Ciò che mi ha sempre affascinato dei Promessi Sposi non è la trama, ma l’ineguagliata abilità descrittiva di Alessandro Manzoni che, forse meglio di chiunque altro, riesce a catapultare il lettore all’interno dell’ambientazione permettendogli di interagire con i personaggi e carpirne lo stato d’animo.
Da studente, nello specifico, non riuscivo a darmi pace per la nitidezza con la quale presentava la peste e, soprattutto, il panico da essa suscitato nella popolazione terrorizzata, panico così reale da poterlo toccare con mano.

L’umanità della paura non ha tempo, non importa se non siamo mai stati equipaggiati per ogni evenienza meglio di quanto lo possiamo essere ora – solo in alcune parti del mondo, purtroppo -, quando siamo spaventati torniamo a essere un animale come tutti gli altri.
Stiamo vivendo un periodo storico in cui paura e diffidenza la fanno da padrone. Gli equilibri di un mondo sempre più connesso non sono mai stati così fragili e ovunque ci giriamo troviamo incertezza, precarietà e tanta, troppa paura.

Problemi difficili non possono avere soluzioni semplici e, proprio come nei Promessi Sposi, c’è chi molto umanamente cerca di dare un ordine al caos individuando un capro espiatorio. Nel caso della peste dei Promessi Sposi i capri espiatori erano gli untori – un giorno il popolo linciò un anziano che stava spolverando una panca in chiesa prima di sedersi, il giorno dopo tre francesi che tastavano il marmo del duomo.
Nella nostra società gli untori tendono a essere individui invisi a persone con una piattaforma e la fama necessaria ad avere un seguito.

Quanto successo qualche giorno fa al Pat McAfee Show è gravissimo.
Per chi se lo fosse perso, durante la classica ed esclusiva intervista del martedì rilasciata al suo fidato golden retriever Pat McAfee, Rodgers parlando della già celeberrima lista di Epstein ha testualmente detto «There’s a lot of people, including Jimmy Kimmel, really hoping that doesn’t come out» – la lascio in inglese per restituirvela esattamente così com’è: insomma, il quarterback (per meno di mezza dozzina di snap) dei New York Jets ha allegramente alluso che Jimmy Kimmel potesse essere presente nella lista di persone coinvolte nel caso Epstein.

No, il nome di Jimmy Kimmel non è apparso nei documenti rilasciati al pubblico nella notte fra mercoledì e giovedì, ma non è importante, Rodgers ha messo la pulce nell’orecchio ai milioni di suoi fan per i quali tutto – letteralmente tutto – è un complotto, pure l’acqua che beviamo o l’aria che respiriamo.

Figuratevi che poco prima, parlando del Super Bowl, aveva menzionato il meme che tutti avrete visto nel quale si evidenzia come nel logo degli ultimi due Super Bowl fossero presenti i colori delle squadre effettivamente scese in campo a giocarsi il Lombardi. Nel logo di quest’anno troviamo il viola dei Ravens e il rosso dei 49ers, entrambe primo seed della propria conference. Mi piace pensare che stesse scherzando.

Viviamo in un mondo in cui per un numero spaventosamente importante di persone la verità si trova nei gruppi di Facebook o in chissà quale subreddit, quindi non è rilevante se il nome di Jimmy Kimmel non sia effettivamente uscito, qualcuno deve averlo coperto dopo le accuse del profeta.

Non sono nato ieri, sono pienamente consapevole che viviamo in un mondo marcio nel quale l’informazione è sempre più manipolata e sanificata per farci passare il messaggio che deve esserci fatto arrivare in quanto membri – volenti o nolenti – della società occidentale. Guardate i nostri media come stanno (non) coprendo quello che sta accadendo in Palestina, angolo di mondo in cui si sta consumando un vero e proprio genocidio sotto gli occhi di tutti ma di cui chiunque si rifiuta di parlare.

La diffidenza è totalmente comprensibile, la disinformazione no. Rodgers è in una posizione estremamente privilegiata, le sue parole raggiungono facilmente milioni di orecchie e occhi finendo poi per plasmare opinioni: implicare che un uomo sia un pedofilo in diretta televisiva è di una gravità inaudita perché, fidatevi di me, molte persone ora saranno convinte esattamente di questo. E no, non sono assolutamente un fan di Jimmy Kimmel, non sto scrivendo questo articolo in difesa del mio eroe, sono semplicemente esasperato dall’irresponsabile immaturità del neoquarantenne Rodgers.

Fra Jimmy Kimmel e Aaron Rodgers non corre buon sangue: come potete immaginare tutto è partito dai vaccini, pomo della discordia di questa epoca – quanto banali siamo diventati? Se volete recuperare la vicenda vi lascio qui l’articolo.
Prendere in giro una persona per essersi rivolto a Joe Rogan per chiedere consigli sui vaccini è una cosa – e se a qualcuno può risultare fastidiosa nulla da dire. Associare un individuo a un caso così serio e scabroso è un’altra e, se permettete, un filino più grave.

Posso comprendere l’antipatia di Rodgers nei confronti di Kimmel, ma non può giustificarsi con un «ha iniziato lui», dato che non troppo tempo fa l’annoiato quarterback dei Jets ha provato in ogni modo a creare dal nulla una rivalità con Travis Kelce in quanto vaccinato e testimonial della Pfizer: solo lui può “punzecchiare”? Capisco che l’avversione per i vaccini lo porti a mal tollerare i punzecchiamenti, tuttavia non credo che Kelce durante il prossimo episodio del suo podcast andrà a farfugliare che Aaron Rodgers sia il killer dello zodiaco.
Immaginate chiedere un dibattito sul vaccino a pochi mesi dalla fine del 2023… fra due giocatori di football americano.

Quello che ha fatto Aaron Rodgers è umanamente deplorevole, una mancanza di rispetto nei confronti di Jimmy Kimmel e di ogni persona che ha sofferto sulla propria pelle la depravazione di Epstein e dei suoi amici milionari. Non serve un fenomeno d’empatia per comprendere che una linea del genere non possa essere valicata, accusare in diretta televisiva di pedofilia una persona colpevole di starti antipatica è indiscutibilmente aberrante, anche se ci restituisce un’immagine piuttosto nitida di ciò che è diventato Aaron Rodgers come uomo.

È come se, in risposta all’ennesimo «Lamar Jackson non sa lanciare», andassi a scrivere nel riassunto del lunedì che utente X ha sul proprio telefono materiale pedopornografico: serve che mi dilunghi in spiegazioni su quanto orribile e sbagliato sia comportarsi in questo modo – mostrando inesistente sensibilità verso argomenti orribilmente seri che causano quotidianamente dolore a milioni di persone sparse per il mondo?
È così che funziona ora? Accusare delle peggiori nefandezze chiunque ci abbia fatto inalberare almeno una volta nella vita?

Aaron Rodgers ha oggettivamente stufato. Tutto ciò che ha fatto nell’ultimo triennio è stato parlare, parlare e ancora parlare nel desiderio di vincere l’unico trofeo che gli interessa, ossia quello di essere umano più intelligente dell’età contemporanea: è forse un caso che si conceda solamente a Pat McAfee, persona che non ha i mezzi per condurre un’intervista? McAfee, da vero golden retriever, è così contento di averlo a disposizione ogni martedì che non si permetterà mai di fargli domande scomode o anche solo di contraddirlo, figuratevi se è disposto a mettere a repentaglio l’intervista settimanale di Aaron Rodgers.

In quella mezz’oretta Rodgers trova terreno fertile per dire qualsiasi cosa gli frulli per il cervello che, intanto, la reazione di McAfee sarà sempre quella di un golden retriever che accoglie il padrone al rientro da lavoro: scodinzolio, salti sul posto e, a volte, un po’ di bava.
Non ho nulla in contrario a un atleta che parla di vita reale, ma se ogni volta che apre bocca deve infangare qualcuno o inquinare la discussione su qualcosa dandoci l’immancabile spin complottista… se ne fa volentieri a meno.

Mi sembra stupido chiarirlo, ma preferisco evitare malintesi: non ho niente contro McAfee il suo show. Ha smesso di piacermi da anni e per questo motivo non lo guardo, ma questo non significa che abbia qualche problema con chi lo guarda. Il mio problema – che più che problema definirei “frustrazione” – risiede nel fatto che non si stia rendendo conto di quanto pericolosa sia la sua adorante passività con un soggetto come Aaron Rodgers che, dal nulla, può accusarti di pedofilia e convincere centinaia di migliaia di creduloni della tua depravazione: va da sé che comportamenti del genere rovinino vite e reputazioni.

Sono curioso di vedere cosa succederà a Rodgers dato che la Disney controlla sia ABC – casa dello show di Jimmy Kimmel – che ESPN, ossia dove trasmettano lo show di Pat McAfee nel quale ogni martedì Rodgers tenta indefesso di aprirci gli occhi.
McAfee, teneramente inadatto, ha provato ad alleggerire l’aria etichettando le parole di Aaron Rodgers come trash talking. No Pat, avesse voluto fare trash talking poteva limitarsi a dire che Jimmy Kimmel non faccia poi così ridere – in quel caso gli avrei dato pure ragione: quanto detto da Rodgers altro non è che l’ennesima uscita fuori luogo di un individuo che ha oggettivamente stufato.

È da troppo tempo che il suo nome è puntualmente associato a dichiarazioni, non a touchdown o record: inizio a essere esasperato da tutto questo, soprattutto perché nelle sue dichiarazioni non troviamo appelli per la pace nel mondo, ma puro veleno senza filtri capace di rovinare vite e reputazioni.
Può stare simpatico o meno, ma in nessun caso può continuare a propagare disinformazione nella più totale impunità.
Va fermato prima che l’antipatia di turno faccia la fine dell’anziano-possibile-untore dei Promessi Sposi.

9 thoughts on “Aaron Rodgers deve essere fermato il prima possibile

  1. Sono totalmente d’accordo con te. Inoltre… complimenti. Uno dei tuoi articoli più belli. E visto che di belli ne hai scritti tanti…

  2. Io penso che si possa considerare sciocchi (eufemismo) quelli che gridano al complotto sempre e comunque, così come quelli che credendo a qualunque cosa non riescono a pensare con la propria testa.

  3. Dopo quel famoso draft in cui Green Bay prese Jordan Love al primo giro senza fargli una telefonata, Rodgers non si è piú ripreso.
    Voltare pagina caro Aaron.

  4. Mamma mia che livello! Quell’uomo, e già chiamarlo tale è troppo, va più che fermato! Punto. Applausi al sempre ottimo Mattia

  5. Comunque facile parlare del gomblotto del logo ora… Avrebbe dovuto farlo a settembre!

  6. Peccato che tanto talento risieda nel corpo e nel cervello di un mentecatto.
    Purtroppo non so chi sia questo Kimmel…

  7. Dovrebbe essere fermato pure Ricky Gervais che come presentatore dei Golden Globe ci è andato molto più pesante…
    Comunque Aronne non sta bene da quando l’ha mollato Olivia Munn e io lo capisco.

  8. Chi si vaccina chi è convinto che la terra sia una sfera chi crede alla serietà dell’NFL ecc. non cerca di convincere gli altri di queste cose. Chi ha altre vedute si ritiene uno sveglio, un vero maestro che la sa lunga e quindi cerca a tutti i costi di convincere gli altri a pensarla come lui. Sono nauseanti. Rodgers sta chiudendo con il suo unico ed immenso punto di forza e cerca di rimanere a galla con le sue stronzate senza rendersi conto di essere ormai un uomo semplicemente ridicolo.

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