Cari lettori e care lettrici, prima di tuffarci nei playoff una comunicazione di servizio: a causa del rinvio della partita fra Steelers e Bills – maltempo – mi trovo costretto ad ammorbarvi con non uno, non due ma tre riassunti consecutivi.
Ebbene sì, la nuova ripartizione delle partite mi obbliga a proporvi tre riassunti da due partite ciascuno: ora devo solo capire quando pubblicare la consueta analisi sullo stato di salute delle perdenti.
Al momento propendo per martedì verso il pomeriggio, anche se non escludo di rimandare il tutto a mercoledì.

L’inizio di questi playoff non è stato particolarmente incoraggiante, abbiamo assistito a due partite a senso unico – anche se i punteggi finali presi senza contesto appaiono esagerati – dominate dalla squadra di casa.
Il nostro miniriassunto non può che aprirsi col roboante 45 a 14 con cui gli Houston Texans hanno scritto un nuovo capitolo alla loro favola regalando il più amaro degli epiloghi a quella dei Browns.

Dopo un tentennamento iniziale coinciso con tre punt, i Texans sono riusciti a mettere insieme un buonissimo drive culminato però in un mesto piazzato: a quel punto la partita è esplosa.
Preparatevi perché vi girerà la testa. Prima Cleveland ha aperto le danze con un touchdown da una iarda di Kareem Hunt reso possibile da un paio di ricezioni importanti di Njoku e Cooper, poi Houston ha risposto con una marcia ancora più rapida e decisa dal momento che ha avuto bisogno solamente di quattro snap per trovare i sette punti: dopo un paio di guadagni importanti di Singletary e Metchie, Stroud ha connesso con il fidato Nico Collins per un geniale screen che è valso ai Texans il touchdown del 10 a 7.

Palla ai Browns e neanche il tempo di prendere coscienza del colore delle magliette che ecco 47 yard di Harrison Bryant: un paio di snap dopo Flacco ha imbeccato Hunt con un delizioso shovel pass per il touchdown del controsorpasso da 11 yard.
Houston, spazientita, ha reagito in modo piuttosto prepotente necessitando solamente di uno snap per aggiungere altri sette punti e sorpassare nuovamente i Marroni: Stroud ha infatti trovato il tight end Brevin Jordan libero nella flat e questo, spesso trascurato e dimenticato, si è andato a prendere il proprio momento di gloria con una pazzesca cavalcata da 76 yard conclusa in end zone.
17 a 14 Texans, quindi. In 17 snap sono stati messi a segno ben quattro touchdown.

La razionalità, probabilmente in bagno durante questi venti minuti di follia, ha ripreso il controllo delle operazioni costringendo le squadre a scambiarsi tre punt che hanno preceduto il touchdown che a mio avviso ha spaccato in due la partita.
Ultimi due minuti della prima metà, a causa di una penalità Houston si trova costretta a fronteggiare un complicato 2&20 che però non costituisce alcun problema per Stroud dato che va a trovare il tight end Schultz completamente libero in profondità per il touchdown del 24 a 14, una meraviglia da 37 yard che ci restituisce l’unicità di Stroud che alla prima partita ai playoff contro una delle migliori difese della lega non ha avuto alcuna paura ad attaccare sistematicamente la profondità.

Nella seconda metà non nominerò quasi mai C.J. Stroud in quanto l’attacco di Houston ha avuto il lusso di tirare il fiato a bordocampo ché intanto ci pensavano Flacco e la difesa a incrementare il vantaggio fino a mettere in ghiaccio la vittoria.
Dopo un punt dei Texans, infatti, Flacco ha lanciato due pick six consecutive – una riportata in end zone da Steven Nelson, l’altra da Christian Harris – che hanno di fatto chiuso i conti.
Mentre Cleveland collezionava turnover on downs, Houston ha arrotondato regalando una gioia al buon Devin Singletary che ha firmato la meta del definitivo 45 a 14 con una galoppata da 19 yard.
Nella seconda metà di gioco l’attacco dei Browns è sceso in campo per cinque drive che sono valsi loro due pick six e tre turnover on downs: l’unico posto in cui un simile rendimento non ti condanna alla sconfitta è il training camp.

Nonostante l’epilogo oltremodo drammatico, quella dei Browns resta una bellissima storia: per come si era messa la stagione non avevano alcun motivo di trovarsi a giocare una partita di playoff. Purtroppo, come tutte le cose belle, Joe Flacco ha un paio di effetti collaterali piuttosto debilitanti, come la tendenza al turnover spaccapartita: nel caso specifico, ieri ne ha commessi due che hanno tagliato le gambe ai poveri Marroni. Questo è il rovescio della medaglia di Flacco.
Houston, dall’altra parte, non sembra intenzionata a scrivere la parola fine a quella che è a tutti gli effetti una favola: i Texans spaventano perché Stroud non è assolutamente consapevole di essere un rookie. La loro educata incoscienza fa paura, soprattutto se la difesa gioca con questa lucida ferocia.

No contest – circa – pure la seconda partita della serata. Nella ghiacciaia di Arrowhead – meno venti gradi Celsius senza wind chill – i Chiefs hanno sciolto i ghiaccioli di Miami con un eloquente 26 a 7.
Quella di questa notte è stata la quarta partita più fredda nella storia della NFL, anche se guardando il primo drive dei Chiefs si era portati a pensare all’esatto contrario: Kansas City è uscita dai nastri di partenza organizzata e concreta imbastendo immediatamente uno scoring drive terminato con un touchdown del solito Rashee Rice.
Finalmente i veri Chiefs!

Dopo aver visto i Chiefs incrementare il vantaggio con un piazzato arrivato dopo un intercetto di Tagovailoa, Miami ha battuto un colpo con l’unica giocata “da Miami” della propria partita, ossia il classico touchdown lungo di Tyreek Hill che ha ricevuto magnificamente un pallone un po’ corto prima di sbarazzarsi dei poveri difensori che provavano vanamente a placcarlo.
Da lì in avanti è stato un totale monologo dei Chiefs che sorprendentemente – per quanto mostrato nell’ultimo mese, sia chiaro – muovevano le catene senza alcuna difficoltà, salvo poi impantanarsi in red zone dove hanno chiuso con due touchdown su sei viaggi: se non altro sanno su cosa lavorare durante la settimana.

È impossibile parlarvi ulteriormente della partita adottando un approccio cronologico, ogni drive dei Chiefs è sfociato in red zone dove più spesso che non interpellavano Butker che ha convertito ben quattro piazzati, il più lungo dei quali da 32 yard – una in meno di un normale extra point. Dall’altra parte, invece, Miami restituiva con dedizione il pallone ai Chiefs dimostrandosi assolutamente incapace di muovere le catene: i ragazzi di McDaniel non sono mai arrivati in red zone. Non ci si sono mai nemmeno avvicinati.

Il touchdown che ha chiuso definitivamente i conti lo ha messo a segno Pacheco a una decina abbondante di minuti dal fischio finale. Dall’altra parte l’attacco dei Dolphins è stato completamente sabotato dal gelo, Tua è riuscito a completare a malapena la metà dei lanci tentati mentre il gioco di corse è stato magnificamente contenuto dal front seven dei Chiefs.
L’attacco di Kansas City ha lanciato incoraggianti segnali di vita, anche se a mio avviso il fatto che 201 delle 262 yard lanciate da Mahomes – più del 76% – siano state ricevute o da Rice o da Kelce. Il secondo wide receiver più “prolifico” dei Chiefs è stato Justin Watson con ben 20 yard di ricezione. Ho detto abbastanza?

Un semplice dato è capace di riassumerci perfettamente questa partita: Miami ha convertito solamente uno dei dodici terzi down giocati. Purtroppo non c’è stata storia, i Chiefs sono riusciti a dominare senza alcuna difficoltà una partita in cui ci hanno regalato sprazzi di “veri Chiefs”, anche se l’inefficacia in red zone non può non lasciare preoccupato Andy Reid.
È un peccato che una stagione partita sotto i migliori auspici come quella di Miami si sia conclusa così, con un’anonima e mai in discussione eliminazione al primo round dei playoff. Il tempo e gli infortuni possono essere visti come alibi, tuttavia i problemi di questa squadra contro le dirette avversarie non sono mai dipesi dalle condizioni meteorologiche.
Urgono riflessioni serie in offseason.

Speriamo in una domenica un filo più equilibrata ed emozionante.

17 thoughts on “Il riassunto del sabato del Super Wild Card Weekend del 2023 NFL

  1. Texans osso duro per i Ravens.. per Cleveland nulla da dire considerando la sfortuna hanno avuto. Non mi sento di attaccare nemmeno Flacco.. l hanno tirato fuori dalla naftalina e non si poteva chiedere di più.
    Kc chiaramente vittoriosi.
    Delle partite di oggi tra le più incerte tifo lions e eagles

  2. Che bravi i Texans tutti. Grande Stroud, ma bravissimi tutti. Una squadra che semplicemente ha funzionato come deve funzionare. Mi manca DeMeco, ma mi fa piacere per lui. Se lo merita. Ed evidentemente ci riproveranno.
    Sui Chiefs che dire, la prima prerogativa che distingue i campioni dagli altri è quella di dare il meglio quando la situazione lo richiede. Che può essere generalizzato in un migliorare, man mano che l’impegno diventa più importante. Non saranno i migliori Chiefs del passato recente, ma qualche genoma di campioni qualcuno lì dentro ce l’ha ancora.

  3. alla fine hanno passato il turno le squadre meno decimate dagli infortuni. Troppe assenze per Browns e Dolphins per essere competitive a questi livelli.
    Dolphins senza difesa con Mahomes che aveva 6/7 secondi per decidere cosa fare. Credo abbia chiuso la partita con zero sack subiti. Impossibile batterli così. La secondaria ha trasformato Rice, un buon prospetto, in Justin Jefferson. Penoso l’attacco con zero punti negli ultimi 44 minuti di gioco.
    Non fosse stato per i soli 12 punti fatti dai Chiefs in 4 viaggi nelle 20 yd Dolphins avrebbero facilmente scollinato i 50 punti.
    Stagione fallimentare per Miami e off season che si prospetta molto molto molto difficile.
    A Houston abbiamo avuto una partita per almeno un tempo. Finchè Flacco ha retto è stata una gran partita. Nel secondo tempo la OL dei Browns è collassata ( a un certo punto l’hanno sackato in 3!) e la partita è finita lì. Dall’altra parte grande partita di CJ Stroud con 3 TD e 0 Int , QB straordinario che vale già 10 Tagovailoa.

  4. Tutto come previsto e giusto a Kansas City. Gli errori di Miami sono stati compiuti in precedenza e la difesa era decimata assolutamente. Una riflessione su Tua spero la facciano: imbastire una super trade sarebbe l unica strada per cambiare rotta. Lui è inadeguato per questi livelli e lo ha dimostrato ancora.

  5. Ciao. Non vedo tante partite con i vostri commenti e le analisi di Mattia riesco a capire come sono andate. Grazie 🙏. X gli amici tifosi SF quando ci sono partite al gelo ricordo sempre nfc championship del 1989 dove abbiamo giocato probabilmente la più memorabile partita nei PO vincendo a Chicago con 25 di scarto. D altronde quando HC QB e WR 80 sono di un altra galassia è più facile. All’ epoca stavo per compiere 19 anni oggi so’ un po’ bacucca. Succede😔😁🙋‍♀️

    • Mi fai sentire giovane: all’epoca ne avevo sette e non sapevo nemmeno che esistesse il football americano! Comunque, un motivo c’è se queste partite in condizioni proibitive vengono ricordate anche a decenni di distanza: abbasso gli stadi al coperto!

  6. Kansas City – Miami è andata come da previsione: ero sicuro che ai playoff i Chiefs sarebbero stati un’altra squadra. Houston – Cleveland mi ha spiazzato: non mi aspettavo un dominio simile dei Texans; anzi, pensavo che i Browns avrebbero vinto e avrebbero poi dato fastidio a Baltimore nell’eventuale divisional. Che poi non è nemmeno tutta colpa di Flacco: i Browns hanno subìto 24 punti nel primo tempo e quindi nel secondo Flacco è stato costretto a prendersi dei rischi.

    Sul rinvio di Buffalo – Pittsburgh non so che dire, perché ho letto in giro che lunedì la situazione meteo potrebbe essere la medesima di oggi: se dovessero posticiparla addirittura a martedì, spero che poi il divisional venga programmato per il lunedì seguente, indipendentemente dalla squadra che passerà il turno.

  7. Ho chiuso la RS con il 64,18% di pronostici azzeccati. Adesso ho già sbagliato Cleveland Houston. Meraviglioso Stroud. Mi sorprende Pacheco che rispetto agli altri è piccolino ma sfonda che è un piacere. Cosa combinerà Philadelphia? Probabile il definitivo naufragio ma… se facessero come Italia ’82? Rinascita dal disastro 4 partite magiche e campioni del mondo. Non tifo per loro ma hanno tutti i numeri per fare una cosa simile.
    Mattia Grazie per la puntualità/competenza con cui ci delizi.

    • E’ piccolo ma se penso ai RB di valore storico, tanti sono stati massicci ma piccoli. Il mio preferito è stato probabilmente Barry Sanders, che era molto più piccolo. In generale, una delle cose belle del gridiron football mi sembra che dia la possibilità di giocare a tanti tipi morfologici differenti.

  8. Con gli occhi del tifoso ho “pianto” tutta la notte. Sempre lo stesso schema a cui non sono riusciti a trovare risposta in difesa. Dal mio punto di vista è stata “decisiva” la mancata chiamata di pass interference sul nostro TE anche se eravamo ancora al secondo quarto.
    Freddura del giorno: cosa poteva fare Kraft se non chiamare Mayo ad allenare?

  9. Sono tifoso dei Dolphins e non posso che essere profondamente deluso. Miami non ha vinto una partita, una, contro una contender. Certo, ci sono stati infortuni pesanti…ma l’attacco paralizzato e l’incompetenza difensiva di stanotte, contro dei KCC non eccezionali, sono la fotografia di una mancanza di attitudine nelle sfide che contano. L’ho già scritto: Tua non è un QB epocale, è stato troppo sopravvalutato e nonostante una crew di receivers di primo livello ha fallito l’ennesima stagione. Ci sarà tanto da riflettere in off-season. Complimenti si Texans: la vittoria era una possibilità concreta, il margine rifilato ai Browns ( una delle migliori difese della NFL) no.

    • Concordo al 100%. Tua è un brocco, cui hanno costruito intorno una batteria di ricevitori straordinari per nascondere le sue immense lacune: non si muove, ha poco braccio, non sa selezionare targets secondari e nelle partite che contano compie solo pavide nefandezze. Lo dico da due anni. Solo un blockbuster trade che lo veda andare via, può cambiare il destino di questa sciagurata franchigia. Con lui non si va da nessuna parte.

  10. Tutto come da previsione. Immaginavo che i Texans in casa sarebbero stati letali, così è stato. Povero Flacco, l’unico playoff giocato da vero campione è stato nell’anno del SB contro i Niners. Certo non poteva replicare dopo una annata in cui i Browns gli hanno permesso di togliere le ragnatele dal braccio. È evidente che i PO siano un altro sport. Stesso discorso per Miami, al di là di Tua, se hai una barca di infortunati affrontare i Chief in casa loro con -20°C è praticamente impossibile. Questo non rivaluta i Chiefs, ma gli dà il morale per essere pericolosi al Divisional.
    Vedremo come andrà contro i…..Bills.

    • I bills devono ancora vincerla ma se così fosse coi chiefs è quasi una finale.
      Almeno 1 delle migliori della AFC andrà a casa..

  11. Da tifoso Dolphins sono profondamente deluso !!! Certo vincere era abbastanza improbabile ma una figuraccia del genere non me l’aspettavo; molto peggio della WC dello scorso anno a Buffalo dove siamo stati in partita fino alla fine, con Skylar Thompson under center. Doveva essere la stagione del passo in avanti ed invece, mai una buona partita contro una contender (se si esclude la W su Dallas con calcio a tempo scaduto). Attacco veramente insoddisfacente, su Tua sinceramente non so cosa pensare; difesa compromessa dagli infortuni ma KC è sembrata in controllo dall’inizio alla fine.

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