Nel football americano non sempre i numeri sono in grado di raccontare una storia coerente, ma nel caso degli Steelers un coacervo di asettiche cifre compendia magnificamente quello che a tutti gli effetti è diventato un problema, l’attacco. Domenica, contro i Texans, nei primi trenta minuti di gioco Pittsburgh ha racimolato 63 yard di total offense in cinque drive, o se preferite un intercetto, quattro punt e due three n’ out: non serve un luminare del gioco per comprendere che così non si vada da nessuna parte, soprattutto in un momento storico in cui tendenzialmente vince chi ne sa segnare di più.

Ho trascorso l’offseason – specialmente l’ultima parte – a elogiare il front office per quello che sulla carta sembrava essere un operato ineccepibile. Hanno aggiunto chi dovevano aggiungere per rendere perlomeno funzionale un reparto che, da anni, sta vanificando il commovente lavoro di una difesa che, per trascinare la squadra alla vittoria, è sempre più spesso chiamata a compensare la sterilità offensiva dovendo trovare modi di mettere punti a tabellone.
Non serve andare chissà quanto lontani per individuare un esempio concreto di quanto stia dicendo, basti pensare alla vittoria di Week 2 contro i Cleveland Browns: 14 dei 26 punti totali sono arrivati da touchdown messi a segno dalla difesa.

Volete dati?
Il 67% – i due terzi – dei loro drive termina o con un punt o con un turnover.
Dal 2021, in media, una squadra NFL segna 22.4 punti a partita. Sempre dal 2021, Pittsburgh ha vinto l’86% – 19 vittorie, 3 sconfitte e un pareggio – delle partite in cui la squadra avversaria è stata tenuta sotto quota 22 punti: quando ciò non si è verificato Pittsburgh è uscita vincitrice solamente da un incontro. Su sedici.
In queste prime quattro partite di campionato l’attacco di Pickett ha giocato 26 drive nella prima metà di una partita: di questi 26 drive solamente uno è arrivato in red zone.
Sostanzialmente quando il reparto offensivo avversario gioca una partita assolutamente nella media Pittsburgh perde. La vittoria, nel loro caso, diventa un’eccezione.

Ci tengo a precisare che concedere 22 punti non sia in alcun modo sinonimo di prestazione negativa, è ingiusto pretendere che la propria difesa conceda meno di così, 22 punti nel 2023 sono una sciocchezza, soprattutto in una conference talentuosa e profonda come la AFC.
Essere costantemente obbligati a rimontare è un incubo per una squadra con queste difficoltà offensive perché, ripeto, nei primi trenta minuti di gioco il loro attacco è sempre e comunque invisibile. Questa non è una situazione ideale.

Possiamo provare a puntare il dito contro la linea d’attacco, contro l’età di Ben Roethlisberger prima e l’inesperienza di Kenny Pickett dopo, ma dal 2021 a oggi l’unica grande costante di questo reparto viene dalla panchina: sì, sto parlando dell’offensive coordinator Matt Canada, possibilmente nemico pubblico numero uno della città di Pittsburgh.
Pickett non sta giocando bene e sicuramente gli va attribuita una parte delle colpe, tuttavia non è mai stato messo nella posizione di avere successo. Sarebbe altresì pigro addossare tutte le colpe alla linea d’attacco, inefficiente quanto volete ma non abbastanza da giustificare un rendimento simile. Giusto per intenderci, gli apparentemente infermabili Texans domenica hanno schierato ben quattro riserve lungo la linea d’attacco eppure il risultato finale è ancora fresco nella memoria di tutti.

Nessuno pretende un Super Bowl da questa squadra, ma nemmeno una simile inettitudine. La prevedibilità tattica di Matt Canada rischia di bruciare Kenny Pickett che, anche se non comparabile ai Patrick Mahomes di questo mondo, è molto più talentuoso di quanto possano suggerire le sue statistiche. Durante il corso della sua ancora breve carriera fra i professionisti, Pickett è stato perennemente malservito continuando a essere messo in situazioni difficilissime.

Tiriamo fuori dalla partita di domenica un ulteriore esempio. Sotto solamente di dieci lunghezze con poco più di un minuto rimasto da giocare nel terzo quarto, Pittsburgh si trovava davanti a un delicatissimo 4&1 che non poteva permettersi di non convertire. In una rara giornata positiva di Najee Harris, Canada ha optato per un passaggio che la difesa dei Texans non ha avuto problemi a difendere costringendo così Pickett ad allungare vanamente la giocata per poi uscirne pure ammaccato: ma emulare lo sneak degli Eagles? Uno sneak normale? Mettere la palla in mano al miglior Najee Harris della stagione?
Se vuoi costringere il tuo quarterback a lanciare assicurati almeno di chiamare una giocata ad alta percentuale che si limiti a coprire la distanza necessaria per chiudere il down.

Non può essere un problema di talento, o almeno non è esclusivamente un problema di talento. Ci sono attacchi che stanno facendo molto di più con molto meno. I Rams ne segnano più di 24 a partita con un attacco costituito da Matthew Stafford e una serie di nomi sconosciuti fino a poche settimane fa. Colts e Texans sono incomparabilmente più efficienti seppur guidate entrambe da quarterback rookie. Diamine, ne segnano 22 pure i Cardinals di Josh Dobbs. Pittsburgh finora ha messo a referto 15.5 punti a uscita, numero inqualificabile.

Continuare così non ha senso, devono correre ai rimedi prima di subito e mostrare la porta a Matt Canada, offensive coordinator offensivo nel senso sbagliato. Se l’attacco continuerà ad annaspare chi di dovere prenderà delle decisioni in offseason, ma prima di sabotare completamente la carriera di Pickett e bollarlo come bust sarebbe perlomeno appropriato avergli dato una vera opportunità di dimostrare il suo valore.

Chiamate come quella che ha portato all’infortunio di Pickett ci mettono davanti a un’inadeguatezza ai limiti del comico. Gli Steelers sono comicamente prevedibili, figuratevi che il 90% degli snap con Pickett under center si conclude con una corsa mentre l’80% di quelli ricevuti dallo shotgun con un passaggio. Contro Houston, il 63% dei passaggi di Pickett su primo down sono stati lanciati dietro la linea di scrimmage.
Pensate al vantaggio competitivo che questa prevedibilità regala alla difesa avversaria che, limitandosi a guardare dove sia Pickett, può predire con ingiustificabile accuratezza la tipologia di giocata. Il football non è così banale.

Per carità, questa squadra ha altre cose che non vanno, per esempio la secondaria sta palesemente faticando a dare manforte al pass rush, ciò nonostante potete stare certi che la semplice presenza di T.J. Watt basterà a garantire all’attacco almeno un’opportunità a partita. Non è chiaramente sostenibile, non si può pretendere che a percorrere in campo sia sempre il reparto difensivo a seguito di un turnover, è assolutamente irrealistico… come lo è aspettarsi che trovino consistentemente un modo per tenere sotto i venti punti gli attacchi avversari dei vari Mahomes, Allen, Burrow – il vero Burrow -, Jackson, Herbert, Tagovailoa, Lawrence e apparentemente anche Stroud.

L’esperimento è ufficialmente fallito, da quando Canada è stato eletto offensive coordinator questo attacco ha smesso di funzionare e credo che ora non esistano più scuse. Un anno era colpa di Roethlisberger troppo vecchio, quello dopo di Pickett troppo giovane, e ora? Di chi è la colpa se non di una persona apparentemente inadatta a un lavoro del genere?
Tomlin e l’opportunismo difensivo basteranno a garantire competitività e decenza, pure quest’anno concluderanno con un record positivo e, nel migliore dei casi, un’inutile qualificazione ai playoff che li condurrà all’inevitabile eliminazione alle Wild Card.

https://twitter.com/RafadelaC/status/170886958184521

E poi?
Se chi di dovere non agisce alla svelta c’è il rischio che Pittsburgh precipiti nel baratro più spaventoso che esista, quello della mediocrità che per una franchigia con una tradizione simile è la peggior prospettiva possibile.
Non può essere sempre colpa del quarterback, della linea d’attacco o di Najee Harris: è ora di affidarsi a qualcuno di diverso da Matt Canada.

3 thoughts on “Gli Steelers sono diventati la squadra più frustrante della NFL

  1. Seguo gli Steelers da più di trent’anni e non ho mai visto tale mancanza di idee in attacco, tale confusione. Con la prestazione della difesa contro Cleveland avremmo dovuto vincere a mani basse, e abbiamo rischiato di farci riprendere. Purtroppo la tua analisi è ineccepibile.

  2. Contro i Texans una prestazione davvero imbarazzante. Questi non possono essere i veri Steelers. Potrebbero riprendersi già dalla prossima partita. (Non t’arrabbiare… a parte la vittoria dei Bills, nelle mie previsioni della scorsa giornata mi sono fermato ad un misero 8 – 7 pari al 53,33%, quindi puoi dormire sonni tranquilli).

  3. La cosa che più mi sorprende è l’assopimento di Tomlin e della dirigenza Steelers per questa situazione che ormai anche un cieco riconosce, peccato per lo spreco di talento.

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