Un appello alle autorità statunitensi: per favore salvate Donna Kelce finché siete ancora in tempo. Questa Donna è oramai diventata The Rock con il doppio cromosoma X, è letteralmente ovunque ma a differenza del roccioso wrestler è una Donna settantenne che probabilmente non ne può più dello status di celebrità.

Dopo aver visto Jason e gli Eagles scamparla contro i Commanders, mamma Donna è volata a New York per assistere al quasi suicidio di Travis e dei Chiefs in compagnia di Taylor Swift. Nemmeno Bruce Springsteen reggerebbe questi ritmi.
Spero che con i soldi generati dall’invasione di Swifties la lega apra nuove posizioni lavorative in giro per il mondo. Occhiolino.

Dopo domenica, vi dico la verità, credo di avere le idee un po’ più chiare oramai su tutte le squadre. Certo, ci sono enigmi apparentemente senza soluzione come l’inspiegabile scomparsa dell’attacco dei Cincinnati Bengals – forse una risposta potrei averla -, ma arrivati a un quart… a circa un quarto della stagione – ti odio calendario da 17 partite – sto finalmente iniziando a capirci qualcosa.
Ci sono cose che invece sto intuendo, come per esempio che C.J. Stroud e gli Houston Texans potrebbero essere destinati a un futuro radioso.

Non può bastare una vittoria contro degli spaesati Steelers – soprattutto offensivamente – per affermarsi grandi o anche solo promettenti, ma l’inizio di stagione del giovane quarterback è stato indubbiamente impressionante. Darne trenta a una difesa del genere non è affatto banale, anche se ciò che maggiormente mi impressiona è lo zero sotto la voce turnover.

È molto improbabile che un rookie alla quarta partita fra i professionisti non commetta un singolo turnover contro la storicamente opportunista difesa degli Steelers, eppure Stroud non ha fatto una piega.
Deve ancora lanciare un intercetto in NFL. Il record di Dak Prescott di 176 passaggi prima di lanciare il primo intercetto in carriera è alla sua portata.

Non vi voglio parlare di lui come di una superstar già fatta e finita, sarebbe oltremodo stupido, ma l’inizio di campionato di questi Texans non può lasciare indifferenti. Sono ben organizzati, sanno quello che fanno, sono consapevoli delle proprie potenzialità e sembrano sempre più vicini a trovare un’identità che ne definirà, eventualmente, i successi.

Ci sono ancora tantissime cose da migliorare, a partire da un gioco di corse che potrebbe – e dovrebbe – dare più supporto al proprio quarterback. Stroud, dal canto suo, fa qualsiasi cosa gli venga chiesta a un livello già molto alto. Mette la palla esattamente dove deve metterla, fa le letture giuste e nella tasca si muove meglio di quanto dovrebbe.

Evitiamo di guardare la classifica, tutte la AFC South staziona sul 2-2. Mettono punti a tabellone senza affanni e ne concedono ragionevolmente pochi. Ripeto, è solo l’inizio e a breve arriverà una partita in cui Stroud ci ricorderà di essere un rookie, ma questi Texans vanno oltre il solo Stroud. La loro difesa ha permesso all’attacco degli Steelers di valicare la linea di metà campo solamente nel terzo quarto.

La magnitudine della vittoria ci ha messo la pulce nell’orecchio e ora ci aspetteremo automaticamente di più da loro, ma diamo loro tempo, lasciamoli costruire con calma, permettiamo loro di conoscersi. Seppur le cose stiano andando più velocemente di quanto ci si potesse aspettare, restano una squadra agli albori del proprio nuovo progetto tecnico.

 

Provo dolore a dover parlare dei New Orleans Saints, ma sorrido per la coerenza: vivo le stesse identiche sensazioni a vederli giocare. In attacco, sia chiaro.
Sembra quasi che i quarterback non abbiano più volto e nome in Louisiana, sono oramai intercambiabili: chiunque tu metta under center il risultato è sempre lo stesso, punti col contagocce e mestizia in red zone. Non segnano punti, 15.5 a uscita sono insufficienti, nel 2023 non bastano a vincere quanto serve per arrivare ai playoff. Non possono bastare.
Derek Carr ha sì giocato infortunato, ma non prendiamoci in giro, questo è lo stesso identico Derek Carr delle prime due partite e mezzo.

I dati sono pietosi. Non è pensabile lanciare per meno di 200 yard a partita e vincere se il tuo gioco di corse non ne produce almeno 150: per vostra informazione quello dei Saints ne guadagna 87.5 a colpi di 3.5. Dati inaccettabili. Figuratevi che in quattro partite hanno lanciato solamente due touchdown, lo stesso numero di quelli realizzati via terra. In red zone sono i peggiori della lega con un putrido 33.33% di successo.

Nessuno si aspettava che Carr diventasse improvvisamente Tom Brady e trasformasse il legnoso attacco dei Saints nella forza più inarrestabile della lega, ma non esistono giustificazioni per numeri del genere da un quarterback pagato così tanto. Il livello medio piuttosto basso della division permetterà loro di restare a galla e giocarsi una qualificazione ai playoff con 8-9 vittorie, ma sono sicuro che non abbiano speso così tanto su Carr per ruzzolare a fatica ai playoff.

Stanno sprecando l’altrimenti encomiabile lavoro di un reparto difensivo sovraccaricato di responsabilità. Per vincere con questo attacco hanno bisogno che la difesa tenga in singola cifra gli avversaria, scenario inverosimile in questa NFL.
Serve di più, molto di più. E possibilmente alla svelta che fa male al cuore vedere Carr lanciare sempre e comunque cinque yard prima della linea del primo down.

Chapeau ai Buffalo Bills. Non c’è molto da dire, al cospetto della perfezione ci si inchina in rispettoso silenzioso. No, domenica non sono stati perfetti, la difesa ha comunque concesso qualche big play di troppo – accettabile visto il livello dell’avversaria -, ma questa versione dei Buffalo Bills può seriamente essere quella che arriva fino in fondo. Lo ripeto ogni anno, ne sono cosciente.

Tutto, ovviamente, parte da Josh Allen. Dopo lo scivolone del season opener il franchise quarterback dei Bills ha completato il 76.6% dei lanci tentati per otto touchdown e un solo intercetto – contro Washington. Ciò che maggiormente mi rincuora è che in queste tre partite abbia corso solamente in dieci occasioni.
Così è perfetto, sta limitando rischi assolutamente innecessari tutelando la propria salute, la risorsa più preziosa per questa franchigia.

Quanto visto durante Week one non poteva essere vero, e infatti si è rivelato non esserlo. All’improvviso era come se Allen fosse regredito alla sua versione rookie accumulatrice di mal calibrati intercetti, il cavallo pazzo che sembrava soddisfasse un bonus contrattuale schiantandosi contro difensori che poteva tranquillamente evitare.
Per sfondare il muro questa squadra non ha bisogno che Allen si getti di testa.

Il gioco di corse, finalmente, funziona. Con James Cook a fare il grosso del lavoro e il duo Murray-Harris a mettere il punto esclamativo – leggasi: rubare touchdown, maledetti – Allen non ha più motivi validi per affidarsi ripetutamente alle proprie gambe e questa è una notizia di inestimabile importanza.
Se l’attacco dei Bills a pieno regime è quello visto domenica devono usare il resto della regular season per imparare a memoria la formula per poi applicarla agli esami della sessione invernale.

L’infortunio di Tre’Davious White è senza mezzi termini tragico. Oltre che a essere uno dei loro leader, White è il miglior cornerback in assoluto, quello che se lo prende lui il ricevitore avversario più rognoso: giocatori del genere non si rimpiazzano. Ciò nonostante sono convinto che il rendimento del reparto difensivo non calerà drasticamente.
Anche perché fra non molto potrebbe tornare Von Miller a guidare il pass rush più produttivo della NFL: se torna nelle condizioni in cui ci aveva lasciati toglierà moltissima pressione alla secondaria, soprattutto ai cornerback.
La domenica di cui questa squadra aveva assolutamente bisogno.

Chi sembra aver bisogno di molto, se non di tutto, è Bill Belichick. Questi Patriots non vanno, o meglio, i Patriots di Mac Jones non vanno. Possiamo parlare di mancanza d’aiuto, di errori di valutazione nella selezione dei ricevitori, di quello che vogliamo, ma tutti gli onori per l’horror diretto contro i Cowboys vanno attribuiti al quarterback.
Prendiamo in esame la pick six di DaRon Bland, possibilmente il peggior lancio di cui io sia mai stato testimone.

Cosa aveva intenzione di fare? Lanciare più o meno in orizzontale dall’altra parte del campo svariati secondi dopo che il ricevitore ha completato la propria traccia? Non esagero a dire che se al posto di Bland ci fosse stato ognuno di noi con mani sufficientemente sapienti da ricevere un pallone il risultato sarebbe stato lo stesso. Bland avrebbe completato la pick six anche se un secondo prima di riceverlo fosse stato impegnato in un’avvincente partita a Uno.
Lanci del genere non hanno nulla a che fare con la NFL. Riformulo. Un quarterback che si azzarda a spedire in orbita – che poi… – bestemmie del genere non può giocare in NFL.

Credo che le difese lo abbiano capito fino in fondo Mac Jones. Sanno benissimo che le sue limitazioni sono così debilitanti che sfruttarle è tutto ciò che serve per sconfiggere i Patriots. Con Jones under center New England non è in grado di mettere punti a tabellone, peggio di loro al momento troviamo solamente l’alter ego dei Bengals: 13.8 punti nel 2023? Ma per favore.
Non so cosa debbano fare con lui. Non so cosa possano fare. Belichick dentro di sé è sicuramente convinto di poter ancora raddrizzare la stagione, i prossimi due impegni sono contro Saints e Raiders, squadre ampiamente alla portata, ma poi? Contro Bills e Dolphins hanno qualche speranza? Ne dubito fortemente.

Sono troppo organizzati e ben allenati per concludere con mezza dozzina di vittorie, a fine anno molto probabilmente graviteranno attorno al 50%… e dunque? È questa la nuova dimensione della squadra che durante questo millennio ha ridefinito il concetto di consistenza? Gironzolare attorno alla sufficienza tirata e incrociare le dita per un’immeritata qualificazione ai playoff?
Non ho idea di quali possano essere le loro prossime mosse, ma manca sempre meno all’annuncio ufficiale del fallimento di questo esperimento.

Considerazioni veloci? Ma sì.
Che carini questi Tampa Bay Buccaneers. Segnarne 26 ai New Orleans Saints non è mai banale e malgrado l’impresa della difesa debba essere messa in prospettiva – stavano pur sempre giocando contro i Saints -, i ragazzi di Bowles sembrano aver trovato una dimensione in cui si sentano a loro agio. Sono una squadra sveglia e quadrata il cui obiettivo è prima di tutto quello di non commettere errori gratuiti, anche se ciò non rende giustizia alla bontà di questo primo quar… di queste prime quattro uscite stagionali.
Il calendario non è proibitivo e se si limitano a vincere le partite che possono vincere dovrebbero riuscire a sgattaiolare ai playoff.

L’assenza di Deshaun Watson mi fa infuriare perché non so se sono nella posizione di esaltarmi al cospetto della convincente vittoria dei Ravens sui Browns. Mancava Watson e si è visto, ma segnarne 28 in faccia a una difesa fino a questo momento cannibale è più che incoraggiante. Watson o meno, questo può bastare per esaltarsi.
Jackson ha confezionato una performance solida e intelligente malgrado numeri complessivi tutt’altro che impressionanti. Quasi dimenticavo, quattro touchdown li ha pure messi a referto: il quadruplo di quelli concessi finora dalla difesa dei Browns in tre partite. Solidità e intelligenza, tutto ciò che voglio vedere dal mio quarterback. Intanto con lui le paillettes sono sottintese.

Puka Nacua è incredibile. La mia speranza è che il suo ruolo non sarà mutato dal ritorno in campo di Kupp, ma non credo: Kupp fino a prova contraria è un compagno di squadra, non un cornerback che in qualche modo ne può limitare la produzione. Che il primo touchdown della sua carriera abbia regalato ai suoi Rams una vittoria è un segno del destino: il ragazzo sembra stare simpatico agli dei del football.

A questo punto non fa nemmeno più ridere: la smetterà mai Brandon Staley di commettere lo stesso identico errore? Cosa ci vuole dimostrare? Ha perso una scommessa? Sotto sotto ci gode?
Ovviamente sto parlando dell’ennesima scellerata decisione di giocare un quarto down (abbondantemente) nella propria metà campo a pochi minuti dal termine. Ma si fida così poco del suo reparto difensivo?
Non era un allenatore di matrice difensiva? Si fida così poco di sé stesso? Fortuna vuole che a salvarlo ci pensi sempre un intercetto al momento giusto.

Vi saluto dandovi un compito per casa. Guardatevi allo specchio con lo sguardo più onesto possibile: qual è stata la vostra reazione alla trade dell’anno scorso che ha portato Christian McCaffrey ai ‘Niners?
A poco meno di un anno di distanza mi sembra impossibile pensare che Christian McCaffrey non abbia giocato in questa squadra per tutta la carriera. La coppia perfetta.
Ora immaginatevi cosa sarebbero l’uno senza l’altro. Dopo un anno qual è la vostra opinione?
Ci sentiamo.

10 thoughts on “Considerazioni (il più possibile) lucide su Week 4 del 2023 NFL

  1. Davvero poche sorprese: i cuorterbec scarsi dopo tre anni sono evidenti – nonostante saltuari espluà che chiunque può refertare una volta o l’altra – e le squadre che insistono votate alla disfatta. Certo, in panca ci deve essere di peggio, per insistere, ma diobò, certi spettacoli sono desolanti.
    D’altra parte quelli buoni l’hanno già fatto vedere dopo la partenza da titolare, inutile inventare strane storie di maturazione rallentata: i casi Geno Smith e Mayfield (il quale ha sempre avuto i numeri, solo li accoppiava con altrettante cappelle) sono più unici che rari.
    Bengals andati, Chiefs insomma, Gnu Iòrc è la capitale del dolore sportivo, ai Saints converrebbe tankare di bestia e forse non basta comunque.
    Ai 49ers serve solo la salute per acchiappare il sesto titolo: CMC sano è sempre stato una superstar e avrebbe fatto bene ovunque. E’ tornato a casa (Stanford sta a Santa Clara) e si vede.

  2. Unproven. Che, tradotto, in NFL vuol dire che sei a un passo dal fallimento, soprattutto i giovani QB. Proprio come Desmond Ridder.
    Ed ora, dopo appena 4 partite, quell’unproven ha già iniziato a puzzare di bust.
    Sono bastate due vittorie striminzite e viziate da tre intercetti facili diventati drop, seguite da due legnate con 6 punti e mezzo di media segnati.
    Perché appena Lions e Jags hanno chiuso la difesa in mezzo, Ridder si è esibito in uno scarso 58%, 1 TD e tre intercetti, costati due TD e, quelli con i Jags, anche l’inerzia della partita.
    Ad Atlanta è già partita la corsa al metti Heinecke. Manco stessimo parlando di chissà chi. Però è pur vero che TH è stato preso apposta e che, per stare zitto in panchina, si fa pure strapagare (ironie dei contratti da rookie, prende quasi 4 volte il suo titolare…). Vedremo, ma per me se AS lo farà non sarà prima di metà stagione, anche per dare al ragazzo le sue opportunità, pur in una lega spesso schizofrenica.
    Piuttosto la cosa forse più brutta ancora delle statistiche, e mi pare quasi difficile scriverlo, è stata la scenata (e stava per andare oltre) che gli ha fatto a bordo campo Mack Hollins, segno che il rispetto e la fiducia verso il ragazzo non è che veleggino proprio nella squadra.
    Rimane solo di che rifarsi gli occhi guardando Bijan Robinson, che, incurante, corre verso le 2000 yards stagionali e un probabile Offensive ROTY.
    Due parole sincere su McCaffrey. Pensavo li avessero fregati, del tipo prendi un campione con un grande futuro dietro le spalle. Invece magari ce la avessero avuta i QB di San Francisco la sua di salute… sarebbero andati al Superbowl.

    • Sono il primo democristiano a predicare ossessivamente calma e pazienza, ma Ridder è veramente snervante. Gli auguro ovviamente tutto il successo di sto mondo e altre frasi di circostanza, ma finora ho visto tutto fuorché un quarterback NFL, spesso fatica a portare a termine il compitino e ogni volta che è chiamato a fare qualcosa di più fallisce in maniera oltremodo comica: eppure il talento c’è, la linea d’attacco è ottima, Pitts, London e Bijan sono una tripletta di playmaker che da qualsiasi altra parte – circa – dominerebbe, evidentemente erano convinti che circondarlo di talento sarebbe bastato a compensare la mancanza del suo… e invece.
      Mi dispiace perché questa versione dei Falcons mi piace, sto vedendo miglioramenti anche in difesa e con un quarterback servizievole probabilmente vincerebbero la division senza nemmeno doverci provare chissà quanto.
      È un peccato.

      • La penso come te (e direi pure Hollins…), la squadra ha un talento offensivo enorme e farebbe le gioie di tanti QB costretti a lavorare con molto meno, lo stavo giusto pensando la scorsa settimana.
        Il progetto era proprio quello, creare un contesto così buono che avrebbe funzionato a prescindere. Ma evidentemente a prescindere da un buon QB non è proprio possibile. Che poi, statistiche alla mano, non è che ci voglia molto a prevedere l’inadeguatezza di un QB preso al terzo giro, basta contare quanti hanno avuto una carriera da titolari provenendo da lì. Roba che ti bastano le dita di una mano.
        Ironia, questa estate quando i tifosi Falcons erano offesi perché gli analisti snobbavano la squadra per via di quel ragazzo “unproven” a fare il QB, girò un’ipotesi Baker Mayfield per il ruolo che ora ha Heinecke. La piazza lo schifò, io, per quello che conta, lo avrei preso di corsa.
        Ora lui sta lì, ai rivali di conference, e non se la passa proprio male.

    • Tutto vero. poi vedo Daniel Jones nel MN, penso che ha appena firmato un quadriennale da 160 ml $ e rivaluto tutti i giovani Qb.

      • Eh ma con Jones ormai siamo ben oltre la fase dell’unproven. Ha azzeccato il momento giusto per giocare bene e sono piovuti i dollari. Che poi è una vita che azzecca il momento giusto, iniziò al draft, con quella chiamata numero 6 per una serie di circostanze fortuite… solo che poi quel numero te lo porti dietro, nel bene o nel male, tipo Bargnani prima scelta assoluta.

  3. Ma se Burrow è ridotto così male, che senso ha farlo giocare in queste condizioni? prendi cmq delle imbarcate e metti a repentaglio la sua salute. pur non tifando Bengals sono molto deluso anche li credevo maturi per vincere quest’anno. La delusione maggiore, però, è per come stanno gestendo il loro QB.

    • Mattia li ha fusi ( bruciati ormai è riduttivo) più velocemente dell’ idrogeno nel sole 🤣 
      Comunque condivido se sta così male non deve giocare se non sta così male son problemi seri … 

      • Ma sul serio, ci pensavo giusto ieri, ho passato così tanto tempo a sfregarmi le mani su Burrow che l’ho trasformato in Derek Carr!

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