Partiamo dall’impegno teutonico fra Patriots e Colts, partita che definire come tale rappresenterebbe un disservizio al lessema ‘partita’. Il risultato finale premia i Colts, sopravvissuti ai continui tentativi di rimonta dei Patriots: Indy torna a casa con una preziosa vittoria, un 10 a 6 che li porta sul 5-5.
Dopo un inizio estremamente promettente che ha visto le squadre darsi un botta e risposta di scoring drive, il nulla assoluto: sono costretto a segnalarvi il touchdown di Jonathan Taylor che, su 4&goal, ha eluso i difensori avversari mettendo a segno quella che sarebbe stata l’unica meta della giornata.

Da quel momento si è spenta la luce. Punt, sciatteria varia e ancora punt. Nonostante tutto, però, New England di occasioni ne ha avute pure parecchie: dopo un intercetto di Minshew Ryland ha mancato un fattibilissimo piazzato da 35 yard che col senno di poi…
Uno scambio di field goal ha introdotto il gran finale – e fissato il punteggio sul 10 a 6. Dopo un bel drive, Mac Jones ha sparacchiato in piena red zone un intercetto che ha spinto Belichick ad affidare l’ultimo drive a Bailey Zappe che, però, ha emulato il quarterback titolare mettendo il punto finale alla contesa con un orribile intercetto dopo un fake spike. Jones, in realtà, si è sottoposto a una radiografia nel post-partita, quindi siamo liberi di pensare che Belichick lo abbia tenuto in panchina per precauzione – malgrado mi renda conto che scrivere così apra la porta a parecchie interpretazioni comiche.
In ogni caso, bruttissima partita in un contesto spettacolare.

Doveva essere la partita della settimana e almeno lei non ci ha deluso. Dei grandissimi Cleveland Browns hanno rimontato e battuto in extremis i Baltimore Ravens: 33 a 31 il punteggio finale in una partita in cui abbiamo visto lampi del vero Deshaun Watson.
Eppure sembrava finita ancora prima di iniziare, poiché dopo cinque minuti Baltimore era già sul 14 a 0 grazie a una pick six di Kyle Hamilton e un touchdown dell’elettrizzante Keaton Mitchell. Cleveland, però, non si è persa d’animo e ha cominciato a risalire la china chiudendo la prima metà sotto 17 a 9.

Pure in questo caso, però, l’inizio di metà non è stato particolarmente cordiale con i Browns in quanto pronti-via ed ecco il secondo touchdown in altrettante partite di Odell Beckham Jr. che ha trasformato uno slant da poche yard in un touchdown da 40.
Cleveland, però, di stare sotto non ne voleva proprio sapere in quanto dopo un magnifico drive da più di dieci minuti Hunt trova la end zone e Watson, per non farsi mancare niente, aggiunge la conversione da due punti che li porta sul -7.
Un disgraziato errore dell’ex Ravens Proche regala un possesso in red zone a Baltimore che dopo una pletora di penalità si porta sul 31 a 17 con poco più di undici minuti rimasti sul cronometro.
Partita finita? Nemmeno per sogno.

Prima Watson percorre il campo in fretta e furia riportando i suoi sotto di un possesso trovando Elijah Moore libero a pochi passi dalla end zone.
Il possesso successivo di Baltimore dura giusto due snap poiché un passaggio sporcato di Jackson trova le mani di Newsome che senza particolari difficoltà firma la fondamentale pick six: Hopkins, però, sbaglia l’extra point.
Baltimore è ancora sopra di un punto, però non combina un granché e restituisce il pallone a Watson con cinque minuti rimasti da giocare e un solo punto da recuperare.

Chapeau ai Browns, non c’è molto da dire: l’ultimo drive ha messo in chiaro che volessero vincerla più dei Ravens, non trovo altra spiegazione alla superiorità fisica della linea d’attacco di Cleveland che, di fatto, li ha trascinati alla vittoria.
Iarda dopo iarda, primo down dopo primo down, l’attacco dei Marroni ha mosso la palla quanto serviva per mettere Hopkins nella posizione di redimersi con il piazzato della vittoria sulla sirena.
Dopo una prima metà estremamente complicata Watson si è riscattato con trenta minuti pressoché perfetti nei quali non ha sbagliato nemmeno un passaggio. Baltimore, invece, ha messo in chiaro ancora una volta di non essere una squadra poi così matura.

Bellissima partita pure a Cincinnati dove Stroud e i Texans, non senza soffrire forse più del dovuto, si regalano un pomeriggio da primi della classe prendendo lo scalpo ai Cincinnati Bengals con un emozionante 30 a 27.
Houston ha mosso le catene con disinvoltura per tutto il pomeriggio riprendendo esattamente da dove si era fermata la settimana scorsa contro Tampa Bay, questa volta commettendo però troppi errori nella metà campo avversaria: un fumble in piena red zone e uno alle sue porte hanno tolto loro punti preziosi dal tabellone.

Due scoring drive consecutivi hanno portato Houston sul 20 a 7, ma nemmeno il tempo di esultare che Burrow trova Chase libero in profondità per un magnifico touchdown da 64 yard. Questi Texans, però, sono una squadra vera e senza fare una piega rieccoli percorrere il campo per mettere Stroud nella posizione di riportare i suoi sopra di due possessi, vantaggio solitamente insufficiente per dichiarare morto Joe Burrow… due intercetti consecutivi?
Ebbene sì, due intercetti consecutivi sembravano aver chiuso definitivamente i conti, ma Stroud per una volta ci ricorda di essere un rookie sparacchiando un sanguinosissimo intercetto che resuscita i Bengals che, a pochi passi dalla end zone, mettono la palla in mano a Mixon che regala loro il touchdown del -3.

L’inerzia ora è tutta dalla parta di Cincinnati che naturalmente costringe gli avversari al three n’ out di cui hanno disperatamente bisogno. Burrow fa quello che deve fare e mette McPherson nella posizione di pareggiarla con un agevole piazzato da 31 yard: il cronometro recita un minuto e 33 secondi, ce la farà Stroud a replicare quanto fatto la settimana scorsa e orchestrare un altro game winning drive?
Un guadagno importante a testa di Schultz e Brown catapulta Houston nei pressi della red zone dove il neoarrivato Ammendola – chiamato a sostituire l’acciaccato Fairbairn – si trasforma nell’eroe di una città intera regalando a Houston la vittoria.
Stroud ha commesso qualche errore più del solito, ma permettetemi di essere impressionato dalla forza mentale di un rookie che dopo aver lanciato l’intercetto più sciagurato che possiate immaginare non si è perso d’animo e ha composto un altro grandioso game winning drive. Di questo ragazzo parleremo per tanti, tantissimi anni.

Ottima vittoria degli Steelers che, in pieno stile Steelers, giustiziano i Packers con un fondamentale 23 a 19.
La prima metà è dominata dai running back dei padroni di casa che trovano entrambi i sei punti, ma Jordan Love è reattivo e con un paio di touchdown stronca sul nascere i piani di fuga di Pittsburgh.
Gli ultimi trenta minuti si rivelano essere meno spettacolari in quanto gli attacchi vengono limitati a un paio di field goal a testa, ma come tradizione vuole nel momento della verità è tassativamente la difesa a salire in cattedra. Infatti, l’attacco di Green Bay percorre brillantemente il campo salvo poi schiantarsi di testa contro il muro giallonero che regala a coach Tomlin la vittoria con due intercetti consecutivi in red zone. Avete presento il vecchio detto sulle difese che vincono i campionati?
Pittsburgh, ora sul 6-3, continua a vincere e a questo punto ha il dovere morale di credere al sogno playoff.

Tifosi 49ers, potete finalmente respirare: parlare di dominio suonerebbe riduttivo, San Francisco ieri ha impartito una lezione di football americano ai Jacksonville Jaguars umiliandoli con un 34 a 3 che non lascia nulla all’immaginazione.
La notizia della giornata, nonché l’unico “rimpianto” – se così si può definire – di San Francisco, sta nel fatto che si sia interrotta la striscia di partite consecutive con almeno un touchdown di Christian McCaffrey. Problemi del primo mondo, immagino.
L’attacco ha fatto quello che ha voluto guidato da un grandissimo Purdy che ha lanciato tre touchdown, mentre la difesa ha sbranato vivo il povero Trevor Lawrence costretto ad assorbire ben cinque sack: ciò che più incoraggia è la facilità con cui hanno indotto all’errore quello che solitamente è un reparto offensivo efficiente e solido – quattro turnover costituiscono sicuramente un ottimo bottino.
Respirate!

Tornano a vincere i Buccaneers che senza troppi problemi si sbarazzano dei Tennessee Titans con un rassicurante 20 a 6. Un dato impressiona in modo particolare: Tennessee ha saputo guadagnare solamente 42 rushing yard, dato che ci dice tutto quello che dobbiamo sapere sul pomeriggio che hanno vissuto.
Togliere dall’equazione il gioco di corse a un quarterback rookie sa di condanna a morte, soprattutto se si sta parlando di una squadra che ha costruito la propria identità sul muovere le catene via terra. Buonissima prestazione di Mayfield che con un paio di touchdown e 278 yard ha fatto quello che doveva fare per guidare i suoi alla vittoria.
Sugli scudi pure il solito, immarcescibile Mike Evans che con altre 143 yard – e un touchdown – si sta avvicinando a grandi passi all’ennesima stagione da 1000 yard della carriera: uno standard per quello che deve essere visto come un futuro Hall of Famer.

Ci aspettavamo un massacro, e massacro è stato. I Dallas Cowboys hanno passeggiato sui resti dei New York Giants: 49 a 17 il punteggio finale di una partita che è durata poco più di un quarto. Non fosse stato per della sana produzione in garbage time il passivo sarebbe potuto essere molto più pesante.
Il povero Tommy DeVito non ha potuto niente contro una difesa che lo ha sopraffatto senza incontrare alcun tipo di resistenza. Dall’altra parte l’attacco metteva insieme numeri da videogioco che proverò a riassumervi. Cinque touchdown totali per Prescott – uno su corsa -, uno su corsa e uno su ricezione per l’indemoniato Lamb – oltre le 150 yard pure ieri – e partita gigantesca di Cooks che con 173 yard e un touchdown ha messo insieme la sua miglior prestazione con la maglia dei Cowboys.
Fa male al cuore vedere i Giants così, lo ammetto.

Torna Kyler Murray e Arizona torna al successo: che sia un caso? A termine dell’ennesima partita decisa da un piazzato sulla sirena, Arizona si è regalata la seconda gioia della stagione sconfiggendo 25 a 23 i sempre più impalpabili Atlanta Falcons.
La presenza di Murray ha indubbiamente sparigliato le carte sul tavolo di gioco, ma indipendentemente dal quarterback avversario Atlanta non poteva nemmeno sognarsi di perdere una partita in cui non ha commesso nemmeno un errore e in cui, soprattutto, gli avversari hanno regalato loro più di 100 yard di penalità.

Nulla da fare, di nuovo, per una squadra che ha disperatamente bisogno di qualcuno under center che sappia perlomeno dirigere il traffico: togliendo le yard perse per sack Atlanta ha concluso la giornata con 70 passing yard. Un infortunio ha estromesso dalla contesa Heinicke, ma occorre ribadire quanto impresentabile sia stato: da 15 passaggi tentati ha ricavato 55 yard, o se preferite 3.7 yard a tentativo, numeri che competono a un running back inefficiente.
Murray, imprevedibile e imprendibile come nei suoi giorni migliori, ha ridato brio a un reparto offensivo che pur senza strafare ha portato a casa la giornata contro quella che solitamente è una buona difesa.

Non svegliate Joshua Dobbs. Seriamente, è inconcepibile che questo ragazzo abbia vinto un’altra partita, per giunta contro una difesa solitamente arcigna. New Orleans ieri si è svegliata decisamente troppo tardi e, malgrado diverse opportunità di pareggiarla, è stata battuta 27 a 19 dagli improbabili Minnesota Vikings.
La prima metà è stata un monologo Vikings che, cavalcando un Dobbs ispiratissimo, si sono recati negli spogliatoi sopra 24 a 3. La svolta è arrivata a metà del terzo quarto, quando il povero Derek Carr è stato spedito nell’aldilà da una terribile botta inflittagli da Danielle Hunter che ha costretto Allen ad affidarsi a Jameis Winston che, in un modo o nell’altro, è riuscito a riportare i suoi in partita… fino a quando non ha concluso gli ultimi due drive, quelli che avrebbero potuto regalare a New Orleans il pareggio, con due sciagurati intercetti.
Minnesota è sul 6-4. Con Joshua Dobbs under center.

Ci attendavamo punti e spettacolo, ma ciò nonostante possiamo dire che abbiano comunque esagerato. Lions e Chargers hanno dato vita a una partita vibrante e combattutissima terminata 41 a 38 per Detroit: come avrebbe detto Vince Lombardi, i Chargers non hanno perso, hanno semplicemente finito il tempo.
Dopo essersi trovati sotto 24 a 10 a causa di tre rushing touchdown – due di Gibbs e uno da 75 yard di Montgomery – i Chargers non hanno perso la testa e, colpo dopo colpo, si sono riportati sotto fino a impattare la contesa sul 24 pari. A quel punto siamo stati messi davanti a un continuo botta e risposta che vedeva Detroit portarsi sopra di un possesso per poi essere raggiunta dai padroni di casa che, onore al merito, non si sono mai persi d’animo.
Dopo che Keenan Allen ha impattato la contesa sul 38 pari grazie al secondo touchdown della propria partita, Detroit ha messo insieme un drive da grande squadra che ha permesso a Patterson di vincerla con l’ennesimo piazzato sulla sirena di una giornata scandita da field goal in zona cesarini.
Non c’è che dire, ci siamo divertiti.

Quella fra Seahawks e Commanders è stata l’ennesima partita decisa da un piazzato in extremis: a spuntarla è stata Seattle, 29 a 26 il punteggio finale.
Dopo una prima metà piuttosto avara d’emozioni conclusa sul 9 a 9, gli attacchi sono saliti in cattedra: dopo il touchdown di Lockett a meno di quattro minuti dal termine sembrava essere finita, ma Howell con grandissima personalità ha trascinato i suoi lungo il campo trovando il pareggio – 26 a 26 – grazie a un TD di Dyami Brown.
Geno Smith, con meno di un minuto rimasto da giocare, si è caricato l’attacco sulle spalle facendo il necessario per regalare a Myers l’opportunità di vincerla sulla sirena con un piazzato da 43 yard.
Vittoria fondamentale per Seattle che si lascia alle spalle la batosta di sette giorni fa patita contro i Ravens.

Prosegue il buon momento dei Las Vegas Raiders che in un Sunday Night Football dominato dai kicker hanno fatto il necessario per portarsi a casa un 16 a 12 che inguaia i New York Jets.
L’attacco dei Jets, tanto per cambiare, non è stato affatto incisivo finendo per vanificare il sempre buono lavoro del reparto difensivo che ha limitato Las Vegas a tre piazzati e un touchdown – firmato da Mayer a inizio dell’ultimo periodo di gioco – al quale non ha saputo rispondere.
I sogni di vittoria di New York sono sfumati nel modo più beffardo, ossia con un intercetto in red zone di Zach Wilson a un minuto e mezzo dal fischio finale. Las Vegas, con questa vittoria, rientra ufficialmente in corsa per i playoff.

19 thoughts on “Il riassunto della decima domenica del 2023 NFL

  1. Come ho scritto a caldo nel post precedente, sono proprio contento che San Francisco mi abbia finalmente smentito. Penso che a questo punto rimarrò pesantemente pessimista per tutto il resto della stagione, se questi sono i risultati😅
    Boh prima o poi doveva arrivare una sconfitta, e prima o poi doveva arrivare una vittoria. Vedremo. A questo punto mi immagino i Niners come un elefante maschio alfa, un bestione grande e possente che non avrebbe da temere praticamente nessuno nel suo habitat, ma che improvvisamente può trovare il suo topolino e rimanerne scosso per settimane. Vedremo, sarà estremamente felice di venire di nuovo, ripetutamente smentito.

    • Pessimismo, pessimismo!!! Speriamo che i Niners rimangano in linea con le passate stagioni nelle quali la seconda metà del campionato li ha sempre visti molto performanti. E’ una squadra che con l’inserimento di Young in difesa fa veramente paura, chiedere a Lawrence per conferma…..
      Ieri si è visto come la O-line non possa fare assolutamente a meno di Trent Williams, Purdy ne ha beneficiato alla grande non dovendo quasi mai uscire dalla tasca e completando ben 19 lanci su 26.
      Peccato per CMC, Shanahan ha fatto di tutto per fargli raggiungere il record di 18 TD consecutivi ma il rushing touchdown della partita è andato a Deebo Samuel….
      Domenica con Tampa vedremo se la crisi sarà effettivamente alle spalle.
      Mi raccomando @Lux, pessimismo……. ;-))

      • Non ricordo bene se lo scrivevi tu, ma rientrati quei due infortunati, la squadra ha ripreso a funzionare come prima. Se eri tu, avevi ragione. Rimango perplesso perchè gli infortuni in NFL sono roba all’ordine del giorno, ma tant’è. Prova corale molto bella secondo me, ed è poi quello che chiedevo nelle settimane scorse: se non c’è Tizio ci devono essere Caio e Sempronio, le soluzioni varie a questa squadra non mancano e ieri s’è visto. Concordo sull’innesto di Young: del resto questa dirigenza ha mostrato di saper curare il roster e questo coaching staff di saper inserire i nuovi arrivati. In ogni modo finalmente una prova di squadra convincente ma per quanto detto rimango comunque assai scettico😎

        • Comunque x me vittoria inaspettata nel punteggio. Meglio così ci voleva proprio.🖐️

        • Sono consapevole che il progetto 49ers è di assoluto livello e di conseguenza viene seguito dagli altri giocatori con particolare attenzione, ma va anche aggiunto che Chase Young (2nd pick overall) è stato sciaguratamente scambiato dalla dirigenza di Washington per un “compensatory third-round pick”. San Francisco, non per gufare e lo dico da luglio, con un piede al SB 🙂

          • Certi scambi sono sempre destinati a scaturire in un “senno di poi” quando sembrano sciagurati. Così avvenne anche con CMC, tutti scrissero che SF si era svenata per un RB di 26 anni che proveniva da diversi infortuni……….
            Poi Young, alla fine dell’anno sarà free agent e Washington avrebbe potuto perderlo a zero………. tra piuttosto e niente, meglio piuttosto :-)))

        • Mi sa che il ragionamento del Tizio e Caio deve averlo fatto anche Shanahan, visto che gli ultimi drive gli ha fatti giocare a Juszczyk (con TD), Mitchell e Bell, a parte i tentativi di far segnare CMC. Certo sarebbe meglio se ogni tanto facessero delle chiamate anche per qualche backup, perchè, come hai detto tu, gli infortuni sono sempre dietro l’angolo…..
          Tra l’altro i backups sono tutt’altro che inesperti, TE-RB-WR hanno tutti dai 3 ai 7 anni di NFL tranne Bell e Brayden che sono rookies (anche se Brayden è out for season).
          L’efficacia di un rooster completo è anche quella di sorprendere le difese con schemi realizzati da qualche backup. Per esempio il TD di Samuel (che non è un backup, certo, però agisce più da WR che daRB) nasce da una finta ben riuscita tra Purdy e CMC che consente a Deebo di cogliere la difesa dei Jaxs impreparata.

  2. Guardando le classifiche in NFC tutto sommato abbiamo una situazione in linea con quello che ci potevamo immaginare ad inizio stagione, a parte forse i Falcons che stanno deludendo. In AFC invece mai mi sarei immaginato di trovare i Bengals e i Bills così in basso.

  3. Lascio perdere i commenti su Lions, su Texans e altro, ma i Vikings cosa stanno facendo? sono a 5 W di fila..

  4. AFC North che come da previsioni si conferma una tonnara, il bello è che dopo gli scontri della prossima settimana (oltre a Bengals e Ravens anche Steelers e Browns si scontrano tra loro) potrebbe essere ancora più ingarbugliata e impronosticabile. Dopodiché è poi tutta la AFC ad essere una tonnara dove le supposte corazzate sembrano giocare a “ciapanò”: visto che nessuna prende il largo si rischiano davvero esclusioni eccellenti (per dire, che i Colts e i Raiders siano ad una vittoria dall’entrare nella griglia dei playoff dopo 10 settimane, con il QB2 in campo, dopo la telenovela Taylor gli uni e nonostante McDaniels gli altri è qualcosa di incredibile).

  5. Un 10-6 a metà novembre è il vero football, altro che il “Super bowl”: sii felice di averlo visto dal vivo 😃!

    Settimana chiave per la Afc North: sino a ieri pomeriggio ero convinto che Baltimore fosse la candidata numero uno alla vittoria della division, ma che avrebbe dovuto guardarsi dai rinati Bengals. Mi ritrovo oggi a constatare come Cincinnati sia ultima nella division e come Baltimore, a questo punto, rischi molto, perché dando un’occhiata al calendario sembra che Cleveland abbia un cammino più agevole.

  6. Non so voi ma io adoro le partite stile Raiders jets. Sarà che un primo ricordo di visione in TV fu un Colts jets una decina d anni fa, dove sai già si vedrà un solo touchdown e il resto è battaglia

  7. Domenica con partite davvero combattute e divertenti. Davvero una bella domenica di football. Giants e Patriots corrono a grandi passi verso la 1° scelta del draft, Panthers permettendo che però non hanno interesse visto che la loro prima scelta andrà ai Bears

  8. Mai avrei pensato di dirlo ma la candidatura di CJ stroud a Mvp non è così peregrina

  9. Il turno di riposo ha fatto bene ai 49ers. Sono tornati alla vittoria, ma me ne sto zitto per scaramanzia anche perchè… lo dico poi. I Browns hanno dimostrato di avere carattere da vendere. Nonostante tre erroracci che avrebbero potuto pagare amaramente sono sempre rimasti in partita per poi vincere contro una squadra sicuramente non banale come i Ravens. Assistere alle partite di Stroud è sempre uno spettacolo e complimenti pure a Dobbs. Molte partite risolte agli ultimi secondi grazie ad un field goal. E, tornando all’inizio e quindi ai 49ers, la cosa mi preoccupa perchè sono sempre in tensione quando Moody si presenta a calciare. Speriamo bene.

  10. @Mattia Righetti o chiunque ne sa sicuro più di me mi spiegate il perchè i Jets hanno buttato via dei probabili Playoff non prendendo un quarterback nel mercato di Ottobre come i Vikings?? Visto che a parte Rodgers io quarterback non ne vedo ai Jets…come mai non ne hanno 3 in roster (o almeno 2 visto che Wilson per me non è un QB?

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