Riassunto extralarge quello di questo lunedì dato che dovrò parlarvi di ben sedici partite, quindi bando alle ciance e partiamo.
Ah sì, un avviso veloce: questa settimana niente considerazioni, essendo finita la regular season è arrivato il turno dei pagelloni – martedì AFC e, si spera, mercoledì tocca alla NFC.
Partiamo dal sabato.

Poco da dire sul 17 a 10 con cui i Pittsburgh Steelers si sono imposti sulle seconde linee dei Baltimore Ravens sotto un diluvio a tratti apocalittico.
Pittsburgh, avendo molto per cui giocare, ha prevedibilmente approcciato la partita con maggior fisicità e fame, tant’è che per quasi metà partita la linea d’attacco degli Steelers ha dominato la linea di scrimmage permettendo a Najee Harris di concludere la serata con 112 rushing yard e un touchdown. L’attacco dei Ravens, per l’occasione guidato da Huntley, ha faticato immensamente a trovare ritmo, tanto che il touchdown del 7 a 7 di Isaiah Likely si può quasi definire frutto del caso.
La parità è stata rotta dal bel touchdown da 71 yard di Diontae Johnson all’inizio dell’ultimo quarto, seguito poi da un piazzato di Boswell che ha di fatto chiuso i conti.
Da segnalare uno dei sack più remunerativi della storia recente del football: con un sack a Mason Rudolph verso il termine della prima metà di gioco, Jadaveon Clowney si è intascato 750mila dollari di incentivo. Guardate la sua gioia.
Grazie alla sconfitta dei Jaguars – oltre che ovviamente a questa vittoria – gli Steelers si sono qualificati ai playoff con il settimo seed.

Molto più interessante ed emozionante è stata invece la partita che ha permesso ai Texans di raggiungere un’incredibile qualificazione ai playoff: il 23 a 19 con cui sono sopravvissuti a dei comunque encomiabili Indianapolis Colts.
Dopo aver concluso il primo drive della partita in end zone – in risposta a un piazzato di Indy – grazie a un magnifico touchdown da 75 yard di Nico Collins, Houston è progressivamente scomparsa dal campo incappando in tre punt consecutivi, uno in meno di quelli raccolti dai Colts prima della seconda meta di giornata, quella del 14 a 3 firmata dal fullback Andrew Beck. Prima della pausa lunga, Indianapolis ha trovato modo di rispondere con un altro piazzato, fissando così il punteggio sul 14 a 6 per i Texans.

Pronti-via, parità ristabilita: dopo un mesto punt di Houston, Jonathan Taylor si è caricato sulle spalle squadra e città consegnando il pallone alla end zone dopo un’esaltante galoppata da 49 yard.
Uno scambio di piazzati – preceduti da un errore da 57 yard di Matt Gay – ha portato il punteggio sul 17 pari: ecco il capolavoro di Houston e Stroud. Malgrado essersi trovato costretto a fronteggiare un 2&20, un 2&14 e un 2&13, il fenomenale rookie dei Texans non si è minimamente scomposto e affidandosi al suo faro Collins – 195 delle 264 yard lanciate da Stroud sono state ricevute da lui – ha trascinato i suoi sulla goal line dove Devin Singletary ha timbrato il cartellino per il TD del sorpasso, seguito però da un errore sull’extra point di Fairbairn. 23 a 17 Texans e palla ai Colts con circa sei minuti rimasti da giocare.

Con altrettanto lodevole metodicità Indianapolis ha cominciato a percorrere il campo grazie a una ricezione da 28 yard di Downs e a una serie apparentemente infinita di corse di Taylor che li hanno catapultati in red zone. Dopo essere stato fermato a una iarda dal primo down su 3&2, coach Steichen ha tolto dal campo Taylor per Tyler Goodson su 4&1: Goodson, completamente libero nella flat, non è stato in grado di ricevere un pallone che, occorre dirlo, non è stato lanciato nel miglior modo possibile.
Un paio di corse e il safety più volontario che possiate vedere hanno accompagnato la partita al triplo zero e la stagione dei Colts ai titoli di coda.
Non ci si può non sentire male per il povero Tyler Goodson che, immagino, starà vivendo alcune fra le ore più difficili della sua esistenza.
La sconfitta dei Jaguars ha regalato ai Texans il titolo di division.

La buona notizia è che se non altro la rovinosa caduta dei Jacksonville Jaguars sia finalmente terminata: il 28 a 20 con cui i Titans si sono imposti sui Jaguars condanna la squadra di Pederson a vivere i playoff dal divano.
Questa partita ci ha messo davanti a tutti i limiti di una squadra letteralmente collassata nell’ultimo mese e mezzo, ossia una difesa inspiegabilmente senza risposte a qualsiasi tipo di offensiva avversaria e un attacco sciupone, impreciso e sciagurato: potete immaginare che due intercetti, tre conversioni su quarto down fallite su tre tentativi e tanta imprecisione in red zone raramente conducano a una vittoria.
A castigare un’ultima volta i Jaguars ci ha pensato il miglior Derrick Henry della stagione che con 153 yard e un touchdown ci ha ricordato che la squadra della Florida altro non sia che il suo zerbino prediletto. Jacksonville ha avuto ogni opportunità per raddrizzare la contesa e portarla perlomeno ai supplementari, ma va da sé che concludere tre dei quattro drive giocati nella seconda metà con un turnover on downs raramente porta lontano.

Già certi di un posto ai playoff grazie ai Jaguars, i Bills hanno impreziosito l’esaltante rimonta dell’ultimo mese e mezzo aggiudicandosi la division – e il secondo seed AFC – con un’ultima, decisiva vittoria sui Miami Dolphins: 21 a 14 il punteggio finale di una partita in cui nessuna delle due squadre ha particolarmente convinto.
Malgrado i tre turnover di Josh Allen, Buffalo non ha avuto problemi a tenere in mano le redini del gioco – più di 38 minuti di possesso palla – e con un parziale di 14-0 nell’ultimo quarto ha completato l’ennesima rimonta della propria stagione: decisivi in tal senso i touchdown di Hardy su punt return e del tight end Dawson Knox.
I sogni di division dei Dolphins si sono spenti con un intercetto di Tua a poco più di un minuto dal termine.
Miami è attesa dai Chiefs sabato notte, mentre Buffalo ospiterà Pittsburgh domenica alle 19.

Ora spostiamoci in NFC, dove i Buccaneers si sono aggiudicati un improbabile titolo divisionale battendo di misura i sempre più senza speranze Carolina Panthers: il 9 a 0 con cui si sono sbarazzati della peggior squadra della lega non può esaltare i tifosi, ma non ha alcun senso stare qui a prendere in esame l’estetica della vittoria, non dovevano perdere e non hanno perso.
In un pomeriggio in cui l’attacco è apparso legnoso e inspiegabilmente fuori ritmo, a garantire alla loro stagione un epilogo da sogno ci ha pensato l’eccezionale sforzo individuale di Antoine Winfield Jr. che è riuscito a causare un fumble a pochi centimetri dalla goal line a un D.J. Chark a quel punto sicuro di aver già segnato – vi metto il video della giocata qui sotto.
L’attacco, sterile e senza idee, si è limitato a mettere insieme la miseria di tre piazzati che fortunatamente contro una squadra del genere possono bastare a garantire una doppiavù.

L’ultimo pass per la postseason se lo sono aggiudicati i Green Bay Packers grazie a un tanto sofferto quanto soddisfacente 17 a 9 ai danni della nemesi Chicago Bears.
Nel momento più importante della stagione, Jordan Love si è reso protagonista di una prova di forza spettacolare che non può che scaldare il cuore alle tante cheesehead italiane: il franchise quarterback gialloverde ha concluso la partita più delicata della propria carriera con 316 yard, due touchdown e la miseria di cinque incompleti.

Quella dei Packers, tuttavia, è stata una prova di squadra totale dato che il gioco di corse è riuscito a generare 124 efficienti yard contro una delle migliori run defense della lega mentre la difesa, dall’altra parte, ha limitato Fields e compagni a meno di 200 yard di total offense.
Il fatto che Green Bay sia riuscita a concludere il proprio anno zero con una qualificazione ai playoff è un qualcosa di sensazionale, reso esaltante principalmente dal provvidenziale cambio di marcia di Love nella seconda metà di stagione: potrebbero avere fra le mani l’ennesimo franchise quarterback.

Il secondo seed, quello garantito dal titolo divisionale in NFC East, se lo sono portati a casa i Dallas Cowboys senza difficoltà alcuna: Dallas ha liquidato la pratica Washington con la nonchalance con cui si passeggia al parco. 38 a 10 il punteggio finale di una partita durata meno di due quarti.
Sugli scudi Dak Prescott che con quattro touchdown ha abbellito ulteriormente le statistiche di quella che è stata a tutti gli effetti la miglior stagione della propria carriera: la metà dei touchdown lanciati ieri da Dak è stata ricevuta dall’incontenibile CeeDee Lamb che a quanto pare non è più in grado di concludere una partita senza trovare i sei punti – nelle ultime nove partite si è sempre recato agli spogliatoi con almeno un touchdown a referto.
Domenica prossima, alle 22:30, i Cowboys ospiteranno gli esaltatissimi Packers.

Non saprei nemmeno io cosa dirvi dei Philadelphia Eagles, squadra che si sta sciogliendo più velocemente dei nostri esasperati ghiacciai. Philadelphia ha concluso la propria sciagurata regular season con l’ennesima sconfitta imbarazzante, questa volta un 27 a 10 patito per mano dei New York Giants di Tyrod Taylor.
Sotto 24 a 0 al termine della prima metà, coach Sirianni ha provato a limitare i danni relegando in panchina i titolari, anche se forse ormai era già troppo tardi visto che A.J. Brown ha rimediato un infortunio al ginocchio e il povero Hurts, a un certo punto, aveva il dito medio della mano destra che ricordava inquietantemente una scacchiera 3D.
La squadra che non troppe settimane fa sembrava essersi garantita il primo seed NFC dall’alto del perentorio record di 10-1, ha concluso la stagione al quinto posto in NFC ed è attesa lunedì notte da una trasferta a Tampa Bay.

Oltre che a regalare a coach McVay il primo successo in regular season su Kyle Shanahan dopo cinque anni di sconfitte, l’inutile – ma per noi fondamentale – vittoria dei Rams sui 49ers ci regala una miriade di spunti narrativi: il 21 a 20 con cui i Rams di Wentz hanno fatto lo sgambetto ai 49ers di Darnold garantisce a Stafford e compagni il sesto posto in NFC che, concretamente, si traduce con una visita dei losangelini a Detroit durante il prossimo super weekend.
Ebbene sì, Matthew Stafford tornerà al Ford Field nell’inedita veste d’antagonista con l’obiettivo di rovinare il campionato a quella che fino a non troppo tempo fa era la sua squadra.

Della partita non ho molto da raccontarvi, a garantire la doppiavù ai Rams ci ha pensato un touchdown su corsa di Carson Wentz seguito da una conversione da due punti ricevuta da Tutu Atwell.
Celebriamo un attimo il sensazionale rookie Puka Nacua che non solo è emerso dal nulla affermandosi come go-to-guy in un attacco efficiente, ma ha pure firmato il record all-time per yard e ricezioni in una stagione da parte di un ricevitore rookie: signori, questa è una superstar.

Dal canto suo Detroit ha fatto il possibile per evitare Los Angeles, ma per aggiudicarsi il secondo seed in NFC doveva sperare in una contemporanea sconfitta di Cowboys ed Eagles. I ragazzi di Dan Campbell sono passati 30 a 20 su ciò che resta dei Minnesota Vikings che, questo va detto, pur non avendo nulla per cui giocare hanno venduto a carissimo prezzo la pelle.
Ottime le prestazione di Goff e St. Brown, anche se quello che doveva essere un pomeriggio di festa è stato funestato dall’infortunio occorso a Sam LaPorta che molto probabilmente la settimana prossima sarà costretto ai box a causa di un infortunio al ginocchio fortunatamente meno grave del previsto.
Mostruosa pure la partita di Justin Jefferson che con 12 ricezioni per 192 yard e un touchdown ha compilato l’ennesima stagione da 1000 yard… pur avendo preso parte solamente a dieci partite.

Il 48 a 17 con cui i Saints hanno umiliato i Falcons ci ha messo davanti al primo licenziamento del Black Monday, ossia quello di Arthur Smith che, prima di congedarsi, ci ha regalato un ultimo siparietto comico infuriandosi con Dennis Allen “colpevole” di aver fatto segnare i suoi ragazzi a un minuto dal fischio finale al posto di inginocchiarsi e chiudere i conti sul 41 a 17.
Sulla goal line dopo un intercetto di Mathieu, l’attacco dei Saints ha sostanzialmente finto un inginocchiamento per dare a Jamaal Williams l’opportunità di segnare il primo touchdown della sua tristissima stagione: stando a quanto dichiarato da Allen nel postpartita Winston e compagni hanno ignorato il suo ordine di inginocchiarsi e chiuderla lì per regalare al compagno di squadra la prima gioia stagionale.
Che show questa division.

Niente da fare per i Seattle Seahawks. Pur soffrendo più del dovuto, i ragazzi di Carroll l’hanno scampata 21 a 20 sui Cardinals ma il successo dei Packers sui Bears ha reso vano il loro sforzo: niente playoff per loro.
Occorre dire che una squadra incapace di sbarazzarsi dei Cardinals probabilmente non meritava di prendere parte ai playoff, ma mi rendo pure conto che la presenza di una rappresentante della NFC South basti a mettere in crisi la nozione di merito. Per scamparla su una squadra in totale ricostruzione Seattle ha avuto bisogno di un aiuto divino che ha spinto il piazzato della potenziale vittoria del solitamente affidabile Prater alla destra dei pali.

Concludiamo la nostra rassegna – nonché l’ultimo riassunto della regular season, mi sento già male – con un veloce resoconto delle partite “inutili”.

L’epopea di Bill Belichick ai Patriots potrebbe essersi conclusa nel modo più poetico possibile, ossia con una mesta sconfitta sotto la neve contro i “suoi” New York Jets. 17 a 3 il punteggio finale di una partita che riassume perfettamente ciò che è stata la stagione dei Patriots che, se non altro, con la terza scelta assoluta sono in un’ottima posizione per garantirsi il quarterback del futuro.
La neve e l’inefficienza cronica degli attacchi ci hanno condannati a un incontro estremamente noioso, animato però dalle continue inquadrature di Belichick a bordocampo perché sì, c’è una possibilità terribilmente concreta che quella di ieri sia stata la sua ultima partita sulla panchina dei Patriots che, forse, potrebbero aver bisogno di ripartire da zero. Proprio come lui, immagino.
In caso di licenziamento, una volta riordinati i pensieri, ci scriverò sopra qualcosa.

Il relativamente inutile 31 a 14 con cui i Bengals hanno triturato le seconde linee dei Browns è impreziosito dal fatto che con questa vittoria Cincinnati abbia concluso sul 9-8, rendendo così la AFC North del 2023 la prima division dal 1935 in cui tutte le squadre sono state in grado di concludere con un record positivo.
Semplicemente la miglior division in NFL.
Cincinnati è volata sul 24 a 0 grazie alla collaborazione dell’impreciso Jeff Driskel che con due intercetti nella prima metà ha subito messo in chiaro che tipo di pomeriggio fosse quello di ieri per i Marroni. Da segnale le doppiette di Mixon e Iosivas per i Bengals e di Bell per i Browns.

Un’altra vittoria inutile è quella delle riserve dei Chiefs sulle ris… sui Chargers: a Los Angeles Kansas City passa di cortomuso con un letale 13 a 12.
A onor del vero i Chargers avrebbero meritato qualcosa di più, ma quando non riesci a concludere in end zone nemmeno uno dei tre viaggi all’interno della linea delle venti yard avversarie vincere diventa molto difficile, soprattutto se si commettono turnover: l’unico touchdown della partita è stato firmato da Mike Edwards dopo aver recuperato un fumble a poche yard dalla goal line.
A fissare il punteggio sul 13 a 12 finale ci ha pensato un piazzato di Butker a meno di un minuto dal fischio finale.

L’ultima partita che vi riassumo per questa regular season è La Partita, ossia l’immancabile appuntamento della late window con l’accidia della AFC West: la visita dei Broncos a Las Vegas si è conclusa con un 27 a 14 per i Raiders che ha spinto i tifosi della squadra di casa a urlare a gran voce il nome di Antonio Pierce.
Non c’era assolutamente nulla in ballo al di fuori dell’onore e Las Vegas ha indubbiamente giocato una partita migliore rispetto a quella dei demotivati avversari, perciò sì, hanno ampiamente meritato di vincere.
Entrambe le squadre sono attese da offseason piuttosto importanti dato che da una parte Denver dovrà decidere a chi rivolgersi per dirigere l’attacco, mentre i Raiders ancora una volta dovranno capire cosa fare della propria esistenza e a chi affidare il futuro di una franchigia che sta precipitando nel baratro dell’inerzia.

Mi mancheranno anche partite del genere, quelle partite che a mezzanotte e mezza ti obbligano a chiudere gli occhi non per la stanchezza ma per cercare sollievo da uno spettacolo così macabro che non può essere reale, deve esserci qualcuno dietro la macchina da presa. Avete presente le partite della AFC West in cui gli unici giocatori che vediamo in campo sono i kicker? Esattamente, mi mancheranno pure quelle.
Mi mancherà, eccome se mi mancherà, l’impareggiabile passione con cui Scott Hanson ci fa da Caronte ogni maledetta domenica.
Prima di salutarci permettetemi di postare il saluto finale del nostro amico Scott.

Grazie a tutti voi per l’inspiegabile calore con cui leggete aspettate, leggete e commentate questo articolo – che ovviamente vi proporrò pure per i playoff, ma non sarà la stessa cosa.
Mi mancherai regular season.

20 thoughts on “Il riassunto della diciottesima, e ultima, domenica del 2023 NFL

    • Purtroppo sono anni che lo dico da tifoso Dolphins: è un pippone, pavido e senza palle che nelle partite che contano ha una media di due intercetti a partita. Senza carisma, senza lucidità. Le sue statistiche sono frutto al 99% dell abilità dei suoi straordinari ricevitori. Appena questi non riescono a smarcarsi nettamente… una pena! Facile dirlo adesso, ma io sono almeno due anni che lo guardo sempre e lo denigro. Tanto rumore per nulla: sesti in AFC alla fine e sconfitta certa a Kansas City! Che pena Tua, altro che titoloni farlocchi!

  1. Ancora non riesco a capire come abbia fatto Buffalo a vincere, con cinque, dicesi cinque, palle perse quando era già in zona punti: intercetto, intercetto, cronometro del primo tempo che scade, fumble, quarto down non convertito. Per fortuna che la difesa è salita vorticosamente di livello nelle ultime settimane.

    Comunque, guardiamo il lato positivo: sino al pomeriggio del 17 dicembre eravamo all’11° posto della Afc, la mattina dell’8 gennaio ci ritroviamo al 2° posto… nove posizioni recuperate in ventidue giorni non sono male 😁 !

    Per di più, abbiamo sempre detto che Buffalo non riusciva a vincere le partite punto a punto: quattro delle ultime cinque vittorie sono arrivate proprio in gare punto a punto.

  2. Non c’è niente di più bello della regular season nfl, il miglior spettacolo sportivo del mondo.

    • Verissimo!
      Ma, seguendola da quasi 30 anni, credo che NFL Live con Scott Hanson in diretta abbia aggiunto molto a com’era vedersela prima per noi Europei.

      E, per prolungare il piacere, trovo che gli articoli di Mattia siano preziosi.
      Capisco l’impegno che costa essere sempre così preparato e professionale.
      Semplicemente grazie

  3. Come avevo ampiamente previsto 2 settimane fa Miami ha completato il suo capolavoro al contrario passando dal possibile n.1 al n.6.
    Film già scritto per una squadra con pochi attributi e ancor meno idee.
    Zero cura dei dettagli ( vedasi il TD di Hardy al confine della comica).
    Forse con tutti i titolari in campo ( ieri mancava oltre mezza squadra ) questi Dolphins avrebbero potuto giocarsela alla pari con le migliori della AFC ( Ravens, Bills, Chiefs ) ma in queste condizioni e con questo spirito di squadra uscirebbero anche contro gli Steelers.
    Per quanto mi riguarda stagione già finita ( ad Arrowhead prevedo tanto a poco per i Chiefs ) in modo molto deludente.

  4. Goodbye regular season, see you in september….grazie Mattia, è stato anche questo un bel viaggio nella stagione 2023-2024.
    Ultima giornata tenuta in vita da chi lottava per gli ultimi seeds che davano accesso alla post season, fosse stata l’ultima giornata di serie A si sarebbe gridato allo scandalo per il fatto che quasi tutte le già qualificate hanno schierato le riserve, direi che chi ne ha beneficiato più di tutti sono stati gli Steelers, e anche i Rams.
    Riguardo questi ultimi, non sono d’accordo con quanto affermi nella tua disamina.
    I Rams hanno vinto al Levis Stadium solo grazie alla svogliatezza del kicker dei Niners, Moody con un field gol e un xp buttati fuori dai pali ha evitato una sconfitta per 24-21 a Los Angeles. Se SF perderà il SB, come credo, sarà molto probabilmente a causa di un kicker rookie che sarebbe stato meglio ingaggiare l’anno prossimo…..

    • Diciamo che quello potrebbe essere uno dei modi di perdere il SB, dato che tanti sono stati vinti proprio grazie al K affidabile. Cmq, intanto penserei ad arrivarci. Saludos.

      • Ciao Lux, ovviamente bisogna arrivarci! ;-)) Magari vincendo una gara ai playoff con un kick all’ultimo secondo pure calciato da 65 yarde con vento laterale…..

    • Ecco, il kicker rookie e per giunta svogliato mi mancava. A quando il gomito di Brock Purdy che gli fa contatto con il piede? 😂 Tifosi di San Francisco vi adoro! ❤️

      • È il loro anno , per me in NFC solo gli eagles potevano detronizzarli ma quest anno va male…

  5. Grazie per la professionalità con la quale ci tieni aggiornati. In particolare come chi, come me, è appassionato novizio e che ancora non conosce tutte le sfumature del gioco.

    PS: La botta che han preso i Jaguars è tostissima

  6. Intanto volevo ringraziare mattia perché seguo la nfl da poco (3 anni) e i suoi articoli mi aiutano molto a capirci un po meglio, anche se è uno sporto veramente complesso.
    Vorrei fare una domanda, perché Houston con meno di 1 minuto da giocare non si è inginocchiata ma ha giocato? Se non sbaglio erano al secondo tentativo. Qualcuno può spiegarmelo meglio? Grazie

    • Indianapolis aveva ancora due time-out: sul primo e sul secondo tentativo di Houston, i Colts hanno potuto fermare il tempo. Sul terzo tentativo mancavano ancora 54 secondi: inginocchiandoti puoi consumarne solo 40, quindi hanno tentato di conquistare il primo down che avrebbe chiuso definitivamente la partita.

  7. Pensavo di essere già innamorato abbastanza del football nfl. Invece no, lo sono ancora di più dopo questa straordinaria RS. Ma il merito va anche a te Mattia che mi aiuti enormemente a capire questo sport. Le persone mi prendono per matto quando dico che si tratta dello sport più bello del mondo. Li capisco, occorre capirlo altrimenti sembra solo una continua zuffa. Io grazie a te Mattia lo sto capendo sempre meglio, e non c’è nulla di simile. Grazie per quello che fai e… buon POff a tutti!

    • VERO. come ci si sente fortunati ma tristemente soli a non poter condividere lo sporto più bello del mondo perchè pensano che siamo matti o solo semplicemente perchè non ci si sono mai approcciati, cosa non facile in una paese che non lo ha mai considerato (per molte ragioni ). Grazie Mattia per essere il nostro Virgilio dantesco. sett scorsa son stato a Verona e non mi ricordavo di quanto fosse bella

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