È alquanto difficile scrivere di football come niente fosse in giorni in cui l’umanità sembra aver abbandonato definitivamente questo mondo, ma essendo un sito di sport americani immagino sia lo sport ciò di cui dobbiamo scrivere.

Il nostro viaggio non può che partire dal derby di New York, a mani basse la miglior partita-triste di cui io sia mai stato testimone: a termine di un qualcosa che la lingua italiana non ha mezzi per descrivere, i New York Jets l’hanno scampata sui New York Giants 13 a 10 ai tempi supplementari.
Parlare di questa partita, ripeto, è impossibile: abbiamo visto cose a cui semplicemente non eravamo pronti.

Sotto una pioggia a tratti torrenziale Jets e Giants ci hanno messo davanti a ogni loro limite faticando – eufemismo – a muovere le catene: complessivamente sono stati convertiti 4 dei 34 terzi down giocati. I punter, i veri MVP di giornata, hanno spedito il pallone in orbita ben 24 volte, numero che da qualsiasi lato lo si guardi non ha alcun senso nel 2023.
I Jets, dal nulla, hanno tirato fuori dal cilindro l’unico touchdown della loro domenica quando Breece Hall ha trasformato un banale checkdown di Zach Wilson da due yard in una meta da 50 evadendo almeno da quattro tackle piuttosto facili.

Il pomeriggio dei Giants è stato irreparabilmente compromesso dagli infortuni occorsi a Darren Waller e Tyrod Taylor. Quello di Taylor è stato particolarmente tragico, in quanto ha costretto Daboll a spedire in campo l’undrafted rookie Tommy Devito che, anche grazie a un paio di sanguinose penalità dei Jets, all’inizio del terzo quarto ha messo assieme un drive competente chiuso da un suo rushing touchdown da sei yard.
Il 10 a 7, a quel punto, sembrava destinato a essere il risultato finale poiché, da lì in avanti, nessuna delle due squadre è stata capace di dar vita a un drive fruttuoso. O anche solo competente.

Dopo che il drive della disperazione dei Jets si è concluso con un turnover on downs causato da un sack dell’incontenibile Thibodeaux – tre sack per lui – tutto sembrava finito. I Giants, con il pallone alle porte della red zone e un minuto e mezzo da bruciare, sembravano essersi messi nella posizione di portarsi a casa il secondo successo consecutivo. Dopo aver costretto i Jets a sacrificare tutti i timeout, Daboll ha saggiamente optato per spedire in campo l’affidabile Gano – che a inizio partita aveva sbagliato un piazzato – per il field goal del +6, vantaggio che viste le circostanze avrebbe sicuramente permesso ai Giants di vincere: wide left?

Situazione interessante, ma per quanto visto fino a quel punto è impensabile che i Jets trovino un modo di guadagnare la cinquantina di yard – senza timeout – necessaria a mettere Zuerlein in posizione di trascinare l’agonia fino ai supplementari: ovviamente Zach Wilson genera dal nulla 29 yard connettendo con Garrett Wilson – un disgraziato fuorigioco di Thibodeaux prima dello snap permette ai Jets di fermare il cronometro.
Con 17 secondi rimasti da giocare Wilson completa il miracolo trovando Lazard per altre 29 yard e, soprattutto, riuscendo a fermare il cronometro a un secondo dal fischio finale.
Zuerlein, al contrario di Gano, non sbaglia: supplementari.

La moneta sorride ai Giants, ma il loro drive si conclude con un mestissimo nulla di fatto esacerbato da un punt non propriamente irresistibile di Gillan. I Jets muovono le catene con timidezza, ma su terzo down a ridosso della metà campo ecco la giocata che decide la partita: Wilson cerca Malik Taylor in profondità, Adoree’ Jackson si disinteressa del pallone non girandosi nemmeno per mezzo secondo e boom, pass interference, 30 yard gratis e i ragazzi di Saleh sono magicamente in zona field goal.
Zuerlein trova il centro dei pali da 33 yard e i Jets nel modo più improbabile possibile si portano sul 4-3.

Oltre al deprimente dato sui terzi down mi preme mettere in luce un’altra statistica: i leading receiver dei Giants sono stati Waller e Breida con quattro yard a testa. Complessivamente, i newyorkesi blu hanno ricavato -9 yard dal gioco aereo in quanto alle 8 yard guadagnate da Taylor va tolta la “meno una iarda” di Devito e le 16 yard perse a seguito di sack.
Sì, è successo davvero.

Non potevamo aspettarci che Washington e Philadelphia dessero vita a una partita così piacevole, ma il 38 a 31 con cui gli Eagles sono sopravvissuti agli agguerriti Commanders ci ha messo davanti a un paio di prestazioni magistrali di chi la palla la deve lanciare che ci hanno aiutato enormemente a lasciarci alle spalle l’abominio andato in scena a New York.
Per Philadelphia la prima metà di partita è stata oltremodo frustrante, figuratevi che i Commanders si sono recati negli spogliatoi sopra 17 a 10, ma da lì in avanti è salito in cattedra Hurts che nella seconda metà ha condotto quattro scoring drive tutti terminati terminati in end zone con un touchdown.

Sotto 17 a 24 Hurts all’inizio dell’ultimo quarto, gli Eagles hanno firmato un parziale di 21 a 0 in poco più di sei minuti. Hurts ha prima impattato la partita sul 24 pari trovando in profondità Smith, poi ha portato i suoi avanti con un touchdown di Julio Jones – sì, proprio lui – e, infine, ha regalato a Swift un momento di gloria eseguendo alla perfezione una letale finta sul Brotherly Shove – se iniziano a implementarlo è veramente finita.
A nulla è servito il touchdown della disperazione di Jamison Crowder poiché Philadelphia ha recuperato l’onside kick.
Prestazioni magistrali di Hurts e Howell: entrambi hanno lanciato per più di 300 yard impreziosite da quattro passing touchdown.

Vittoria non eccessivamente tranquilla dei Dolphins su dei Patriots tutto sommato salvabili: 31 a 17 il punteggio finale di una partita che Miami non è mai riuscita a controllare come ci si sarebbe aspettati.
Il touchdown di Juju Smith-Schuster a metà dell’ultimo quarto ha infatti portato New England sotto solamente di un possesso. Nel momento più importante della giornata, Miami ha messo insieme con personalità il drive di cui aveva bisogno bruciando tempo e, soprattutto, riportandosi sopra di due possessi grazie a un touchdown di Waddle.
Buona prestazione di Tua che ha lanciato per 325 yard e tre touchdown, anche se i due turnover commessi inquietano: contro una squadra più quotata dei Patriots simili errori gratuiti tendono a manifestarsi sul risultati finale.

Non è stato facile e non poteva essere altrimenti, fare risultato contro questi Steelers non è mai banale, ma i Jacksonville Jaguars hanno fatto quello che dovevano fare sbarazzandosi di Pittsburgh con un concitato 20 a 10. Attenzione che Kenny Pickett ha rimediato un infortunio alle costole.

L’incontro ha seguito il canovaccio standard degli Steelers. Mentre l’attacco arrancava la difesa costringeva Jacksonville ad accontentarsi sistematicamente dei tre punti, ma a metà del terzo quarto Lawrence ha trovato Etienne libero in profondità per un touchdown da 56 yard che, anche grazie alla successiva conversione da due punti sempre di Etienne, ha portato Jacksonville sopra di due possessi.
A nulla sono serviti i disperati tentativi di rimonta di Mitch Trubisky che, a onor del vero, li aveva immediatamente riportati sotto di un possesso connettendo con Pickens per i sette punti.

Una delle sorprese della giornata viene da Nashville, dove Will Levis si è regalato un debutto da film Disney trascinando i suoi Titans a un ottimo 28 a 23 contro i sempre arcigni Falcons.
Levis, in campo al posto dell’acciaccato Tannehill, ha lanciato non uno, non due, non tre ma ben quattro touchdown – tre dei quali ricevuti da un irresistibile Hopkins – dimostrando di poter trovare la profondità con una facilità disarmante.
Devo segnalarvi l’esilio di Ridder in panchina: Heinicke, con tutti i suoi limiti, non ha sicuramente impressionato ma se non altro è apparso più concreto e combattivo del compagno di squadra.
Occasione sprecata per i Falcons che si sono lasciati prendere a pesci in faccia da un quarterback ai primissimi snap professionistici della propria carriera.

Prima gioia in carriera per Bryce Young che, nel derby delle prime scelte all’ultimo draft, si è regalato un’enorme soddisfazione conducendo i suoi Panthers a un sofferto ma soddisfacente 15 a 13 su dei Texans apparsi inspiegabilmente scialbi in uscita dal bye week.
Ciò che rende davvero appagante la vittoria – oltre al risultato in sé – è il fatto che sia stata resa possibile da un game winning drive di Young che, con sei minuti da giocare, ha composto un magnifico drive da 16 giocate per 86 yard che ha permesso a Piñeiro di regalar loro il primo urrà stagionale convertendo un agevole piazzato da 23 yard a tempo scaduto.

Prova di forza totale dei Dallas Cowboys che hanno regolato i Los Angeles Rams con un 43 a 20 che lascia poco all’immaginazione. Ai Cowboys per chiuderla è bastato poco più di un quarto, dopo 17 minuti i ragazzi di McCarthy erano già sul 26 a 3 grazie a un magnifico sforzo corale di tutte tre le fasi del gioco: l’attacco aveva messo a segno un paio di touchdown su lancio di Prescott, la difesa la pick six che ha spaccato in due la partita e lo special team un safety a seguito di un punt bloccato.

I timidi tentativi di rimonta dei Rams sono stati sabotati pressoché immediatamente dall’infortunio alla mano destra di Stafford che, a seguito di un lancio, ha dolorosamente cozzato contro il casco di un difensore.
Prestazione impressionante di Prescott che con 304 yard e quattro touchdown ha sfruttato nel migliore dei modi la giornata di grazia di un CeeDee Lamb da 12 ricezioni per 158 yard e due touchdown.
La settimana prossima sono attesi dai Philadelphia Eagles: momento della verità?

Mi riesce difficile parlare del netto 24 a 10 con cui i Vikings hanno regolato i sempre più deprimenti Packers. Con questa vittoria Minnesota si è portata sul 4-4, record che tiene aperta ogni porta immaginabile, ma a partita oramai chiusa ecco la tragedia sportiva: Kirk Cousins si è rotto il tendine d’Achille, la sua stagione è ovviamente finita.
Della partita non ho molto da dirvi, purtroppo questi Packers stiamo imparando a conoscerli e i loro limiti appaiono sempre più evidenti, ma è inutile nascondersi dietro il risultato positivo, la stagione dei Vikings a questo punto – salvo trade – appare definitivamente compromessa. Ora non ci resta che chiederci ossessivamente se quello coinciso con la rottura del tendine d’Achille sia stato l’ultimo snap di Kirk Cousins con la maglia dei Vikings.

Finalmente Saints, finalmente punti, finalmente efficienza in red zone: dei Saints irriconoscibili – per il loro standard – regolano con decisione i sempre agguerriti Indianapolis Colts con un pregevole 38 a 27.
Prendete tutto quello che avete visto finora sui Saints, accartocciatelo e buttatelo nel cestino: questo è un riassunto sintetico e pigro di quanto successo ieri pomeriggio a Indianapolis. New Orleans ha finalmente mosso le catene con disinvoltura dimostrandosi esplosiva e, soprattutto, cinica in red zone: un paio di touchdown a testa di Kamara e Hill hanno aiutato New Orleans a comportarsi da squadra adulta nella porzione più importante di campo, anche se Indianapolis ha venduto a caro prezzo la pelle restando in partita fino all’ultimo.

Importantissimo successo degli esteticamente appaganti Seahawks sui Cleveland Browns: non è stato affatto facile, ma Seattle è riuscita a celebrare nel migliore dei modi il ritorno delle divise retrò con un fondamentale 24 a 20.
Dopo una partenza lampo che ha permesso loro di concludere sul 17 a 7 il primo quarto, il reparto di Geno Smith si è lasciato sistematicamente sopraffare dalla ferocia della difesa dei Browns che li ha costretti a digerire malvolentieri una serie infinita di punt e turnover fino a toglierli completamente dalla partita.

Cleveland, nel frattempo, ha risalito la china portandosi sul 20 a 17 grazie a un touchdown di Hunt e a un paio di field goal di Hopkins, ma nel momento più delicato della giornata ecco la zampata della difesa di Seattle: su 3&3 con poco più di due minuti rimasti da giocare, il passaggio di Walker che avrebbe potuto chiudere i conti prima viene deviato da Adams e poi intercettato da Love che regala così a Smith un’ottima posizione di partenza per il drive decisivo.
Nel momento della verità, Smith e compagni escono dal letargo e dopo essersi portati velocemente in red zone mettono a segno il touchdown del sorpasso firmato dal rookie Smith-Njigba. Vittoria dal peso specifico incommensurabile per i Seahawks che portandosi sul 5-2 si regalano la vetta solitaria in division, perché…

forse a San Francisco c’è davvero qualcosa che non va. Il 31 a 17 che permette ai Bengals di essere definitivamente dimessi dall’ospedale in cui hanno trascorso la prima metà di stagione coincide con la terza sconfitta consecutiva dei ‘Niners, a questo punto sempre meno macchina perfetta.
La difesa dei ‘Niners non ha saputo trovare risposte a un Joe Burrow che ha concluso con quattro miseri incompleti mentre Purdy, di nuovo, continuava a commettere quei turnover che fino a questo punto della carriera era riuscito brillantemente a evitare: due intercetti e un fumble perso per il quarterback in palese difficoltà.

Dopo un avvio tutto sommato brillante San Francisco è uscita dalla partita mentre Burrow, pazientemente, continuava a incrementare il vantaggio: nello specifico, è stato decisivo il touchdown firmato da Chase a inizio dell’ultimo quarto poiché ha regalato due possessi di vantaggio ai Bengals, passivo irrecuperabile per dei ‘Niners così sciatti in attacco.
È lecito dire che Cincinnati sia tornata a essere la squadra che abbiamo imparato ad ammirare negli ultimi anni, Burrow è apparso sano e mobile come nei suoi giorni migliori e la difesa, opportunista e quadrata, fa quello che deve fare causando turnover nei momenti cruciali.

Avete presente l’inevitabile partita in cui i Chiefs si dimenticano di essere i Chiefs commettendo ogni errore immaginabile? Ecco, questa partita ha avuto luogo ieri a Denver dove i Broncos hanno firmato l’upset di giornata giustiziando 24 a 9 i Chiefs.
Visibilmente condizionato dall’influenza, Mahomes è incappato in una delle peggiori prestazioni della carriera dimostrandosi inefficiente in red zone – 0 su 3 nelle ultime venti yard avversarie – e incosciente col pallone: i cinque turnover commessi dai Chiefs hanno permesso ai Broncos di controllare la partita “limitandosi” a correre e a tenere il possesso.
Wilson, chirurgico, ha sì lanciato solamente 114 yard ma i tre touchdown hanno spaccato in due la partita regalando a Denver una vittoria che potrebbe ridefinire la loro stagione.
Calma, Kansas City non ha niente, è loro abitudine cimentarsi in una partita del genere almeno una volta all’anno.

Vittoria non sicuramente esaltante quella dei Baltimore Ravens sui soliti agguerriti Arizona Cardinals. Il 31 a 24 finale è stato pesantemente condizionato da un paio di touchdown garbage-ma-non-troppo dei Cardinals rimasti in partita per almeno due quarti. In ogni caso, Baltimore non è apparsa particolarmente pimpante dopo aver umiliato i Lions, l’attacco non è stato poi così esplosivo e, in generale, la difesa ha faticato molto più di quanto ci si potesse immaginare.
Sugli scudi un magnifico Gus Edwards che ha dato continuità a quanto fatto vedere domenica scorsa con una magnifica prestazione da tre touchdown.

Ritorno al successo dei Los Angeles Chargers che con un netto 30 a 13 sui Chicago Bears stroncano sul nascere la Bagentmania. Poco da dire su un Sunday Night Football alquanto mesto – che ne so, mettere Bengals contro ‘Niners o anche solo Browns contro Seahawks a mio avviso sarebbe stato più interessante -, a Los Angeles per chiudere i conti sono bastati solamente due quarti, conclusi su un 24 a 7 che questi Bears non sono in grado di rimontare.
Buonissima prestazione di Justin Herbert che con quasi 300 yard e tre touchdown è tornato finalmente a essere Justin Herbert, anche se occorre smorzare gli entusiasmi tenendo presente quale sia il livello dei Bears. Sono altri i test che ci forniranno indicazioni più precise sul loro stato di salute.

17 thoughts on “Il riassunto dell’ottava domenica del 2023 NFL

  1. Con questa NFL non ci si annoia mai ogni domenica.
    Lo pensavo ad inizio campionato e continuo a pensarlo ora che in NFC gli Eagles sono la squadra da battere rispetto ai 49ers.. e non per nulla lo scorso anno sono arrivati al SB. e hanno un nucleo già collaudato.

    • I 49ers sono la classica squadra che può essere battuta solo da se stessa, ed infatti grazie a tre suicidi, sono riusciti a scendere al secondo posto della loro division. Così come fu sorprendente l’ascesa di Purdy, altrettanto sorprendente ne stiamo assistendo la discesa. Se la salita ha trovato il suo giusto arrivo, la discesa potrebbe essere rovinosa e condurlo all’ennesimo oblio a cui sono destinati i QB di San Francisco dal ritiro di Steve Young.
      Un dito va puntato anche sul nuovo DC. Wilks non mi sembra all’altezza del reparto che coordina. È un dato fin troppo lampante, i numeri della difesa da lui condotta sono parecchio deficitari rispetto a quella che coordinava DeMeco Ryans, a parità di uomini, anzi, con un Hargrave in più.
      Spero che i 49ers non si facciano tentare da trade dell’ultima ora, nel tentativo di replicare il successo dell’acquisto di CMC, ma piuttosto si curino i nervi e Shanahan si dia una bella svegliata!
      Così come si spera che Samuel e Williams rientrino sani dopo il bye week, è evidente che con loro presenti si sia andati sul 5-0 e con loro assenti si sia finiti sul 5-3….

      • Non penso sia affatto scontato che rientrati di due infortunati eccellenti, tutto tornerà magicamente come prima (fino al prossimo inciampo). Qualcosa si è rotto in un meccanismo che sembrava andare via in automatico. Non so come se ne esce, ma queste non sono sconfitte come quella di Kansas City, per fare un esempio.
        Concordo che anche Wilks debba darsi una mossa, avevo sentito che fosse in gamba, speriamo.

      • Vedo tante difese molto agguerrite contro offensive line che si fanno sorprendere in esplosività e dinamicità. Mi pare di capire che si cerchi di fare leva solo sulla mobilità del QB dandogli una protezione … più o meno. Mi sbaglio?

    • nei 49ers ormai segna solo CMC . gli altri non pervenuti. Purdy ha perso il suo tocco magico. va recuperato soprattutto a livello di testa.

  2. In effetti il bello della NFL è che non si può dare mai nulla per scontato, quindi il divertimento è assicurato. Continuo a pensare che Phila e KC siano le favorite per fare larivincita del SB dell’anno scorso, sono le più solide e quelle più collaudate. Da tifoso niners non posso che ribadire quanto già scritto la settimana scorsa, i problemi si vedevano già nella stiscia di 5 vittorie e sono esplosi nelle ultime 3…. la difesa non è quella degli ultimi anni, prima eravamo impenetrabili sulle corse e ora facciamo sembrare Burrow un gran corridore, senza parlare delle scorribande indisturbate di Mixon. In attacco poi Purdy ha anticipato la notte di Halloween sbagliando tutto lo sbagliabile nei momenti chiave, l’intercetto da 1 m quando eravamo sotto di 7 è veramente inguardabile e incomprensibile. Resto dell’idea che quando una squadra ha tutto il talento di questi 49ers in tutti i reparti e gioca così, è inevitabile domandarsi se il problema sta in chi la guida e non sa farla rendere al meglio, mi piacerebbe avere la tua opinione al riguardo Mattia.

    • E’ vero hai ragione, la difesa non era ancora al livello degli anni scorsi ma era comunque rispettabile, inoltre erano le prime partite con Wilks in regia, un po’ di rodaggio glielo si doveva concedere. L’attacco inframmezzava dei three-and-out a delle sfuriate in end zone, ma comunque non regalava via la palla a gratis, la linea teneva, alla fine il computo totale parlava di una delle squadre messe meglio.
      Esattamente l’opposto di quanto accade ora. Ieri sera mi sembravano in ripresa, ma è bastata una segnatura avversaria quando si pensava di poter recuperare, per ripiombare nell’incubo. Adesso, in questo momento, SF è una delle squadre messe peggio e finchè gioca così può perdere da chiunque. Purtroppo tutto questo non sembra accadere per essersi concessi un pomeriggio molle, tutt’altro. Sono anche parecchio preoccupato da Purdy, che mi aveva illuso proprio ben bene. Continua a farsi intercettare, insomma quello che un QB non deve fare. Per rispondere a Mattia, sì un problema c’è e in questo momento mi sembra bello grosso. Non so bene come ne usciremo. Sarà meglio che torni a guardare le altre che giocano meglio, haha😂

  3. Caro Mattia, ce l’abbiamo fatta: Ridder non è più il QB titolare dei Falcons. Certo c’è voluta una bugia dello staff medico che si è inventato una concussion, poi rientrata, per costringere Arthur Smith a toglierlo dal campo, ma quei ragazzi andrebbero premiati. Subito evidenti i benefici sul gioco, già a partire da quell’incapace di Dalman, il centro con lo snap più basso di tutta la lega (che povero Ridder, già il ragazzo è poco capace, se poi la metà delle volte lo costringi a prendere l’ovale sotto al ginocchio non sarà ancora peggio?). Mi auguro la dirigenza intervenga questa estate scegliendo delle due l’una, o cacciano Dalman, o mettono sotto contratto Kyler Murray, che ha il bacino all’altezza del ginocchio di Ridder…
    Si, lo so che abbiamo perso, ma vedere Heinecke titolare mi ha messo comunque il buonumore.
    Due paroline su Levis: che avesse un cannoncino come braccio l’ho sempre saputo, però ieri ha veramente fatto il botto e contro una difesa Top 10. Andrà rivisto, perché l’esordio è sempre una gara strana, e c’è chi si incarta dopo, ma intanto applausi.

  4. Da Seahawks Fan non ho avuto affatto buone impressioni dalla vittoria sui rimaneggiati Cleveland Browns. Dopo una stagione irreale Geno Smith sta progressivamente tornando a essere se stesso, attacco depotenziato e difesa diretta da un maestoso Bobby Wagner costretta a reggere da sola la baracca per due terzi di gara. Per non parlare poi del fortunoso intercetto con lo sferoide prolato che colpisce il caschetto di Jamal Adams per finire comodamente nelle mani di Julian Love. Il definitivo TD in Red Zone? Allora Halloween 🎃 sarà all’altezza della sua fama…
    P.S.: primi in Division ma i P.O. ancora lontani, rimango ottimista sul 9-8 che ho pronosticato ad inizio stagione. Buon 🇺🇸 🏈 a tutti!

    • Geno infatti è quello che è, così come lo sono i Seahawks squadra da divisional e non di più a meno di miracoli. Questo è, sei dietro a phila kc SF e un altra manciata di squadre poi se SF si suicida e vinci la division ti puoi divertire

  5. Dopo un’inizio eccellente i 49ers stanno regredendo in tutti i reparti in maniera preoccupante. Purdy altro che fenomeno buon qb coi suoi difetti è i suoi, x fortuna non pochi, pregi. Anche perché l’unico qb fenomeno che ha giocato nella baia solo Golden Joe. Buona settimana a tutti 🖐️.

  6. complimenti a Levis, miglior esordio di un QB rookie da che ho memoria ( ma buttarlo dentro prima no?)
    complimenti ai broncos che fanno l’impresa della settimana battendo dei lanciatissimi Chiefs che quando l’accoppiata Mahomes-kelce non fa scintille frena di brutto.
    complimenti ai Cowboys che sembrano non avere mezze misure quest’anno o vincono di tanto o perdono di tanto ( differenziale medio di punti nelle loro partite 24, in pratica 3 TD e 1 FG )
    complimenti ai miei Dolphins che ormai sono una libro aperto con il Td preso in apertura, il solito intercetto di Tua ormai di serie prima di segnare i soliti 30 punti e , come da tradizione, di perdere la prossima contro i Chiefs a Francoforte.
    Complimenti alle 2 squadre di NY ma soprattutto complimenti a mattia che è riuscito a scrivere 40 righe su questa sciagura di partita.

  7. Da tifoso packers assisto week by week a un declino inesorabile e ormai quasi scontato. La squadra è sparita dai radar (anche qui Mattia si limita ogni volta a due righe di circostanza). Love è inguardabile e indifendibile, tre anni sotto un qb hof (e non è vero che non fosse disponibile) con un playbook che conosci a memoria e tocca vedere sta roba. Si muove male nella tasca, spara intercetti senza pressione e quando puo neanche corre. Poi non si riesce a capire i ricevitori che fine abbiano fatto, Watson e Doubs praticamente spariti. A questo punto almeno speriamo che il record ci porti a scegliere ai primi round al draft e possibilmente un qb come green bay è stata abituata per trent’anni.

  8. Che dire… innanzitutto, ahimè, crisi SF. Dopo tre sconfitte, di cui l’ultima meritata perchè i Bengals sono stati oggettivamente superiori, si può parlare di crisi. Meglio ora che a gennaio però… speriamo bene. Sopresa Broncos con bella vittoria contro degli irriconoscibili Chiefs. Travolgenti i Cowboys che, al contrario di SF, dopo lo scontro diretto sono rinati. Momenti belli della giornata la superprestazione del rookie Will Levis per i Titans ed i festeggiamenti dei Panthers dopo la prima vittoria. Facevano quasi tenerezza. Momento brutto l’infortunio a Cousins.

    • i panthers sembrava avessero vinto il SB…. a me hanno fatto un pò tristezza….

  9. Dimenticavo… stanotte il povero Garoppolo sembrava giocare nei Commanders delle scorse settimane.

  10. Vedo che purtroppo Purdy sta prendendo una brutta china…. e cioè quella del “miracolato” che la grande chance della sua vita, la coglie, vede accendersi i riflettori e poi…crolla! E’ una storia americana già vista! Ha avuto la sua chance sfruttando incastri degli astri pazzeschi, ha giocato da Dio l’anno scorso fino all’infortunio. Quest’anno sta crollando. La NFL è crudele, resistono solo quelli che riescono a superare ogni difficoltà. Adesso Purdy ha perso sicurezza e non sa come riprendersi. Spero il fato lo assista quanto prima, oppure sarà una meteora nella NFL. Chiudo dicendo che i miei Delfini hanno vinto coi soliti errori di Tua in primis: lo evidenzio nuovamente, dopo una vittoria, affinchè poi tutti s ene possano ricordare dopo la prossima sconfitta contro squadre di livello. Le statistiche lo incensano, ma la verità è ben altra e quando deve prendersi responsabilità o sfuggire a difficoltà…. continua a non sapere gestire quel livello di football.

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