Quattro snap. Sono bastati quattro miseri snap a uniformare al canone Jets la più importante storia dell’offseason costringendola ad assumere quel tono tragicomico oramai nell’ethos di questa franchigia. Intendiamoci, quanto accaduto ad Aaron Rodgers non può che essere definito come una vera e propria tragedia sportiva, la rottura del tendine d’Achille rappresenta forse il peggior infortunio possibile per un atleta professionista, ma c’è pure della perversa comicità in tutto ciò: il sogno dei martoriati tifosi dei Jets si è protratto solamente per quattro snap.
È sempre più chiaro che a questa fanbase non sia concesso sognare. Mai.
Abbiamo parlato ad nauseam di New York Jets, Aaron Rodgers e Aaron Rodgers ai New York Jets e, dopo decenni, avevamo addirittura osato approcciarci a loro con ben motivato ottimismo: seppur a fine carriera, un quarterback del genere in una squadra del genere non poteva che stuzzicare la nostra fantasia finendo per obbligarci a immaginare grandissime cose.
Per la prima volta da quando seguo il football americano il tifoso dei New York Jets aveva legittime ragioni di guardare al futuro – prossimo – con ottimismo, lusso quasi empio.
Quattro snap e il sogno non si è trasformato in incubo, ma è semplicemente sfumato rigettando l’intera fanbase nella più desolante realtà: qual è la differenza fra realtà e incubo per un tifoso dei New York Jets? Ne esiste una?
La stagione di Aaron Rodgers ai New York Jets è finita ancora prima di cominciare. Un handoff a Breece Hall, un incompleto in profondità, uno snap bruciato da una penalità difensiva dei Buffalo Bills e il sack di Leonard Floyd che ha scritto la parola fine al suo campionato: signori, a voi il 2023 di Aaron Rodgers.
Indipendentemente da ciò che possiamo pensare su di lui, non avere la nausea davanti a qualcosa del genere è umanamente impossibile. Mesi su mesi di incoraggianti speculazioni cancellati con un solo, tragico colpo di spugna.
È finita ancor prima di iniziare.
This is probably the clearest video of Aaron Rodgers’ Achilles injury. You can clearly see it….
(🎥 @ACLrecoveryCLUB)
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— Ari Meirov (@MySportsUpdate) September 12, 2023
Avremo mesi per speculare sul suo futuro, è controintuitivo anche solo pensare di tornare in campo alla sua età dopo un infortunio del genere, ma dubito fortemente sia disposto ad accettare passivamente un epilogo del genere. Può tornare, può ritirarsi, non lo so. Non è questo il punto dell’articolo.
Quali possono essere le prospettive dei Jets ora? Quelle dell’anno scorso, immagino. La singola cosa più straziante è prendere coscienza della prestazione del reparto difensivo – e degli special team – che ha di fatto costretto Josh Allen a tornare almeno per una notte lo scriteriato rookie che spediva missili in profondità senza ragionarci sopra più di tanto.
New York ha giocato una partita commovente, ha imbrigliato uno degli attacchi più potenti della lega limitandolo a 16 miseri punti e cinque conversioni su terzo down, una in più dei turnover commessi.
Eppure a breve ci verrà ribadito che ciò non basterà a diventare grandi.
New York ha vinto una partita fenomenale contro una squadra che, sulla carta, è fra le migliori in assoluto. Però vincere così è insostenibile, la difesa non può giocare in modo pressoché perfetto settimanalmente, così come è sciocco pretendere che gli special team realizzeranno tanti altri tiri della vittoria ai supplementari riportando in end zone un punt return. Per carità, è altresì vero che non si troveranno davanti difese come quelle dei Bills ogni domenica, ma avete capito dove voglio arrivare.
Zach Wilson ha fatto quello che Zach Wilson fa, esattamente ciò che ha spinto il front office dei Jets a investire così aggressivamente su un quasi quarantenne con al massimo due stagioni rimaste nel serbatoio. Rendiamo onore al merito, è stato meno disastroso del solito e ha commesso un solo turnover, un successo per lui.
Però non era questo il piano dei Jets.
Partite come quella contro i Buffalo Bills non fanno che gettare tonnellate di sale sulla ferita aperta. New York può vantare una difesa straordinaria e ho sufficienti elementi per definirla una squadra ben allenata, il problema stava tutto under center e Rodgers, almeno per una o due stagioni, quel problema avrebbe dovuto risolverlo sfruttando nel migliore dei modi la “finestra” tenuta aperta dalla pletora di contratti più che convenienti delle tante giovani stelle che rendono speciale questo roster.
Niente di tutto ciò, almeno per quest’anno, si ritorna al punto di partenza, ossia Zach Wilson. Forse il supporting cast a sua disposizione è migliorato, Dalvin Cook, Allen Lazard e Randall Cobb dovrebbero teoricamente rendergli la vita più facile, ma stiamo pur sempre parlando di Zach Wilson.
Rodgers sarebbe dovuto esserne l’antidoto. Quattro snap.
The look of a man staring down 17 games of Zach Wilson starting at quarterback for Nate Hackett pic.twitter.com/Xio7E05QPG
— Benjamin Solak (@BenjaminSolak) September 12, 2023
Seriamente, avranno mai pace questi poveri cristi? Tifo per la squadra più infortunata – e sfortunata? – della lega, conosco intimamente questa tipologia di dolore, ma credo che i New York Jets vivano in un universo tutto loro quando si parla di sfortuna e pessimismo cosmico. Era arrivato il loro momento, una delle fanbase più bistrattate dell’intero panorama sportivo americano avrebbe finalmente avuto motivi per vivere almeno una stagione con entusiasmo.
Seguire con passione una squadra sportiva dovrebbe essere un piacere, non un continuo e inutile martirio, una palese mancanza di rispetto verso sé stessi resa possibile da gravi carenze d’amor proprio. Qualsiasi loro tifoso non merita un trattamento del genere: quando non è il front office a combinare disastri ci pensano puntualmente entità sovrannaturali a sabotare i loro piani.
È così ogni anno. Da tanti, troppi anni: non si qualificano ai playoff da dodici stagioni.
Provate a immaginare l’agonia di vivere dodici stagioni consecutive da mezza dozzina – o giù per di lì – di vittorie. Provate a immaginarvi vivere la vostra passione in stato di necessaria apatia, perché a un certo punto uno deve tutelare il proprio benessere: se tifi per questa squadra devi essere pronto a tutto, in primis a staccare la spina e prendere le distanze.
Hanno passato un’intera offseason a spellarsi le mani salivando incontrollabilmente al pensiero di poter finalmente contare su un quarterback di primissimo livello… per poi vederselo strappare dalle mani dopo quattro snap. È come se a Natale, da bambino, i tuoi genitori ti avessero regalato la tanto agognata PlayStation 5 per poi confiscartela una volta collegata al televisore. Vuoi giocare ai videogiochi? Tieni questa PlayStation 1.
Sto degenerando, ma il mio cuore piange per loro, meritavano genuinamente di vivere in prima persona l’inedita gioia che aveva saputo rendere magica pure l’offseason, per definizione il periodo più desolante dell’anno. Avevano finalmente quello che hanno sempre desiderato, ossia un roster da Super Bowl diretto da un quarterback da Super Bowl, ora invece dovranno acclimatarsi nuovamente a un’esistenza nevrotica scandita dagli alti – pochi – e bassi – troppi – di Zach Wilson.
Passano gli anni, gli allenatori, i front office, i quarterback ma i Jets continuano a essere i Jets e, probabilmente, non smetteranno mai di essere i Jets. Essere i Jets significa essere i Paolino Paperino della NFL, gli adorabili perdenti che non ne combinano una giusta nemmeno neanche per sbaglio. I Sisifo della NFL che, però, non riescono mai a spingere il masso fino in cima al monte ma non riescono a smarcarsi nemmeno per un secondo dal dovere di spingere quel maledetto masso.
Chiudo postando per l’ennesima volta una clip della mia serie preferita in assoluto, Curb Your Enthusiasm di Larry David – noto tifoso dei Jets: seppur privi di colpe, pure quest’anno i New York Jets sono riusciti a uccidere Carl.
Quasi sicuramente troveranno un modo per farlo pure l’anno prossimo.
https://www.youtube.com/watch?v=JcJ8nW-AWl8
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango male. Ora mi trovate su https://matiofubol.substack.com/
Nonostante l’antipatia recente suscitata dall’ultimo Rodgers in versione “santone”, devo dire che i poveri Jets sono davvero campioni della sfortuna. Onestamente non so dove li avrebbe portati il buon vecchio Rodgers, ma sicuramente sarebbero andati più lontani di dove andranno ora. L’ambiente e la brass saranno sicuramente depressi, ma purtroppo è così. Per quanto concerne lui…gli auguro di considerare seriamente il ritiro. Un infortunio del genere alla sua età…è gravissimo, inutile nasconderlo. Ho sempre considerato Rodgers un grande qb a Green Bay, anche se ha vinto molto meno di quello che avrebbe potuto (spesso non per colpa sua, ma per colpa di roster inadeguati). Ultimamente però ho capito anche l’odioso carattere egoista e presuntuoso che deve avere e che deve avere sempre avvelenato gli spogliatoi in cui ha messo piede e mi è scaduto molto. Mi spiace per i Jets, che, con lui avrebbero comunque potuto riorganizzarsi under center dopo tanti tanti anni di mediocrità, ma ….non era destino!
NO
Mi spiace umanamente per Rodgers, a questo punto della carriera è una bella mazzata.
Ricordo che in marzo uscì l’articolo sul cosa deve fare ogni squadra durante la free agency. La raccomandazione per i Jets suonava più o meno così, fare la cosa giusta quindi stare alla larga da lui. Diciamo che il fato li ha purtroppo corretti in tempo zero.
Nell’articolo c’è un richiamo alla tifoseria, condannata a delusioni perpetue. Mi sembra la situazione dei Bengals di qualche anno fa, solo che poi han selezionato Burrow.
La cocente delusione con repentino disperato ritorno di Wilson mi ricorda invece la mia San Francisco dell’anno scorso. Finalmente si parte con uno che non sia il Garoppolo… il tempo di vedere che no sia veramente lui, e torna il momento del Garoppolo. Per fortuna, poi abbiamo trovato Purdy, che secondo me è molto più bravo di quanto non si senta dire in giro. Giocare sulla Baia di questi tempi è un indubbio vantaggio, ma se uno gioca con la testa lo fa dappertutto, come chi invece gioca principalmente col fisico, credo.
Mi chiedo due cose:
– Se un giocatore viene messo in lista infortunati, il suo stipendio viene comunque conteggiato per il tetto salariale?
– In che condizioni è Matt Ryan? Non potrebbe essere lui, non dico il rimedio, ma almeno una toppa alla situazione?
Se non sbaglio ha un garantito di 75 milioni in due anni. I 36,75 di quest’anno li prende tutti. Se il prossimo si ritira, quelli del 2024 non li prende.
Da quello che ho capito anche GB ha perso uno o più scelte il prossimo anno a causa dell’infortunio.
Dopo lunedì sera ho in mente solo:
J-E-T-S JETS JETS JETS
Bold prediction: AR farà da chioccia a Wilson che porterà la squadra ai play-off
Ovviamente ognuno è libero di pensarla come vuole, ma leggere sempre di questo Rodgers brutto, sporco e cattivo a me ha veramente rotto. Da tifoso packers metto sul piatto della bilancia ricordi belli e brutti e quelli belli donati da questo grande campione stravincono. Quasi certamente è la fine della sua carriera e per chi ama questo sport, per chi si emoziona con il talento non è una bella notizia.
Sono d’accordo con te! Anche se non mi è mai stato simpatico, ma non c’entra, un QB deve far segnare i suoi compagni non fare battute simpatiche. Anzi, da tifoso Niners non sai quante volte ho invidiato Green Bay perchè loro avevano Aaron e da noi c’erano i: Shaun Hill, Nate Davis, David Carr, Alex Smith (il meno peggio), Colin Kaepernik (forse quello più capace di arrivare fino in fondo, ma poi ostracizzato da tutta la NFL), Blaine Gabbert…..
Ancora oggi mi rode che non lo scegliemmo al Draft preferendo Alex Smith…
Se ha voglia torna, se non ha voglia incassa lo stipendio e si ritira a fine anno.
Pensate quello che volete ma non è un running back o un linebacker (con tutto che pure alcuni di quelli sono tornati dalla rottura del tendine).
Di sicuro nel caso di ritorno si deve sottoporre a un regime di allenamento tombradyano (è lì il dubbio – voglia di giocare l’ha certamente), ma ai Jets fa poca differenZa: il 2023 è andato avangù. Già farebbero un ottimo lavoro ad entrare nella griglia playoff.
Spiace perchè un fenomeno del genere in meno impoverisce tutta l’NFL.
Io non ce la vedo una persona con l’ego (e il “peso” che ha per tutto l’ambiente e quello che ruota attorno) di Rodgers a dire stop ora: per forza di cose non potrà replicare il Brady di Tampa, ma secondo me ha ben presente il livello a cui era Peyton Manning quando si è ritirato con un Lombardi in mano (c’era chi gli preferiva Osweiler, eh…).
il futuro dei Jets non è mai esistito, neanche è mai stato immaginato prima di quest’estate.:)) Ma forse il futuro dei Jets potrebbe essere designato e disegnato da questo evento. Quante ne abbiamo viste e lette in anni di sport pro e non americano di qualsiasi livello? Wilson o no credo che qualcosa di particolare accadrà. Da oggi tiferò Jets