NFC NORTH

Chicago Bears

Record: 2-6.

Cosa è andato bene: A sprazzi, ci hanno fatto vedere qualcosa di sufficientemente interessante per tenere almeno viva la flebile fiammella della speranza, ma ciò nonostante restano una delle peggiori squadre della lega. Sanno togliersi qualche soddisfazione qua e là, Fields una o due volte a partita ci offre una giocata che ci costringe a urlare “franchise quarterback” e in un modo o nell’altro Chicago sta riuscendo a segnare 21 punti a partita, numero tutto sommato incoraggiante.
Sono sorprendentemente efficienti su terzo down – 43.4% di successo – e, in generale, il reparto offensivo ha compiuto dei tangibili passi in avanti.
Da lodare il lavoro di un front seven che sta concedendo meno di 80 rushing yard a partita e che, soprattutto, costringe gli avversari a rinunciare alle corse limitandoli a 3.3 yard per portata.

Cosa è andato male: Chicago resta una delle peggiori squadre della NFL e, malgrado pretendere una qualificazione ai playoff sarebbe stato ingeneroso, non mi sembra di chiedere la luna pretendere un po’ più di consistenza. Hanno investito massicciamente sul reparto difensivo e, finora, i risultati si vedono solamente nella parte anteriore poiché la secondaria sta faticando a tenere il passo del front seven – ma era preventivabile visto che troviamo perlopiù giovani. Le difficoltà della secondaria si intercettano nel 48.54% di successo degli avversari su terzo down e, anche, nel 78.26% in red zone defense: sostanzialmente non riescono a trovare modi di opporsi agli attacchi avversari una volta che questi valicano la linea delle 20 yard.
Numeri a parte, ciò che più mi preoccupa è constatare la confusione che alloggia nel cervello di Justin Fields, quarterback che per la maggior parte del campionato è apparso nevrotico e in totale crisi d’identità: nel momento in cui sembrava aver ritrovato consapevolezza nei propri mezzi ecco arrivare l’infortunio a interrompere bruscamente il periodo positivo.
Stiamo parlando di un quarterback al terzo anno che, per quanto fino a questo punto non sia mai stato messo nella posizione di avere successo, spesso dà l’impressione di essere un QB spaesato alle prime armi totalmente impreparato alla vita nella tasca.

Voto4-. Mi aspettavo di più, molto di più. Nel momento in cui Justin Fields ha cominciato a lanciare qualche timido segnale di ripresa è stato stroncato da un infortunio: ho come l’impressione che l’anno prossimo under center ci potrebbe essere qualcun altro. Nessun passo in avanti, purtroppo.


Detroit Lions

Record: 6-2

Cosa è andato bene: Non sono perfetti, ma i loro progressi sono sotto gli occhi di chiunque e arrivati – quasi – al giro di boa la pratica division sembra essere già chiusa.
Jared Goff si sta consistentemente esprimendo su livelli perlomeno da top ten e, in generale, l’attacco sta girando a livelli altissimi concretizzando l’idea di gioco di Campbell: nessuna squadra tiene per più tempo il possesso di palla, aspetto fondamentale per una compagine che vuole sfiancare le difese avversarie a suon di corse per tenere fresca e pimpante la propria difesa.
Corrono tanto e bene e nelle ultime settimane, a causa dell’infortunio di Montgomery, Jahmyr Gibbs ci ha messo davanti a tutto ciò che lo rende speciale. Il reparto offensivo è profondo e assai esplosivo dato che oltre al sopracitato running back possono vantare playmaker del calibro di St. Brown, LaPorta, Montgomery e un Jameson Williams che settimana dopo settimana appare sempre più a suo agio in un attacco che deve ancora imparare a conoscere: tutto questo senza nemmeno spendere due parole su una delle migliori O-line della lega.
L’ottimo lavoro dell’attacco ha permesso alla difesa di compiere un enorme salto di qualità che da punto debole l’ha resa un vanto, dato che stiamo parlando della seconda migliore run defense del campionato.
Le aspettative erano enormi e, per la maggior parte, non sono state disattese.

Cosa è andato male: Possono, anzi, devono migliorare in red zone. Una squadra del genere con un attacco così profondo e ben assortito non ha alcuna ragione per trovare i sei punti solamente nel 48.15% dei viaggi in questa porzione di campo. Di contro, la difesa tende a essere troppo permissiva in red zone: nel caso in cui dovessero migliorare sotto questo aspetto prevedo cose ancora più grandi per loro.
Non sono assolutamente perfetti, lo ripeto, ma quanto fatto vedere finora è esaltante e non permetterò a una sconfitta – per quanto brutta possa essere stata – di annacquare una prima metà di campionato esemplare: scommetto che sia tifosi che qualsiasi membro dell’organizzazione avrebbero firmato con il sangue per presentarsi al bye week sul 6-2 e con le sorelle di division a distanza di sicurezza.

Voto8. Non è mai facile mantenere le promesse quando ti approcci alla stagione da favorita – in division -, ma finora i Lions sono riusciti brillantemente a non farci passare per cretini esibendo un ottimo football su entrambi i lati della linea di scrimmage. Non carichiamo di sovrastrutture la batosta patita contro i Ravens, una giornata no può capitare a tutti – rivolgersi ai Chiefs per maggiori informazioni.


Green Bay Packers

Record: 2-5

Cosa è andato bene: Vale dire che possono vantare le divise più belle della NFL?
Sto sinceramente faticando a individuare qualcosa di positivo su cui concentrarmi per produrre cinque righe di contenuto in quanto l’attacco boccheggia e la difesa, inspiegabilmente, continua a deludere. L’esaltante esordio contro i Bears sembra aver avuto luogo nel diciottesimo secolo, da un paio di settimane a questa parte i Packers stanno esibendo uno dei football più inconsistenti e fumosi della lega: non riesco a trovare un singolo aspetto del gioco anche solo lontanamente definibile come punto di forza.
Corrono male, il gioco aereo non decolla, faticano sia in run defense che in copertura e niente, le speranze che potessero perlomeno confermarsi come una squadra da playoff sono evaporate piuttosto velocemente.

Cosa è andato male: Sinceramente? Un po’ tutto.
Gli affanni di Jordan Love sono assolutamente comprensibili, si sta pur sempre parlando di un quarterback alle prime armi, ma sto vedendo settimanalmente errori davvero inquietanti. Lo percepisco tremendamente insicuro nella tasca e, spesso, impreciso nei lanci, anche se sarebbe ingiusto addossargli ogni colpa dato che i ricevitori non lo stanno sicuramente aiutando sbagliando spesso tracce o incappando in sanguinosi drop: l’età media è davvero bassa, va detto, ma errori così marchiani non sono roba da NFL. L’assenza di Aaron Jones, poi, ha sabotato il gioco di corse poiché A.J. Dillon è inspiegabilmente regredito al punto di trasformarsi in uno dei running back meno efficienti della lega – 3.1 yard a portata.
La difesa non è in grado di opporsi alle corse avversarie e non me ne capacito dato che il front seven è composto da giocatori di qualità come Clark, Wyatt, Smith, Campbell, Walker e Gary: immagino che per schierare una difesa competente non basti sommare il numero di scelte al primo round del draft. Prima o poi lo capirò, immagino.
La loro stagione sembra essere irrimediabilmente compromessa e malgrado pretendere un piazzamento non avesse particolare senso non me li aspettavo così deludenti e insipidi.

Voto: 4. Niente da fare, è da un paio d’anni che continuo ad aspettarmi il grande salto di qualità difensivo che, puntualmente, non si concretizza. Love sta faticando enormemente e se da un lato i suoi affanni sono assolutamente legittimi, dall’altro vederlo barcamenarsi senza cognizione di causa nella tasca è profondamente inquietante.


Minnesota Vikings

Record: 4-4

Cosa è andato bene: Questa è la scheda più difficile di tutte perché dopo l’infortunio di Cousins è terribilmente complicato parlare dei Minnesota Vikings e delle loro prospettive per il resto del campionato con cognizione di causa. I limiti di Cousins sono sotto gli occhi di tutti, ma è fuori questione che con lui a guidare l’attacco è possibile avere successo in regular season.
Dopo un inizio da incubo scandito da sciatteria e autolesionismo Minnesota aveva risalito la china fino a portarsi sul 4-4 – principalmente grazie a Cousins -, record che ha permesso loro di reinserirsi di prepotenza in qualsivoglia discorso playoff, ma ora che non possono più contare sul proprio quarterback fatico a prospettare chissà quante vittorie.
Addison si sta rivelando essere un ottimo ricevitore che con Jefferson potrebbe dare vita a una coppia inarrestabile, ma senza il numero 8 a rifornirli di palloni non ho idea di quanto possano produrre. Che peccato.

Cosa è andato male: Dopo aver smaltito il problema di fumble che li aveva fatti precipitare sull’1-3, i Vikings continuano a soffrire per la totale incapacità di muovere le catene via terra: quello di Minnesota è uno dei peggiori giochi di corse della lega, corrono poco e davvero male. Il backfield formato da Mattison e Akers non sta riuscendo a mettere insieme numeri accettabili, e se fino a domenica Cousins e i ricevitori potevano sopperire alla loro incompetenza adesso è lecito chiedersi con preoccupazione quale possa essere il destino di un reparto offensivo oggettivamente monco.
A mio avviso potevano tranquillamente sgattaiolare ai playoff – nonostante l’inizio tragico -, ma ora che under center troviamo un tetro punto di domanda fatico a immaginarli scollinare quota 20 punti con una frequenza perlomeno funzionale.
L’infortunio di Cousins più che una condanna sembra essere una sentenza, vediamo se riusciranno a smentirmi.

Voto6. L’anno scorso ineluttabili vincitori in qualsiasi situazione 50/50, quest’anno più sfortunati che incapaci. Con un filo di fortuna e maturità in più potrebbero essere tranquillamente a sei vittorie, ma in questa lega gli errori si pagano: figuriamoci quelli gratuiti. L’infortunio di Cousins cambia davvero tutto.


NFC EAST

Dallas Cowboys

Record: 5-2

Cosa è andato bene: Da un punto di vista meramente statistico i Cowboys sono una delle migliori squadre della lega: in che altro modo definireste una squadra che può vantare la seconda miglior scoring offense e la quarta miglior scoring defense?
Sono profondi, talentuosi e sufficientemente esperti da poter fare davvero rumore in postseason e se quanto accaduto domenica con i Los Angeles Rams segna l’inizio di qualcosa c’è veramente da avere paura. L’infortunio di Diggs ha costretto Bland a erigersi come faro della secondaria e i risultati non potevano essere più incoraggianti dato che il giovane cornerback è una macchina da turnover che in sette partite ha già messo a segno tre pick six: sì, finora un cornerback ha segnato più touchdown di Tony Pollard.
Da qualsiasi lato li si provi a guardare brillano, ma…

Cosa è andato male: …nelle partite che contano davvero continuano a rendersi protagonisti di inaccettabili giri a vuoto. Sto ovviamente facendo riferimento alla batosta patita contro i San Francisco 49ers, partita nella quale a preoccuparmi non è stata tanto la sconfitta ma piuttosto la modalità con cui è arrivata, un secco no contest che ha fatto passare i Cowboys per un’inesperta banda di mestieranti assolutamente impreparata per simili palcoscenici.
L’esaltante uno-due contro le losangeline ha mascherato efficacemente l’amaro in bocca lasciato dalla gita a Santa Clara, ma è fuori questione che siano attesi da un vero e proprio momento della verità domenica contro i Philadelphia Eagles: una vittoria ci aiuterebbe a prenderli definitivamente sul serio. O anche solo giocarsela alla pari.
Due aree in cui devono migliorare? Gioco di corse e red zone offense, aspetti a mio avviso indissolubilmente legati: è inaccettabile che la miglior red zone offense dello scorso campionato sia precipitata da un ottimo 71.43% del 2022 al deprimente 40.74% che vale loro il 29esimo posto nella classifica generale. Scommetto che maggior efficienza nel gioco di corse si tradurrebbe in un maggior efficienza in red zone.

Voto7,5. Fanno trenta ma mai trentuno. Sanno come esaltarci, sanno come convincerci che questo sia davvero il loro anno meglio di qualsiasi altra squadra… salvo poi squagliarsi quanto davanti si trovano un’avversaria diretta. In regular season faranno bene, come sempre, ma ho bisogno di nuovi argomenti che mi rendano fiducioso in vista dei playoff.


New York Giants

Record: 2-6

Cosa è andato bene: Cos’è successo alla squadra che ci aveva fatto collettivamente perdere la testa lo scorso autunno? È per caso scoccata la mezzanotte per la Cenerentola del 2022?
Sono dilaniati dagli infortuni, questo è vero, ma sono troppo incompetenti per essere la stessa squadra che lo scorso gennaio aveva preso parte al Divisional Weekend.

Cosa è andato male: Fa indubbiamente riflettere che una squadra che non troppi mesi fa ha rotto il salvadanaio per rinnovare il contratto al proprio quarterback non sia nemmeno in grado di segnare 12 punti a partita. Pure in questo caso gli infortuni hanno avuto un ruolo determinante visto che oltre che a Jones sono stati costretti a fare a meno pure di Barkley, ma ogni loro snap sembra volerci urlare che il 2022 sia stato solo magnifica coincidenza. La linea d’attacco è disastrosa, basti pensare che i vari quarterback abbiano incassato 41 sack in otto partite, peggior dato della lega a pari merito con i Commanders. Di questo passo entrambe le squadre abbatterebbero il record stabilito dai Texans del 2002 per maggior numero di sack subiti.
Fatico a trovare motivi anche solo per essere timidamente ottimista, sono inspiegabilmente tornati a essere la squadra di Joe Judge e non vedo possibili soluzioni all’orizzonte. Non possono che sperare in una seconda metà più fortunata, una seconda metà che non li costringa a pentirsi di aver investito così massicciamente su Daniel Jones.

Voto4-. Infortunatissimi, questo va detto, ma quanto fatto vedere finora è davvero inquietante: è come se il 2022 fosse stato un’allucinazione collettiva, uno splendido miraggio già digerito e dimenticato. Fatico a trovare spiegazioni logiche alla regressione di Daniel Jones.


Philadelphia Eagles

Record: 7-1

Cosa è andato bene: Miglior record della NFL e, pure quest’anno, uno degli attacchi più prolifici che possiate trovare. La prima metà di stagione conferma quello che già sapevamo, ossia che i Philadelphia Eagles siano una delle migliori squadre della lega: il 2022 non è stato un exploit figlio del caso.
Convertono la metà esatta dei terzi down e, quando non ci riescono, possono sempre contare sul Brotherly Shove, la singola giocata più inarrestabile attualmente in NFL. Che A.J. Brown fosse un ottimo giocatore era un qualcosa chiaro anche ai muri, ma nel 2023 ha deciso di entrare di prepotenza nella discussione dei migliori ricevitori in assoluto: in otto partite ha già ricevuto 939 yard, numero semplicemente senza senso.
All’infuori di un difetto vi cui parlerò nel paragrafo seguente, è impossibile trovare un roster più completo di quello a disposizione di Sirianni in quanto Philly può contare su uno dei migliori quarterback della lega, la miglior O-line in assoluto, una batteria di playmaker di primissima qualità e un front seven ancora una volta famelico che seppur non produttivo come l’anno scorso resta funzionale ed efficiente. Sono equipaggiati per arrivare fino in fondo.

Cosa è andato male: Dal momento che correre contro il loro front seven equivale a prendere la rincorsa prima di lanciarsi di testa contro un muro, è naturale che gli attacchi avversari pongano più enfasi sul gioco aereo: ciò che non è affatto naturale è quanto Philadelphia fatichi ad arginarli. In otto partite gli Eagles hanno concesso 16 passing touchdown a fronte di quattro miseri intercetti, ma ciò che più perplime è l’apparente inefficacia del tandem di cornerback Slay-Bradberry che, l’anno scorso, aveva impressionato per affidabilità e costanza.
Gli Eagles sono vulnerabili e finché non troveranno un modo per lasciarsi alle spalle queste difficoltà difficilmente riusciranno a scrollarsi di dosso le squadre avversarie, basti pensare a quanto successo domenica contro i tutt’altro che irresistibili Commanders, rimasti inspiegabilmente francobollati negli scarichi per tre quarti: fatto non sicuramente incoraggiante in vista dei playoff.
Trovo inspiegabile che una squadra così efficace su terzo e quarto down fatichi in questa maniera in red zone, dove possono vantare solamente la diciottesima miglior percentuale di successo.
Hanno parecchie cose da sistemare in vista della postseason.

Voto: 8,5. Navigano tranquilli con il pilota automatico non esaltandoci mai come vorremmo: credo che questo sia un problema nostro più che loro. Devono ancora trovare la quadra, ma continuare a vincere pur “deludendo” è un qualcosa che compete solamente alle grandi squadre.


Washington Commanders

Record: 3-5

Cosa è andato bene: Ci sono momenti in cui Howell ci mette davanti a giocate che ci costringono a pensare che possa davvero essere lui il futuro di questa squadra, ma difficilmente ne avrà uno se continua a incassare tutti questi sack.
Sono arrivato a un punto in cui fatico a trovare qualcosa di nuovo da dire sui Commanders. È come se stessero vivendo in loop da un lustro la stessa identica stagione da 7-8 vittorie in cui l’attacco si dimostra essere incostante, mentre la difesa non tiene fede a un potenziale immenso dimostrandosi molle e arrendevole nonostante una D-line sulla carta incredibile.

Cosa è andato male: L’offensive line è costretta a raccogliere da terra il povero Howell nell’11.75% dei suoi dropback: sostanzialmente incassa un sack una volta ogni otto snap, numero che come potete facilmente immaginare sotto nessun punto di vista è sinonimo di successo. La O-line non è certamente esente da colpe, tuttavia credo che il problema principale sia “l’immaturità” di Howell nella tasca: caro Sam, a volte tutto ciò che un quarterback deve fare è scagliarla fuori.
I tanti sack subiti li mettono ripetutamente davanti a second/third&long che precludono loro l’opportunità di correre – ultimi per portate a partita – ed è un peccato visto che non sono affatto inefficienti nel run game.
La difesa continua a deludere incassando 28.5 punti a partita, 0.3 in meno dei Colts ultimi della classe: a questo punto ci rinuncio a cercare spiegazioni. Con un pass rush del genere non dovrebbero aver problemi ad arrivare al quarterback avversario e togliere pressione dalle spalle della secondaria ma, pure quest’anno, niente da fare. Anzi, hanno addirittura esiliato in panchina la scelta al primo round del draft Emmanuel Forbes. Nessuna squadra ha concesso più passing touchdown.
Che l’era Rivera stia volgendo al termine? Gli addii di Young e Sweat sembrano suggerire che stia per cambiare qualcosa nella capitale.

Voto5. Altra stagione che aderisce perfettamente alla definizione di mediocrità. Sono seriamente preoccupato per Sam Howell, un quarterback che incassa così tanti colpi che futuro può avere?


NFC WEST

Arizona Cardinals

Record: 1-7

Cosa è andato bene: Stando al loro record sono la peggiore squadra della lega, ma non è un problema perché lo sapevamo. A mio avviso, però, non sono neanche lontanamente la squadra che gioca peggio della lega.
Malgrado un roster che definire lacunoso sarebbe un eufemismo, Arizona si sta dimostrando competitiva e (molto) ben allenata: sorge spontaneo chiedersi cosa sarà in grado di fare questo coaching staff quando avrà fra le mani un roster più talentuoso costruito assecondando le sue richieste.
Sono eccellenti per quanto concerne le corse, come dimostrato contro Baltimore sono assolutamente in grado di correre con successo contro chiunque, indipendentemente dalla qualità del front seven avversario e da chi riceverà l’handoff – Conner è indisponibile da diverse settimane.
Tanti piccoli segnali incoraggianti in vista di un futuro non poi così lontano.

Cosa è andato male: Naturalmente una squadra non vince solamente una partita su otto per caso, ma come già detto era più che preventivato che i Cardinals quest’anno combinassero davvero poco, quindi non mi metto a spulciare fra le statistiche – anche perché ho scritto circa 12mila parole in meno di ventiquattro ore e a questo punto inizio a non sentirmi troppo bene.
Vorrei capire il perché dei continui collassi nella seconda metà di gioco delle partite, ma temo che finirei per tirare fuori la parola vietata che inizia con la lettera t.

Voto: 4? Il record è quello che è, ma in questo caso il voto non dipende minimamente dal numero di vittorie. Sono molto più competitivi di quanto potessimo aspettarci e, soprattutto, il coaching staff lancia settimanalmente segnali più che incoraggianti: nel momento in cui cominceranno ad avere talento sapranno farci divertire.


Los Angeles Rams

Record: 3-5

Cosa è andato bene: Dopo la grande svendita dell’offseason me li sarei aspettati decisamente più inetti, invece mi stanno stupendo settimanalmente – tranne contro i Cowboys, naturalmente.
McVay e Snead hanno tirato fuori dal cilindro giovani interessanti come Nacua e Williams e, in generale, l’attacco sta giocando molto meglio rispetto all’anno scorso principalmente grazie a una linea d’attacco tornata a essere competente. Stafford, in particolare, sembra aver ritrovato lo smalto perso e con l’esplosione di Nacua e, in misura minore, di Atwell il loro gioco aereo è perlomeno prolifico – resta troppo bassa la percentuale di passaggi completati per essere definito efficiente.
Un posto nella top ten in total offense legittima tutto quello che è appena stato detto.
A mio avviso hanno raccolto molto meno di quanto avrebbero meritato, ma una seconda metà di campionato non propriamente proibitiva li tiene in vita per una qualificazione ai playoff che a mio avviso è assolutamente alla loro portata.

Cosa è andato male: Il reparto difensivo sta faticando, anche se molte statistiche sono sfalsate da quanto appena successo contro i Cowboys. La mancanza di playmaker – Donald a parte – lungo il versante difensivo trova riscontro nel numero di turnover causati, un mesto sei che li condanna all’ultimo posto in questa graduatoria.
Faticano ad accumulare sack – 15 in otto partite – e, pure in questo caso, ciò era prevedibile. Insomma, li troviamo nei bassifondi di gran parte delle classifiche riguardanti la difesa ma come ripetuto fino allo sfinimento potevamo aspettarci una situazione del genere, stiamo pur sempre parlando del reparto che, fra gli altri, ha perso Leonard Floyd, Bobby Wagner e Jalen Ramsey.
Preoccupa il calo d’efficienza di Matthew Stafford che, finora, ha completato meno del 60% dei lanci tentati dopo aver concluso 2021 e 2022 sempre sopra il 67%. Ogni volta che Stafford è stato tenuto sotto il 60% Los Angeles è uscita sconfitta dal campo e, non so voi, ma io ci vedo una netta correlazione.

Voto: 5,5. Pure in questo caso mi aspettavo molto meno, soprattutto dal reparto difensivo che, invece, non sta sfigurando. Penso possano lottare fino all’ultimo per un posticino ai playoff, anche se occorre tenere monitorato lo stato della mano destra di Matthew Stafford, uscita ammaccata dal massacro di Dallas.


San Francisco 49ers

Record: 5-3

Cosa è andato bene: Malgrado la piccola crisi delle ultime tre settimane, San Francisco può vantare uno dei migliori attacchi sotto più o meno qualsiasi punto di vista. Segnano tanti punti – quinti con 27.3 punti a partita -, guadagnano parecchie yard e non hanno particolari difficoltà a muovere le catene in quanto stiamo parlando del quinto miglior attacco per percentuale di terzi down convertiti.
Il gioco di corse, tanto per cambiare, è il cuore pulsante del loro attacco e da quando c’è McCaffrey ha raggiunto un nuovo livello: a un anno di distanza dalla trade è sempre più evidente che San Francisco non potesse prendere una decisione migliore.
La difesa concede pochi punti – quinta miglior scoring defense – ed è veramente difficile trovare modi di scardinare il front seven e muovere le catene via terra.
Se non avete notato non sono particolarmente preoccupato per il periodo difficile che stanno vivendo, nelle ultime settimane ho letto di tutto – Shanahan sconfessato, Purdy smascherato, difesa fasulla et cetera et cetera -, credo che tutte queste difficoltà possano rendere San Francisco una squadra migliore, o perlomeno più matura.

Cosa è andato male: Le tre sconfitte di fila, naturalmente: a questo punto sorge naturale chiedersi come mai chi di dovere non abbia staccato la spina e preparato il terreno per un più che doveroso rebuild. Sono ironico, naturalmente.
Nelle ultime settimane abbiamo fatto una scoperta sconvolgente, ossia che Brock Purdy resti dopo tutto un essere umano come tutti noi e che per questa ragione non sia immune agli errori. Certo, ne ha commessi un po’ troppi ultimamente, ma mi preme ribadire che si stia pur sempre parlando di un giovane relativamente inesperto che, come ogni maledetto quarterback nella storia del gioco, sta vivendo un periodo complicato in cui ogni sua sbavatura viene punita dalle difese avversarie: pure in questo caso il mio consiglio è di rilassarvi che più prima che poi tornerà a essere il mezzo cyborg che abbiamo imparato ad apprezzare.
Perplime invece il deludente – per i loro standard – rendimento del reparto difensivo che sta faticando a mettere le mani addosso ai quarterback avversari: in otto partite hanno raccolto solamente 18 sack, numero rispettabile ma sconfortante per una squadra che può contare su Nick Bosa, Javon Hargrave e Arik Armstead.
Resto comunque convinto che parte dei problemi che li stanno attanagliando siano risolvibili e, come dico spesso, è molto meglio avere una crisi d’identità a ottobre che a gennaio.

Voto7. Fino a non troppe domeniche fa erano da nove, quasi nove e mezzo, ma ora dopo le tre tragiche sconfitte che hanno sancito la morte del sogno Super Bowl mi risulta difficile premiarli con un voto chissà quanto alto. Signori miei, respirate, non è sostenibile che una squadra vinca sempre, si riprenderanno.


Seattle Seahawks

Record: 5-2

Cosa è andato bene: C’è chi potrebbe parlare di record bugiardo dato che tre delle loro cinque vittorie sono arrivate contro Cardinals, Panthers e Giants – squadre che in totale hanno accumulato quattro vittorie -, ma è forse colpa loro se il calendario era quello?
Quest’anno li vedo infinitamente più completi rispetto al 2022 quando erano una squadra a trazione anteriore, la difesa ha dato importanti segnali di crescita e al momento non concede nemmeno 20 punti a partita. Sono riusciti a ridurre sensibilmente le rushing yard concesse, passando dalle 151.9 del 2022 a 96.6 che arrivano a colpi da 3.6 yard: la missione principale del front office durante la primavera era proprio quella di fortificare la linea difensiva. Direi che ci sono riusciti.
Esaltano pure i 26 sack messi a segno in sette partite, un numero del genere ci dice tutto quello che dobbiamo sapere sulla bontà degli acquisti in offseason.
L’attacco resta bilanciato e funzionale, anche se non sta sicuramente mettendo a fuoco e fiamme la NFL.

Cosa è andato male: Nulla in particolare all’infuori di qualche problema in red zone su entrambi i versanti della palla – 19esimi in attacco, 30esimi in difesa: come vi avevo già detto in altre sedi questa non è sicuramente la Legion of Boom, anche se non credo che fosse nei piani del front office riportarla in vita.
Non voglio far suonare campanelli d’allarme, ma i numeri di Geno Smith non brillano come quelli dell’anno scorso, in sette partite ha già lanciato più della metà degli intercetti di cui si è macchiato nel 2022 e i touchdown sono solamente 9, anche se questo calo è imputabile anche alla brillantezza di Kenneth Walker che è a un solo touchdown di distanza dall’eguagliare il bottino dello scorso campionato quando ne segnò 6.
Nelle prossime sette settimane incontreranno Ravens, due volte i ‘Niners, i Rams, gli Eagles e i Cowboys: credo che solo a quel punto potremo farci un’idea un po’ più precisa sul loro valore assoluto.

Voto8-. Un po’ picari, a volte vincono soffrendo più di quanto dovrebbero, ma sono 5-2 e stanno confermando quanto di buono fatto vedere lo scorso anno. Ora che finalmente possono contare su un reparto difensivo di qualità viene lecito chiedersi quali possano essere le loro prospettive, anche se Geno Smith deve ridurre velocemente il numero di turnover.


NFC SOUTH

Atlanta Falcons

Record: 4-4

Cosa è andato bene: È difficile ricoprire di elogi il reparto difensivo dopo aver visto Will Levis demolirlo a suon di lanci in profondità per Hopkins, ma il front office ha svolto un lavoro eccezionale durante l’offseason e ora, dopo una vita, i Falcons possono finalmente essere orgogliosi della loro difesa.
Concedono poco più di 20 punti a partita permettendo agli avversari di convertire solamente un terzo dei terzi down giocati. Ciò che più rincuora è constatare quanto sia migliorata una run defense che non concede nemmeno quattro yard a portata e che finora ha permesso ai running back avversari di festeggiare un touchdown solamente in un’occasione.
Pure la secondaria sta giocando piuttosto bene, tant’è che concede la miseria di 195 yard a domenica.
Il gioco di corse, tanto per cambiare, è prolifico e accettabilmente efficiente e Bijan Robinson sembra destinato a trasformarsi in una vera e propria stella in quanto ogni volta che ha la palla in mano succede qualcosa di grave.

Cosa è andato male: Purtroppo per loro per avere successo nel 2023 è imprescindibile poter contare su un gioco aereo perlomeno funzionale – ancora meglio fosse esplosivo, ma andiamo con calma.
Ridder, purtroppo, non sembra essere la soluzione e infatti domenica contro Tennessee è stato fatto accomodare in panchina per la seconda metà: Heinicke, per quanto limitato possa essere, potrebbe saper trascinarli alla vittoria semplicemente gettando il cuore oltre l’ostacolo, specialità della casa. Anche se più che cuore i Falcons al momento hanno bisogno di testa under center.
È assurdo che una squadra che può contare sui vari Robinson, Pitts e London non sappia metterli in posizione di avere successo sfruttandone l’incontenibile esplosività, anche se la preoccupazione principale del coaching staff deve essere quella di ridurre il numero di turnover in quanto è inconcepibile che il quarterback di una squadra come Atlanta, costruita sull’idea di minimizzare i rischi e tenere saldamente in mano il pallino del gioco correndo a più non posso, commetta tutti questi turnover.
Con un quarterback più esperto e concreto potrebbero essere davvero pericolosi.

Voto6+. Non credo l’avrei mai scritto, ma eccoci qua: l’attacco degli Atlanta Falcons sta tradendo la difesa vanificandone l’ottimo lavoro. Viviamo veramente in un periodo strano. In ogni caso, con un filo d’efficienza in più in attacco possono tranquillamente ambire al titolo divisionale.


Carolina Panthers

Record: 1-6

Cosa è andato bene: Dopo un inizio di stagione veramente complicato, nelle ultime settimane Bryce Young è apparso visibilmente più a proprio agio e, piano piano, ha cominciato a metterci davanti a tutto ciò che ha contribuito a renderlo una prima scelta assoluta al draft.
La resurrezione di Adam Thielen ha del miracoloso e merita di essere celebrata con una riga in questo paragrafo, tuttavia non ho molte cose positive da raccontarvi su una squadra che ha aspettato fino a domenica per festeggiare la prima vittoria della stagione.
Ripeto, seppur timidi ci sono tangibili segnali di miglioramento da parte di Young che al momento ha disperato bisogno di una botta di autostima.

Cosa è andato male: A mio avviso, almeno finora, sono stati loro la peggior squadra della lega, non gli Arizona Cardinals.
Fatico a spiegarmi i motivi dietro l’impressionante regressione del reparto difensivo – anche se gli infortuni sono davvero tanti -, sulla carta quest’unità è ricolma di potenziale e dovrebbe aver piantato le tende nella colonna destra di ogni classifica, invece è l’esatto contrario.
Sono assolutamente incapaci di opporsi alle corse avversarie e il motivo per cui la secondaria incassa meno di 190 passing yard a partita lo si rintraccia in quanto appena detto, ossia che contro i Panthers chiunque sia incentivato a correre: il 49.76% degli snap offensivi avversari si conclude con un handoff. Questo è naturalmente il dato più alto nella lega.
L’attacco, come potete facilmente immaginare, ha ancora tanta strada da percorrere prima di poter essere definito anche solo efficiente, ma qua permettetemi di essere un po’ più ottimista in quanto, come già detto, i segnali di risveglio ci sono.

Voto: 3. Se da un lato eravamo costretti a tenere basse le aspettative, dall’altro non mi sarei mai immaginato un’inettitudine così diffusa, soprattutto in difesa dove a mio avviso i giocatori interessanti non mancano. Serve comunque calma.


New Orleans Saints

Record: 4-4

Cosa è andato bene: I vecchi soliti Saints che abbiamo imparato a conoscere nella seconda metà dell’ultimo lustro: difesa stellare e sempre affidabile e attacco che si accende a intermittenza.
Far operare efficientemente un reparto offensivo contro di loro resta una vera e propria impresa, figuratevi che i quarterback avversari completano il 57.51% dei lanci tentati, numero che spiega in parte l’eccellente 32.43% di terzi down convertiti.
Nonostante la rivoluzione lungo la D-line il rendimento è rimasto eccellente, è straordinario che, nel 2023, i quarterback avversari quando spediscono in orbita il pallone riescano, in media, a guadagnare la miseria di 5.6 yard.
Dopo un paio d’anni deludenti, Alvin Kamara è tornato a essere il cuore pulsante dell’intero reparto offensivo. In cinque partite ha già ricevuto 39 palloni, o se preferite quasi otto ad allacciata che se sommati al numero di portate – 86 – ci mettono davanti al fatto che le possibilità di successo passino quasi esclusivamente dalle sue mani. E gambe.

Cosa è andato male: Quanto visto domenica contro i Colts dà indubbiamente coraggio, ma il reparto offensivo di New Orleans resta perlomeno problematico, soprattutto quando costretto a concludere un drive con un touchdown: quella dei Saints è la 27esima migliore – se così si può dire – red zone offense della lega. Non investi così tanto su un quarterback per continuare a interpellare così assiduamente il tuo kicker.
I debilitanti problemi in red zone sono costati loro vittorie, basti pensare alle sconfitte contro Packers, Texans e Jaguars dove sono riusciti a trovare i sei punti solamente in tre dei dieci viaggi nelle ultime venti yard del campo: lo scarto cumulativo in queste tre L è di 15 punti, o se preferite cinque punti a partita. Lascio a voi il compito di collegare i punti.
Nelle ultime settimane ha giocato indubbiamente meglio, ma il rendimento di Derek Carr non può soddisfare un front office che lo ha ingaggiato con la convinzione che la sua esperienza e leadership avrebbero catalizzato il salto di qualità con cui questa squadra flirta da anni.

Voto: 5,5. Resto poco convinto dalla decisione di affidare l’attacco a Derek Carr, ma contro i Colts abbiamo intravisto dei timidi segnali di risveglio. La verità è che non li percepisco come una squadra chissà quanto differente da quelle viste negli ultimi anni, l’inconsistenza del reparto offensivo finirà pure quest’anno per costare loro la stagione.


Tampa Bay Buccaneers

Record: 3-4.

Cosa è andato bene: Non potete avere idea di quanto mi rincuori vedere Baker Mayfield giocare consistentemente bene – in un mondo dove “bene” e “da titolare” sono sinonimi, chiaramente. Da un punto di vista meramente statistico sta vivendo una buonissima stagione e, settimana dopo settimana, lo vedo prendere decisioni che sembrava non essere più in grado di prendere, ossia quelle che competono a un quarterback sufficientemente lucido da poter essere titolare in NFL.
La difesa concede davvero poco e, spesso, sopperisce all’asetticità offensiva tenendo senza troppi problemi gli avversari sotto i 20 punti grazie principalmente a una delle migliori red zone defense della lega – solamente il 27% dei viaggi in red zone avversari terminano con un touchdown.
Tampa Bay, in generale, è una squadra che si prende piuttosto bene cura del pallone commettendo in media meno di un turnover a partita; questo dato coadiuvato dai 2.0 turnover causati ci restituisce un ottimo +1.1 di differenziale: un numero del genere, normalmente, è sinonimo di successo.

Cosa è andato male: Eppure sono sul 3-4. Individuare le ragioni dietro il record negativo non è affatto complicato: faticano decisamente troppo a mettere punti a tabellone. Figuratevi che, in media, ne segnano solamente 17.3, numero che vanifica l’ottimo 18.3 riguardante quelli subiti.
Fra i principali imputati di questa sterilità offensiva troviamo un gioco di corse assolutamente incapace di dimostrarsi produttivo e affidabile: ciò che scoraggia di più risiede nel fatto che si siano trascinati questo problema dall’anno scorso. I dati fanno rabbrividire: non sono nemmeno in grado di guadagnare 80 rushing yard a partita e, in media, una loro portata frutta solamente 3.2 yard. Mayfield, quarterback non sicuramente noto per le proprie abilità atletiche, ha accumulato più di un terzo delle yard guadagnate dal loro leading rusher Rachaad White. Uhm.
Nel 2023 si può tranquillamente vincere senza un gioco di corse particolarmente produttivo solo se si può contare su un passing game esplosivo come può esserlo stato quello dei Chiefs nell’ultimo lustro: naturalmente, quanto appena detto non riguarda i Tampa Bay Buccaneers.
Un quarterback come Mayfield, in definitiva, ha naturalmente bisogno di supporto per rendere al meglio e dare una possibilità alla propria squadra di giocarsela contro chiunque. Con un gioco di corse inesistente, purtroppo, ciò appare come pura utopia.

Voto6-. Dopo un ottimo inizio Tampa Bay è in caduta libera e mi ricorda tetramente da vicino la squadra vista l’anno scorso. Quest’anno, però, non potranno contare sul più grande di tutti i tempi per strappare una sofferta qualificazione ai playoff.


 

3 thoughts on “NFL 2023: Il pagellone di metà stagione per ogni squadra NFC

  1. Ciao. Delle volte un periodo negativo ti fa’ credere che la tua squadra o i tuoi allenatori non siano in grado di ottenere buoni risultati. Anch’io resto positiva però bisogna cambiare in fretta l’inerzia. Buona giornata 🖐️

  2. Concordo col termine allucinazione per il discorso sui Giants. Pensavo l’anno scorso avessero fatto il definitivo salto di qualità, invece sono al punto di partenza, però con un QB che ora costa un sacco di soldi…
    Mi aspettavo di meglio da Love, invece apprezzo i Lions e Goff. Non deve essere stato facile per lui essere scartato in favore di uno che poi ha vinto il SB con la sua vecchia squadra. Diciamo che ti fa fare la figura di quello che era il problema perché nei fatti “a un QB dal Super Bowl”, a Los Angeles è diventato a “un Goff dal Super Bowl”.
    La sua rinascita è una bella storia di sport e dimostra il carattere del ragazzo. Lo aspetto da protagonista ai PO.
    Ahimè, la difesa dei miei Falcons, soprattutto la bella difesa sulle corse, credo sia destinata a fare la fine del crociato di Grady Jarrett. Assurdo, tanti anni a tirare la carretta in una difesa pessima, e ora che gioca con gente del suo livello, si va a fare male. Col rischio poi che, con Heinecke al comando, la squadra vada ai PO senza di lui.

  3. Chicago: 4.
    Detroit: 8.
    Green Bay: 5.
    Minnesota: 6.

    Dallas: 7.
    New York: 4.
    Philadelphia: 9.
    Washington: 5.

    Arizona: 5.
    Los Angeles: 5.
    San Francisco: 6 (ma secondo me non è finito il sogno “Super bowl”).
    Seattle: 7.

    Atlanta: 6.
    Carolina: 4.
    New Orleans: 6.
    Tampa Bay: 6.

    P. s. Secondo me le divise più belle sono quelle di Cleveland quando gioca con maglia marrone con numeri e cognomi arancio, calzoncini marroni, casco arancio. Il football è lo sport autunnale per antonomasia, e cosa c’è di più autunnale che l’abbinamento marrone-arancione?

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