Una squadra di Football Americano può essere vista come un puzzle, composto da tanti pezzi che si devono intersecare affinché possa essere raggiunto il risultato finale; non a caso spesso la differenza tra chi vince e chi invece sfiora solamente l’impresa è proprio la presenza di alcuni piccoli dettagli.

Vi è però, per forza di cose, un tassello più importante degli altri, anzi probabilmente imprescindibile e il fatto che sia così è forse la base della bellezza di questo gioco: stiamo parlando del quarterback. Senza un QB adatto una squadra non può essere competitiva, ecco perché i New
York Jets, che nonostante l’assenza dalla prima giornata di Aaron Rodgers sono ancora in corsa per i playoff, stanno facendo un miracolo!

In realtà non si può parlare di miracolo perché dietro quest’ultimo vi si nasconde la provvidenza divina, mentre dietro la resistenza della franchigia newyorkese quella del suo coach Robert Saleh e soprattutto della difesa da lui disegnata, capace da sola di tenere in piedi le partite.

Coach Saleh sta riproponendo nella Grande Mela tutto quello che già aveva mostrato sulla side line dei 49ers, che è inoltre anche il motivo per cui ha ottenuto l’incarico da head coach: pressione con i 4 uomini di linea senza uso dei blitz (i Jets sono penultimi per percentuale di blitz portati) e coperture in profondità per evitare big play (il fatto che questo reparto sia il secondo migliore per yards concesse su
gioco di lancio lo testimonia).

Nonostante l’inizio non esaltante della star della defensive line, ovvero Quinnen Williams, il reparto sta comunque performando in maniera eccellente, risultando attualmente terzo all’interno della lega per pressioni portate, complice anche la profondità che lo caratterizza e dunque la possibilità di fare continue rotazioni, sfruttando comunque l’inizio esaltante di Huff e Jermaine Johnosn II, autori rispettivamente di 5 e 4,5 sack.

Il resto della difesa, che come già detto viene impiegato poco in fase di pressione visto il basso numero di blitz, viene prevalentemente utilizzato in copertura, interpretando al meglio la filosofia alla base di questo sistema: evitare le big play e giocare in maniera prudente, spesso con il nickel back in campo. Per fare ciò, il defensive coordinator Jeff Ulbrich può contare sulla presenza di Sauce
Gardner, uno dei migliori cornerback nell’uno contro uno, dei linebacker Quincy Williams e CJ Mosley, a mio parere tra i migliori placcatori della lega, che guidano il reparto in questa categoria insieme alla safety ex campione del mondo Whitehead.

Se si vuol misurare l’importanza di questa difesa non bastano solamente le statistiche: queste ultime, infatti, non rappresentano appieno la capacità di tenere costantemente in equilibrio sia la partita che l’attacco in gara, di mantenere il punteggio ovviamente basso ma anche di concedere opportunità su opportunità all’attacco che, numeri alla mano, è uno dei peggiori della lega.

È chiaro che nessuno si sarebbe aspettato di rivedere Zach Wilson guidare questa squadra e giocare come starting QB, soprattutto dopo quello che si è visto la scorsa stagione e che fa sembrare queste partite un flashback.

I Jets in realtà hanno fatto il colpaccio in off season, assicurandosi un futuro Hall Of Famer nel ruolo, per sfruttare al meglio il talento presente nel resto del “puzzle” ma la sfortuna, protagonista indiscussa di questa stagione in casa verde-bianchi, li ha riportati al punto di partenza, catapultando la squadra di coach Saleh nella stessa situazione della passata stagione.

L’emblema di ciò che questa squadra può fare è la partita di tre settimane fa, ovvero il derby contro i Giants, in cui entrambe le squadre erano condizionate da infortuni, visto che i Jets nel corso della partita hanno utilizzato 3 centri diversi mentre la squadra di coach Daboll ha perso il suo QB titolare.

La squadra di coach Saleh è riuscita a vincere una partita sporca nell’overtime, rimanendo in gara grazie soprattutto al lavoro difensivo, giocandosi nel miglior modo possibile le situazioni di special team quali punt o field goal e soprattutto utilizzando le armi offensive a disposizione, su tutte Garett Wilson e Hall, il secondo autore di una meravigliosa corsa nel derby valsa sei punti e in generale arma
potenzialmente micidiale vista la capacità di mandare a vuoto i difensori avversari tramite spin e finte, ottenendo così yards anche quando i blocchi offensivi non funzionano al meglio.

Lo partita successiva, invece, contro i Chargers, molto più attrezzati di quello che dice di loro la classifica, la difesa non è riuscita a tenere in equilibrio la partita e l’attacco è letteralmente collassato davanti alla pressione portata dalla squadra di LA. D’altronde una linea che vanta Khalil Mack, Joey Bosa e il rookie Tuipulotu è una delle poche in grado di generare invidia anche in New Jersey.

Detto ciò i Jets hanno un obiettivo: consegnare in qualche modo questa squadra a Rodgers ai playoff, visto che lui probabilmente riuscirà a recuperare in tempo per guidarla.

La strada per il traguardo è costellata da una serie di gare brutte, sporche e cattive, esattamente come il derby, che è stato la giornata nazionale del punt vista la sterilità di entrambi i reparti offensivi. Il record di 4 vittorie e 5 sconfitte li tiene ancora in corsa, ma l’impresa a mio avviso è veramente ardua.

La scalata è tutta da seguire da adesso fino alla fine, anche perché se questa squadra, nonostante qualche problema nell’offensive line, riesce ad arrivare ai playoff, mantenendo salde le sue certezze e consegnandosi nelle mani di uno dei QB migliori della nostra generazione, passerebbe, a mio avviso, dall’essere miracolata a l’essere pericolosa per chiunque la incroci nel proprio cammino.

5 thoughts on “Il momento dei New York Jets

  1. Da tifoso dei Jets devo ammettere che la prospettiva dei playoff con questa OL è purtroppo una chimera, non so se avere avuto Aaron dall’ inizio avrebbe cambiato le prospettive ma temo di no. Spero di sbagliarmi ovviamente.

  2. @Mattia Righetti o chiunque ne sa sicuro più di me mi spiegate il perchè i Jets hanno buttato via dei probabili Playoff non prendendo un quarterback nel mercato di Ottobre come i Vikings?? Visto che a parte Rodgers io quarterback non ne vedo ai Jets…come mai non ne hanno 3 in roster (o almeno 2 visto che Wilson per me non è un QB?

    • Ops l’articolo non è di Mattia stavolta…di solito scrive sempre lui XD ma vabe più risposte ricevo meglio sarà

    • Provo a risponderti io e a darti la mia interpretazione sulla scelta dei Jets: probabilmente hanno pensato di riuscire ad andare ai playoff o, quantomeno, rimanere in corsa usando Wilson come starting QB, visto che comunque è nel roster da 3 anni e Coach Saleh lo conosce bene.
      Con il senno di poi, viste le recenti prestazioni dei Jets e quelle di Dobbs ai Vikings, forse sarebbe stato più lungimirante fare come hai detto tu e prendere un QB sul mercato.

  3. Con Zach Wilson in campo fare 10 yard è un miracolo. Con Rodgers erano da Superbowl!

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