Quanto può essere pigro definire ‘diversa’ una stagione ai nastri di partenza? Tanto, forse troppo visto che più o meno ogni anno, di questi tempi, vi descrivo l’imminente stagione come ‘diversa’: il problema sta tutto nel fatto che questa volta lo sia davvero.
Vedete, per un non-ancora-trentenne come me approcciarsi a una stagione senza Tom Brady e con Aaron Rodgers con una maglia diversa da quella gialloverde dei Packers è alquanto destabilizzante.
L’Internet è ridondante, non avete idea di quante volte mi sia imbattuto in foto in cui si facevano coincidere i ritiri dei vari Peyton ed Eli Manning, Drew Brees, Ben Roethlisberger e Philip Rivers alla conclusione della nostra giovinezza, conclusione puntualmente posticipata dalla testarda ostinazione di Tom Brady. Ora che Tom Brady non c’è più non è che siamo magicamente diventati senili, ma commetteremmo un errore a non constatare la fine di un’era.

Questa è una NFL diversa, una NFL che pullula di giovani quarterback pronti a rubare l’effimero titolo di volto della lega reso vacante dal ritiro di Tom Brady.
Chiaramente il favorito non può che essere Patrick Mahomes, anzi, se già lo identificate come volto della National Football League non credo di potervi muovere alcuna obiezione. Avete pienamente ragione, ma credo non fatichiate a notare che la bagarre si stia ingigantendo mese dopo mese.
Il talento è veramente tanto, soprattutto fra gli under trenta. Chi non è riuscito a mettere le mani su un quarterback d’élite al draft ha sempre meno problemi a investire con spaventosa aggressività su quarterback attempati dai quali spremere un ultimo assalto al Lombardi.
Rams e Buccaneers hanno battuto un sentiero intrapreso, negli ultimi mesi, da Jets, Saints e in misura diversa dai Raiders.
Si vuole vincere immediatamente e per farlo un quarterback di qualità è imprescindibile.

L’intrinseca imprevedibilità di questo sport è in grado di sparigliare le carte in una frazione di secondo – leggasi ‘infortunio’ -, ma appare evidente a chiunque che le quattro squadre che hanno dato vita all’ultimo Championship Weekend siano un gradino sopra le altre. Almeno per il momento.
A dare la caccia ai Chiefs troviamo in primis quei Bengals che, a mio avviso, possono contare sul miglior quarterback non chiamato Patrick Mahomes, Joe Burrow. I Bengals sembrano essere pronti, la città di Cincinnati lo è di sicuro. Dall’altra parte, invece, da un punto di vista qualitativo i roster di Eagles e ‘Niners non hanno rivali.

Ma poi, che ne sappiamo noi di chi avrà rivali?
Dodici mesi fa chi se lo sarebbe potuto aspettare che i Philadelphia Eagles diventassero la schiacciasassi che è arrivata a un nonnulla dal Lombardi? Quanti di noi avrebbero potuto immaginare che Jalen Hurts si sarebbe trasformato in un serio candidato per l’MVP?
Questo sport è così imprevedibile che possiamo stare sicuri che qualcuno sarà protagonista di un’esplosione à la Hurts e si sa, in questa lega gli equilibri sono così fragili che basta un nuovo franchise quarterback per sconquassare le gerarchie di un’intera conference.
Non vedo l’ora di scoprire chi sarà l’Hurts del 2023.

Non vedo l’ora altresì di constatare se quanto successo l’anno scorso abbia reso fertile il terreno per una vera e propria rivoluzione o se semplicemente è stato figlio del caso: ma di cosa sto parlando? Dell’apparente resurrezione del gioco di corse: vi spiego.
Nel 2022 le yard guadagnate in media da una qualsivoglia portata sono state 4.5, il dato più alto di sempre, e malgrado sia consapevole che questo dato è stato inflazionato dalla brillantezza atletica dei vari Jackson e Fields, mi preme mettervi davanti a un altro dato, se volete ancora più significativo: lo scorso autunno una qualsiasi squadra ha guadagnato mediamente 121.6 rushing yard a partita, il dato più alto dal 1987.

Ma questa non era la lega dei quarterback? Certo che lo è, i numeri appena sciorinati altro non sono che logica conseguenza di questo fatto: sempre più difese giocano “distese” per prevenire le big play aeree e ciò implica box leggi e facilmente scardinabili via terra.
Non è un caso che la media 234.4 passing yard a partita – per squadra – sia stata la più bassa dal 2009 a questa parte: nel 2009 le tivù erano già a colori?
Tatticamente parlando questo è lo spunto più interessante in assoluto, anche perché il 2023 sarà un anno molto delicato per i bistrattati running back che, furiosi e più frustrati che mai, faranno il possibile per ribadire al mondo intero la loro importanza.
Paradossalmente, correre tanto e bene è un’arma a doppio taglio poiché potrebbe evidenziare l’intercambiabilità fra i running back: se tutti corrono bene uno vale l’altro, no? No, non credo.

Passiamo decisamente troppo tempo senza football per lamentarcene una volta che ricomincia la stagione, quindi prometto di impegnarmi a non lagnarmi continuamente come l’anno scorso del percepito – da chiunque – abbassamento della qualità. Nel 2022 abbiamo assistito a tanta, tantissima sciatteria under center, anche se è sciatteria tutto sommato preventivabile dato che ben 69 quarterback diversi hanno giocato almeno una partita da titolari: ben il 68.8% delle squadre – dunque 22 – hanno schierato titolari almeno due quarterback.
Questo è chiaramente un record, il precedente dato più alto era un sobrio 64 fatto registrare nel 2007 – nel 1987 furono 87 ma quel dato fu sfalsato dal lockout.
Un’altra cosa da tenere d’occhio.

Gli spunti narrativi sono infiniti.
La migrazione di Aaron Rodgers ai New York Jets, il momento della verità dei Denver Broncos, i Detroit Lions nell’inedito ruolo di favoriti, quarterback della media borghesia come Carr e Garoppolo a caccia di riscatto dopo un cambio di scenario, Lamar Jackson libero di giocare senza la spada di Damocle del rinnovo da negoziare, il trio di quarterback rookie mandati allo sbaraglio, i 49ers definitivamente di Brock Purdy… ve lo anticipo, avremo più argomenti di cui parlare che tempo per farlo.

Ma ciò nonostante ci proveremo. Il lunedì metabolizzeremo quanto successo durante le sette-ore-senza-pubblicità-di-football, il martedì completeremo la digestione sviscerando un paio di tematiche a settimana e, il mio giorno preferito in assoluto, il venerdì ci prepareremo tutti insieme con la solita guida: dico questo perché non mi pare ancora vero che la mia routine torni a essere succube del football americano.
Ciò mi rende veramente felice.

L’offseason è così vasta che potremmo addirittura affermare che il fine ultimo della regular season sia sbugiardare – o confermare – quanto detto fra primavera ed estate, ma non invertiamo l’ordine, è questo il momento della verità.
Il 2022 ci ha messo davanti alla sconfinata distanza fra aspettative e realtà, basti pensare al caso della AFC West, division che si preannunciava infernale e che invece si è rivelata essere la solita vecchia AFC West. Non credo esista una singola lega nella quale il campo sappia essere altrettanto spietato mettendo a nudo ogni singolo problema gestionale di una franchigia e, indovinate un po’, pure questo rende la National Football League unica e irresistibile.
Prepariamoci a essere smentiti e messi in imbarazzo dalla cruda realtà dei fatti.

Dunque, fra poche ore riparte la caccia ai Kansas City Chiefs che per l’occasione si presentano senza il loro miglior difensore – Chris Jones – e con un Travis Kelce in forte dubbio: Kelce non salta una partita per infortunio dal 2013, il suo anno da rookie.
Vedete? La follia ha anticipato il primo snap della stagione, stanno succedendo cose imponderabili a bocce assolutamente ferme: figuratevi cosa accadrà quando cominceranno a muoversi.
Abbiamo sofferto, l’abbiamo sognata sia di notte che di giorno e abbiamo parlato del nulla così a lungo che potremmo essere sopraffatti dal tutto a cui stiamo per assistere: buona NFL a tutti e tutte voi.

5 thoughts on “Quella che stiamo per vivere sarà una stagione NFL diversa dalle altre

  1. Buona NFL anche a te Mattia! E grazie……
    Finalmente si comincia…🥳🏈
    Go NINERS!!! 💪🏾🍀

  2. Ci siamo finalmente! Speriamo tante tante corse, l’aspetto del gioco che più amo. Rendiamo note le % dei nostri pronostici. Grazie Mattia dei tuoi articoli fine ad oggi, ma anche tante grazie anticipate per ogni tuo scritto da qui in avanti.

  3. Finalmenteeeee, sei mesi senza football sono veramente troppi. Buona nfl a tutti e un augurio di buon lavoro a Mattia che leggo particolarmente carico. Go pack go.

  4. Ragazzi scusate un informazione, io ho l’abbonamento dazn da 40 euro con 2 dispositivi contemporaneamente. Ma è necessario fare un ulteriore abbonamento per vedere l’nfl ? o mi basta quello che ho già tramite il quale vedo serie A e tutto il resto ???

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