AFC NORTH

Baltimore Ravens

Record: 13-4

Cosa è andato bene: È da più di mezzo secolo che la perfezione non si manifesta in questa lega, quindi mi riesce impossibile accostare l’aggettivo “perfetta” alla stagione dei Baltimore Ravens. Tuttavia le cose che sono andate per il verso giusto sono davvero tante.
Deve essere una delle sensazioni più totalizzanti in assoluto vedere il proprio lavoro pagare immediatamente dividendi: il 2023 è stato il capolavoro di Eric DeCosta, re Mida che ha trasformato in oro qualsiasi mossa primaverile.
Fa sorridere pensare all’infinito braccio di ferro con Lamar Jackson per il rinnovo contrattuale. Jackson non è mai stato altrettanto pericoloso e lucido nella tasca e con ogni probabilità andrà a vincersi il secondo MVP. La batteria di ricevitori messagli a disposizione da DeCosta – Flowers, OBJ e Agholor – non ha prodotto numeri eccezionali ma, finalmente, ha dato manforte al proprio quarterback togliendogli dalle spalle un po’ di pressione.
La bontà del lavoro del GM di Baltimore è compendiata magnificamente dalle firme di Clowney e Van Noy, veterani aggiunti nell’indifferenza generale che hanno aiutato il pass rush ad affermarsi come il più produttivo – e profondo – del campionato.
Quando sia attacco che difesa hanno validissime credenziali per essere considerati i migliori della lega credere nel Super Bowl diventa un obbligo morale.

Cosa è andato male: Qualche infortunio di troppo ha privato il reparto offensivo del bersaglio preferito di Lamar Jackson e, non secondario, di un running back incomparabilmente esplosivo – 8.4 yard a portata restano un dato senza senso: l’assenza di Andrews si farà indubbiamente sentire durante i momenti più caldi dei playoff. Sperando che ce ne siano, ovviamente.
Il grande rammarico della stagione dei Baltimore Ravens è tanto lapalissiano quanto controintuitivo: quanto fatto è assolutamente impressionante, ma stiamo pur sempre parlando di regular season.
Mi spezzerebbe il cuore vedere una stagione così esaltante essere cancellata dall’ennesima eliminazione prematura ai playoff.

Voto9+. Vi avverto già che quello dei Ravens sarà il voto più alto che troverete in questi due articoli. Stagione esaltante in tutte e tre le fasi del gioco, la speranza è che questa volta trovino modo di riconfermarsi ai playoff. Pensare alla disputa contrattuale con Lamar Jackson è oggi più esilarante che mai.


Cincinnati Bengals

Record: 9-8

Cosa è andato bene: Restare in corsa per i playoff fino all’ultimo in una stagione del genere ci dice molto sulla forza mentale di questa squadra.
Si sono presentati ai nastri di partenza con Joe Burrow in versione fenicottero su una gamba sola e hanno ovviamente annaspato. Trovato modo di smaltire le inquietanti difficoltà settembrine, hanno cominciato a raccogliere vittorie di qualità contro squadre come Seahawks, 49ers e Bills… salvo poi dover rinunciare nuovamente al proprio Messia, questa volta per tutto il resto del campionato a causa di uno sciagurato infortunio al polso.
È stato un 2023 oltremodo crudele quello vissuto dai Bengals che, però, hanno trovato in Jake Browning un affidabile backup quarterback tranquillamente in grado di tenere in piedi la baracca qualora dovesse succedere qualcosa a Burrow.
Purtroppo, stagione persa.

Cosa è andato male: Mi rendo conto che sia difficile farlo, ma proviamo ad andare oltre l’infortunio di Burrow.
Il gioco di corse dei Bengals resta fra i più asettici e inefficienti della lega. Se da un lato è vero che si fatichi a trovare una squadra che lanci più di Cincinnati, dall’altro direi che non riuscire nemmeno a guadagnare quattro yard a portata ci restituisca efficacemente la loro sterilità via terra – anche se il rookie Chase Brown nelle ultime settimane si è dimostrato sufficientemente esplosivo da costringerci a credere che un numero maggiore di tocchi nel 2024 potrebbe bastare a dare nuova linfa vitale al reparto.
Si fatica a spendere parole di encomio sul reparto difensivo che, Hendrickson a parte, non ha molto di cui andare fiero. Concedono tantissime yard e big play: che sia via terra o via aria non fa alcuna differenza, non riescono a impedire giocate esplosive – anche se fortunatamente una volta in red zone gli attacchi avversari tendono a impantanarsi.
Avessero avuto Burrow quasi sicuramente staremmo valutando le loro prospettive per i playoff, tuttavia non si può in alcun modo affermare che Cincinnati avesse un roster da Super Bowl, o almeno, non il roster che un fenomeno generazionale come il numero 9 meriterebbe. Le loro speranze di vittoria passano esclusivamente dalle mani di Burrow: non credo di dovermi dilungare in spiegazioni su quanto questa strategia si traduca spesso in avvilente spreco di talento, il peggior crimine di cui in un front office possa macchiarsi.
Non lo si può sempre costringere agli straordinari come fosse uno stagista per una startup milanese qualsiasi.

Voto6. Difficilissimo valutare la stagione dei Bengals. L’insufficienza sarebbe d’obbligo per una favorita al Super Bowl che manca la qualificazione ai playoff, tuttavia non è colpa loro se hanno perso Joe Burrow a metà novembre. In ogni caso, con Browning under center sono rimasti piacevolmente competitivi, quindi concedetemi la sufficienza.


Cleveland Browns

Record: 11-6

Cosa è andato bene: I Cleveland Browns ci hanno regalato una delle più belle storie dell’intera stagione.
Martoriati dagli infortuni in più o meno tutte le posizioni importanti, sono stati costretti a rivolgersi a Joe Flacco che, dal nulla, li ha trascinati ai playoff con quattro vittorie consecutive in cui Cleveland ci ha fatti divertire.
L’imprevisto cambio di marcia offensivo li ha fatti chiudere al decimo posto per punti fatti. Dall’altra parte la difesa non ha mai smesso di fare legna e di mettere il reparto offensivo nella posizione di vincere. Il tredicesimo posto nella classifica dei punti concessi è fuorviante, questa è sotto tutti i punti di vista una grandissima difesa – a cui sono state leggermente inquinate le statistiche dalla scelta di schierare le riserve durante Week 18.
Nessuna difesa ha concesso una percentuale di successo su terzo down inferiore al loro assurdo 29.13%. Sono pure la miglior red zone defense della lega. E hanno concesso il minor numero di yard di total offense. Con margine.
Con un attacco esplosivo e apprezzabilmente funzionale, ai playoff possono dire la loro.
Non mi interessa cosa combineranno in postseason, ci hanno rimesso in pace con il football. Che belli questi Marroni.

Cosa è andato male: Corrono tanto, ma purtroppo non corrono bene.
L’assenza di Nick Chubb unita alla miriade di infortuni lungo la linea d’attacco li ha condannati a chiudere la stagione con una media di 3.9 yard a portata, dato abbastanza deprimente. È una frase che mi sembra stupida da digitare, ma tant’è: completano pochi passaggi.
Meno del 57%, per l’esattezza. Questa immagino sia diretta conseguenza dei tanti cambi under center – ben cinque quarterback diversi hanno giocato una partita da titolare – e alla natura volubile di Flacco – che quando gli si chiude la vena comincia a cercare la profondità con insistenza quasi patologica.
Tanti, troppi turnover: le loro 37 palle perse ci mettono davanti al peggior dato della lega.
Hanno vinto undici partite nonostante il cambio settimanale dei quarterback. Questo paragrafo termina qui.

Voto8,5. Rischio di essere ripetitivo, ma non mi interessa: i Browns sono stati i protagonisti della più grande, esaltante e improbabile impresa della stagione. Quanto fatto negli ultimi mesi ci ha restituito fiducia negli dei del football.


Pittsburgh Steelers

Record: 10-7

Cosa è andato bene: Da quando è andato via Matt Canada le cose sono indubbiamente migliorate, tuttavia non mi prendo la briga di citare statistiche relative al reparto offensivo. Sono generalmente brutte e con un due nella prima cifra: lasciamo perdere.
Con Mason Rudolph under center questo attacco si è riscoperto sufficientemente esplosivo da tenere le difese avversarie bilanciate e, finalmente, sbloccare il gioco di corse. Nelle ultime settimane il duo Harris-Warren ha prodotto numeri importanti permettendo all’intero reparto di ricominciare a muovere le catene.
Non sono sicuro che Rudolph sia la soluzione per il futuro, tuttavia ha vinto ogni singola partita giocata da titolare, finendo per salvare una stagione che sembrava essere stata irreparabilmente compromessa dalle sconfitte con Cardinals e Patriots.
La difesa, la solita difesa, concede pochi punti e genera tanti turnover. La conosciamo a menadito questa difesa ormai.
Con T.J. Watt in campo il turnover è sempre dietro l’angolo e a volte si ha come l’impressione che la sua semplice presenza tenga automaticamente in partita Pittsburgh.
Sono ai playoff, vediamo se sapranno portare avanti il periodo magico.

Cosa è andato male: In generale non hanno giocato neanche lontanamente bene per tre quarti dell’anno. Un po’ di cortomuso e un po’ grazie a Mason Rudolph hanno raccolto il numero di vittorie necessario per sgattaiolare ai playoff, ma mi risulta difficile esibire chissà quanto entusiasmo per una squadra non ne ha segnati nemmeno 18 a partita.
Per i playoff avranno dalla loro l’inerzia, colei che ha sospinto la recente esplosione offensiva che è valsa loro i playoff.
Segnano comunque troppi pochi touchdown una volta arrivati in red zone, hanno chiuso al ventisettesimo posto per percentuale di viaggi in red zone terminati con un touchdown.
Non sono sicuro che possano bastare tre partite a definirli guariti e offensivamente efficienti, ma è indubbio che abbiano delle scelte da fare. Ridaranno l’attacco a Pickett durante l’offseason? Rudolph è diventato il loro Foles? Chi sarà il prossimo offensive coordinator? Non lo so, non credo e, di nuovo, non lo so. Si trovano davanti a più scelte di quante ne potrebbe suggerire il fatto che si siano qualificati ai playoff.
I miracoli della postseason a sette squadre.

Voto7+. In un modo o nell’altro ce l’hanno fatta a qualificarsi ai playoff. Spero abbiano inviato perlomeno una scatola di cioccolatini ai Titans, anche se forse sarebbe più appropriato consegnarla di persona ai Jaguars.
Perennemente competitivi e sul pezzo, questi non muoiono veramente mai.


AFC EAST

Buffalo Bills

Record: 11-6

Cosa è andato bene: Che melodrammatici i Bills, quanto casino per niente.
Ora, a bocce provvisoriamente ferme, parliamo di loro come della seconda forza della AFC, un posto tutto sommato consistente con quello occupato negli ultimi anni. Eppure, non troppo tempo fa, per loro i playoff sembravano un miraggio.
Non sono mai apparsi più mortali e in difficoltà di quest’anno. Infortuni, inedita inefficienza offensiva e disfunzionalità varia stavano per sabotare la loro stagione. Fortunatamente si sono svegliati prima che fosse troppo tardi. Se ci limitassimo alle statistiche potremmo parlare di questo come di un anno di ordinaria amministrazione. Sesto miglior attacco e quarta miglior difesa per punti. I più efficienti su terzo down. Josh Allen è il quarterback che ha subito meno sack in assoluto. La big play è sempre dietro l’angolo.
Ciò nonostante, stagione strana la loro. Figuratevi che prima del fischio finale fra Jaguars e Titans nemmeno erano certi di giocare ai playoff.
Si sono scaldati – anche se non sono sicuro siano roventi – al momento giusto.

Cosa è andato male: Josh Allen lancia un numero sconsiderato di intercetti. Un quarterback della sua esperienza e spessore non può concludere la stagione con 18 intercetti. Certo, la colpa dietro ad alcuni non è da attribuire a lui ma queste sono variabili con cui deve fare i conti ogni quarterback.
È profondamente inquietante che malgrado i 30 turnover della difesa abbiano concluso con il deludente differenziale di +2.
L’incostanza, purtroppo, non è una statistica misurabile, ma se trovassimo un modo per tenerne traccia credo nessuno potrebbe competere con loro per la prima posizione.
Andiamo con ordine. Asfaltano i Dolphins, perdono a Londra, arrancano contro i Giants, vengono battuti in rimonta dai Patriots, la portano fuori a fatica contro Tampa Bay, scivolano a Cincinnati, si tirano la zappa sul piede contro i Broncos, triturano i Jets, vengono beffati dagli Eagles e poi cinque vittorie consecutive per chiudere la stagione nel posto in cui non avrebbero dovuto aver problemi a trovarsi.
Troppi alti e bassi, troppo pathos. Vi pare il caso?

Voto: 7,5. Voto sfalsato dalla bontà dell’ultimo mese e ne sono consapevole. Se a fine stagione vi avessi parlato di un settemmezzo per undici vittorie mi avreste dato del tifoso: undici vittorie da Buffalo oramai le pretendiamo. Il problema sta nel fatto che spesso ci ostiniamo a vederli come favoriti per la conference.
Ai playoff, comunque, possono battere chiunque.


Miami Dolphins

Record: 11-6

Cosa è andato bene: I numeri ci sono. Segnano tanti punti, sono esplosivi sia via terra che via aria… ma basta.
L’alibi degli infortuni c’è, è reale e li ritengo sufficientemente talentuosi per poter battere chiunque. Ma il loro percorso è stato il più frustrante in assoluto. Hanno fatto trenta un’infinità di volte – contro squadre mediocri – fallendo ogni occasione per fare trentuno, fatalità sempre contro chi dovrebbero considerare “avversario diretto”.
Il successo contro i Cowboys ci aveva illusi. Sì, illusi. Delle undici vittorie solamente una è arrivata contro una squadra con il record positivo. A procurare cinque delle sei sconfitte c’ha pensato una squadra con il record positivo.
Traete voi le vostre conclusioni.

Cosa è andato male: Forse ci sto andando giù troppo pesante, ma sono veramente deluso. Li ritengo troppo talentuosi per essere così fumosi.
Come dicevo, c’è da menzionare l’alibi degli infortuni. Hanno perso i pass rusher e la linea d’attacco è stata perseguitata da una serie infinita di infortuni che ha costretto McDaniel ha rimescolare le carte a cadenza settimanale.
Manca forse qualcosa a livello mentale: non saprei dove altro cercare i motivi dei continui fallimenti nelle partite che contano. Mi sembrano ben allenati e, come già detto ad nauseam, troppo talentuosi per non segnarne mai più di 20 contro Bills, Ravens, Chiefs ed Eagles. Il collasso di fine stagione mi ha veramente afflitto. Da potenziali re della conference a sesto seed, bleah.
Sono davvero deluso, mi aspettavo di più.

Voto7. Come, un voto e mezzo in meno dei Browns malgrado l’identico numero di vittorie? Mezzo voto in meno dei Bills a undici vittorie proprio come noi? Ebbene sì.
I Dolphins, non lo aveste capito, mi hanno deluso. Forti con le deboli, insicuri con le forti. Pochissime vittorie di qualità in una stagione sfalsata da numeri esaltanti. Per come hanno concluso meriterebbero un 4, ma questo è un voto partorito dopo diciotto settimane di gestazione. Hanno fatto anche cose buone – contro squadre rivedibili.
Hanno a disposizione i playoff per farmi ricredere, ma al momento rivendico il diritto di essere disilluso.


New England Patriots

Record: 4-13

Cosa è andato bene: La difesa è rimasta ostinatamente rispettabile.
Tutto qua, non ho altro da aggiungere, credo che solamente i Panthers abbiano esibito un football più inadeguato.

Cosa è andato male: Non segnano punti. Veramente, sono incapaci di segnare punti. Hanno concluso più di un terzo delle partite giocate – sei – in singola cifra: sì, nemmeno un piazzato e un touchdown a uscita!
Alzi la mano chi si ricorda di Mac Jones: come credevo. Sono stati così tristi che ci siamo dimenticati addirittura dell’esistenza di Mac Jones, quarterback già relegato nello scantinato della nostra mente collettiva. Forse qualcuno già lo vede come un ex-giocatore, ma la storia di Geno Smith ci ha insegnato che il riscatto sia un’opzione utilizzabile da chiunque.
I ricevitori non creano separazione, la linea d’attacco è stata sopraffatta per tutta la stagione, commettono tanti turnover, incappano in errori assolutamente non da squadra di Belichick… forse perché non lo sono più.
Sto scrivendo questo articolo di lunedì pomeriggio: se leggete questa frase Belichick non è ancora stato licenziato.
Ci scriverò sopra, eccome se ci scriverò sopra.
Che finale mesto.

Voto3. A tratti, nell’ultimo mese sono tornati a essere perlomeno presentabili – e occasionalmente competitivi -, ma non possiamo permettere a un paio di vittorie assolutamente insignificanti di annacquare una stagione così deludente da aver reso la tivù spenta un’opzione preferibile a guardarli – provare a – giocare a football americano.


New York Jets

Record: 7-10

Cosa è andato bene: L’ennesimo anno senza un quarterback ha prodotto l’ennesima stagione da dimenticare.
Spero con tutto me stesso che il 2023 passi alla storia come l’ultimo anno di Zach Wilson a New York, e lo dico avendo a cuore la sua carriera. Ripeto, non è mai troppo tardi per riscattarsi, ma prima questo rapporto finisce meglio è per tutte le parti coinvolte.
Stagione buttata.

Cosa è andato male: Stagione buttata.
Hanno perso Aaron Rodgers dopo un paio di snap e, malgrado a tratti ci abbiano illuso di potercela fare – ricordate le sorprendenti vittorie su Bills, Eagles e Texans? – hanno rivissuto la stessa stagione dell’anno scorso conclusa, coerentemente, con sette vittorie.
Cambi di quarterback, pochi punti segnati e una bizzarra allergia alle conversioni dei terzi down: hanno terminato la stagione con la nona peggior percentuale di terzi down convertiti dal 1991. Trentatré anni fa.
Sapevamo che la loro stagione sarebbe esclusivamente dipesa da Aaron Rodgers e, come già detto un numero insopportabilmente alto di volte, lo hanno perso subito: questa è la definizione più dolorosa di stagione buttata.
Anche se per fortuna lui non ha mai smesso di parlare e di cercare attenzioni.

Voto4. Ennesimo anno buttato per i Paolino Paperino della NFL. Hanno sì perso il quarterback titolare, ma nell’anno dei backup prestazioni offensive del genere costituiscono un qualcosa di inaccettabile.


AFC WEST

Denver Broncos

Record: 8-9

Cosa è andato bene: Per poco più di un mese sono finalmente riusciti a giocare un football perlomeno decente, anche se insostenibile. I tanti turnover del reparto difensivo hanno tolto dalle spalle dall’attacco la tediosa responsabilità di muovere le catene e, per cinque partite, questa formula si è rivelata essere vincente. Poi la loro stagione si è spenta nell’anonimato.
Non stiamo parlando degli Arizona Cardinals, squadra ai primi stadi di una ricostruzione. I Broncos hanno investito anima e corpo su Russell Wilson per spodestare i Chiefs e vincere un Super Bowl in quanto «squadra a un quarterback di distanza dal successo»: non era proprio così a quanto pare. Non sono nemmeno arrivati ai playoff. L’esperimento è ufficialmente fallito.
Devono ripartire da capo di nuovo e, tanto per cambiare, individuare il successore di Peyton Manning – che si è ritirato al termine della stagione 2015.

Cosa è andato male: Pur senza strafare, la difesa è indubbiamente uscita alla distanza. Le statistiche non sono buone, ma occorre tener presente quanto siano state vandalizzate dalle imbarcate di settembre.
Dopo due anni hanno già staccato la spina all’ennesimo progetto tecnico e sono di nuovo al punto di partenza, senza un quarterback, mutilati da draft poco sostanziosi a causa delle recenti trade e senza una direzione precisa.
La AFC West si è trasformata nella nuova AFC East durante il ventennio Patriots. Vedete come il predominio di una squadra basti a mandare in pappa i front office nel resto della division?

Voto: 4,5. La resurrezione di metà stagione ci aveva illusi che né per loro né per Wilson fosse già finita, poi è successo quello che è successo. Se non altro ci hanno regalato diverse settimane di football accettabile che però non ha portato a nulla. Dopo due anni sono tornati al punto di partenza – con meno certezze di prima.


Kansas City Chiefs

Record: 11-6

Cosa è andato bene: Fa veramente ridere che dedichi questa porzione di questo articolo al reparto difensivo dei Chiefs, ma forse ha ragione un famoso filosofo e acuto pensatore dell’antichità, il mondo è davvero al contrario.
Gli ingenti investimenti al draft negli ultimi anni hanno cominciato a pagare dividendi. Gente come Karlaftis, Danna, McDuffie, Cook, Chenal e Gay ha compiuto un provvidenziale passo in avanti permettendo all’intero reparto di concludere secondo per punti fatti, yard concesse e sack. Se hanno vinto undici partite intascandosi l’ottavo titolo divisionale consecutivo lo devono quasi esclusivamente al reparto allenato da Spagnuolo.
In un anno normale una simile esplosione del reparto difensivo sarebbe valsa loro l’automatica pole position per il Lombardi, tuttavia questo articolo prevede pure un paragrafo in cui si parla di cosa sia andato male e, come avrete notato, non ho ancora menzionato l’attacco.

Cosa è andato male: Si sono inceppati. I Chiefs al quindicesimo posto per punti fatti mi mettono davanti a qualcosa a cui non ero pronto. Dal nulla il reparto offensivo ha smesso di girare e, finalmente, Patrick Mahomes è apparso mortale.
Quella appena conclusa è stata indubbiamente la peggior stagione del numero 15 fra i professionisti – anche se l’asticella è vertiginosamente alta.
Il gioco aereo è diventato inefficiente e sterile. Ci sono partite in cui Travis Kelce, più invecchiato e lento che mai, non è nemmeno un fattore. Con Kelce neutralizzato crolla tutto. Solamente Rashee Rice merita fiducia fra i ricevitori, e infatti è l’unico a cui Mahomes appare a proprio agio a indirizzare il pallone.
Un numero sbalorditivo di drop ed errori mentali hanno scalfito le sicurezze del miglior quarterback del pianeta che, tra l’altro, non può nemmeno contare su una protezione di qualità. Sfiduciato e mai così solo contro tutti, Mahomes incappa spesso e volentieri in errori assolutamente evitabili che l’hanno condannato a lanciare 14 intercetti, peggior dato in carriera.
La speranza è che le scritte “playoff” sul rettangolo verde riaccendano qualcosa in loro, ma se non altro quest’anno abbiamo scoperto quale sia il limite di sopportazione di Mahomes.
Restano comunque i campioni in carica, quindi per favore un minimo di rispetto.

Voto6. Nell’anno in cui hanno finalmente trovato una difesa l’attacco va a sciogliersi regalandoci capolavori di inefficienza come quello di Natale contro i Raiders. Questi non sono i Chiefs. Ridateceli.


Las Vegas Raiders

Record: 8-9

Cosa è andato bene: Forse hanno trovato l’allenatore.
Non devono commettere l’errore fatto con Bisaccia e lasciarsi scappare un uomo che, in un minuto, ha conquistato sia città che spogliatoio. I Raiders hanno giocato con intensità spaventosa sotto la guida del loro allenatore che, malgrado un roster palesemente lacunoso, li ha trascinati a cinque vittorie in nove partite: mica male considerando che under center ci fosse un rookie.
Da quando seguo il football non sono mai restato più impressionato dal loro reparto difensivo che si è tolto la soddisfazione di chiudere in top ten per punti concessi. Sì, malgrado McDaniels abbia investito tutto quello che poteva sull’attacco.
Hanno un paio di scelte spinose davanti – allenatore e quarterback – e mi rendo conto di quanto possa essere difficile resistere alla tentazione Harbaugh, ma testa e cuore mi obbligano a tifare per la riconferma di Pierce.

Cosa è andato male: L’attacco ha terminato la stagione con meno di venti punti segnati a partita: raccapricciante se si considera che fossero allenati da un cosiddetto guru offensivo e che fra i titolari ci fosse gente come Jacobs, Adams, Meyers e il desaparecido Renfrow.
Valutare la loro stagione è quasi impossibile perché chiunque all’infuori dell’ancien regime li guardava perlomeno con sospetto: pensavano davvero di poter vincere con Jimmy Garoppolo? Nel 2023?
Ma per favore.
Stagione partita sotto i peggiori auspici ma che poi, grazie al carisma e alla leadership di Pierce, ha regalato loro bei momenti permettendo così a chiunque di ritrovare fiducia e consapevolezza. Le vittorie su Chargers e Chiefs sono tutto quello che mi basta per dar loro una sufficienza che va letta in funzione delle basse aspettative che nutrivo nei loro confronti ad agosto.

Voto: 6. Sotto la guida di Antonio Pierce si sono trasformati in una squadra fisica, rognosa e ben organizzata . Non ho idea di cosa decideranno di fare per il futuro, tuttavia credo si sia guadagnato il diritto di allenare la “sua” squadra ché la qualità del materiale umano a sua disposizione era piuttosto bassa.


Los Angeles Chargers

Record: 5-12

Cosa è andato bene: Brandon Staley non è più il loro allenatore.
È difficile trovare qualcosa andato bene a termine dell’ennesima stagione inutile di una squadra che, esattamente come Denver, ha fallito clamorosamente il proprio obiettivo di spodestare i dominatori assoluti di questa division.
E intanto gli anni cominciano a passare per Justin Herbert che a marzo ne compirà 26, 25 in più delle partite giocate ai playoff finora.

Cosa è andato male: Staley è stato cacciato, ma non possiamo commettere l’errore di pensare che si trovassero a un solo allenatore di distanza dal successo. Sono pieni di problemi.
I miglioramenti in run defense sono da imputare ai peggioramenti in copertura che hanno reso più conveniente attaccarli via aria. Tanto per cambiare il loro gioco di corse è stato fra i più asfittici della lega e le armi a disposizione di Justin Herbert lasciano molto a desiderare – soprattutto perché si sa che a un certo punto Mike Williams si infortunerà. Keenan Allen è magnifico ma fra qualche mese compirà 32 anni.
Stanno sprecando un quarterback potenzialmente generazionale e, tanto per cambiare, si approcciano all’offseason senza alcun tipo di sicurezza, Herbert a parte.  L’unica speranza, a questo punto, è quella di azzeccare il general manager e riuscire ad assemblare un roster competitivo e sano attorno al quarterback.
Hanno fatto di più i Texans per Stroud in meno di un anno che i Chargers per Herbert dal 2020. Anche se non si può in alcun caso dire che Telesco non ci abbia provato.

Voto3,5. Stanno seriamente riuscendo nell’impresa di sprecare il talento cristallino di Justin Herbert che si affaccia al quinto anno fra i professionisti con front office, panchina e roster completamente da rifare. Chargers gonna charger.


AFC SOUTH

Houston Texans

Record: 10-7

Cosa è andato bene: Sarebbero bastate cinque o sei vittorie per garantir loro una bella sufficienza. Avrei usato parole come “miglioramento”, “progresso”, “direzione” e “cultura”: questi restano vocaboli di cui mi servirò durante l’analisi della sorpresa dell’anno. Non mi aspettavo però di associarli a un titolo in division.
Le statistiche non possono rendere giustizia a quanto di buono combinato dai Texans. In nessun caso potevano ambire a vittorie di qualità contro squadre come Steelers, Bengals – con Burrow! – e Buccaneers, ma quando si può contare sul quarterback giusto il concetto di possibile diventa estremamente malleabile. Anche se mi rendo conto solo ora di non aver esattamente nominato tre corazzate… vabbè, lasciatemi ricorrere al pathos.
Cercavano una direzione, l’hanno trovata. Stroud, Anderson e Ryans sono i tre pilastri attorno ai quali costruire i successi di domani – il domani più immediato che possiate immaginare: hanno spazio salariale da buttare e un quarterback rookie con tutto il talento del mondo. Win now mode? Sembra prematuro, ma vediamo.
Forse la più bella storia della stagione dopo i Browns.

Cosa è andato male: È ovvio che abbiano tanto da migliorare, ma discutere delle loro mancanze con piglio eccessivamente critico è a mio avviso insensato dato che non potevamo sicuramente aspettarci di parlare di loro come di una squadra da playoff.
Ora che hanno finalmente motivo di esistere, possono investire con convinzione sul futuro e colmare le lacune di un roster dichiaratamente incompleto.

Voto8. Non potevano, non dovevano essere ai playoff al termine dell’ennesimo anno zero. Non in una AFC così competitiva e talentuosa. E invece eccoli qua, con un futuro finalmente degno di essere vissuto e un’accoppiata allenatore-quarterback destinata a regalare ai tifosi molte soddisfazioni.
E il titolo divisionale in tasca.


Indianapolis Colts

Record: 9-8

Cosa è andato bene: Con un roster non molto diverso da quello dello scorso anno Indianapolis è arrivata a tanto così dai playoff sotto la guida del quarterback di riserva: possiamo alzarci e applaudirli per almeno un minuto?
L’attacco di Minshew non ha avuto problemi a mettere a referto punti, chiudendo al decimo posto nella graduatoria delle scoring offense. Ciò che a mio avviso ha permesso ai Colts di vivere una stagione ben al di sopra delle aspettative va identificato nella rinascita della linea d’attacco che ha tenuto efficiente un gioco di corse a lungo privo di Taylor e, anche, garantito una buona protezione a Minshew.
Dietro una linea d’attacco ritrovata e con Jonathan Taylor contrattualmente soddisfatto, questo attacco ai comandi dell’elettrizzante Richardson può tranquillamente segnarne più di 25 a domenica.
Una menzione per il sottovalutato pass rush che zitto zitto ha prodotto 51 sack, numero che è valso loro il quinto posto in questa classifica.

Cosa è andato male: La difesa ha bisogno di tanto lavoro su tutti e tre i livelli.
Boccheggiano in run defense – 29esimi per touchdown concessi e 24esimi per rushing yard concesse – e non se la passano tanto meglio in secondaria: in sostanza, da qualsiasi lato li si attacchi risulteranno più che vulnerabili.
Hanno concesso poco più di 24 punti a partita, numero che li colloca nelle parti basse di questa classifica.
Sarebbe bello vedere un altro ricevitore del livello di Michael Pittman Jr. dall’altra parte della formazione, soprattutto in luce dell’inconsistenza dei vari Downs e Pierce, ma è risaputo che questo front office preferisca investire sui “propri” giocatori via draft piuttosto che staccare assegni oltraggiosi in free agency.
Le cose poco carine da dire le avrei anche finite, tutto sommato quella vissuta dai Colts resta un’ottima stagione.

Voto7+. Sono arrivati a tanto così dai playoff guidati dal quarterback di riserva in quello che, esattamente come per i Texans, doveva essere un anno zero. Non mi hanno convinto come i compagni di division, tuttavia mi risulta impossibile negare che siano stati protagonisti di una stagione ben al di sopra delle aspettative.


Jacksonville Jaguars

Record: 9-8

Cosa è andato bene: Mi rendo conto che valutare una stagione esclusivamente in funzione del mancato accesso ai playoff sia alquanto ingeneroso, ma qui entrano in gioco le aspettative.
Dopo aver concluso il 2022 con cinque vittorie consecutive e una storica rimonta ai playoff contro i Chargers, Jacksonville è riuscita nell’impresa di replicare quanto fatto l’anno precedente… al contrario: con cinque sconfitte nelle ultime sei partite i Jaguars hanno gettato alle ortiche una stagione conclusa mancando l’accesso ai playoff. Non troppo tempo fa li coinvolgevamo nei discorsi riguardanti sul primo seed AFC.
Sono regrediti sotto ogni punto di vista. Lawrence, talento cristallino se ce n’è uno, ha sì giocato acciaccato ma nell’ultimo mese e mezzo ci ha messo davanti a una serie infinita di errori davvero inquietanti. 14 intercetti sono troppi, soprattutto dopo averne lanciati solo 8 da sophomore.
Ci aspettavamo una conferma e, magari, un miglioramento. Invece ci hanno messo davanti a un collasso epico che ci deve spingere a chiederci quale sia il valore assoluto di questa squadra.

Cosa è andato male: Il gioco di corse è regredito sotto ogni punto di vista. Etienne, lo scorso anno uno dei running back più esplosivi della lega, ha visto la media di yard per portata passare da un ottimo 5.1 a 3.8, dato che sa di condanna.
Tutto l’attacco, in generale, non ha saputo confermare quanto di buono fatto vedere nella seconda metà della scorsa stagione. Ero convinto che l’innesto di Calvin Ridley li avrebbe resi a tratti infermabili… evidentemente sbagliavo. Sono troppo discontinui, ma questo fortunatamente è un male che non riguarda solamente il reparto diretto da Trevor Lawrence.
Il numero totale dei turnover è a mio avviso eloquente: 30, meglio solamente di Commanders, Jets, Vikings e Browns, tutte squadre con situazioni precarie under center.
Digerire un collasso del genere sarà davvero difficile, crolli di questa magnitudine tendono a lasciare scorie che potrebbero necessitare di anni per essere smaltite.
Veramente male.

Voto4. Sono così deluso che sono arrivato a tanto così dall’assegnar loro uno zero tondo tondo.
Non può una squadra desiderosa di confermarsi grande buttare via una stagione iniziata con un perentorio 8-3. Urge una serie di esami di coscienza.


Tennessee Titans

Record: 6-11

Cosa è andato bene: Il numero di vittorie non è affatto scabroso, soprattutto se si considera che sette delle undici sconfitte siano arrivate con uno scarto inferiore/uguale agli otto punti – ossia un possesso.
A tratti ci hanno fatto divertire, come quel giorno in cui Levis ha preso a pallate la buona difesa dei Falcons al proprio esordio da titolare. In generale, però, il talento a roster era troppo poco per poter pensare seriamente di ambire ai playoff.
Resto incoraggiato da quanto di buono fatto vedere dal front seven che ha spesso imbrigliato il gioco di corse avversario costringendolo all’inefficienza.
Vedere Henry dominare un’ultima volta i Jaguars mi ha scaldato il cuore: alcune sane abitudini non muoiono mai.
Mi disorienta pensarli senza il loro Re.

Cosa è andato male: Segnano veramente poco, ma questo era da mettere in preventivo, all’infuori di Hopkins ed Henry – più verso fine stagione – Tannehill e Levis non hanno sicuramente avuto chissà quanto supporto. In due stagioni fra i professionisti Treylon Burks ha preso parte solamente a 22 partite accumulando meno di 700 yard: non doveva essere quello che non avrebbe dovuto far rimpiangere A.J. Brown?
La mancanza di talento è un problema trasversale che percorre tutto il roster in quanto la linea d’attacco lascia molto a desiderare – malgrado i tanti investimenti degli ultimi anni – e la secondaria ha seriamente bisogno d’aiuto, anche se questa non è una novità.
Sono arrivati alla fine di un ciclo con lodevole dignità e pochissimo drama, una rarità di questi tempi.
Sia quello che sia, devono prendere decisioni importanti ché mandare allo sbaraglio Levis a comando di un attacco così poco talentuoso mi sembra un’ottima idea per bruciarlo compromettendone lo sviluppo.

Voto: 5. Questa stagione ha ufficialmente chiuso un ciclo apertosi un po’ a caso che per un paio d’anni li ha resi una delle squadre più terrificanti della AFC – e non è dire poco. Devono provare a mettere Levis nella posizione di avere successo.
E ora sotto con la NFC. Finiranno prima o poi ‘ste pagelle.


 

13 thoughts on “NFL 2023: il pagellone di fine stagione per ogni squadra AFC

  1. Sostanzialmente d’accordo sui voti, mezzo punto in più/mezzo punto in meno.
    Totalmente d’accordo col giudizio sui Dolphins, che è pressapoco quello che ho scritto ieri in un commento al precedente post.
    Afc North per distacco la migliore divisione della Nfl come lo era stata la Nfc East l’anno scorso con 3 squadre ai PO.

  2. Ho seguito Pittsburgh tutto l anno avendo scommesso su TJ Watt come sack leader a fine regular season, è veramente uno spettacolo. E visto che ora provo simpatia per la squadra, da amante delle difese, mi spiace per l infortunio perché senza di lui per gli steelers è dura tenere.
    Oddio vero che per quanto mi riguarda il suo l ha fatto, come se dopo i due sacks a Baltimore mi avesse detto ok i’m out ho dato tutto, però mi sarebbe piaciuto vederlo ai playoff. Non credo Pittsburgh riesca a vincerne due, ancora meno riesca a farlo senza TJ.
    Grazie comunque

  3. Anch’io concordo sui vari giudizi da te espressi. Sono contento di vedere confermata la mia considerazione sulle formazioni in Afc North, avevo previsto mesi fa che ne sarebbero andate tre ai PO. Un’ultima cosa riguardo all’attacco dei Chiefs. Visto che non l’hai menzionato spenderei una parola a favore di Pacheco che ha tenuto in piedi la baracca in molti momenti difficili. Quella con i Dolphins sarà una partita interessante.

  4. Quest’anno dare voti è più difficile del solito: tenendo conto delle aspettative iniziali, del posizionamento finale, dello stato di forma con cui si entra ai playoff e della semina per il raccolto futuro, azzarderei…

    – 9 a Baltimore e Houston.
    – 8 a Cleveland.
    – 7 a Buffalo e Indianapolis.
    – 6 a Kansas City, Miami e Pittsburgh.
    – 5 a Cincinnati e Tennessee.
    – 4 a Denver, Jacksonville, Las Vegas e New York.
    – 3 a Los Angeles e New England.

  5. Il problema in l.v. è la proprietà.
    Se papà Al ne capiva,anche se dai ’90 in poi non ne ha azzeccate tante, il figlio invece ha decisamente peggiorato la situazione per inseguire le proprie (s)manie esibizionistiche:prima gruden (4 anni buttati) e dopo McDaniels.
    Perdendosi via via Del Rio,Bisaccia e ….., sperando di no,non c’è due senza tre,Pierce.
    Sarà anche da vedere cosa i top di squadra in scadenza decideranno sul futuro.

  6. Buonasera. Posto spezzettato altrimenti mi cassa. Qualche considerazione sparsa. Baltimore: giusto il voto più alto. Sono forti in tutte le fasi, sono forti contro quelle forti. Hanno superato brillantemente qualche infortunio delicato. Hanno ritrovato un Lamar tremendamente efficace. Al momento sono i primi.

    Belichick: onore al merito. I suoi Patriots che oggi non sembrano più i suoi. Sarò banale, ma non sembrano nemmeno più i Patriots di Brady, da quando non c’è più lui. Non sarò così scemo da pensare che due decenni di egemonia siano riconducibili ad un uomo solo. Diciamo che la strana coppia funzionava bene, come certe coppie del cinema. E come certe coppie del cinema, quando scoppiano uno cresce, l’altro cala. E a volte non è quello che ti saresti aspettato. Comunque, qualcuno dice che Belichick avesse già prenotato un busto a Canton ancora prima di diventare HC dei Patriots. Onore al merito.

  7. Chiefs: dai, dopo tanta abbondanza ci voleva una stagione un po’ così. Con tutto l’amore per la squadra che fu di Lamar Hunt.
    DeMeco, DeMeco mio, mi fa piacere che sia andato bene nella medesima misura in cui mi manca ai miei 49ers. 49ers… ne parleremo, eh se ne parleremo haha:))

  8. Broncos, sì, può anche darsi fosse proprio una squadra a un quarterback di distanza dal successo. Ma dipende da quale quarterback hehe

  9. Oramai avrai compreso la mia difficoltà con i mezzi attuali.
    Vorrei solo dirti che hai un grande dono: la scrittura.
    Ti esorto a scrivere e scrivere e scrivere, come hanno fatto con me.
    Non è servito. Ho scelto la psichiatria….
    In giovinezza si fanno tante cose…
    Apprezzo il tuo lavoro e, da sempre, tifo anch’io RAVENS.
    Seguo il football sin da bambino, anni ’80 e Mike Bongiorno…
    I RAVENS mi sono sembrati un barlume o speranza di “cultura” in un popolo becero.
    Adoro EDGAR ALLA POE.

  10. Pagellone sostanzialmente condivisibile, darei un bel 9,5 ai Ravens per come si sono dimostrati solidi, cattivi ed efficaci contro le squadre di picco. Mezzo voto in più ai Bills (8) per la strepitosa rimonta e la forza fisica e mentale per effettuarla, ora sono davanti al rischio di darla su per le energie profuse o di continuare sull’onda ed arrivare alla finale di conference. Nota di merito agli Steelers, nella division più dura dell’NFL riuscire a qualificarsi ai playoff dopo una stagione come questa è oggettivamente un’impresa. Impresa anche per Houston, i miei complimenti.

    Domanda da 1 mln di $, ma dove si accaserà Derrick Henry?

    Sono triste per Belichick, se abbiamo discusso per tre stagioni riguardo il giusto momento per il ritiro di TB12, mi chiedo se il guru dei Patriots avrà ancora le forze per ricominciare da capo, a Boston o altrove.

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