Come già annunciato, rieccomi per il secondo riassunto di questo infinito weekend di playoff.
La speranza nel cuore di chiunque era di assistere a partite decisamente più combattute di quelle di sabato sera: le nostre preghiere sono state parzialmente ascoltate.

Mi sono servito dell’avverbio “parzialmente” perché quanto accaduto ad Arlington ha dato continuità ai monologhi del sabato: degli splendidi Green Bay Packers hanno umiliato i Dallas Cowboys con un 48 a 32 a suo modo fuorviante.
Che i Packers avessero qualcosa da dimostrare lo si è intuito immediatamente quando sono andati controtendenza accettando di ricevere il pallone per primi a seguito della vittoria sul coin toss: avevano chiaramente qualcosa da dimostrare.
Con metodicità e calma Jordan Love e compagni hanno marciato per il campo affidandosi principalmente al rinato gioco di corse supportato da un Aaron Jones oltremodo esplosivo.

Dopo quasi otto minuti Green Bay ha trovato la prima meta della giornata, un touchdown da tre yard di Jones: immagino che vi aspettiate di imbattervi nella risposta di Dallas, giusto? Sbagliato, un’incomprensione fra Prescott e Lamb li ha condannati al punt, anche se fortunatamente Green Bay ha concluso il drive nello stesso identico modo: ecco l’episodio che ha spaccato in due la partita.
Su terzo down nei pressi della propria end zone, Dak cerca Cooks ma trova le mani di Alexander che con una ricezione acrobatica regala ai suoi Packers un intercetto che dà loro il possesso in red zone. A Love e compagni bastano tre snap per raddoppiare il vantaggio grazie al secondo touchdown di Aaron Jones.
14 a 0 Packers, esattamente come previsto immagino.

Dallas, già con le spalle moderatamente al muro, prova a imbastire un drive serio ma pure questa volta nulla da fare, Green Bay li costringe al punt grazie a un brillante sack di Nixon su terzo down nei pressi della metà campo.
L’attacco di Green Bay è in ritmo e Love, probabilmente stanco di veder esultare Jones, si regala il primo touchdown ai playoff in carriera connettendo con Wicks per una meta da 20 yard: Carlson sbaglia l’extra point, il punteggio è “solamente” 20 a 0 Packers.
Fortunatamente, Carlson ha l’occasione di rifarsi pochi minuti dopo, a seguito di una sciagurata pick six di Dak Prescott: Dak cerca Lamb in mezzo al campo ma Savage legge alla perfezione gli occhi del quarterback avversario e si regala un touchdown tanto facile quanto decisivo.
27 a 0 Packers, questo è un monologo.

Dallas, ora definitivamente con le spalle al muro, accenna finalmente una reazione seria e raccoglie 10 punti dall’ultimo drive della prima metà e dal primo della seconda: a mettere a segno la meta della speranza ci ha pensato il tight end Ferguson.
I Cowboys sono nuovamente in partita, ora uno stop difensivo sarebbe esattamente ciò che ha ordinato il dottore per… terzo touchdown di Aaron Jones, 34 a 10 Packers.
I padroni di casa, più per orgoglio che per altro, si riportano immediatamente sotto di 17 con un touchdown di Pollard, ma il reparto offensivo guidato da Jordan Love non sembra essere contenibile: al de facto rookie dei Packers bastano giusto tre snap per ricacciare Dallas sotto di tre possessi pieni. Questa volta a segnare ci pensa il tight end Musgrave, pescato completamente libero lungo la sideline. 41 a 16 Packers, la difesa non è in grado di opporsi al reparto offensivo dei Packers e manca poco più di un quarto al fischio finale.

Un turnover on downs dei Cowboys accompagnato da un’altra inevitabile meta dei Packers – questa volta realizzata da Doubs – chiude definitivamente i conti… non proprio, Prescott e compagni segnano due inutili mete – accompagnate da altrettante conversioni da due – per rendere il punteggio più digeribile, ma non fatevi ingannare, a quel punto la vittoria dei Packers non è mai apparsa minimamente in discussione.

Non ho molto da dire sui Packers, hanno semplicemente giocato una partita perfetta su tutte e tre le fasi del gioco contro un’avversaria sulla carta superiore che, tanto per cambiare, è stata schiacciata dal peso delle aspettative. Questa è una sconfitta che probabilmente avrà ripercussioni molto serie sul futuro prossimo dei Dallas Cowboys: più che il risultato finale – comunque inaccettabile agli occhi di Jerry Jones e agli occhi di chiunque ne abbia un paio – deprime la modalità con cui questo è arrivato. Ripeto, Dallas non è mai entrata in partita contro una squadra generalmente alla prima esperienza ai playoff.
Ora i Packers sono attesi dai 49ers. I Cowboys, invece, da riflessioni piuttosto dolorose.

Fra uno sbadiglio e un’imbarcata, la meraviglia delle meraviglie ci ha salvato dalla noia e dall’inerzia di un weekend di monologhi. Avevo aspettative altissime dalla visita dei Rams di Stafford a Detroit e, fortunatamente, non sono state deluse: al termine di una partita combattutissima e più che emozionante Detroit è passata 24 a 23 su Los Angeles regalandosi la prima vittoria ai playoff dal 1992. Sì, non ero ancora nato. E sì, sono finite le battutine “sull’ultima volta che i Lions hanno vinto una partita ai playoff”.

Quella andata in scena al Ford Field è stata una partita strana, o se preferite due partite in una. Gran parte – per non dire la quasi totalità – dei punti sono stati messi a segno nella prima metà, figuratevi che Detroit ha concluso tutti e tre i primi drive con un touchdown, ma andiamo con ordine.
Pronti-via e Detroit esibisce la coerenza che li ha resi irresistibili: rispettando la propria identità, l’attacco di Goff usa le corse per aprire il gioco aereo e prima che ce ne possiamo rendere eccoli sulla goal line, zona del campo in cui David Montgomery è inarrestabile. 7 a 0 Lions.

Los Angeles, però, risponde al fuoco col fuoco e con un drive senza fronzoli esattamente come quello degli avversari si catapulta in red zone, dove però tre incompleti di fila di Stafford li condannano ad accontentarsi di tre punti. L’insuccesso in red zone, purtroppo per loro, sarà il leitmotiv della partita.

Come già anticipato, pure il successivo drive dei Lions termina in end zone: a segnare la meta del 14 a 3 ci ha pensato Jahmyr Gibbs con una galoppata da 10 yard resa possibile da un paio di guadagni importanti di Josh Reynolds, ennesimo ex di giornata.
Los Angeles, presa coscienza della scarsa collaborazione degli avversari, si rende conto che per tenere il passo a questi Lions sia necessario aggiungere sette punti alla volta, quindi dopo aver convertito un decisivo 3&16 Stafford connette con Nacua per un touchdown da 50 yard che altro non fa che ricordarci quanto speciale sia questo rookie.
Con grandissimo polso Detroit rallenta il ritmo di gioco e con un drive meno esplosivo ma più metodico si regala la terza e ultima meta della propria giornata, questa volta realizzata dal recuperato Sam LaPorta su quarto down: in questo caso l’aggressività di Campbell ha pagato dividendi.

Prima di andare negli spogliatoi Los Angeles ricuce parzialmente lo strappo con un touchdown da 38 yard di Tutu Atwell: dopo una prima metà di gioco spettacolare, equilibrata e combattuta il punteggio recita 21 a 17 Lions.
Nella seconda metà gli attacchi si calmano, soprattutto in red zone. Dopo un punt dei Rams, Detroit aggiunge altri tre punti al proprio bottino con un piazzato da 54 yard di Badgley a cui Los Angeles risponde con un piazzato di Maher: pure in questo caso un drive di L.A. sfociato in red zone ha fruttato ai ragazzi di McVay solamente tre punti.
Punt dei Lions, copia-incolla di quanto appena scritto e altri tre punti dei Rams, nuovamente fermati in red zone.

Il seguente three n’ out dei Lions sembra condannarli all’ennesimo epilogo da Lions, soprattutto perché Stafford e il reparto offensivo dei Rams non sembrano poter essere fermati… se non da loro stessi: una sanguinosa trattenuta del tackle Havenstein su terzo down li butta fuori dalla zona field goal costringendoli al punt.
Possesso a Detroit con quattro minuti rimasti da giocare. Due passaggi da 11 yard permettono a Goff e compagni di muovere le catene quel tanto che basta per regalarsi tre inginocchiamenti consecutivi: Detroit ha vinto una partita di playoff.
Questi non sono i soliti Lions.

Los Angeles non ha molto da rimproverarsi, ha giocato un’ottima partita contro un’ottima avversaria, tuttavia portarsi a casa zero touchdown da tre viaggi in red zone ai playoff tende a costare partite.
Detroit, invece, si è regalata un’altra partita al Ford Field contro la vincitrice di Eagles-Buccaneers: non voglio mettere le mani avanti, ma questi hanno l’opportunità di riscrivere la storia.

24 thoughts on “Il riassunto della domenica del Super Wild Card Weekend del 2023 NFL

  1. Da tifoso Niners la squadra che temevo maggiormente per la strada verso il SB erano i Cowboys. Che invece sono stati massacrati in casa (dove avevano sempre vinto) da dei Packers che hanno disputato una partita veramente perfetta. Le sorprese non finiscono davvero mai.

  2. Partita mostruosa con un Jordan Love sugli scudi. Veramente belli da vedere questi Packers.
    Dallas ha fatto ciò che gli riesce meglio fare nei playoff ossia perdere..in questo caso anche massacrati…per essere + precisi..
    Spero negli eagles, anche se mi pare di capire che AJ Brown non sarà della partita…

  3. I Packers che non ti aspetti e i Cowboys che , purtroppo per i tifosi, ti aspetti.
    Sconfitta di proporzioni inimmaginabili anche oltre il risultato.
    GB a dir poco perfetti, con un Giordano Amore sontuoso e Jones in stato di grazia.
    I Cowboys male male. Stagione che paragono a quella dei miei Dolphins, molto rumore per nulla, con un QB ampiamente sopravvalutato e squadra senza cattiveria e con poche idee. Certo perdere a Kansas City con tutta la difesa in ospedale non e come perdere in casa contro i Packers in quel modo, ma il bilancio è più o meno simile
    Dopo 3 partite a senso unico finalmente Lions e Rams danno vita ad una partita bella e combattuta. La spuntano di un soffio i Lions che sfoderano un gran gioco di corse con i Rams che sfoderano un gran Nucua.
    Ora i Lions sfideranno la vincente di Eagles Bucs in casa con ottime possibilità di giocarsi la Finale di Nfc

    • Nessuna sorpresa ieri: sugli scudi le squadre migliori. Addirittura spettacolari i Packers che ora metteranno a dura prova gli aspiranti campioni.

      Cowboys pessimi, come al solito. Prescott non è una Zavorra sopportabile per chi abbia ambiZioni di gloria. Numeri di cartone da regular season giusto per guadagnare i dollaroni ma quando conta c’è sempre il disastro pronto. Spero lo rinnovino a 60 milioni l’anno perché vedere Jones mangiarsi il fegato in tribuna è sempre un divertimento.

  4. Io però a questo punto sogno un impossibile, imprevedibile e immeritato superbowl fra Houston e Green Bay!

      • Non so poi quanto impossibile, certo difficile. Ma giustamente non immeritato. Molto affascinante, comunque….. Apparterrebbe alla bellezza ed alla poesia dello sport, in generale.

  5. Come dicevo ieri, per me il campione si vede neanche tanto dalle giocate che riesce a produrre, ma dal quando le riesce a tirare fuori. Dal come lotta quando il punteggio è in bilico, non da quanto maramaldeggia su un avversario alle corde. Vale in tanti ambiti, vale per le squadre, per tutto. Ci sono situazioni e situazioni. Fossi uno di Dallas, farei fatica ad accettare di avere dominato in casa quando serviva e non serviva, per poi fare una figura del genere ai playoff. Hanno recuperato un po’ di punteggio nel finale, ma quando contava hanno preso un’imbarcata storica. I campioni non abitano lì, in questo momento.

    • Dallas squadra sopravvalutata , ma onore ai Packers che hanno fatto una partita incredibile.. ci fosse stato ancora Adams con loro….fuochi d’artificio….ho letto di lui probabile approdo ai Jetz..
      Intanto i Packers godono

      • Certamente, i Packers nel momento che conta hanno dato di più di quanto normalmente ci si sarebbe aspettati. Discorso speculare. Però, l’ho già detto con un mio amico loro tifoso, gli scherzetti ora devono finire qui😁

  6. Cowboys packers copia e incolla di texans Browns. Solo che i Browns avevano centinaia di giustificazioni in più.
    Dallas inammissibile. Dovessero anche fare 17-0 per il prossimo lustro, non vorrei sentire neanche un “quest’ anno fanno sul serio” finché non li vedo col trofeo in mano

    • I Dallas Chokeboys giocavano in casa dove in stagione erano 8-0. I decimati Browns in trasferta. Situazioni imparagonabili.

      • Fanno parte delle cento giustificazioni in più scritte nel commento. L andamento della partita è stato identico.

    • Stravaccato con mio figlio, ovviamente anche lui tifoso packers, sul divano sotto un plaid matrimoniale al calduccio con patatine al barbecue e assistere a questa prestazione mostruosa è felicita’ Pura. Qualche mese fa avevo etichettato love come un bidone e invece il ragazzo è in crescita esponenziale meritando di continuare la grande tradizione dei qb di green bay, mea culpa.

  7. Se le partite di sabato hanno avuto un finale tutto sommato prevedibile e pronosticabile, quelle di ieri sono state una bella sorpresa. Meno, forse, la vittoria dei Lions, laddove ci aspettasse che fosse combattuta e con distacchi finali minimi. La partita di Dallas è veramente sconcertante per come si è svolta. Chiudere all’halftime con GB avanti 27 a 7 era veramente inimmaginabile.
    Poi ad aggiungere stupore ci ha pensato il terzo quarto e i primi 5 min del quarto.
    Vediamo stanotte quali sorprese ci aspettano e, con tutti gli scongiuri del caso 😨, temo che le sorprese non finiranno……

    • Ti sei sorpreso solo tu. Sono anni che i Cowboys fanno cacare ai playoff. Dai tempi di Tony Romo il quale era molto più consistente di Prescott…
      McCarthy poi aggiunge esperienZa da perdente buona per favorire qualunque avversario.

      • La sorpresa non sta tanto nella vittoria di Green Bay, pronosticabilissima, anche se una seed 7 che batte una seed 2 a casa di quest’ultima sarei curioso di sapere quante volte sia successo, ma quello che è stato sorprendente, per me, è come sia avvenuta. Sfido chiunque ad aver potuto sinceramente ipotizzare un 27-7 Packers alla fine della prima frazione, parliamo di un vantaggio di tre possessi….
        Indubbia la differenza tra Romo e Prescott, ma quest’ultimo non è stato certamente aiutato dalla, se ricordo bene, seconda difesa del campionato. Anche questo, pur trattandosi di Dallas, abbastanza imprevedibile.

        • Non era mai successo, ma l’allargamento dei playoff a sette squadre è avvenuto solo tre campionati fa, quindi la casistica era minima: le n. 2 conducevano sulle n. 7 per 6-0.

          Certo è che il formato playoff fa tutta la differenza di questo mondo: col sistema in auge sino al 2019, Dallas sarebbe stata qualificata di diritto al divisional e lo avrebbe disputato dopo una domenica di riposo.

        • C’è da dire che però, visto come avevano banchettato Cook e Conner prima di lui, che l’attuale Aaron Jones potesse essere determinante poteva anche essere prevedibile (ottima scelta in questo senso volere subito il pallone per far capire sin dall’inizio che aria tira), di GB sorprende forse più la difesa (ok: Dak è stato atroce, ma questi ne hanno concessi 30 ai Panthers tre settimane fa, fatto sembrare Mayfield Tom Brady e concesso gloria anche a Ridder e DeVito…). Sarà l’aria di Arlington: con questa, i Packers diventano la squadra con più vittorie nei Playoffs all’AT&T (3, una più dei Cowboys…) e continuano la loro imbattibilità: 6 partite e 6 vittorie, tra cui l’ultimo SB vinto contro Pittsburgh. A proposito, non avessero alla prossima i 49ers verrebbe da ricordare che anche in quel caso entrarono ai PO all’ultima giornata da ultima seed (allora 6a), ma chissà, magari San Francisco era solo la Kryptonite di Rodgers…

  8. Quasi non ci credo, i Lions hanno vinto una partita di PO, contro Stafford, con un Goff eccellente, soprattutto nella prima parte del match e senza snaturare il gioco di Campbell, vedi TD di Laporta.
    Vittoria davvero importante, di mentalità, una grande soddisfazione.

  9. Incredibile: ho visto Detroit vincere una partita di playoff! Adesso me ne mancano solo cinque: Washington, Chicago, Las Vegas, Miami e New York Jets.

    E ho visto pure una n. 7 battere una n. 2, anche se questa cosa mi turba non poco: avevo un sentimento di inquietudine verso la partita di stasera tra Bills e Steelers, ma ora l’inquietudine si è trasformata in vero e proprio terrore.

  10. Spero che la dirigenza dei Cowboy faccia piazza pulita dello staff tecnico. Purtroppo Prescott bisogna tenerlo almeno un anno per affrontare la regular Season che avrà un calendario più difficile di questo anno. Nel frattempo avranno trovato anche tra gli sconosciuti un prospetto di QB a cui hanno incominciato a farlo crescere…
    Purtroppo Prescott è limitato.
    CHE DELUSIONE speravo in una rivincita contro i 49ers invece ancora una volta sbattuti fuori in maniera umiliante

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