NFC NORTH

Chicago Bears

Record: 7-10

Cosa è andato bene: Non è affatto facile valutare la stagione dei Chicago Bears.
Justin Fields ha appena concluso il terzo anno fra i professionisti e se analizziamo i progressi esibiti potremmo pensarci di trovarci di fronte a un rookie. Ciò nonostante, sono ottimista e finalmente incoraggiato: i Chicago Bears hanno finalmente cominciato a riavere un senso. Trovandosi in possesso della prima scelta assoluta – un ringraziamento speciale ai commoventi Carolina Panthers! – possono decidere di (ri)ricominciare da capo selezionando un quarterback, ma non è questo il punto di un articolo del genere. Fields ha giocato meglio, a volte addirittura bene.
Trattandosi di Chicago Bears difendere decentemente è un obbligo morale e malgrado i punti concessi restino troppi – ventesimo miglior dato – possono comunque vantare la miglior run defense della lega: ma non è finita qui, hanno concluso la stagione al primo posto per intercetti insieme ai San Francisco 49ers. Stoicismo e opportunismo, combinazione mica male.
L’identità della squadra è rimasta sempre quella, difesa arcigna, prendersi cura del pallone e dominare la linea di scrimmage sia in attacco che in difesa: immagino che il front office sia rimasto incoraggiato dall’efficienza del secondo miglior gioco di corse della lega.
Hanno finalmente una direzione.

Cosa è andato male: L’innesto di Moore e la continua crescita di Kmet hanno elevato il loro gioco aereo che, tuttavia, resta fra i meno produttivi della lega. Lanciano poco e non appaiono mai particolarmente a proprio agio quando costretti a muovere le catene via aria. Immagino che andranno a rimpolpare la batteria di ricevitori a disposizione di chicchessia quarterback, salvo siano convinti che un cambio di guardia under center sia tutto ciò che serve per aumentare la produttività del reparto.
Il pass rush necessita disperatamente di rinforzi, il solo Sweat non è infatti bastato a evitar loro di concludere al penultimo posto per sack – meglio solo dei Carolina Panthers.
Non stiamo parlando in alcun modo di una squadra di prima fascia o anche solo completa, tuttavia ho passato l’offseason a chiedere passi in avanti che rompessero perlomeno l’inerzia: credo di averne visti abbastanza per definire il loro 2023 come un tiepido successo.
Con una offseason seria e concentrata potranno tranquillamente ambire ai playoff, l’importante è che ci sia unità d’intenti per il quarterback.

Voto: 6,5. Per la prima volta da anni i tifosi dei Bears hanno seri motivi per guardare al futuro con fiducia e, perché no, pure trepidazione. Squadra in crescita costante che potrebbe aver trovato i pilastri attorno ai quali costruire i successi di domani.


Detroit Lions

Record: 12-5

Cosa è andato bene: Ci sono state giornate in cui poche squadre ci hanno divertito come loro. Patologicamente aggressivi ma funzionalmente esplosivi, i Lions si sono trasformati in una squadra a trazione anteriore che può vantare uno degli attacchi più bilanciati e prolifici della lega in quanto hanno chiuso nella top five sia per quanto riguarda i punti fatti che per le yard di total offense.
Aiutato da una linea d’attacco di primissima qualità, il duo Montgomery-Gibbs si è affermato come cuore pulsante dell’intera squadra: Detroit vuole correrti addosso e, normalmente, non ha problemi a farlo. Pure in questo caso hanno messo le tende nella top five di qualsiasi classifica riguardante il gioco di corse e, in parole povere, si può affermare che corrano tanto e bene.
L’efficienza delle corse permette a Goff di sfruttare la play action e, di conseguenza, risultare estremamente esplosivo ed efficiente: pure in questo caso le statistiche ci mettono davanti a una squadra in salute e stabilmente nella top ten per quanto concerne percentuale di completi, passing yard a partita e yard per passaggio.
Una delle migliori linee d’attacco in assoluto, un Goff ritrovato, un backfield ben assortito ed esplosivo, ricevitori del calibro di LaPorta e St. Brown con Williams pronto a esplodere: si può definire il loro reparto offensivo come uno dei più completi della lega?

Cosa è andato male: Hutchinson si è velocemente affermato come uno dei migliori pass rusher della lega, tuttavia la difesa non può vantare la stessa efficienza dell’attacco – eccezion fatta per la dominante run defense.
In secondaria restano troppo fragili, anche se mi rendo conto che gli infortuni abbiano contribuito in modo determinante. Concedono decisamente troppi punti – 23.2 a partita, ventitreesimo miglior dato – a causa di preoccupanti problemi in red zone, dove gli avversari si portano a casa i sei-punti-più-uno nel 66.04% delle occasioni: solo tre squadre sono più generose di quella allenata da Dan Campbell in questa porzione di campo.
Due parole su Campbell e poi chiudo. Senza di lui Detroit non sarebbe resuscitata così velocemente, questo è fuori questione, tuttavia l’aggressività che lo definisce si sta rivelando essere un’arma a doppio taglio. Partite come quella contro i Packers durante il giorno del ringraziamento sono state perse a causa della sua ostinazione a giocare i quarti down. Questi non sono più i Lions di un paio d’anni fa che non avendo nulla da perdere potevano tranquillamente permettersi di giocare ogni quarto down di questo mondo, ora le sconfitte pesano e hanno ripercussioni sul futuro: Dan, fare affidamento sul proprio kicker e punter non è un crimine.
Un po’ inquietato dalla recente impennata di turnover commessi da Goff.

Voto8+. Ricostruzione completata, Detroit è tornata più velocemente del previsto sul radar NFL. Tutti ci aspettavamo un salto di qualità, non che si affermassero come una potenza della NFC.


Green Bay Packers

Record: 9-8

Cosa è andato bene: Copio-incollo un passaggio della loro pagella di metà stagione – evviva, parole gratis!
«Gli affanni di Jordan Love sono assolutamente comprensibili, si sta pur sempre parlando di un quarterback alle prime armi, ma sto vedendo settimanalmente errori davvero inquietanti. Lo percepisco tremendamente insicuro nella tasca e, spesso, impreciso nei lanci, anche se sarebbe ingiusto addossargli ogni colpa dato che i ricevitori non lo stanno sicuramente aiutando sbagliando spesso tracce o incappando in sanguinosi drop: l’età media è davvero bassa, va detto, ma errori così marchiani non sono roba da NFL.»
Mi ha costretto a rimangiarmi tutto. E ne sono felice.
Quando ho scritto quelle parole Green Bay stazionava sul 2-5 ed era reduce da quattro sconfitte consecutive e ben cinque partite in cui non erano riusciti a scollinare i 20 punti.
Da allora hanno vinto sette dei dieci incontri in programma principalmente grazie a un Jordan Love che in poco più di metà stagione potrebbe essersi rivelato franchise quarterback. Il cambio di marcia è stato impressionante, Love gioca con una sicurezza e tranquillità che un rookie – seppur atipico e non rookie – non può umanamente possedere. Nelle ultime dieci partite ha lanciato 21 intercetti a fronte di tre miseri intercetti, anche se i numeri non rendono giustizia a quanto mi abbia impressionato.
Il meglio deve ancora arrivare per il reparto offensivo visto che i vari Reed, Wicks, Doubs, Kraft e Melton sono tutti o rookie o sophomore.

Cosa è andato male: Un reparto difensivo di una squadra da playoff non può permettere ad attacchi guidati dai vari DeVito e Young di segnare complessivamente 54 punti.
Resto convinto che questa difesa sia in possesso del materiale umano necessario a dominare, tuttavia potrebbe essere il caso di rivolgersi a un defensive coordinator diverso da Joe Barry, nemico pubblico numero uno di qualsiasi cheesehead online.
Non ci troviamo in alcun caso davanti a una macchina da guerra, tuttavia l’esaltante seconda metà di stagione – unita a un tot di stanchezza – mi impedisce di dilungarmi ulteriormente ché il fatto che siano stati in grado di uscire dal baratro del 2-5 per poi qualificarsi ai playoff basta a rendere meravigliosa una stagione approcciata come un vero e proprio anno zero.
Jordan Love è qui per restare e si sa, quando si può contare su un quarterback metà del lavoro è già fatto.

Voto7,5. Non posso dar loro un bell’otto perché la prima metà di stagione è stata a tratti atroce, ma che belli questi giovani Packers, che bello Jordan Love. Potrebbero aver trovato il franchise quarterback… di nuovo.


Minnesota Vikings

Record: 7-10

Cosa è andato bene: Ci hanno regalato belle storie, come quando per un paio di settimane Joshua Dobbs si era trasformato nel giocatore di football più interessante del piane… dell’universo, stiamo pur sempre parlando di un astronauta. Purtroppo però, gli infortuni continuavano indefessi ad accumularsi finendo per estrometterli con la forza dalla corsa ai playoff.
Vediamo sinteticamente cos’è andato bene.
Sotto la guida di Brian Flores un reparto difensivo non particolarmente ricco di talento si è comportato molto meglio di quanto potessimo aspettarci non concedendo troppi punti e, spesso, imbrigliando i giochi di corse avversari – cosa mica da poco se si tiene presente che condividano la division con Bears e Lions.
A Justin Jefferson sono bastate solamente dieci partite per mettere insieme l’ennesima stagione oltre le mille yard.
Jordan Addison si è dimostrato capace di togliere pressione dalle spalle di Jefferson.
Danielle Hunter ha vissuto la propria miglior stagione fra i professionisti.
I vari Metellus, Bynum e Pace Jr. potrebbero essere pilastri attorno a cui costruire la difesa del futuro.

Cosa è andato male: Se c’era un anno in cui non potevano permettersi tutti questi infortuni era proprio questo, quello che precedeva la scadenza del contratto di Kirk Cousins: cosa devono fare ora? Finché in campo, Cousins stava giocando il miglior football della propria carriera – anche se privato di Justin Jefferson: vanno avanti? Ricostruiscono?
E cosa fare con il contratto di Justin Jefferson? Saranno loro a renderlo il ricevitore più pagato nella storia del gioco? Ma da chi riceverebbe, poi?
Questa stagione avrebbe dovuto togliere dubbi e fornire al front office gli strumenti necessari per decidere il corso d’azione per il futuro, invece niente da fare, stagione buttata.
Come avrete notato non ho nulla di “statistico” da dirvi, è un miracolo che siano rimasti così competitivi malgrado una situazione infortuni del genere.

Voto6+. Finché hanno potuto sono pure riusciti a tenere botta, poi a un certo punto gli infortuni sono diventati troppi. Devono decidere cosa fare con Kirk Cousins: per come stava giocando direi che un rinnovo di un paio d’anni potrebbe essere un buon compromesso.


NFC EAST

Dallas Cowboys

Record: 12-5

Cosa è andato bene: Da un punto di vista statistico i Cowboys sono ineccepibili: non credo esista una squadra a cui i numeri sorridano di più.
Dallas può infatti vantare l’attacco più prolifico della lega oltre che alla quinta miglior scoring defense. Prescott ha giocato il miglior football della propria carriera anche grazie a un CeeDee Lamb ora da annoverare fra i migliori ricevitori della lega: vi ricordate quando qualcuno si era rifiutato di definirlo WR1? Parsons ha fatto quello che fa Parsons, ossia terrorizzato i quarterback avversari costringendo gli offensive coordinator avversari a costruire il gameplan attorno al suo contenimento. Bland si è trasformato nel ballhawk più temibile della lega togliendosi pure la soddisfazione di mettere a segno ben cinque pick six, record all-time: ha concluso la stagione con lo stesso numero di touchdown ricevuti da Travis Kelce. I primi errori di Aubrey – non su extra point – sono arrivati durante Week 18.
Insomma, di motivi per sorridere ce ne sono davvero tanti, muovono le catene senza alcuna difficoltà – secondi per percentuale di terzi down convertiti -, segnano tanti punti, ne concedono pochi e le tante stelle che percorrono trasversalmente il roster hanno sempre in canna una giocata capace di spaccare in due una partita.
Tuttavia…

Cosa è andato male: …perdono troppe partite contro le avversarie dirette.
Eccezion fatta per l’umanissimo scivolone contro i Cardinals, tutte le sconfitte dei Cowboys sono arrivate contro squadre da playoff – 49ers, Eagles, Bills e Dolphins. Ciò che più spaventa è constatare come in alcuni casi non siano nemmeno scesi in campo – sto facendo riferimento alle partite con San Francisco e Buffalo.
La differenza di rendimento fra casa e trasferta è alquanto preoccupante. Fra le mura dell’AT&T Stadium non hanno perso nemmeno una partita, mentre in trasferta ne hanno vinte solamente quattro su nove: per loro fortuna il collasso degli Eagles ha permesso loro di vincere la division e di aggiudicarsi il secondo seed che garantisce Wild Card e Divisional in casa – ovviamente dando per buono che domenica vincano.
Resto preoccupato dalla tenuta mentale di questa squadra.

Voto7,5. Le continue sconfitte in trasferta negli scontri diretti mi hanno inquietato, ma resto convinto che i Dallas Cowboys abbiano il talento necessario per fare strada in postseason e togliersi enormi prestazioni. Chiamatemi scemo, ma io continuo a credere in loro.


New York Giants

Record: 6-11

Cosa è andato bene: Dopo l’umiliante sconfitta contro i Dallas Cowboys hanno vinto quattro delle ultime sette partite giocate, dando prova di una forza mentale che ci mette davanti al fatto che Brian Daboll sia ancora saldamente a comando dello spogliatoio.
Malgrado il deprimente numero di infortuni non hanno mai mollato e hanno lottato letteralmente fino all’ultimo.
Le cose buone, purtroppo, terminano qui.

Cosa è andato male: È come se fossero tornati indietro di due anni dato che prima dell’infortunio Daniel Jones stava giocando veramente male. Nel 2022 ci avevano dato l’illusione di essere riusciti a trovare la quadra che li rendesse competitivi e, soprattutto, vincenti, ma è chiaro che ci stessimo sbagliando: cosa possono fare adesso?
Wink Martindale, carismatico e brillante defensive coordinator, ha dato le dimissioni e questa perdita farà indubbiamente male.
Il roster necessita di migliorie pressoché ovunque e con una situazione under center più nebulosa che mai si trovano nuovamente davanti a un bivio: devono insistere su Daniel Jones o rivolgersi al draft per individuare il quarterback del futuro?
Una stagione buttata resa ancora più amara dalla consapevolezza di essere tornati al punto di partenza.

Voto4,5. Ci hanno regalato Tommy DeVito – prima che diventasse noioso – e di questo ne siamo riconoscenti, ma si affacciano al 2024 nelle stesse condizioni in cui si affacciarono al 2022: cosa fare con il quarterback?


Philadelphia Eagles

Record: 11-6

Cosa è andato bene: Che la stagione sia finalmente finita, anche se sì, effettivamente ci sono i playoff tutti da giocare.
La buona notizia è che si presentano a Tampa Bay con lo stesso piglio degli ultimi mesi fra meno di una settimana saranno tutti in offseason.
Cosa diamine è successo ai Philadelphia Eagles?

Cosa è andato male: Mi mettono in difficoltà ché trovare la similitudine adatta qua è oltremodo difficile.
Possiamo partire con un banale “si sono sciolti come neve al sole”, ma come già detto è banale. Se volete essere più ricercati e forzatamente simpatici potete dire che si siano sciolti come un Polaretto lasciato su un marciapiede di Siviglia a ferragosto. Ma poi, si sono sciolti o sono collassati? Crollati come un castello di carte?
Non ne ho idea signori miei, ma la seconda metà di stagione degli Eagles sembra essere uscita da una novella distopica come il 1984 da cui tanti sono ossessionati – principalmente quelli che il libro nemmeno l’hanno letto: cos’è successo a questa squadra?
Le imbarazzanti sconfitte contro Cardinals e Giants ci forniscono un prezioso sunto di quella che si è velocemente trasformata in una stagione da incubo.
Erano partiti con un roboante 10-1 che aveva occultato problemi che, occorre dirlo, turbavano i sonni di un numero importante di tifosi preoccupati che hanno visto i propri timori essere legittimati da sei sconfitte nelle ultime sette partite. Hanno tutto il necessario per dominare ma, inspiegabilmente, hanno smesso di giocare a football americano nel momento più importante della stagione.
La difesa è un colabrodo, l’attacco si è scoperto inefficiente e discontinuo e niente, esattamente come nel caso dei Chiefs la loro unica speranza deve essere che la parola “playoff” riesca in qualche modo a risvegliarli.

Voto5. Il voto più difficile in assoluto perché comunque undici partite le hanno vinte, ma come nel caso dei Chiefs… ci sono stati problemi. Mi dispiace, ma non riesco a dar loro una sufficienza dopo quanto successo negli ultimi mesi, so che questa valutazione prende in esame diciassette partite e non sette, ma cosa ci posso fare se negli ultimi due mesi si sono trasformati in una delle squadre più disfunzionali e frustranti della lega?


Washington Commanders

Record: 4-13

Cosa è andato bene: Utilizzo questo paragrafo per tirare il fiato.
Fatto.

Cosa è andato male: Hanno concluso la stagione con otto sconfitte consecutive nelle quali hanno esibito tutti i limiti di un roster completamente da ricostruire.
Nella prima metà di campionato Howell ci aveva regalato qualche sprazzo di brillantezza, ma da novembre in avanti è apparso perennemente in apprensione in una tasca sempre e comunque sotto assedio. Il peggior differenziale di turnover della lega ci dice tutto quello che dobbiamo sapere sulla squadra della capitale.
Non si trovano solamente a un quarterback di distanza dalla rispettabilità, in quanto zitto zitto il reparto difensivo ha trovato modo di trasformarsi nel peggiore della lega: nessuno ha concesso più punti o yard di loro.
Necessitano di una ricostruzione e, si spera, ben ragionata. Ripeto, i problemi di questa squadra vanno ben oltre la mancanza di un franchise quarterback.

Voto3. Che disastro, l’ennesimo.


NFC WEST

Arizona Cardinals

Record: 4-13

Cosa è andato bene: Crescendo ho avuto modo di imparare che vincere zero partite possa veramente essere più difficile che non vincerne nemmeno una. Ciò nonostante, in preseason, ero piuttosto convinto che gli Arizona Cardinals avessero sufficiente “talento” per flirtare con quest’impresa: sbagliavo dato che sono stati consistentemente più competitivi di quanto potessimo immaginare.
Il ritorno di Kyler Murray è stato tutto sommato positivo e con dei ricevitori adeguati a sua disposizione non dovrebbe aver problemi a tornare ai livelli esibiti nel 2021. Resto molto incoraggiato dall’efficacia del gioco di corse e dal buon rendimento dei tanti giovani a roster.

Cosa è andato male: La difesa, almeno quella, non ha deluso le aspettative concludendo al penultimo posto per punti concessi e all’ultimo su terzo down.
L’eventuale perdita di Budda Baker li priverebbe dell’unica stella di un reparto tanto giovane quanto insipido: durante il fondamentale draft primaverile dovranno sottoporre la difesa a una vitale infusione di talento su tutti e tre i livelli. Ritengo imprescindibile investire con convinzione su un front seven perennemente sopraffatto.
Non mi accanirò sui poveri Cardinals, chiunque sapeva che il 2023 sarebbe stato l’anno zero di un progetto tecnico che entrerà nel vivo fra non troppe settimane.

Voto5. Non me li aspettavo così competitivi con un roster del genere. Dar loro una sufficienza mi risultava impossibile, ma mi sento tranquillo ad affermare che il primo anno del duo Gannon-Ossenfort sia stato un relativo successo.


Los Angeles Rams

Record: 10-7

Cosa è andato bene: I Rams sono una squadra efficiente e gloriosamente concreta. L’ottava scoring offense della lega riscuote successo grazie all’ottima freddezza in red zone dato che solamente tre squadre si sono rivelate più efficienti nella parte più importante del campo.
Da quando è tornato Kyren Williams il reparto offensivo si è riscoperto bilanciato e, soprattutto, esplosivo. La ritrovata tridimensionalità della banda guidata da Matthew Stafford è stata la forza motrice che ha trascinato Los Angeles ai playoff grazie a sette vittorie nelle ultime otto partite: l’unica sconfitta è arrivata ai tempi supplementari contro i Baltimore Ravens, possibilmente la miglior squadra della regular season. Non credo sia un caso che il record con Williams disponibile sia stato di 9-4.
Questo è il capolavoro del GM Snead che evidentemente le scelte al draft non le manda solamente a quel paese sacrificandole per veterani pronti a contribuire. Nacua e Williams sono stati selezionati al quinto round degli ultimi due draft, mentre sia Young che Turner al terzo ad aprile: inutile dire che abbia menzionato questi quattro giocatori in quanto assoluti protagonisti della loro sorprendente stagione.
La linea d’attacco è tornata a garantire una protezione adeguata a Stafford – 30 sack in 15 partite sono più che accettabili – e a dominare in run blocking.
Sono rimasto impressionato dalla loro stagione.

Cosa è andato male: Solamente Titans e Panthers hanno generato meno turnover e malgrado questi siano viziati da aleatorietà c’è ampio margine di miglioramento in difesa, anche se non mi sento di fargliene una colpa vista la bassissima età media del reparto.
Il front office in primavera avrà a disposizione spazio salariale e – finalmente – scelte al draft per puntellare la difesa che, ripeto, avendo perso un numero importante di veterani di livello era attesa da comprensibili difficoltà.
Mi trovo costretto a segnalare gravissime difficoltà negli special team, specialmente relative ai kicker: Havrisik e Maher sono riusciti a convertire solamente il 74.4% dei piazzati tentati. È avvilente vedere drive promettenti concludersi con un nulla di fatto a causa di continui errori dei kicker, soprattutto se si considera che l’86.5% di extra point realizzati sarebbe valso loro il quindicesimo posto nella graduatoria dei field goal – non degli extra point da 33 yard.
Sarebbe un peccato mortale se a scandire la fine della loro stagione ci pensassero proprio errori dei kicker.

Voto: 8-. Non me li sarei mai aspettati ai playoff, ma la bontà della loro stagione va ben oltre il sorprendente risultato finale: Los Angeles ha ricostruito senza nemmeno dover smantellare tutto. Nacua, Williams, Dotson, Young, Turner e Jones sono i talenti attorno a cui costruire i successi di domani.


San Francisco 49ers

Record: 12-5

Cosa è andato bene: Quella vissuta dai 49ers è stata una stagione piuttosto strana, in cui a fare da intermezzo a serie da cinque e sei vittorie troviamo tre sconfitte consecutive che hanno gettato nel panico la fanbase più apprensiva dell’Internet.
San Francisco si è agevolmente confermata essere la migliore squadra della NFC – direi pure NFL ma mi rendo conto di aver perso questo diritto dopo l’umiliazione di Natale impartita dai Baltimore Ravens: in un anno in cui il resto della NFC gioca ad autosabotarsi San Francisco ha una ghiottissima opportunità di portare a termine quanto iniziato nel 2019.
Se in salute il loro attacco è il più dominante della lega. Purdy si è confermato essere un fantastico quarterback – figuratevi che prima della debacle natalizia era l’assoluto favorito per l’MVP -, McCaffrey è il running back più forte e produttivo della lega mentre il trio Aiyuk-Samuel-Kittle dà vita al trio di ricevitori meglio assortito in assoluto. Non credo sia un caso che trovino spazio sul podio di qualsiasi – quasi – statistica offensiva: vorrei mettere in evidenza la miglior percentuale di successo in red zone del campionato.
La tanto discussa difesa ha concluso la stagione al terzo posto per punti concessi. Le vulnerabilità esibite a tratti in secondaria sono anche da imputare al fatto che il 64.45% degli snap offensivi avversari siano terminati con un lancio, la percentuale più alta in assoluto: non è colpa loro se gli avversari sono perennemente costretti a inseguire.

Cosa è andato male: Non aver vinto 30 a 0 ogni partita, immagino. O almeno questa è l’idea che mi son fatto visitando vari blog di tifosi.
Partendo dall’assunto che la perfezione non abbia nulla da spartire con questo sport e che i giri a vuoto siano in un certo senso fisiologici, le tre sconfitte consecutive affiancate alla ripassata presa dai Ravens ci restituiscono una squadra che, di tanto in tanto, può incappare in dolorosissimi giri a vuoto. Quando non è giornata nemmeno l’assurda dose di talento a roster è in grado di salvarli.
Ora che siamo arrivati ai playoff e il margine d’errore è bello che evaporato, un giro a vuoto è tutto quello che basta per regalare l’ennesimo epilogo triste a una stagione partita sotto i migliori auspici.

Voto8,5. C’è poco da fare, anno dopo anno i 49ers continuano a piacermi da morire. Shanahan ha confezionato uno schema offensivo perfetto per Brock Purdy che interpreta la posizione nel miglior modo possibile. La loro stagione, comunque, inizia fra una decina di giorni.


Seattle Seahawks

Record: 9-8

Cosa è andato bene: In realtà non troppe cose.
Sono arrivati a una vittoria dei Bears contro i Packers dai playoff, ma occorre evidenziare che solamente una decina di giorni fa fossero padroni del proprio destino e che con un paio di W su Steelers e Cardinals si sarebbero agevolmente qualificati ai playoff: la prima partita l’hanno persa, la seconda l’hanno vinta grazie a un atipico errore di Matt Prater sulla sirena.
Ero convinto che con draft e free agency avessero puntellato un roster già da playoff e che, più o meno, potessero competere… sbagliavo.
Geno Smith non ha saputo riconfermare il magico 2022 ma non ha assolutamente giocato male e, in generale, continuo a percepirli talentuosi, ma non posso dilungarmi troppo, quella appena conclusa è stata una stagione deludente coincisa con un netto passo in indietro rispetto al sorprendente 2022.

Cosa è andato male: Se c’è una cosa che hanno saputo riconfermare è l’inefficienza di un reparto difensivo assolutamente incapace di limitare il gioco di corsa degli avversari. Solamente i Cardinals hanno concesso più rushing yard e questo è inaccettabile se si tengono presenti gli innesti di Dre’Mont Jones, Bobby Wagner, Mario Edwards Jr. e Leonard Williams.
Niente da fare, dopo un inizio promettente – viziato da un calendario tutt’altro che proibitivo – Seattle si è spenta con il passare dei mesi. Durante l’offseason si era parlato di una possibile reincarnazione della Legion Of Boom, ma pure in questo caso le mosse primaverili non hanno pagato dividendi: Seattle ha concluso la stagione nella colonna destra di troppe categorie statistiche relative alla copertura sui passaggi. Yard concesse, yard per passaggio, percentuale di completi… insomma, male.
Nessuna squadra ha tenuto il possesso per meno tempo di quella allenata da Carroll: probabilmente questo è da imputare a un gioco di corse inefficiente che pur potendo contare su Walker e Charbonnet non ha saputo guadagnare nemmeno 93 rushing yard a partita.
Per competere seriamente serve ancora lavoro e, forse, un quarterback attorno al quale costruire con pazienza.

Voto5,5. Mi aspettavo molto di più dai Seahawks, soprattutto dopo quella che a mio avviso era stata un’ottima offseason. La difesa è ancora un colabrodo e in generale danno l’idea di non avere i mezzi per tenere il passo delle squadre da playoff.


NFC SOUTH

Atlanta Falcons

Record: 7-10

Cosa è andato bene: Una delle squadre più frustranti di cui io abbia memoria.
La rivoluzione difensiva attuata in offseason ha prodotto qualche risultato, ma quando dall’altra parte si trova un attacco diretto dall’amorfo Ridder c’è ben poco di cui stare allegri. Soprattutto se l’allenatore utilizza Jonnu Smith come fosse Kyle Pitts. O se alterna un potenziale fenomeno generazionale come Bijan Robinson con Tyler Allgeier. O se per partite intere si dimentica di poter contare su Drake London: tutti e tre i giocatori appena menzionati sono stati selezionati all’interno della top ten degli ultimi tre draft.
Un conto è non avere a disposizione talento, un conto è ignorarlo.

Cosa è andato male: Chi di dovere non ha saputo valorizzare il talento a roster. Quanto fatto con Pitts, Robinson e London è inaccettabile, non ha assolutamente senso che una squadra investa con cotanta convinzione sugli skills player per poi dimenticarsi della loro esistenza e far passare l’attacco da Allgeier, Smith e Hollins.
Parliamo di quarterback? Ma sì, già che ci siamo.
Desmond Ridder non è un quarterback disastroso, ma in un anno non ha fatto assolutamente nulla per impressionarmi o anche solo convincermi di meritarsi un’altra opportunità con un allenatore meno sociopatico di Smith. Alternarlo ripetutamente con Heinicke non ha portato a nulla, se non alla completa demolizione della sua autostima.
Il collasso finale contro New Orleans è a mio avviso emblematico, questa è una squadra che ha indubbiamente talento ma che non può contare sulla leadership necessaria per togliersi soddisfazioni importanti. Non ho idea di cosa decideranno di fare con il quarterback, la speranza è che provino a mettere le mani su qualcuno sufficientemente talentuoso per elevarsi a franchise quarterback, non un Ridder a caso solo perché attorno a sé ha alcuni playmaker… inutilizzati.

Voto5. Se non altro si sono liberati di Arthur Smith. Potevano e dovevano fare di più in una division debole e senza padrone come la NFC South.


Carolina Panthers

Record: 2-15

Cosa è andato bene: Assolutamente niente.
Le due vittorie sono arrivate con uno scarto cumulativo di quattro punti, l’equivalente di un colpo di tosse: si sono veramente avvicinati all’impresa di concludere la stagione con zero vittorie.

Cosa è andato male: Il contrario di niente.
Young non è esente da colpe, ma sorge naturale chiedersi cos’avessero in mente di fare: quando il ricevitore più produttivo a disposizione di un quarterback rookie è Thielen nella parte finale di carriera non ci si può che chiedere, magari con qualche parolina colorita, cosa diamine avesse in mente quel front office.
L’unico motivo per cui le statistiche relative alla pass defense sono buone va individuato nel fatto che il front seven sia stato così atroce da aver obbligato gli offensive coordinator ad attaccarli quasi esclusivamente via terra.
La speranza è che non abbiano bruciato l’autostima della prima scelta all’ultimo draft che, tra l’altro, ha visto Stroud trascinare i suoi Texans ai playoff dopo un’annata da favola.
In un mondo libero da Dan Snyder risulta facile attribuire a David Tepper il titolo di peggior proprietario di franchigia della NFL: complimenti David, finalmente un trofeo da esibire.
Urge una rivoluzione culturale come quella attuata da Ryans a Houston.

Voto: 2. Quarterback rookie, squadra giovane e tutto quello che volete ma sono stati atroci.


New Orleans Saints

Record: 9-8

Cosa è andato bene: Un dicembre apprezzabilmente buono di Carr e compagni è bastato a sanificare – parzialmente – le statistiche offensive, ma non prendiamoci in giro, questo non può bastare.
I Saints li conosciamo a menadito a questo punto, sappiamo che hanno un roster talentuoso e tutto sommato profondo e aver concluso fuori dai playoff un’annata del genere è semplicemente inaccettabile: tolti i Buccaneers – qualcuno quella division doveva pure vincerla – hanno incrociato solamente quattro squadre che si sono qualificate ai playoff – Lions, Packers, Texans e Rams, nemmeno superpotenze – e ciò nonostante non hanno trovato modo di sgattaiolare ai playoff.
Scusate, non ce la faccio a parlare bene di una squadra immancabilmente deludente.

Cosa è andato male: 9-8, 7-10 e di nuovo 9-8. Questi sono i record delle ultime tre stagioni dei Saints, tutte concluse a gennaio con il fischio finale di Week 18: non è questa la definizione di mediocrità?
Si sono presentati ai nastri di partenza con il roster con l’età media più alta in assoluto – 27.4 anni – e malgrado il sopracitato calendario “agevole” non hanno saputo imporsi nella division più deprimente della lega: che senso ha portare avanti questo circolo vizioso? Cosa stanno aspettando a ricostruire?
Se li conosco come penso di conoscerli immagino che si faranno suggestionare dai progressi dell’ultimo mese per provarci di nuovo nel 2024, anche se spero vivamente che abbiano imparato la lezione. Devono prestare molta attenzione, restare impantanati nelle sabbie mobili della mediocrità non è affatto difficile, soprattutto per un front office così testardo e apparentemente orgoglioso.
Non vai a prendere Derek Carr per flirtare con la competitività e sperare che i Panthers trovino modo di mettere punti a tabellone contro i Buccaneers per aiutarti a vincere la division in extremis. Spero con tutto me stesso che questo fallimento basti a convincerli della necessità di ripartire da capo: Drew Brees, purtroppo, non c’è più.

Voto4,5. Alla vigilia i favoriti per la NFC South dovevano essere loro, o almeno, non vai a investire su Derek Carr per provare a importi nella division più debole della lega. Ennesimo fallimento di una franchigia apparentemente allergica alla ricostruzione.


Tampa Bay Buccaneers

Record: 9-8

Cosa è andato bene: Doveva essere l’anno zero, l’anno in cui i Tampa Bay Buccaneers tornavano a sedimentare il fondo della division perché alla fine di GOAT ce n’è solo uno e senza di lui nulla ha più senso: Tampa Bay ha concluso con un record migliore rispetto a quello dell’anno scorso.
E tutto questo anche grazie a Baker Mayfield, quarterback che quest’estate non eravamo nemmeno sicuri giocasse titolare – ricordate la “battaglia” con Kyle Trask? In una sola stagione Mayfield non solo ha dimostrato di poter essere ancora un titolare in NFL, ma pure di poter tenere competitiva una squadra cronicamente incapace di correre: per carità, poter contare su gente come Evans e Godwin aiuta, ma quella di Mayfield resta comunque una delle storie più belle di questa stagione.
Intendiamoci, l’attacco dei Buccaneers non si può definire in alcun modo esplosivo, ma per vincere la NFC South l’esplosività non è necessaria, basta “semplice” funzionalità. Mayfield si è preso cura del pallone facendo pesante affidamento su un reparto difensivo che ha concesso la miseria di 19 punti a partita principalmente grazie alla terza miglior red zone defense della lega.
Più di 4000 yard di lancio con 28 touchdown a fronte di soli 10 intercetti: meno male che questo era finito.
Prima di chiudere una menzione d’onore per un giocatore fantastico ma criminalmente sottovalutato, Antoine Winfield Jr.: il piccolo Winfield quest’anno si è definitivamente affermato come uno dei migliori giocatori della NFL – al di là del ruolo. Il dono dell’ubiquità è un desiderio che tormenta l’uomo dalla notte dei tempi, tuttavia mi sento di dire che Winfield lo possegga: fa tantissimi tackle, porta pressione ai quarterback, mette a segno intercetti e causa fumble.
È un fenomeno, poco da dire.

Cosa è andato male: L’incapacità di questa squadra di correre è oramai patologica: non solo hanno chiuso all’ultimo posto per yard a partita, ma pure per yard a portata. I running back dei Buccaneers hanno in media guadagnato 3.4 yard a portata, un dato inaccettabile che finisce inevitabilmente per sovraccaricare di pressione il quarterback di turno: non credo sia un caso che lo scorso anno Brady abbia stabilito il record all-time per passaggi tentati in una singola stagione – 733, più di 43 a partita.
Non ho molto altro di cui lamentarmi, sono ben lontani dalla perfezione – grazie NFC South – ma non dobbiamo dimenticare che durante l’estate parlassimo di loro come di una squadra destinata a un anno di mediocrità assoluta prima di radere al suolo il roster e ricostruire. Non è proprio andata così.

Voto7,5. Non possiamo permettere alle ultime deludenti uscite stagionali di fuorviarci, questo doveva essere un anno di transizione, non quello del terzo successo divisionale consecutivo. Quanto sono felice per Baker Mayfield.


 

15 thoughts on “NFL 2023: il pagellone di fine stagione per ogni squadra NFC

  1. A rileggere le bold prediction tra AFC e NFC sono più le cantonate clamorose che ho preso (si, Saints, Jaguars e Chargers, dico a voi – per la NFC N era più voglia di fare il bastian contrario che reale convinzione) di quelle che ho azzeccato (ciao Bengals – anche se per amore di verità ero convinto rischiassero di più i Bills). Premesso questo, è una stagione su cui pende un gigantesco “what if” o “sliding doors” che dir si voglia: come pronosticato da più parti succede che ad offrire a Lamar Jackson il contratto che voleva non è Baltimore ma Atlanta. Come finisce? Con i Falcons che diventano offensivamente infermabili e complice il calendario più agevole insidiano (con concrete chances di prevalere) i 49ers o prevale il fatto che tra Smith e Harbaugh ci siano svariate categorie di differenza e quel genio del male riesce a neutralizzare pure lui?

    • Sei in buona compagnia sulle previsioni. Io avevo pronosticato come SB Bengals Eagles…

  2. – 8 a Detroit e San Francisco.
    – 7 a Dallas, Green Bay, Los Angeles e Tampa Bay.
    – 6 a New Orleans, Philadelphia e Seattle.
    – 5 ad Arizona, Chicago e Minnesota.
    – 4 ad Atlanta e New York.
    – 3 a Carolina e Washington.

  3. A proposito di kicker, da pessimista ed apprensivo tifoso niners penso che per loro valga lo stesso ragionamento fatto riguardo i Rams. Sperando ovviamente di sbagliare.

  4. Questa conference è stata decisamente più lineare nell’andamento stagionale rispetto alla AFC, a mio parere. Le squadre che si sarebbero potute prevedere qualificarsi ai PO, sono effettivamente quelle che lo hanno fatto, forse il pronostico sballato è la qualificazione di Tampa Bay rispetto ai Vikings, mentre GB e Seattle erano al 50%.
    Ma adesso che iniziano i PO, secondo me, i pronostici di questo primo weekend sono più imprevedibili in NFC che i AFC….
    Il bello del football americano….
    Adesso qualcuno penserà: “….ma come, non ci scassa i cabbasisi con i 49ers?”
    No! Non dirò più nulla fino al Divisional Round concluso………. (anche perchè ci toccheranno gli Eagles al 95%) :-P

    • Ci penso io, se non mi stronca Akismet. Ma mi sono messo a copiare il commento prima di schiacciare Reply…😁

      • Le semifinali di Conference saranno al 90%: Rams@Cowboys e Eagles@49ers
        Vediamo se sbaglio….

  5. Niente non c’è vero, l’antispam è inesorabile come il Mahomes dei giorni migliori. Dico solo che non si tratta ne’ di panico ne’ di apprensione. Solo semplice logica. Se un giorno tolgono l’antispam, sviluppo. Ringrazio sempre di parlare di football.

    • Lux, per Akismet sei uno spammer pericoloso…. 🤣🤣🤣
      Oppure hanno messo un tag negativo ai tifosi di San Francisco….. 😜

  6. Sono molto colpito dall’esonero di Pete Carroll, uno dei grandi.
    È una decisione questa della proprietaria dei Seahawks che non capisco, mi sembra assurdo che un uomo di football come Carroll si metta a fare l’advisor.
    Possibile che riceva offerte da altre squadre.

    • Non me lo sarei aspettato nemmeno io. Certo c’ha pure 72 anni è probabile che smetta. come HC

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