Mettetevi comodi che quella che stiamo per andare a rivivere è stata una domenica storica.

Il nostro racconto non può che partire da Minneapolis dove i Chargers con un fondamentale 28 a 24 hanno affossato i Vikings sullo 0-3: quella che sto per narrarvi è la prima vittoria del campionato per Los Angeles. E che vittoria.
Come ampiamente prevedibile entrambe le squadre hanno macinato yard e mosso le catene senza particolari problemi, basti pensare che complessivamente Herbert e Cousins abbiano lanciato per 772 yard – a cui ne vanno aggiunte 49 arrivate grazie al braccio destro di Keenan Allen. Il bizzarro touchdown lanciato da Allen a Mike Williams sembrava aver spaccato in due la partita poiché aveva portato Los Angeles sopra di due possessi sul 21 a 10.

Consapevole del peso specifico della partita, Minnesota in due drive ha ribaltato completamente la situazione prima portandosi sul -4 grazie a un pregevole touchdown di Osborn e poi, dopo aver costretto Los Angeles al punt, sul +3 a seguito di un touchdown da 52 yard di Justin Jefferson: finita qui? Assolutamente no, a Herbert bastano poco più di una dozzina di snap per riportare avanti i suoi poiché a otto minuti dal termine gli dei del football allungano in loro direzione un ramoscello d’ulivo offrendo un rimpallo favorevole a Palmer che, tanto sorpreso quanto riconoscente, riceve il touchdown del 28 a 24.
Minnesota non si perde d’animo e con disinvoltura si catapulta sulla goal line avversaria dove, però, viene costretta al turnover on downs: palla ai Chargers con poco meno di tre minuti da bruciare.

Los Angeles con pazienza ricomincia a muovere le catene ma sembra essere costretta al punt dopo che Keenan Allen viene fermato a una iarda dalla chiusura del provvidenziale down: su 4&1 sulle proprie 24 yard quel pazzo di Staley opta per la conversione del quarto down che, naturalmente, fallisce.
Possesso nuovamente ai Vikings che, sotto di 4, devono coprire poco più di venti yard per riportarsi sopra. Cousins fa quello che deve fare portando i suoi dentro le dieci avversarie ma problemi di comunicazione li costringono a uno snap improvvisato e sciatto che si conclude nel modo più Vikings possibile, ossia con un intercetto dei Chargers sulla sirena: questa volta è finita sul serio.

Come vi avevo anticipato nella guida, era destino che in questa partita fossimo testimoni di fenomeni paranormali: come altro definireste la scellerata scelta di Staley di giocare un quarto down in quella zona del campo?
Minnesota, però, è Minnesota e dopo un assurdo 2022 in cui usciva inevitabilmente vincitrice da ogni partita punto a punto sembra aver perso quel clutch gene che li aveva resi grandi, almeno in regular season: lo 0-3 potrebbe rappresentare una vera e propria condanna a morte.
In ogni caso, partita tanto divertente quanto folle: non potevamo chiedere di meglio. Se non tifiamo Vikings, ovviamente.

Sconfitta pesantissima quella patita dai Baltimore Ravens per mano degli Indianapolis Colts: per arrivare al 22 a 19 finale sono stati necessari quasi 70 minuti di football.
Onore ai Colts che seppur sfavoriti hanno interpretato la partita nel migliore dei modi dando prova di grandissima solidità e forza mentale, soprattutto quando a seguito di un safety erano scivolati sul 19 a 16 con poco più di due minuti rimasti da giocare: Baltimore, però, non è riuscita a muovere le catene quel tanto che bastava per costringere il cronometro a esibire i tre zeri.
Minshew, glaciale sotto pressione, ha messo Matt Gay nelle condizioni di pareggiarla con un complesso piazzato da 53 yard convertito senza alcuna difficoltà. Prima dei supplementari Baltimore avrebbe anche avuto l’opportunità di riportarsi avanti, ma la preghiera di Tucker da 61 yard si è spenta a un paio di yard dai pali.

Supplementari, dunque.
Primo possesso ai Colts, nulla di fatto, un ottimo punt return di Duvernay dà il possesso ai Ravens a metà campo: una decina di yard metterebbero Tucker nelle condizioni di redimersi e vincerla con un piazzato ben più abbordabile di quello appena tentato, ma l’attacco incappa in un sanguinoso three n’ out.
Il seguente possesso dei Colts si conclude con un turnover on downs – ancora nei pressi della linea di metà campo -, ma molto educatamente Baltimore decide di ricambiare il favore con un proprio turnover on downs – forse viziato da una pass interference su Flowers su quarto down.

Indianapolis, esausta dal perverso tira e molla, muove le catene quel tanto che basta per regalare a Gay l’opportunità di chiuderla con un altro piazzato da più di cinquanta yard, pure in questo caso convertito senza problemi.
Questa è una sconfitta veramente dolorosa per i Ravens, ma rendiamo onore ai Colts che seppur costretti a scendere in campo con il quarterback di riserva hanno risposto colpo su colpo a una delle squadre più calde della lega sfruttando nel migliore dei modi ogni loro errore o tentennamento.

Quanto sto per scrivere è accaduto sul serio, non vi sto prendendo in giro. I Miami Dolphins, roventi come la griglia di un barbecue a ferragosto, hanno scritto pagine di storia umiliando i malcapitati Denver Broncos con un impossibile 70 a 20: sì, ne hanno segnati settanta. Dieci touchdown!
Dalla fusione fra AFL e NFL del 1970 nessuna squadra aveva mai segnato 70 punti, ma non è tutto: solamente i Rams nel 1951 hanno guadagnato più yard di total offense in una partita delle 726 di Miami.
Tagovailoa ha lanciato più touchdown che incompleti – 4 a 3-, anche se a rubargli la scena ci ha pensato il duo Achane-Mostert che ha realizzato complessivamente otto touchdown. Entrambi hanno concluso la giornata con quattro touchdown e sinceramente non ho idea di come Denver possa riprendersi da qualcosa di simile.
Miami fa sempre più paura.

Pure a Kansas City è andato in scena un massacro, anche se il 41 a 10 fra Chiefs e Bears ha fatto sicuramente meno di notizia di ciò che stava accadendo sugli spalti. Di questa partita non ho molto da raccontarvi, Kansas City è scappata sul 41 a 0 sfruttando l’inettitudine dell’impalpabile reparto offensivo di Chicago: figuratevi che coach Reid ha tolto Mahomes dalla partita con ancora venti minuti rimasti da giocare.
Parliamo dell’elefante nella stanza, Travis Kelce. Il carismatico tight end dei Chiefs ha rubato la scena a chiunque in quanto ad assistere alla partita c’era pure la sua nuova frequentazione femminile, una certa Taylor Swift continuamente cercata – e trovata – dalle telecamere. Il desiderio di Kelce di segnare un touchdown ha letteralmente bucato lo schermo e nel momento in cui Mahomes lo ha trovato nel retro della end zone completamente libero l’Internet è esploso: su ciò che rimane di Twitter non si sta parlando d’altro da ore.
In ogni caso, male, malissimo i Bears. Se continua così, Justin Fields non è destinato a tante altre domeniche da titolare.

Il risultato più sorprendente della giornata arriva da Glendale, dove dei commoventi Arizona Cardinals hanno preso lo scalpo ai lanciatissimi Dallas Cowboys. Non c’è molto da dire, il 28 a 17 finale non è assolutamente un risultato bugiardo, Arizona ha giocato meglio per tutto il corso della contesa travolgendo il front seven avversario con un gioco di corse a tratti implacabile.

Arizona è stata sopra per tutto il corso della partita e non sarebbe affatto sbagliato affermare che abbiano tenuto il pallino del gioco come ci saremmo aspettati potesse farlo Dallas che, invece, ha da rimproverarsi una deprimente sciatteria in red zone: a costar loro la partita ci ha infatti pensato un inaccettabile 1 su 5 nella zona più importante del campo.
Tanto di cappello ai Cardinals che hanno giocato una partita coraggiosa e al contempo razionale sfruttando l’eccellente stato di forma di un James Conner mai così esplosivo, anche se l’episodio che ha indirizzato definitivamente la contesa sui loro binari è stato il touchdown 45 yard di Rondale Moore, per l’occasione usato come running back.

In poco meno di tre ore di vita i Buffalo Bills hanno smascherato i fino a ieri imbattuti Washington Commanders con un perentorio 37 a 3 di chiara matrice difensiva. Allen e compagni hanno fatto quello che dovevano fare ma a fare la voce grossa ieri c’ha pensato il cannibalismo di un reparto difensivo che ha tartassato il povero Howell dal fischio d’inizio al fischio finale.
Buffalo ha infatti messo a segno nove sack e cinque turnover – fra cui quattro intercetti – impreziositi da una pick six di Epenesa: credo che per ricevere indicazioni più precise sul valore assoluto di Buffalo dovremo aspettare domenica prossima quando affronteranno gli incontenibili Miami Dolphins.

Molto bene i Cleveland Browns che con una prestazione da squadra vera hanno regolato i fiacchi Tennessee Titans con un eloquente 27 a 3: non sono sicuro che al momento esista un reparto difensivo che stia rendendo meglio di quello dei Marroni che ieri ha completamente annullato Derrick Henry tenendolo inchiodato a 20 rushing yard.

Volevo un segnale da Deshaun Watson, ho ottenuto un segnale da Deshaun Watson. Il franchise quarterback dei Browns si è reso protagonista della propria miglior prestazione in maglia Marrone lanciando per 289 efficienti yard e un paio di touchdown impreziositi dal fatto che il front seven dei Titans sia riuscito a imbrigliare senza particolari difficoltà il solitamente efficiente gioco di corse dei Browns.
Watson, esattamente come dovrebbe fare un franchise quarterback, è salito in cattedra caricandosi sulle spalle l’intero reparto offensivo e con ammirevole metodicità ha condotto l’attacco su e giù per il campo finendo per regalarsi quel genere di prestazione di cui aveva disperatamente bisogno.

Buonissima vittoria dei Detroit Lions che, soffrendo un po’ più di quanto possa suggerire il 20 a 6 finale, hanno regalato ai Falcons il primo dispiacere stagionale.
Veramente male l’attacco guidato da Ridder incapace di oltrepassare il muro delle 200 yard di total offense venendo fermato a 183: nello specifico, Ridder è stato tartassato dal pass rush avversario che con ben sette sack lo ha neutralizzato senza particolari difficoltà. In un giorno in cui il solitamente potente gioco di corse dei Falcons è stato in grado di generare solamente 44 yard, Ridder è spesso apparso sopraffatto: la domanda è sempre la stessa, possono questi Falcons vincere se condannati a lanciare? La risposta sembrerebbe essere negativa.
Senza fronzoli ed estremamente solido Jared Goff che ha fatto quello che doveva fare prima pescando il rookie LaPorta completamente libero per un touchdown da 45 yard, per poi chiudere definitivamente la contesa nell’ultimo quarto con un atipico rushing touchdown.

Vittoria tanto preziosa quanto incredibile quella dei Green Bay Packers che completano un’improbabile rimonta su dei New Orleans Saints condannati a giocare per quasi tutta la seconda metà senza Derek Carr: 18 a 17 il risultato finale.
Tutti e diciotto i punti messi a segno dai Packers sono arrivati negli ultimi quindici minuti di gioco proprio quando New Orleans ha deciso molto generosamente di uscire dalla partita. Il touchdown della vittoria è stato messo a segno da Doubs a circa tre minuti dal fischio finale, anche se a onor del vero New Orleans avrebbe pure avuto l’opportunità di riportarsi avanti ma, purtroppo per loro, il piazzato da 46 yard di Grupe si è spento alla destra dei pali.

Tornano al successo i Patriots che indipendentemente da tutto non sembrano essere in grado di non vincere contro i New York Jets: il 15 a 10 finale ha regalato loro il quindicesimo successivo consecutivo contro gli odiati rivali divisionali.
Quella andata in scena a New York è stata una partita bruttina che, a onor del vero, New England ha controllato dall’inizio alla fine anche se il touchdown di Bawden a cinque minuti dal termine aveva regalato ai Jets l’opportunità di completare l’improbabile rimonta, spentasi però con una Hail Mary fallita.
Pure ieri abbiamo avuto modo di constatare l’ovvio, ossia che con Zach Wilson under center New York sia condannata a rivivere la stessa identica stagione dell’anno scorso: la difesa troverà un modo per tenerli in partita ma finché al quarterback servono 36 tentativi per guadagnare 157 yard…

Chapeau agli Houston Texans che in un solo pomeriggio hanno mandato un chiaro messaggio al resto della NFL: questi non sono i soliti Houston Texans. I ragazzi di Ryans hanno giustiziato i Jacksonville Jaguars con un netto 37 a 17 figlio di una partita mai veramente in discussione. Houston ha dominato per tutti e sessanta i minuti di gioco, figuratevi che hanno chiuso il primo tempo sopra 17 a 0 e nel momento in cui l’orgoglio di Jacksonville sembrava potesse riportarli in partita hanno tirato fuori dal cilindro una vera e propria magia con un folle touchdown su kickoff return del fullback Beck: Jacksonville era riuscita a limare lo svantaggio a un solo possesso, ma dopo un touchdown del genere sono piombati in un baratro dal quale non hanno avuto modo di uscire.
Ottima prestazione quella di Stroud che con 280 yard e due touchdown ha annientato il ben più quotato Lawrence nello scontro a distanza fra quarterback.

Seconda gioia consecutiva per i Seattle Seahawks che soffrendo un po’ più di quanto potevano aspettarsi sono passati 37 a 27 sui Carolina Panthers di Andy Dalton.
Dopo che nella prima metà Seattle è stata costretta ad accontentarsi un po’ troppo spesso dei tre punti, i tre touchdown realizzati nel secondo tempo hanno permesso loro di scappare sul +17 dopo il secondo touchdown di giornata di Walker e una pregevole meta dell’eroe popolare Jake Bobo: a nulla è servito il touchdown di Thielen a un paio di minuti dal fischio finale.
Bene così Seattle, ma la difesa appare tetramente simile a quella della passata stagione.
Sugli scudi Ken Walker che con più di 150 yard dallo scrimmage e due rushing touchdown ha saputo dare manforte a un Geno Smith non sempre sul pezzo.

Concludiamo il nostro viaggio con il convincente 23 a 18 con cui Pittsburgh ha giustiziato Las Vegas. Dopo che Davante Adams ha aperto le danze con un grandioso touchdown da 32 yard gli ospiti hanno monopolizzato la contesa segnando ben 23 punti consecutivi – fra cui segnalo i due touchdown lanciati da Pickett che gli sono valsi la prima partita multitouchdown della carriera: i Raiders, purtroppo per loro, si sono svegliati decisamente troppo tardi segnando 11 punti nel quarto quarto quando, come già detto, era ormai troppo tardi.
Inutile l’eroica prestazione di Adams che è quasi riuscito a tenere a galla i suoi con 173 yard e due touchdown.

8 thoughts on “Il riassunto della terza domenica del 2023 NFL

  1. Ravens : su flowers fallo grosso come un casolare non fischiato…….bel regalo ai colts visto che si giocava punto a punto.
    Domanda a mattia ?
    Quante review hanno a disposizione le squadre?

    Grazie

  2. Miami fa paura, vero i Broncos son sembrati veramente poca roba, ma è doveroso attribuire i giusti meriti ai Dolphins.
    Conference che si preannuncia decisamente tosta, perché tra Chiefs, Bills e Dolphins ne rimarrà solo una, in attesa che i Bengals battano un colpo.
    Buona partita di Cleveland, con Deshaun Watson in palla, buona vittoria degli Steelers, squadra che potrebbe creare qualche grattacapo a chiunque.
    Seppur contento per la prima vittoria stagionale dei Patriots, mi spiace enormemente per i Jets, poiché si preannuncia una stagione buttata alle ortiche, ed è un peccato.
    Vikings ? Non so che dire, forse ben poco, tre sconfitte su tre.
    Inaspettata sconfitta dei Cowboys, quella con Arizona era una partita da vincere, soprattutto se sei una squadra con la qualità di Dallas.

  3. Sono contento per i miei Delfini, soprattutto perchè hanno finalmente anche una corposa dimensione sulle corse, che mancava negli altri anni. Mostert, se sta bene, è un’ira di dio. Benissimo anche il rookie Achane di cui già si parlava molto bene durante il summer camp. La linea offensiva tiene e apre finalmente buoni varchi. Vedremo adesso con i Bills, che sono di altra pasta. Male, malissimo i Broncos: il defensive coordinator Vance Joseph è già in croce, ma il talento e la forza in difesa proprio latitano. Imbarazzanti!!!

  4. Ciao a tutti Vi seguo sempre anche se non ho mai scritto perché non sono all’altezza di commentare Volevo chiedere a chi è passato a DAZN se sa perché oggi non si vedono gli highlights delle partite, ma solo “Game in 40” e “Coaches film”

  5. Ciao Mattia.
    É oramai più di un anno che leggo i tuoi articoli (e ascolto il podcast di Huddle) e volevo farti i complimenti per la tua capacità di parlare di NFL.
    Non sono molto social quindi non ho mai commentato.
    Oggi lo faccio perché volevo condividere con te la mia gioia di essere in vacanza negli States e di aver visto ieri allo stadio la partita dei Ravens.
    (Anche se sono un gran tifoso dei Saints)
    Magico.

  6. Accidenti che domenica!!!
    Secondo me la strabiliante vittoria dei Dolphins su dei disastrati Broncos è da prendere con le molle e non particolramente da enfatizzare, al di là del punteggio e dal numero da record di touchdowns. Denver è rimasta abbastanza viva sino al 28-10, poi il primo TD di Monstert gli ha tolto motivazione e voglia incassando tutto quello che c’era da incassare: Monstert e Achane sembrava stessero provando degli schemi in allenamento, anzi, Miami ha cercato di non infierire più di tanto visto che il pubblico chiedeva ancora tre punti dopo l’ultimo TD di Achane con 8 min rimasti.
    Come avevo ipotizzato, Dallas ha preso sottogamba i Cards e l’ha pagata cara, questo insegna che non ci sono partite facili e dall’esito scontato, altra riprova è la sconfitta casalinga dei Jaxs che mi è costata l’eliminazione dal ESPN Eliminator, Texans dati per vittima sacrificale (il sito ESPN dava percentuali di vittoria con 70% Jaxs e 30% Texans), eppure hanno rimediato una brutta sconfitta, esemplare l’errore di Terrence Williams sul touchdown di Dell.
    Bel riscatto di D. Watson, per la vittoria dei Browns, e dei Lions su una lanciata Atlanta.
    Vediamo se stanotte ci saranno ulteriori sorprese.

  7. Mi hai rubato le parole di bocca… volevo proprio definire “commoventi” i Cardinals, ma l’hai già fatto tu. Ad ogni modo è la definizione più appropriata. Vero rullo compressore i Dolphins. Però, attenzione… di solito quando si ottengono vittorie così schiaccianti poi potrebbe arrivare un ridimensionamento, ed i Bills non aspettano altro.

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