Così non ce la potevamo aspettare.
Doveva essere la partita della settimana, del mese e già che ci siamo dell’anno, invece il punteggio finale è così eloquente che non credo di aver poi così tanto da aggiungere: dei magnifici Buffalo Bills hanno arrestato la corsa dei Miami Dolphins con un perentorio 48 a 20.
Che quella in scena a Orchard Park potesse diventare una partita ad alto punteggio era chiaro fin da subito, basti pensare che tutti e cinque i drive che hanno aperto le ostilità siano terminati in end zone con una danza o un festeggiamento di gruppo: lì per lì eravamo convinti che la partita terminasse tanto a tanto per la prima squadra capace di spedire in panchina il reparto offensivo avversario a bocca asciutta.
Invece è stato un monologo.
La difesa dei Bills, dominante come non mai, ha completamente monopolizzato gli ultimi due quarti e mezzo costringendo l’inarrestabile attacco dei Dolphins a punt, turnover e ben tre turnover on downs.
Il 31 a 14 con cui Buffalo si è presentata alla pausa lunga sembrava destinato a durare poco in quanto Miami ha aperto la seconda metà con un provvidenziale touchdown che li ha riportati sotto di 11 lunghezze, ma non potevamo avere idea che da lì in avanti il reparto difensivo dei Bills avrebbe completamente annullato Tua e compagni.
L’ottimo lavoro difensivo dei padroni di casa è stato coadiuvato dalla grandissima prestazione di Allen che ha lanciato un egual numero di touchdown e di incompleti: il perenne candidato all’MVP ha concluso con 320 passing yard, quattro touchdown su lancio e un touchdown su corsa. Giusto per non farsi mancare niente.
Josh. Allen.
He has FIVE total touchdowns today pic.twitter.com/hiedMueiea
— NFL Fantasy Football (@NFLFantasy) October 1, 2023
Dominante pure Stefon Diggs che ricevendo tre touchdown ha aiutato i suoi a imbastire la fuga che poi li avrebbe condotti a una vittoria molto più serena del previsto.
Buffalo in un solo pomeriggio ha messo in chiaro che la AFC East sia ancora cosa loro e, soprattutto, che quel reparto difensivo sia tranquillamente capace di monopolizzare una partita e costringere all’inefficienza pure una macchina – apparentemente – perfetta come l’attacco dei Dolphins.
A rovinare la festa dei Bills ci ha però pensato il grave infortunio rimediato da Tre’Davious White che, molto probabilmente, si è rotto il tendine d’Achille.
Che fatica per gli Eagles: a Philadelphia per aver ragione di Washington sono serviti i tempi supplementari. 34 a 31 il punteggio finale di una partita estremamente piacevole.
A un certo punto del secondo quarto Philadelphia si trovava sotto di ben dieci punti, passivo non sicuramente insormontabile ma alquanto interessante. In una giornata in cui il solitamente potente gioco di corse degli Eagles è stato magnificamente imbrigliato dal front seven avversario, ad alzare la voce ci hanno pensato Jalen Hurts e A.J. Brown: per l’ex ricevitore dei Titans ben 175 yard su ricezione e due touchdown.
Sul 24 pari con una manciata di minuti da giocare, Philadelphia sembrava essersi scrollata definitivamente di dosso Washington dopo che Hurts ha trovato Brown libero in profondità per il secondo touchdown di giornata. Figuriamoci se Howell può essere in grado di portare la contesa ai supplementari con un touchdown da rimontare in meno di due minuti… e chiaramente ecco Howell pescare il sophomore Jahan Dotson in end zone per la meta del 31 pari sulla sirena.
Supplementari, dunque.
Il coin toss viene vinto dai Commanders che, però, non sono in grado di dare continuità al commovente ultimo drive e incappano in un three n’ out nel peggior momento possibile. Philadelphia, stanca e spazientita, muove le catene quel tanto che basta per mettere l’affidabile Jake Elliott in condizione di vincerla con una bomba da 54 yard.
Chapeau a Washington, era quasi impensabile che dopo l’umiliante batosta di domenica scorsa potesse giocarsela ad armi pari contro la prima della classe in NFC, ma Howell e compagni sono scesi in campo senza alcun timore reverenziale e sono arrivati a tanto così dal firmare una vera e propria impresa.
Per ora va bene così per gli Eagles che, però, stanno faticando a coordinare gli sforzi dell’attacco e della difesa e dominare contemporaneamente su entrambi i versanti della linea di scrimmage.
L’altra vittoria ai supplementari della giornata arriva da Indianapolis, dove i Colts per poco non riescono nell’impresa di portarsi a casa una vittoria dopo essersi trovati sotto 23 a 0. Il touchdown ai supplementari del sensazionale Puka Nacua ha fissato il punteggio sul definitivo 29 a 23 in favore dei Rams.
Los Angeles, come già anticipato, era volata sul 23 a 0 grazie a un paio di touchdown di Kyren Williams e una miriade di piazzati di Maher – che a dire il vero ha macchiato la propria prestazione sbagliandone un paio -, ma Indianapolis si è categoricamente rifiutata di alzare bandiera bianca e con calma, touchdown dopo touchdown, ha limato il passivo fino a impattare la partita sul 23 pari grazie a un touchdown di Drew Ogletree accompagnato dalla fondamentale conversione da due punti firmata da Michael Pittman.
First one couldn’t have been sweeter🙏🏽 pic.twitter.com/Gg8CeiaDZH
— Puka Nacua (@AsapPuka) October 1, 2023
Dopo che nessuna delle due squadre ha voluto saperne di vincerla – ben tre punt complessivi all’interno degli ultimi due minuti di gioco -, Los Angeles ha ricambiato la fiducia degli dei del football chiudendola alla prima occasione buona grazie al primo touchdown in carriera del sempre più storico Puka Nacua. Complice un errore in copertura della secondaria dei Colts, Nacua si è trovato sorprendentemente libero nella porzione centrale del campo e dopo aver rotto un paio di tackle ha consegnato il pallone alla end zone per il touchdown della definitiva vittoria.
Non ho molto da raccontarvi sull’anticipo londinese fra Jacksonville Jaguars e Atlanta Falcons, questa è una delle rare volte in cui nel punteggio finale è incapsulato un riassunto piuttosto fedele di quanto accaduto sul rettangolo di gioco. Il 23 a 7 dei “padroni di casa” di Jacksonville – enfasi sulle virgolette – ci ha messo davanti a ogni limite di Desmond Ridder, atroce se costretto a lanciare per tenere il passo agli avversari.
Lawrence e compagni si sono limitati a un più che ragionevole compitino facendo pesantemente affidamento sulla difesa che con un paio di intercetti – fra cui una pick six – li ha catapultati sul 17 a 0, vantaggio irrecuperabile per un reparto offensivo guidato da Desmond Ridder: due intercetti e un fumble per il quarterback dei Falcons. All’infuori del commovente Bijan Robinson Atlanta non sembra avere soluzioni offensive consistenti e affidabili.
A proposito di tenere il passo, che dire della rimonta che ha permesso ai Broncos di sorridere per la prima volta in stagione? Sotto 28 a 7 Russell Wilson e compagni non si sono persi d’animo e grazie a un impressionante parziale di 24 a 0 si sono portati a casa un fondamentale 31 a 28 sui Chicago Bears.
Eppure Fields e compagni stavano vivendo il pomeriggio di cui avevano disperatamente bisogno, ma purtroppo per loro a un certo punto si è spenta la luce. Va reso onore ai Broncos che malgrado il pesantissimo passivo da recuperare non hanno mai perso la testa e, un touchdown alla volta, l’hanno limato fino ad annullarlo.
Decisivo a mio avviso il fumble riportato in end zone da Jonathon Cooper che ha impattato la contesa sul 28 pari, anche se Eberflus avrà molto su cui rimuginare dato che su 4&1 sulle 18 di Denver ha optato per la conversione al posto di un ben più appropriato piazzato che li avrebbe portati sul +3: una volta ricevuta la palla, i Broncos hanno fatto quello che dovevano fare per mettere Lutz nelle migliori condizioni possibili per portarli finalmente in vantaggio.
Buona prova di Russell Wilson che con tre touchdown e nessun turnover ha tenuto in partita pressappoco da solo gli sfiduciati compagni di squadra.
Fondamentale prova di forza dei Baltimore Ravens che contro dei Cleveland Browns orfani di Deshaun Watson – infortunio alla spalla – si sono portati a casa un 28 a 3 di cui avevano veramente bisogno.
Devo sottolineare che senza Watson l’attacco dei Marroni sia stato veramente poca roba – 166 yard di total offense e tre turnover -, ma quanto fatto da Jackson e compagni è stato tutto fuorché banale in quanto, contro la miglior difesa del campionato, hanno dominato in red zone trovando i sei punti più uno a termine di ognuno dei quattro viaggi nella zona più importante del campo.
Grazie a un paio di touchdown via aria ricevuti da Mark Andrews e a un paio di touchdown via terra, Jackson ha sfoderato una prestazione pressoché perfetta in un pomeriggio in cui Baltimore aveva disperatamente bisogno di vincere per scrollarsi di dosso la delusione causata dalla beffarda sconfitta rimediata per mano dai Colts domenica scorsa.
Lamar Jackson. Good player. pic.twitter.com/5QGBa06vig
— Robert Mays (@robertmays) October 2, 2023
Abbastanza clamoroso quanto accaduto a Houston: degli straripanti Texans hanno massacrato i ben più quotati Steelers con un 30 a 6 che compendia magnificamente tutto quello che è stata una contesa difficilmente definibile come tale.
Stroud, pure ieri, non ci ha mai dato l’idea di essere un rookie e con 306 yard e due TD ha dominato la spaventosa difesa degli Steelers: ciò che impressiona maggiormente è lo zero sotto la voce turnover, non è affatto banale evitare errori contro un reparto difensivo che li genera a proprio piacimento.
Definire deprimente la prestazione del reparto difensivo di Pickett – uscito per infortunio nell’ultimo quarto – sarebbe un eufemismo, l’attacco degli Steelers è semplicemente stato dominato dalla difesa di Ryans che ha concesso loro solamente due piazzati. Così non si va da nessuna parte.
Se si parla di depressione indotta da un reparto offensivo è obbligatorio spendere due parole sugli irriconoscibili Cincinnati Bengals: cosa sta succedendo a Burrow e compagni? Certo, l’infortunio al polpaccio sta visibilmente condizionando Burrow, ma non credo basti a giustificare il 27 a 3 con cui sono stati umiliati da dei ritrovati Tennessee Titans.
Finalmente abbiamo rivisto i veri Titans, quelli in grado di triturare chiunque con una fisicità senza eguali: Henry, nuovamente re, non solo ha raccolto 122 yard e un touchdown via terra, ma si è pure tolto la soddisfazione di lanciare uno a Josh Whyle.
Troppo brutti questi Bengals per essere veri, 211 yard di total offense e due misere conversioni su terzo down in sessanta minuti di gioco sono dati inaccettabili per un reparto offensivo che negli ultimi anni ci aveva abituati a standard ben diversi.
Prima vittoria stagionale per i Minnesota Vikings, ma che fatica! Minnesota pure questa settimana ha fatto il possibile per perderla, ma fortunatamente per loro possono contare su un fenomeno generazionale come Justin Jefferson che con due touchdown li ha aiutati a portarsi a casa un preziosissimo 21 a 13 contro dei Panthers spesso impalpabili in attacco.
Carolina è stata infatti tenuta in vita dagli errori avversari: l’unico touchdown della loro giornata è arrivato tramite una pick six lanciata da Cousins a due passi dalla end zone avversaria.
A spaccare in due la contesa ci hanno pensato un fumble riportato in end zone da Wonnum e il secondo touchdown della giornata di Justin Jefferson che ha ribaltato il punteggio da 13 a 7 per i Panthers al 21 a 13 Vikings finale.
Magnifici i Tampa Bay Buccaneers! In trasferta, a New Orleans, Baker Mayfield e compagni hanno sfoderato una prova di forza fondamentale dominando per sessanta minuti dei Saints a tratti patetici – offensivamente parlando: tanto pregevole quanto fondamentale il 26 a 9 finale in favore dei Buccaneers.
Mayfield pure ieri è stato estremamente solido limitando gli errori e tenendo efficiente il proprio reparto: 246 yard e tre touchdown – a fronte di un intercetto – per l’ex quarterback dei Browns, completamente rigenerato in Florida.
Patetica, dicevo, la prestazione di Derek Carr e soci. Quello che dovrebbe essere il valore aggiunto dei Saints ha raccolto la miseria di 127 yard malgrado i 37 lanci tentati. Sì, in media Carr ha guadagnato 3.4 yard per tentativo, numero che dovrebbe competere a un running back poco efficiente, non a un quarterback pagato per dare quel qualcosa in più a una squadra che dal ritiro di Drew Brees fatica a mettere punti a tabellone.
Baker is Baking.
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Vittoria preziosissima quella dei Chargers sui Raiders che malgrado il solito Brandon Staley – pure ieri ha fatto il possibile per perderla tentando conversioni folli su quarto down – sopravvivono ai Raiders del rookie O’Connell con un 24 a 17 parzialmente rovinato da un infortunio alla mano sinistra rimediato da Herbert.
Il protagonista assoluto della partita è stato l’ex di giornata Khalil Mack che con sei sack ha tormentato il rookie dei Raiders che, però, non si è mai dato per vinto ed è arrivato a un paio di yard dal completare la rimonta: decisivo, in tal senso, l’intercetto di Asante Samuel Jr. a un paio di minuti dal termine con Las Vegas a pochi metri dalla end zone.
Buio pesto per i New England Patriots, umiliati dai Dallas Cowboys con un 38 a 3 impreziosito, se così si può dire, dal panchinamento di Mac Jones, a tratti inguardabile.
Per commentare una partita mai veramente in dubbio mi limito a dirvi che la difesa dei Cowboys abbia messo a segno ben due touchdown “grazie a” Mac Jones in un pomeriggio in cui un piazzato ha costituito l’intero bottino offensivo di New England. Dak e compagni hanno fatto quello che dovevano fare amministrando intelligentemente la partita in attesa del prossimo errore di Jones, a un certo punto spedito in panchina per l’eroe popolare Zappe.
Urge un cambiamento a Foxborough.
Che belli questi San Francisco 49ers!
Contro dei Cardinals tutt’altro che arrendevoli San Francisco ha preservato l’imbattibilità grazie a un ottimo 35 a 16 reso possibile da una prestazione irreprensibile del reparto offensivo. Arizona, seppur palesemente meno talentuosa, è stata in partita più di quanto possa suggerire il punteggio finale tenendo gli avversari sulle spine per almeno tre quarti.
Ai limiti della perfezione Brock Purdy che ha concluso la propria giornata con due touchdown totali – uno su passaggio e uno su corsa – e un solo incompleto: il sempre più sorprendente QB dei ‘Niners ha infatti completato ben 20 dei 21 passaggi tentati per 283 yard. No, non si è affatto limitato al checkdown, anche se a rubare la scena a tutti ci ha pensato, tanto per cambiare, Christian McCaffrey con 177 yard dallo scrimmage e quattro touchdown totali.
Sempre meglio questi ‘Niners.
#49ers RB Christian McCaffrey since being traded to the 49ers on October 20, 2022:
• 20 total touchdowns in 18 games
• 14-1 regular season record (14 straight wins)
• 13 straight games with a TD (franchise record)Arguably the greatest mid-season trade in NFL history #FTTB pic.twitter.com/8HlszkJjl5
— 49ersMuse (@SF49ersMuse) October 1, 2023
Hanno sofferto molto più del previsto ma una vittoria è una vittoria. I Kansas City Swift… ehm, Chiefs sono sopravvissuti al miglior Zach Wilson di sempre grazie a un affatto banale 23 a 20 su dei buonissimi New York Jets.
Il 17 a 0 con cui Kansas City ha concluso il primo quarto sembrava prometterci l’ennesimo monologo ai danni dei Jets, ma dal nulla Wilson ha tirato fuori una prestazione coraggiosa ed efficiente permettendo ai suoi di risalire la china fino a raggiungere i Chiefs sul 20 pari.
A sancire la vittoria dei Chiefs ci ha pensato prima Butker con un piazzato a una decina di minuti dal fischio finale e poi, come facilmente intuibile, il reparto difensivo che ha restituito a Mahomes il pallone con sette giri d’orologio rimasti sul cronometro: grazie anche a qualche clamorosa svista arbitrale Kansas City ha avuto modo di tenere il possesso per tutti e sette i minuti filati e condurre l’orologio al triplo zero.
Che fatica.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango male. Ora mi trovate su https://matiofubol.substack.com/
Aspettavo la partita coi Bills con grande trepidazione per misurare il valore assoluto dei miei Dolphins e purtroppo la delusione è stata terribile! La sensazione è stata quella che pervade ogni tifoso di Miami da oltre un ventennio: totale inadeguatezza in ogni reparto a certi livelli! Come scrivevo nelle scorse settimane anche qui, ero molto cauto nell’incensare una squadra che seguo sempre millimitricamente e di cui conosco tantissimi pregi e difetti e difatti… al primo urto con una vera corazzata NFL (per me 49’ers, Chiefs, Bills e Eagles sono di un altro livello…) i Dolphins si sono sciolti come neve al sole. Si può benissimo perdere a Orchard Park, ma non così. La partita è stata equilibrata fino a 6-7 minuti dalla fine del secondo quarto, quando ad ogni attacco con segnatura rispondeva l’ugualmente la squadra avversaria. Poi, il crollo. E’ iniziata la serie di turnovers, pass interferences, illegal formations, three an outs deprimenti. La stampa USA ha incensato esageratamente Miami nei giorni scorsi e oggi tutti ritornano coi piedi sulla Terra. La squadra ha degli alti e bassi sconcertanti e questo si era già manifestato nelle 3 vittorie passate. Il livello di football dei Miami Dolphins, con questo roster, questi allenatori e questa dirigenza, NON è e NON sarà mai da contenders, precisiamo subito. L’obbiettivo resta quello di andare ai playoffs e dare la soddisfazione di vincere una wild card. Stop. L’attacco atomico ieri si è mostrato per quello che è, al cospetto della prima vera difesa dominante: la linea offensiva è crollata (ci si ostina ancora a fare giocatore in qualche ruolo Eichenberg che è un giocatore terribile in ogni ruolo e poi si è di nuovo infortunato per la millesima volta “Enrico Toti” Armstead che è più con le stampelle che in campo da un paio di anni), le corse non hanno trovato strada e Tua….apriti cielo!!! Tua è una creatura del coach McDaniels che gli ha costruito un playbook e un sistema per tenerlo a galla, ma nelle partite veramente dure, dove deve improvvisare….per la carità! DAl suo ingresso in NFL è così ahimè. Quando esce dall’huddle, non gira mai gli occhi dal suo primo e unico target e se questo è coperto…sono dolori! Infatti ha preso un intercetto sanguinoso e poco prima ne ha sfiorato un altro che solo le mani di burro di un difensore Bills hanno potuto mancare. Poi è andato in bambola del tutto. Questi sono i limiti che affliggono il nostro QB e che delimitano il ceiling di questa squadra, che resta una squadra assolutamente non a livello delle migliori. Daremo spettacolo, ma vinceremo poco (ho riso molto questa settimana quando il power ranking di NFL.com ci dava al n. 1!!!!). Chiudo con un appunto sulla difesa di Miami e sul DC Vic Fangio: che quest’ultimo sia stato un grande è innegabile, ma in queste 4 partite (3 vittorie incluse), ho visto la peggiore difesa degli ultimi 6-7 anni con rarissimi sprazzi di efficienza. Josh Allen, a differenza di Tua, sa ben selezionare targets multipli e vivisezionare le difese avversarie, ma tra falli, placcaggi mancati, letture errate e inconsistenza, i Bills non hanno incontrato nessuna difficoltà fino a quando la partita non è divenuta garbage time. Non è un passo indietro per i Dolphins, ma un’amara constatazione che siamo be lontani ancora dal livello assoluto della Nfl.
Perfettamente d’accordo con la tua disamina. Non ti nego che a fine terzo quarto ho girato su Red Zone perchè lo spettacolo era davvero deprimente. Mi pare che Miami sia pressappoco la squadra dell’anno scorso con un andamento altalenante ( 3 vinte poi 3 perse, poi 5 vinte , poi 5 perse…), anzi lo scorso anno alle wild card con Thompson under center si fece senz’altro una figura migliore, senza Fangio a dirigere la difesa. Anche quest’anno saremo la Roma di Zeman della Nfl.
Anche io ho girato….era uno strazio!!!
Contento che SF non abbia sottovalutato i Cards, i quali sono tutt’altro che una franchigia in tanking….
Sorpreso dalla vittoria dei Bills? Assolutamente no, ma dal punteggio sì. Forse ha ragione @Deolone, sulla incapacità di Miami nell’ affrontare teams di alto livello.
Mi spiace per Cinci, veramente un inizio inaspettato.
Bills che ridimensionano i Dolphins, vedremo se Miami saprà reagire.
Totale delusione da parte dei Patriots, non che avessi chissà quali aspettative, ma direi che ora serve un cambiamento drastico perché credo che questa sarà un altra stagione buttata alle ortiche.
Bengals boh, troppo brutti per essere veri.
San Francisco ad ora, dopo 4 giornate mi paiono quelli più quadrati per arrivare fino in fondo.
Nora di merito per Tampa, zitti zitti sono 3-1
se finisse così… Chicago avrebbe prima e seconda scelta assoluta! Magari stavolta uno buono lo prendono.
Secondaria di Miami molto scadente, Kohou proprio disastroso. Sono scarsi i giocatori o un contributo lo sta dando anche Fangio?
Sinceramente contento per i miei Bucs! Mayfield sta ingranando bene.Alla faccia di tutti quei finti tifosi dei Buc solo quando ci giocava Brady!
Bè, io amo da sempre i Niners. In mancanza, quando lo han preso ho tifato sinceramente i Bucs. E mi fa comunque piacere che vadano meglio di quanto si credeva, anche senza di lui.
A proposito, per i Patriots dico una cosa senza senso, ma con tutta l’immensa stima per Belicick, da quando manca un certo giocatore si è rotto l’incantesimo. Non sarà così semplice, ma mi fa impressione una tale perdita di consistenza dopo che per quasi vent’anni qualunque cosa succedesse han sempre potuto dire la loro. Quasi vent’anni, cioè esattamente “quei” vent’anni.
Prob per Miami vale un concetto molto semplice: giocare contro quelli forti è diverso da giocare contro quelli deboli. Ma penso che per una franchigia in crescita, una bella scoppola alla quarta possa anche fare bene, specie dopo aver stabilito certi record. Speriamo solo che il ragionamento non tocchi poi tale e quale anche ai ‘Niners haha!
Non ho ancora visto nulla ma mi spiace per Burrow. Ricordo quando Chase gli suggeriva di prendersi tutto il tempo per guarire. Forse non era un caso.
@Lux
Tiè!! 🤞🏼🍀🐞🤘🏼
😉🤣🤣🤣🤣
✋🏼⏩🏈🏈??😂😂
Niente male ‘sto Richardson dei Colts, insieme a Stroud sembra uno dei pochi QB promettenti per il futuro.
Tante squadre si stanno autocastrando per il viZio di puntare sul cavallo sbagliato nella posiZione più importante. Perdono mai il posto gli scout? Negli ultimi anni aZZeccano quasi solo i defensive end…
Bella e prevista la vittoria dei solidissimi Bills contro Miami. Sontuoso Mc Caffrey contro dei bravi Cardinals che non meritano assolutamente lo 1 – 3 che li vede all’ultimo posto. Sorprendenti, anche nel punteggio, le vittorie di Ravens, Buccaneers, Titans e Texans. Altra sorpresa la fatica fatta da Eagles e da dei Chiefs che non hanno assolutamente meritato di vincere. Non si è quasi visto Kelce. Vuoi che Taylor Swift c’entri qualcosa?
Concordo con la bella prestazione dei Jets. Non solo, ma guardando gli highlights tutte queste critiche a Z. Wilson le trovo immotivate, piuttosto mi sembra che quella deficitaria sia la O line, un vero colabrodo. A meno che non lo facciano apposta per boicottarlo…