Tonnara, girone dantesco, di ferro o della morte: negli ultimi mesi, per appellarci alla AFC abbiamo tirato fuori dalla nostra faretra linguistica decine di parole che aiutassero il nostro interlocutore – o lettore – a comprendere la peculiare competitività di una conference che non sembra ospitare solamente 16 squadre, ma almeno un centinaio.
Eccezion fatta per i derelitti Patriots, gli ignavi Titans e gli esilaranti Jets, ogni squadra può vantare almeno cinque vittorie che, allo stato attuale delle cose, sono sufficienti a tenere in vita le speranze per i playoff.

Tre leader di division, al momento, possono vantare almeno due vittorie sull’inseguitrice più vicina. Baltimore ne ha due sia su Cleveland che su Pittsburgh e Kansas City può vantare lo stesso margine su Denver: Miami, esagerata come sempre, addirittura tre su Buffalo.
Manca ancora decisamente troppo football per dichiarare compiuta la missione di queste tre squadre, tuttavia è innegabile che quello accumulato finora costituisca un buon vantaggio che le rende perlomeno padrone del proprio destino. Insomma, salvo collassi Ravens, Chiefs e Dolphins hanno buone ragioni per guardare al futuro con mite serenità ché, teoricamente, loro ai playoff dovrebbero esserci.

Va da sé che i miei ragionamenti partano dalla AFC South, l’unica division nella quale la padrona assoluta al momento è l’incertezza – soprattutto dopo quanto successo verso il termine del Monday Night Football. L’infortunio di Trevor Lawrence dovrebbe sparigliare ulteriormente le carte, scendere in campo a dicembre senza il proprio quarterback titolare rappresenta sotto ogni punto di vista il peggior scenario possibile per ogni squadra, figuriamoci per una che vuole difendersi dagli incessanti attacchi di Texans e Colts.
Non ho idea di quanto tempo Lawrence perderà, ma è fuori questione che senza di lui i Jaguars soffriranno – malgrado quello che stiamo vivendo sia indubbiamente l’anno dei backup quarterback. Soprattutto perché la AFC South si sta rivelando essere molto più competitiva di quanto potessimo aspettarci.

Che dire, quindi, della AFC South?
Con Lawrence ai box potenzialmente per qualche settimana, i favoriti mi sembrerebbero essere i Texans per varie ragioni. In primis possono contare su un probabile fenomeno come C.J. Stroud e questo, nella lega dei quarterback, basta a garantire un vantaggio competitivo sulle avversarie: è altresì favorevole che tre dei prossimi cinque impegni siano contro Titans e Jets, due squadre che non riuscirebbero a portarsi a casa dei punti nemmeno al pronto soccorso.
Se abbiamo imparato qualcosa da questi primi tre mesi di regular season è che i Texans possano giocarsela ad armi pari contro chiunque, figuriamoci contro i Titans e i Jets. Credo che Jacksonville debba guardarsi le spalle principalmente da loro.

I Colts, come detto nelle considerazioni di ieri, stanno compensando a ogni loro limite tecnico con disciplina e opportunismo, anche se effettivamente dicembre potrebbe smascherarli ed esibirli al mondo per quello che sono. Forse il trono divisionale è fuori dalla loro portata, ma vincendo anche solo tre delle cinque partite rimaste arriverebbero a dieci vittorie, quota che dovrebbe bastare per una wild card. Non li vedo come favoriti per una wild card poiché stiamo pur sempre parlando di una squadra di Gardner Minshew, tuttavia il 10-7 è sicuramente alla loro portata.

In AFC North la situazione è particolarmente magmatica, in quanto è come se una settimana di football non fosse in grado di terminare senza che un suo quarterback rimedi un infortunio particolarmente serio.
Non ho idea di cos’abbiano in mente di fare i Browns con il quarterback, se affideranno nuovamente l’attacco a Thompson-Robinson o se insisteranno con Flacco – che prima del folle intercetto non ha giocato oltraggiosamente male – ma resto convinto che con quella difesa possano davvero sopperire a qualsiasi mancanza di chicchessia under center. Il calendario non è poi così facile, ma sono convinto che con una difesa del genere possano tranquillamente imporsi sui vari Jaguars-senza-Lawrence, New York Jets, Chicago Bears e Cincinnati Bengals… anche se dopo l’ultimo Monday Night Football non mi sento a più troppo a mio agio a designare i ragazzi di Zac Taylor come sfavoriti a priori.

Gli Steelers potrebbero avere la strada più impervia in assoluto, dato che dopo la plausibile passeggiata di salute con i Patriots sono attesi da Colts, Bengals, Seahawks e Ravens, o se preferite nessuna squadra con un record negativo. L’inaccettabile sconfitta contro i Cardinals mi ha profondamente inquietato, ero convinto di averli compresi ma sbagliavo: indipendentemente dall’avversario, è veramente difficile vincere non segnando punti.
Non credo che l’assenza di Pickett comprometterà ulteriormente un attacco già insopportabilmente sterile, tuttavia per guadagnarsi le tre vittorie che li separano dalla fantomatica quota dieci – che nella mia testa coincide con i playoff proprio come i 40 punti in Serie A coincidono con la salvezza – dovranno giocare consistentemente meglio di quanto fatto finora.
A te la palla Mitch Trubisky.

Ero pronto a tagliare fuori da ogni possibile discorso playoff i Cincinnati Bengals, ma dopo averli visti sculacciare i Jacksonville Jaguars in mondovisione sono stato costretto a ricredermi – anche se solo parzialmente. Non saprei dirvi se una rondine possa fare primavera, ma il Browning visto lunedì notte è un quarterback sufficientemente competente da non sabotare il proprio attacco: ovviamente contare su gente come Chase e Higgins aiuta, ma attenzione che qualora Zac Taylor dovesse riuscire a confezionare sistematicamente gameplan perfetti come quello che li ha condotti alla vittoria lunedì notte…
Sarà molto indicativa la partita contro i Colts che, forse, potrebbe fornirci una risposta più precisa circa il valore di una squadra apparsa tanto sfiduciata e senza idee contro Pittsburgh quanto concreta e metodica contro Jacksonville: dove la troviamo la verità?

In AFC West la situazione è decisamente più semplice.
Sul 5-7, sia Chargers che Raiders dovranno essere perfette anche solo per sognare una qualificazione in extremis ai playoff. Vi sto dicendo che a mio avviso “basteranno” dieci vittorie per garantirsi una delle tre wild card, tuttavia le dimensioni esagerate della bagarre ci mettono davanti al più che probabile fatto che entreranno in gioco pure i tiebreaker: entrambe le squadre al momento sfoggiano record di conference negativi. Non ideale.
In ambedue i casi i calendari appaiono particolarmente complicati, soprattutto nel caso dei Chargers che dovranno affrontare due volte i Broncos, i Chiefs, i Bills e proprio i Raiders: me la perdonate la sfiducia verso una squadra che è appena riuscita nell’impresa di battere 6 a 0 i Patriots del 2023?

Quella di domenica contro i Texans è stata una sconfitta tutto sommato catastrofica per i Broncos che, ora sul 6-6, hanno visto la propria improbabile corsa arrestarsi sul più bello. Nulla è perduto, sia chiaro, tuttavia oltre ai due già citati impegni con i Chargers sono attesi da Lions, Raiders e Patriots: hanno bisogno di quattro vittorie per arrivare a dieci, non credo sarà particolarmente facile, soprattutto se Russell Wilson ha ripreso davvero a lanciare intercetti.
L’equilibrio che ha reso possibile la striscia vincente dei Broncos è estremamente fragile dato che all’attacco era sostanzialmente chiesto il minimo indispensabile – leggasi “non commettere turnover ed essere ragionevolmente efficienti in red zone” – mentre la difesa continuava imperterrita a costringere gli avversari all’errore: sia quello che sia, a loro voglio dare il beneficio del dubbio. Credo che se lo siano guadagnati dopo l’esaltante rinascita autunnale.

Per concludere ci mancano loro, quelli di cui non ci saremmo mai aspettati di parlare in un articolo del genere, i Buffalo Bills.
Inchiodati su un beffardo 6-6, i Bills sono attesi da quello che per forza di cose è il peggior calendario fra ogni aspirante wild card: Chiefs, Cowboys, Chargers, Patriots e Dolphins. Fossi in voi non sottovaluterei nemmeno i Patriots poiché non sono passate troppe settimane da quando erano riusciti a far loro lo sgambetto.
Se per andare ai playoff sono davvero necessarie dieci vittorie, Buffalo dovrebbe vincere quattro partite, ossia almeno due nel trittico Chiefs-Cowboys-Dolphins: ho visto imprese erculee più facili, soprattutto per una squadra non propriamente in salute come quella di McDermott.

Avete presente il calcistico cliché delle “enne finali” – dove per enne si intende il numero di partite rimaste in programma? Ebbene sì, Buffalo è veramente attesa da cinque finali poiché vincendo ogni singola partita credo che non avrà alcun problema ad andare ai playoff con un 11-6 che nella mia testa è sinonimo di playoff… anche se sì, sono pur sempre attesi da Chiefs, Cowboys, gli imprevedibili Chargers, dei Patriots che hanno dimostrato di saperli beffare e dei Dolphins plausibilmente con la bava alla bocca bramosi di vittorie contro avversarie di qualità.
In definitiva, per Josh Allen e compagni andare ai playoff sarà di per sé una vera e propria impresa che potrebbero portare a termine solamente essendo perfetti, obiettivo abbastanza irrealistico per una squadra falcidiata dagli infortuni.

So che non mi perdonereste di congedarmi senza avervi dato un pronostico, perciò ecco a voi una supercazzola con scappellamento al centro, proprio come piace a me. Credo che oltre alle vincitrici di division andranno ai playoff due squadre della AFC South – tutto questo in un mondo in cui Lawrence sarà costretto a saltare almeno due partite… e i Cleveland Browns, anche se non mi sento di escludere qualche miracolo nello stato di New York.

7 thoughts on “NFL: capirci qualcosa della corsa ai playoff in AFC

  1. Avevo scritto un messaggio ieri su tale questione, ma il sito non lo ha pubblicato. Ogni tanto capita: anche nella presentazione alle partite del “Giorno del Ringraziamento” non mi lasciava commentare. Ero comunque giunto alla tua stessa conclusione: temo che la South porti ai playoff tre squadre. Dico “temo” perché credo che poi, ai playoff, queste squadre non siano competitive e vedremo partite a senso unico. E penso anch’io che la settima potrebbe essere Cleveland.

    Jacksonville, nella South, ha due partite di margine su Indianapolis (scontri diretti a favore) e Houston (record divisionale), quindi se Lawrence non sta fuori troppo a lungo potrebbe farcela.

    Nella North, Cleveland è quello che è, ma Pittsburgh è peggio e Cincinnati, oltre a essere indietro di una partita, sta 0-4 in division e ha un record di conference orrendo (tutte e sei le sconfitte sono giunte con squadre della Afc), quindi, salvo cataclismi, un 10-7 potrebbe non bastare ai Bengals.

    Denver e Buffalo sono in ritardo di una partita e hanno perso una sola gara contro squadre della Nfc, mentre Indianapolis, Houston, Cleveland e Pittsburgh ne hanno perse due, di conseguenza hanno un record migliore contro squadre della Afc. Quindi Denver e Buffalo devono vincerle tutte e cinque, arrivando a 11-6, oppure, se proprio vogliono perderne una, devono perderla contro una squadra Nfc (il che significa che Denver può perdere con Detroit e Buffalo può perdere con Dallas). A quel punto il record di conference, in caso di ammucchiata a 10-7, tornerebbe in perfetto equilibrio e si andrebbero a vedere altri parametri (a meno che le quattro squadre sopra citate non arrivino a loro volta a 10-7 perdendo una terza gara contro squadre Nfc, ma lo ritengo improbabile).

    In ultimo, noto come cinque di queste otto squadre giochino senza il qb titolare. Secondo me, solo Jacksonville con Lawrence sano e Buffalo potrebbero dar fastidio alle tre superpotenze ai playoff. Mi scuso per essermi dilungato, ma non sono riuscito a sintetizzare più di così 😆 .

    • Ma quali scuse, sostanzialmente mi hai completato l’articolo con un solo commento! Come sempre, grazie di cuore.

        • E l’ho visto solo io McManus sbagliare un calcio nei regolamentari?
          I Jaguars non hanno mica Purdy in panca…
          Forse voleva scrivere “scippato”.

  2. “[…] due squadre che non riuscirebbero a portarsi a casa dei punti nemmeno al pronto soccorso.” mi ha fatto ridere! :)

  3. Io invece darei qualche possibilità in più alle squadre della AFC North. Mi sembrano più forti caratterialmente, al di là di tutte le difficoltà dovute agli infortuni. Di quelle che non mollano mai. Magari sbaglierò. Ad ogni modo la mia squadra gioca in NFC, quindi…

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