Con quella di domenica sera i Bills portano a 3 il computo delle vittorie contro i Chiefs nelle ultime 3 regular season; certo, nel conto totale degli incontri delle due squadre vanno aggiunte le 2 vittorie di Kansas City ai playoff, partite il cui valore e la cui posta in palio erano decisamente più alte.

Detto ciò, per quanto mi riguarda, l’incontro di domenica è stato diverso. Penso che si possa sicuramente affermare che i protagonisti della AFC degli ultimi 2/3 anni siano stati i Bills, i Chiefs e i Bengals, dunque i momenti in cui queste 3 contenders si sono incrociate hanno
rappresentato punti di snodo della stagione e serate ricche di pathos e emozione, proprio perché, personalmente, avevo la sensazione che si
stessero confrontando le squadre più forti della conference.

Dicevo, questa volta è stato diverso, a mio avviso il confronto tra il meglio che l’AFC ha da offrire, infatti, accadrà quando il 31 si affronteranno Dolphins e Ravens, poiché in questo caso la sfida Bills-Chiefs non mi ha dato la sensazione di essere il picco di questa conference. Con ciò non intendo condannare o declassare il percorso delle due squadre, ma provare a fotografare e descrivere questo momento della stagione per le due franchigie in questione.

Per quanto riguarda l’andamento del match, giocato nell’inimitabile Arrowhead Stadium, Buffalo è partita decisamente meglio segnando i
primi due touchdown grazie ad una recezione di James Cook ed una corsa di Josh Allen che, nella dinamica con cui si è conclusa la giocata, ha palesemente ricordato l’ormai mitica tush push degli Eagles.

I padroni di casa riescono comunque a raddrizzare il primo tempo grazie all’intercetto di Conner trasformato in 7 punti dalla corsa di McKinnon, che porta il punteggio sul 14-7 per gli ospiti con cui si chiuderà il primo tempo, che, prima di volgere al termine, ci regala un tentativo di Hail Mary da parte di Josh Allen rivelatosi poi vano.

La squadra dello stato di New York sperimenta un calo nel secondo tempo, nel quale, infatti, andrà a segno solo con due field goal ma,
andando contro tendenza rispetto a ciò che questa regular season ci aveva raccontato fino ad oggi, riuscendo lo stesso a portare a casa
l’incontro e sfatando quindi l’andamento stagionale di vincere le partite con ampio margine e perdere quelle “tirate”.

La franchigia del Missouri riesce a accorciare le distanze nel secondo tempo grazie alla recezione di Rice, che non basta però a ribaltare il 20-17 finale, complice anche un touchdown annullato a Tooney su una giocata capolavoro di Kelce per un offside proprio del ricevitore al secondo anno in maglia bianco rossa.

Il fatto che il fischio sia arrivato al termine della giocata e non sia stato immediatamente successivo allo snap, come accade di consueto, ha
scatenato l’ira di Mahomes. Non ricordo negli ultimi anni si sia mai visto il QB numero 15 così adirato e teso, non a caso le telecamere non hanno potuto fare a meno di cercare e trovare il volto dell’ex MVP nel finale di gara, catturando, attraverso la sua espressione, tutta la frustrazione del momento.

Da evidenziare vi è sicuramente, nonostante il già citato calo, l’evoluzione offensiva dell’attacco di Buffalo, frutto sicuramente del cambio di
offensive coordinator che sta pagando i dividendi sperati. È palese come sotto la conduzione dell’ormai ex Dorsey, che era stato
promosso oc due off season, fa dopo la partenza di Daboll in direzione New York, vi sia stata un’evoluzione rispetto alla passata stagione.

Alla base di ciò vi è la gestione del running game, completamente cambiata dal nuovo arrivato Joe Brady, che ha creato un sistema
caratterizzato da più corse, più play action e partenze di Allen sotto al centro prima dello snap, più motion pre-snap e meno turnover.
Basti pensare che nelle prime due partite di Brady, in cui Buffalo ha segnato rispettivamente 32 punti ai Jets e 34 agli Eagles, Cook ha avuto a
disposizione 17 e 16 portate, nulla a che vedere con la media stagionale di 12, frutto della gestione da questo punto di vista conservativa di
Dorsey.

Anche lo stesso Allen sta correndo di più, passando dalla media delle 5 stagionali a 9 contro Philadelphia e 10 contro Kansas City.
A mio avviso, vi è una netta correlazione tra la quantità di corse di Allen e i risultati di questo attacco: non a caso, nel 2022 il QB numero 17, che secondo me esprime al meglio il suo potenziale nelle giornate non passate interamente da pocket quarterback nella tasca, ha chiuso con 762 rushing yards mentre ad oggi, a quattro settimane dal termine della regular season, è fermo a sole 374.

Anche lo stesso Cook, che domenica ha corso per 58 yards e ricevuto per 83, è un giocatore in palese ascesa, dunque non sfruttare al meglio le sue potenzialità appare illogico e inutile.

Nonostante il record sia solo di 2-1 da quando è arrivato Brady, ovvero dopo la partita contro Denver, sono notevoli i passi in avanti fatti dal
sistema offensivo, che hanno comportato un entusiasmo ritrovato. Inoltre, un altro dato confortante per gli ospiti è il fatto che la vittoria sia
arrivata contro una squadra che ha un record superiore al 50%, cosa che in stagione era avvenuta solo una volta su 6 nella celebre partita contro i Dolphins, mentre 4 delle 6 sconfitte sono arrivate proprio contro squadre che presentano questa caratteristica e, in quanto tali, possono essere definiti come roster tendenzialmente da livello playoff.

Per quanto riguarda i padroni di casa, invece, la situazione è più preoccupante e complessa rispetto agli ospiti, che nonostante le difficoltà
sono in fase crescente grazie al percorso intrapreso, mentre i campioni in carica a questo punto della stagione dovrebbero trovarsi ad uno step più avanzato del loro percorso!

Il problema è l’attacco: ciò appare paradossale vista la presenza di Mahomes, ma quello che sta venendo meno è il supporting cast a sua
disposizione, costituito da giovani la cui maturazione si sta perpetuando più del dovuto.

I Chiefs l’anno scorso erano primi per passing yards sotto la supervisione dell’offensive coordinator Bieniemy, mentre questa stagione, sotto la gestione di Nagy, sono sesti e l’apporto di Tooney e Sky Moore sta tardando più del dovuto ad arrivare. Questa carenza di certezze offensive è il motivo principale per cui la squadra di coach Reid ha vinto solo 2 partite delle ultime 6 e, probabilmente, la sfuriata dell’ex QB campione del mondo contro gli arbitri a fine partita è frutto della tensione accumulata in queste ultime settimane.

Se offensivamente l’apporto dei “nuovi” è poco e le certezze scarseggiano, difensivamente il reparto di coach Spagnolo sta compensando le carenze del resto del roster. La difesa di Kansas City è la sesta squadra per minor numero di yards concesse, miglioramento lampante rispetto all’annata passata, dove il reparto si collocava dodicesimo in questa categoria.

I punti di forza sono la pressione portata ai QB avversari grazie ai bltiz effettuati e i sack messi a segno, attualmente solo due squadre ne hanno refertati di più.

In conclusione, secondo la mia opinione, le squadre più forti al mondo in questo momento si trovano nella NFC, mentre le due più forti della AFC non sono quelle che, nella partita italiana di domenica sera, si stavano sfidando all’Arrowhrad Stadium. Ciò non implica che queste due squadre non possano fare bene ai playoff e sorprenderci, anche perché Mahomes e compagni a gennaio si trasformano nel rullo compressore che il resto della lega tristemente conosce.

Facendo una fotografia del momento, Buffalo ha intrapreso una crescita significativa dopo il cambio dell’offensive coordinator, che però non
implica automaticamente andare a Las Vegas l’11 febbraio, visto che il percorso è ancora tortuoso e in salita.

L’altra squadra invece sembra aver smarrito lo spirito, la sicurezza e le certezze che la contraddistinguevano, necessitando, dunque, di un finale di dicembre in crescendo per poter puntare a bissare il successo di Phoenix dell’anno scorso. Ciò appare verosimilmente non facile in questo momento, ma i Chiefs aspirano ad essere una delle dinastie di questo sport e in quanto tali non vanno mai sottovalutati, Dolphins e Ravens avvisati.

One thought on “Bills – Chiefs: le potenze spodestate della AFC

  1. Analisi ineccepibile, ma ho la sensazione che il vento cambierà. Ho dato un’occhiata al calendario e tutto lascia pensare che Kansas City andrà a superare Miami: non escludo nemmeno che vada a prendersi il primo posto di Baltimore.

    Per Buffalo è un po’ più difficile, ma la sconfitta di Miami con Tennessee riapre addirittura i giochi per la division: diciamo che se Buffalo esce indenne dallo scontro con Dallas non è utopia pensare che Miami e Buffalo si giochino lo scettro divisionale nello scontro diretto dell’ultima giornata.

    Diciamo che non sarei più di tanto sorpreso se a fine gennaio il championship Afc dovesse essere ancora una volta Kansas City – Buffalo. Per i Bills non sarà facile, ma sono quasi certo che i Chiefs ci saranno.

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