tutti!!!

  10. Se Mahomes avesse i ricevitori a disposiZione di L’amaro si potrebbe assegnare la conference a tavolino.
    Invece Baltimore ha la sciàns della vita. Avrei piacere solamente per Harbaugh che se lo merita, un altro anelloZZo. Magari non contro i 49ers, chissà.

  11. San Francisco – Detroit sarà trasmessa in chiaro da Mediaset, sul Canale 20, dalle 0.30.

    Mediaset trasmetterà anche il “Super bowl”, su Italia 1.

  12. Per i Ravens partita della vita. La squadra c’è finalmente..
    I chiefs non possono vincere ogni benedetto anno..
    Non mi sbilancio x scaramanzia

    Dall altra parte forse CMC è più decisivo di samuel ..ma nel football non vince un uomo solo.. a livello di QB Purdy ne ha di strada da fare… Goff Senza dubbio più esperto.. spero Lions

    • Bisogna distinguere: quando ci sono entrambi, è più decisivo CMC. Quando non c’è Deebo, diventa più decisivo lui😂

      A parte gli scherzi, spero proprio di non dovere verificare l’importanza di una eventuale assenza di CMC (che meriterebbe l’MVP, senza assolutamente nulla togliere agli altri).

  13. Miracolo a Santa Clara. Altri commenti dopo la dormita. Mi spiace per il ns ospite.

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