Posso dirlo che questo è stato un bel weekend di football?
Dopo un Week 1 particolarmente mesto e sciatto la NFL ha gonfiato il petto e mostrato i muscoli offrendoci tutto quello che potevamo desiderare. Redenzione, delusioni, riscatto, rimonte particolarmente impressionanti e una pletora di gare aperte fino al fischio finale: per carità, abbiamo pure assistito a veri e propri massacri – Dallas e Buffalo, da voi torno dopo – ma il livello medio è stato perlomeno incoraggiante.

Ciò che maggiormente mi incoraggia è aver potuto constatare che parte della ruggine che aveva contribuito a rendere mediocre la scorsa domenica sia già stata rimossa, mai una banalità a settembre. Ora che l’ho detto siamo naturalmente condannati a una domenica di passione e punt, ma mi sono veramente divertito. Ho visto attacchi cominciare a ingranare e, soprattutto, difese mai veramente sopraffatte – tranne alcune eccezioni.

È quasi lecito affermare che, per il momento, lo scontro manicheo fra reparti lo stiano vincendo proprio le difese, ma i segnali di riscossa lanciati dagli attacchi lasciano presagire a un’imminente inversione di tendenza. Finché non ne arriverà un’altra di matrice difensiva: avete presente il pendolo di Foucault? Una cosa del genere. Lasciatemi tentare una banale citazione colta ogni tanto.

Non posso che partire dalla singola vittoria più importante della settimana e no, non è nepotismo. Il successo dei Baltimore Ravens sui Cincinnati Bengals è fondamentale per diverse ragioni, prima fra tutte aver condannato Cincinnati al tetro record di 0-2, anche se ciò non vuol dire molto visto che l’anno scorso partendo in maniera analoga sono arrivati a tanto così da giocare il secondo Super Bowl consecutivo.
Quella di domenica dei Ravens è stata una grande vittoria non tanto per logiche di record e classifica, ma per com’è arrivata. Finalmente cinici quando serve, maturi nell’amministrare il vantaggio e non regalare il pallone agli avversari. In difesa si sono piegati più volte ma nei momenti cruciali non si sono mai spezzati.

Lamar Jackson, finalmente, mi è piaciuto. Ciò che più mi ha impressionato della sua prestazione è stata l’intelligenza nel prendere sempre e comunque la decisione corretta. Ha corso esclusivamente quando doveva correre e ha esibito una rasserenante tranquillità nella tasca – seppur condannato a giocare senza Linderbaum e Stanley, i suoi due migliori offensive lineman – che gli ha permesso di completare tutti quei lanci che molti di noi si ostinano a credere non siano nelle sue corde.
L’attacco dei Ravens è stato metodico, ha macinato gioco – 415 yard di total offense e il 64% abbondante di terzi down convertiti – e, tranne per qualche penalità qua e là, non si è mai tirato la zappa sui piedi.

Tutti hanno avuto i loro momenti. Edwards ha messo a segno un touchdown e dissanguato il cronometro a fine partita, Agholor ha ricevuto uno stupendo touchdown, Flowers ha firmato la giocata più importante dell’incontro e Andrews ha fatto quello che Andrews fa di solito. Jackson non ha forzato nulla, ha seguito il flow della partita e si è più volte adattato interpretando l’incontro in maniera vincente e matura. Viste le premesse impressionano i zero sack subiti – una rarità.

Contrariamente a come ci avevano abituati lo scorso anno, questa volta hanno saputo proteggere il vantaggio negli ultimi quindici minuti di gioco grazie all’attacco che, non a caso, è stato il reparto che ha concluso la partita in campo.
Una vittoria convincente, una vittoria necessaria, una vittoria su cui Baltimore potrebbe costruirci sopra: cosa, però, ancora non si sa.

Non sono necessarie calcolatrici per spaventarsi al cospetto dei numeri dei Dallas Cowboys che, in due partite, hanno segnato 70 punti subendone solamente 10. La metto giù così che forse è più impressionante. In media, Dallas ha segnato 35 punti subendone solamente cinque. Numeri insostenibili, ne sono consapevole, ma non ci si può girare dall’altra parte al cospetto della loro sistematica demolizione della città di New York.

L’incontro coi Jets ci ha regalato importanti conferme su entrambe le squadre. Dallas è incredibilmente solida e bilanciata, la difesa alimenta l’attacco e viceversa. La sinergia fra i due reparti al momento è indescrivibile, da una parte troviamo una macchina da guerra che genera turnover a proprio piacimento, dall’altra un meccanismo ben oliato che sfianca le difese avversarie giocando un football sicuro e senza fronzoli.

I Jets, poveracci, sono quello che credevamo sarebbero stati senza Aaron Rodgers, un commovente reparto difensivo capace di frenare Dallas in red zone costringendola ad accontentarsi di ripetuti piazzati – ben cinque per il rookie Aubrey. Il problema è che spesso accontentarsi dei piazzati basta e avanza per aver ragione su questi Jets.

Davanti a loro c’era una grandissima difesa, questo va ricordato, ma quanto raccolto dal reparto guidato da Zach Wilson è inaccettabile. Una sola conversione su terzo down, 28 rushing yard raccolte dai running back e un gioco aereo inesistente all’infuori del touchdown del povero Wilson, quello forte. Quali possono essere le prospettive per una squadra condannata a tenere gli avversari a secco per – sperare di – vincere?

Con i Cowboys bisogna stare attenti, questi hanno l’abitudine di partire forte e ammaliarci per poi deluderci a gennaio, ma quanto esibitoci finora è terrificante. Sono curioso di vederli contro quarterback ben più affermati dei vari Daniel Jones e Zach Wilson, ma non potevano sognare un inizio migliore.
Anche perché l’immaginazione difficilmente ti spinge a contemplare vittorie con 30 punti di scarto medio.

Uno che era stato schiacciato dalla difesa dei Jets è Josh Allen, irriconoscibile all’esordio. Contro dei tutt’altro che irresistibili Raiders, Allen ha sfoderato la prestazione di cui aveva bisogno. Anzi, la prestazione di cui avevano bisogno i Buffalo Bills in generale, visto che il 38 a 10 con cui hanno strapazzato i Raiders aderisce perfettamente agli eterei canoni di team win.
Ho trovato appropriato il vanishing act dei Raiders che, dopo un solo drive, si sono completamente smaterializzati: dopo quest’esibizione si saranno drizzate le antenne di tutti i gestori di teatri della città di Las Vegas. Coerenti con la cultura del proprio territorio.

In mondovisione, domenica Josh Allen ha ripudiato la terribile prova contro i Jets. Dopo essere stato pesantemente criticato per la stupidità di alcune sue decisioni – in primis le inutili forzature sul profondo -, contro i Raiders Allen ha fatto l’esatto contrario completando quasi l’84% dei lanci tentati per 7.4 umili yard a tentativo.
Il ritmo infernale imposto dall’attacco dei Bills ha sfiancato velocemente la difesa degli ospiti che dal secondo quarto in poi non ci ha capito più niente.

Tanti piccoli guadagni sicuri coinvolgendo tutti – ognuno fra Davis, Cook, Kincaid e Diggs ha ricevuto almeno quattro palloni – e un gioco di corse finalmente esplosivo e affidabile che potrebbe aver trovato in James Cook una possibile soluzione agli annosi problemi che lo attanagliano. Tranne nei pressi della goal line dove Harris e Murray – sì, Latavius Murray è ancora in NFL – gli rubano i touchdown: con un suo touchdown avrei già vinto al fantasy senza dover dipendere da David Njoku. Sì, questa frase viene da lunedì pomeriggio.

Il perentorio successo sui Raiders costituisce l’inizio ufficiale della loro stagione, la botta l’autostima che permetterà loro di riprendere quanto prima a essere i Buffalo Bills visti fino al termine dello scorso ottobre.
Le sempre più rumorose critiche su Josh Allen sono state momentaneamente soffocate da una prestazione perfetta, ora starà a lui e ai Bills dare continuità al trionfo di domenica.

Dato che il filo conduttore di questa puntata sono apparentemente i quarterback selezionati nel 2018, permettetemi di spendere due parole di sorpresa stima per Baker Mayfield, ancora imbattuto e convincente.
Le squadre contro cui sono arrivate le due vittorie – Vikings e Bears – devono ancora festeggiarne una nel 2023, ma non mi aspettavo qualcosa del genere. Mayfield, senza mezzi termini, sta giocando bene.

È consistente, affidabile e preciso – quasi il 70% dei suoi passaggi hanno trovato le mani dei suoi ricevitori – e sembra riuscire a tirare fuori dal cilindro una big play ogni qualvolta i Buccaneers ne abbiano davvero bisogno.
Non si possono ignorare le evidenti difficoltà in red zone, parte del campo in cui Tampa Bay puntualmente si impantana – finora si sono portati a casa i sei punti dopo solamente un terzo dei viaggi dentro le ultime venti yard del campo -, ma contro dei Vikings così autolesionisti e dei Bears così… Bears questo può bastare.

Occorre ribadire che questi Bears siano veramente poca roba. Il massiccio lavoro dell’offseason non sta trovando modo di pagare dividendi, i difetti sono identici a quelli palesati durante la scorsa stagione e Justin Fields è perennemente sotto assedio. Ciò nonostante Tampa Bay è sul 2-0 e touchdown dopo touchdown, vittoria dopo vittoria questa è sempre più la squadra di Baker Mayfield, già rispettato e ben voluto da uno spogliatoio che non troppi mesi fa era in mano a Tom Brady.

Mi sento di dire che vincere così sia insostenibile, immagino che la settimana prossima contro gli Eagles subiranno un brusco ridimensionamento, ma in una NFC South tutt’altro che impossibile gravitare attorno al 50% e vincere gli scontri divisionali potrebbe bastare a garantire una sorprendente qualificazione ai playoff e, soprattutto, salvargli la carriera.
L’inizio è senza ombra di dubbio incoraggiante, ma stiamo attenti a non renderlo fuorviante.

Ho deciso che quest’anno, prima di concludere, vi sparerò una raffica di considerazioni telegrafiche assolutamente confondibili con banali tweet: lascio a voi l’onere di approfondire, se vi va, nei commenti.
Gli Atlanta Falcons sono sul 2-0 e reduci da una vittoria di qualità contro dei buoni Packers, ma non credo che questo modo di vincere sia sostenibile. Abbiamo confabulato così a lungo sulla preponderanza del gioco aereo nella NFL moderna che sinceramente fatico a immaginarmeli giocarsela ad armi pari contro l’élite della NFC. A Desmond Ridder deve essere chiesto qualcosa in più che “limitarsi” a non sbagliare, anche se per ora sta bastando.

Puka Nacua è impressionante ed è qui per restare. Non credo che il ritorno di Kupp cambierà qualcosa, Kupp è un collega di reparto, non un cornerback che gli impedirà di essere sempre libero e di ricevere – circa – qualsiasi cosa sia lanciata in sua direzione. Lui e Kyren Williams intrigano e lo svecchiamento dei Rams sta già cominciando a dare i suoi frutti: questi sembrano essere giocatori attorno a cui potranno costruire i successi di domani.

Ciò che i Giants devono salvare della tragicamente esaltante vittoria in rimonta contro i Cardinals è esclusivamente la risposta emotiva che li ha salvati da quella che sarebbe stata una sconfitta oltremodo imbarazzante. Per ricominciare a girare come un attacco NFL sono stati costretti ad appellarsi alla disperazione, arma indubbiamente potente ma dal caricatore limitato.
Sono stati bravi a evitare il patatrac, ma prima di dichiararli guariti vorrei tenerli sotto osservazione un altro paio di settimane.

Concludo con un plauso a due quarterback veterani che, già con le spalle al muro, hanno battuto un colpo con due vittorie ai tempi supplementari: Geno Smith e Ryan Tannehill.
Protagonisti di prestazioni sensibilmente diverse, Smith e Tannehill hanno dato sfoggio di leadership e forza mentale guidando alla vittoria le proprie squadre contro compagini arcigne come Lions e Chargers. Non sono stati in alcun modo perfetti, ma hanno fatto quello che dovevano fare per regalarsi il primo sorriso stagionale.
Ripeto, contro squadre del genere è tutt’altro che banale.

13 thoughts on “Considerazioni (il più possibile) lucide su Week 2 del 2023 NFL

  1. Bel weekend di football e purtroppo Monday Night che se continua così necessiterà del pallottoliere della Coppa Cobram: madonna che razza di sfiga…

  2. Come ho commentato ieri, le difese in queste prime due giornate mi sembrano prevalenti sugli attacchi. Chi ha difeso meglio ha vinto. Storia a sé, secondo me, la partita tra Giants e Cards. Fino all’half time la difesa di Arizona aveva bloccato pressoché tutto quello che Daboll e Jones mettevano sul piatto, poi non so dire se sia stata la difesa dei padroni di casa a crollare o l’attacco newyorkese a decollare. Ma si sono viste due partite in una.
    Come ha fatto il buon Mattia per i suoi Ravens, faccio anch’io per SF. I Niners l’hanno sfangata anche loro grazie alla difesa che ha piazzato due intercetti cruciali nel momento giusto. Ma questa volta l’attacco mi è sembrato un po’ asfittico, Purdy deve migliorare sulla profondità dei lanci, altrimenti, e soprattutto quando si gioca nella metà campo avversaria, come il campo si “restringe” basarsi solo sul gioco di corse rischia di non pagare.

  3. A me era piaciuta anche la prima settimana. Comunque, se c’è davvero un riscatto delle difese sugli attacchi, ne sono felice: il mio più grande sogno, più ancora che vedere i Bills vincere il “Super bowl”, è vedere una partita Nfl che finisce 0-0. Anche un 2-0 sarebbe bellissimo!

    Peccato che stiamo già perdendo per infortunio dei grandi giocatori: e siamo appena alla seconda settimana, quindi non possiamo nemmeno dare la colpa alla stagione da 17 incontri o alla partita del giovedì.

    Sui Bills, sono contento della prestazione complessiva e della maniera di giocare intelligente di Allen, ma ciò non toglie il rammarico per una prima partita che avevamo in pugno e non dovevamo assolutamente lasciarci sfuggire. Anche perché è proprio nella prima metà di stagione che dobbiamo mettere fieno in cascina, visto che nella seconda metà avremo quattro trasferte a Cincinnati, Philadelphia, Kansas City e Miami (e per di più ospiteremo Dallas). Non nascondo che speravo di arrivare a metà stagione 7-1, ma il jolly ce lo siamo già giocato.

  4. Velo pietoso, giustamente, sui Niners. Speravo di divertirmi molto di più. Apprezzo di loro anche il fatto di essere una delle poche squadre di vertice a fare grande affidamento sulle corse. CMC è un’iradiddio, ma non si può basare tutto solo su di lui, diventa prevedibile. Ed il bello è che sa fare anche tante altre cose. Purdy l’ho visto per una volta un po’ appannato ma conto che saprà rifarsi. La difesa è la solita ma secondo me ci sono ancora da registrare diversi automatismi. Bene gli intercetti, ma uno è venuto da un rimpallo. Una cosa è certa, le squadre che vincono anche quando giocano male, di solito sono le grandi squadre.

  5. Mahomes che chiede e ottiene l’aumento con la firma del contrattone decennale praticamente ancora fresca fa un po’ cadere gli ovali.
    Davvero a KC credono che basti un giocatore solo per vincere in nfl?
    Kelce non è eterno e la concorrenZa non dorme sugli (inesistenti) allori.
    A ‘sto punto tifo 49ers per Purdy.

  6. Mattia hai bruciato Burrow e i Bengals più velocemente delle candeline delle torte 🤣

  7. Non pensavo che Atlanta avrebbe vinto o meglio che GB avrebbe perso, ma credo abbiano pesato le loro assenze in attacco. Troppi giocatori regalati e il risultato è stato che la difesa di Atlanta, pur non brillantissima, ha retto.
    Scrivi che il gioco di ATL potrebbe non essere sostenibile perché troppo dispendioso, ed è la stessa domanda che si fanno tutti i tifosi Falcons (me compreso), però, al giornalista che gli chiedeva come avessero fatto a recuperare il punteggio nell’ultimo quarto, Bijan Robinson, che è una persona di una semplicità e sincerità disarmante, ha risposto che è stata la difesa di GB ad avere un crollo di rendimento. Fatto che forse lo spiega l’andamento dell’incontro, con ben 82 snaps giocati dall’attacco di ATL, contro i soli 50 giocati dall’attacco di GB.
    Sicuramente è stato dispendioso giocare 82 snaps, ma alla fine, come capita di norma, il conto lo ha pagato la difesa. Anche questa può essere una chiave di lettura del futuro prossimo che attende gli avversari di ATL.
    Ad oggi il vero problema dei Falcons è diventato l’utilizzo di Kyle Pitts. Atleta meraviglioso, ragazzo forse un tantino introverso (che non aiuta mai), che utilizzato come TE bloccatore è un insulto al gioco (anche perché bloccare è la cosa che fa peggio). A vederlo sembra quasi intristito, dopo il suo anno di esordio da oltre 1000 yards (ma c’era ancora un certo Matt Ryan).
    Il prossimo obiettivo di AS è trovargli dei palloni da giocare. Altrimenti sarebbe stato meglio tenersi uno Hayden Hurst qualsiasi (e lo scrivo da suo estimatore, sin dai tempi di Baltimora) e prendere al draft un certo Micah Parsons.
    Anche io pronosticavo i Bengals come possibili campioni, e ancora ci credo, ma ho come l’impressione che lo pensassero anche loro. Il famoso questo è il nostro anno o adesso tocca a noi. Una delle cose peggiori che possa fare una squadra, perché ti porta ad abbassare l’intensità, dandoti quella sensazione che hai già vinto. Nello sporto l’adesso tocca a noi non esiste, nessuno ha mai vinto prima di giocare e se cominci, da qualche parte della tua testa, a pensare che questo anno ti tocca solo perché è il tuo momento, finisce che ti prendono a schiaffi… ma sto aspettando che tornino a giocare a football come sanno.

    • Beh, avere avuto a disposizione Jones avrebbe aiutato non poco GB, specie nell’ultimo quarto quando sarebbe servito giusto un paio di primi downs, c’è però da dire che se a Ridder non va di super lusso sui due mancati intercetti (uno sarebbe stato un pick-six) l’ultimo quarto è potenziale garbage time. Curioso di vedere come continua Love: ad oggi le statistiche sue sono ottime, però se sei il sostituto di Rodgers non ti si chiede di fare punti al fantasy, ma di vincere le partite, e quella di Atlanta era una partita che da come si era messa andava vinta.

      • Eh sì, tra Jones e Watson due belle assenze, su cui i tifosi ATL hanno fatto molto affidamento in settimana. 😬
        Il “culo” di Ridder ormai ad Atlanta è argomento da talk show. Il ragazzo è diventato l’impersonificazione del meglio un generale fortunato che uno bravo.
        Basti dire che con GB ha tirato il primo intercetto della sua carriera. Alla sesta gara da titolare, quando a molti QB esordienti bastano sei down per buttare giù il primo intercetto. E non certo perché lui è più bravo degli altri. Diciamo che la collezione di CB e S dalle mani a saponetta che ha incontrato si allunga ogni domenica.
        Ci si domanda solo quando finirà…

      • Secondo me Love è un bel giocatore e poi quella linea offensiva lo aiuta molto.
        Però concordo con te, quando sostituisci un mostro sacro, uno che ha vinto tantissimo, l’unico modo che hai per non farti parlare dietro è solo vincere. Pure giocando così così.

  8. Se i Jets si fanno un altro anno con Zach Wilson, sono dei masochisti.
    Hanno un’ottima squadra, possono ancora salvare la stagione con un discreto veterano.

  9. Un bell’inizio di campionato. Alcune considerazioni: i Chargers perdono partite incredibili, pur essendo una bella squadra. Commanders e Falcons per ora meravigliano, ma la strada è lunga. I Jets con Wilson ( Zach naturalmente) non possono vincere a nessuno e non so chi abbia potuto sceglierlo come secondo assoluto. Mahomes è sempre Mahomes contratto o no e mi sembra l’unico quarterback capace di vincere da solo. Non vedo bene i Bills e neppure i Bengals. Grossa delusione da Chicago squadra senza capo nè coda che io vedevo sicuramente ai playoffs. Sono contento per Baker anche se non credo che il trend positivo durerà, anche se con un ricevitore come Evans…( sicuramente uno dei più sottovalutati della lega). Ho visto bene Love, Stroud e un crack potrebbe diventare Richardson. Per ora molto deludente Brice Young, timoroso e anche impacciato, ma ancora è presto. Bene i Cowboys che però dalle mie parti in toscano si definirebbe ammazzatori di polli pronti a sciogliersi alle prime difficoltà. Prescott nonostante tutto non mi entusiasma. Eagles in linea, ma senza strafare, bene i 49ers pur con qualche difficoltà di fronte a uno Stafford per due terzi dell’ incontro stellare. Partite bellissime e grande vittoria dei Ravens una delle squadre meglio allenate della lega, secondo me. Quest’ anno tifo per i Dolphins, squadra spettacolare e assai divertente. Però se ci fosse stato Rodgers i Jets con quella difesa avrebbero dato del filo da torcere a tutti. Ciao a tutti e aspettiamo i prossimi incontri.

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