Le lacrime di Dorian Thompson Robinson, l’amarezza targata Steelers e il conseguente esonero di Matt Canada.
Probabilmente la partita di ritorno tra Cleveland e Pittsburgh non è stata la più esaltante della stagione, ma questa derby interno della AFC North, appartenente ad una delle rivalità più antiche della lega, è uno di quei momenti chiave nella corsa playoff e che a fine stagione potrebbe risultare determinante.
In generale, la storia di Dorian Thompson Robinson, o più facilmente di D.T.R, è bellissima: il ragazzo che neanche doveva giocare e che invece, dopo un esordio traumatico, guida la sua squadra nella vittoria contro i rivali storici, infatti, è una delle parabole tipiche della regular season NFL, ricca di vicende inaspettate che vedono nascere protagonisti o eroi inattesi.
Il giovane talento, oltre naturalmente agli anni ad UCLA, aveva già attirato le prime attenzioni durante l’Hall of Fame game in pre-season contro i Jets, ma l’esordio contro i Ravens, che è arrivato in maniera estremamente improvvisa, frutto di un infortunio di Watson durante il riscaldamento, si è rivelato una vera e propria debacle.
Nonostante ciò i Browns hanno dato via Dobbs alla deadline, scatenando quella che è l’altra grande storia di queste settimane di football, garantendo comunque il posto di backup QB al prodotto di UCLA.
Dunque, dopo l’ennesimo guaio fisico di Watson che lo terrà via dal campo per il resto della stagione, ecco la nuova occasione per D.T.R, in una partita che potrebbe risultare decisiva per le sorti della AFC North e forse per la corsa alle Wild Card spot nella AFC.
Visto il precedente contro Baltimore, il piano di coach Stefanski è stato quello di forzare il meno possibile Thompson Robinson, cercando dunque di chiamare giocate conservative a basso rischio turnover e contando sulla capacità della propria difesa di tenere la squadra in partita.
La scommessa ha funzionato: la difesa di Cleveland, che è forse la migliore della lega in questo momento e che sicuramente in alcune categorie è la più dominante, tiene in partita l’attacco che, grazie ad un drive perfetto negli ultimi due minuti, riesce a raggiungere un’ottima posizione per un field goal e, grazie al kicker Dustin Hopkins, si porta sul definitivo 13-10.
Oltre alla già citata assenza di Watson, la situazione dell’attacco è aggravata dall’infortunio di Chubb, fuori da settembre praticamente per l’intero arco della stagione.
È chiaro che il rookie Thompson Robinson è solo alla seconda apparizione nella lega, ma, a mio avviso, se questa squadra vuole rimanere in scia playoff, deve trovare il modo di non giocarsi le partite unicamente restando “aggrappata” alle stesse grazie alla difesa, ma trovando invece la maniera di essere pericolosi e incisivi anche offensivamente.
Detto ciò, se la franchigia dell’Ohio ha trionfato domenica, è stato sicuramente grazie al reparto di Jim Schwartz, defensive coordinator di questa squadra. Nonostante la presenza di Myles Garrett, che è già a 13 sack stagionali e se fossi nei QB della lega faticherei a prendere sonno la sera prima di affrontarlo, la forza di questo reparto non è tanto la pressione, ma l’abilità in copertura.
Questa squadra è in assoluto quella che ha difeso meglio sui lanci avversari, avendo concesso all’interno della lega il minor numero di yards in questa categoria, trovandosi quindi ad essere, in generale, il reparto più performante della NFL per numero di yards ottenute dagli avversari (solo 2433).
La secondaria di questa squadra, schierata quasi sempre con il nickel cornerback e dotata di giocatori giovani, veloci e forti atleticamente, è la vera forza motrice dei Browns!
Vi assicuro che il trio di cornerback Ward, Newsome III e Emerson Jr sono uno spettacolo da vedere; oltre a loro, altri giocatori che stanno avendo un grande impatto sono il linebacker Owusu Koramoah e la safety Delpit, che viene portata anche a giocare vicino la linea di scrimage in caso di blitz.
Ciò che accomuna tutti i playmaker citati è la loro giovane età e il fatto che siano arrivati negli ultimi anni grazie al draft, a testimonianza, dunque, dell’ottimo operato del front office in questo senso.
Se per i padroni di casa, quindi, nonostante le avversità e gli infortuni, quella di domenica si è rivelata essere una festa, non si può dire lo stesso per gli ospiti, che, visti i problemi riscontrati durante questa stagione, hanno deciso di licenziare dopo la gara l’offensive coordinator Matt Canada.
Dietro questa scelta vi sono le difficoltà dell’attacco e in particolare di Pickett, QB al secondo anno che, dopo la stagione promettente da rookie, sta riscontrando più di qualche problematica in questa seconda annata, a testimoniarlo i 10 punti di domenica e soprattutto il fatto che gli Steelers siano il secondo peggior attacco per yards lanciate.
Attualmente, i Ravens guidano l’AFC North e, nonostante abbiano perso proprio contro i Browns la settimana scorsa, sembrano comunque la squadra più solida; a mio avviso, però, ove mai la scommessa Thompson Robinson paghi i giusti dividendi producendo i numeri necessari per non scaricare tutto il peso della partita sulla difesa, la squadra di coach Stefanski può ancora giocarsi le sue carte.
A favore della franchigia di Cleveland vi sono innanzitutto le difficoltà delle compagnie divisionali – oltre a quelle già citate della squadra della Pennsylvania vi sono i problemi dei Bengals legati all’infortunio di Joe Burrow – inoltre la corsa playoff della AFC è più caotica che mai.
Se la parabola di D.T.R si dovesse trasformare in una favola nelle prossime settimane, perdere il quarterback ed il running back titolare potrebbe non bastare a limitare le aspirazioni playoff di questa squadra che, visto il modo in cui la sfortuna si è abbattuta su di essa, da domenica scorsa ormai non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare.
Studente universitario, appassionato di football americano e, più in generale, degli sport a stelle e strisce.
Tifoso delle franchigie di Chicago dopo aver vissuto qualche mese nella Windy City, qualora ve lo stiate domandando, tra Cubs e White Sox tifo per i Southsiders.
Da qualche anno ho lasciato la Boxe con la speranza di diventare il nuovo Michael Jordan o, nel peggiore dei casi, il nuovo Walter Payton.