Consapevole che almeno tre quarti di ciò che sto dicendo sarà smentito dal campo, sempre cavalcando l’onda emotiva – leggasi insonnia – vi parlerò delle squadre e dei giocatori usciti meglio o peggio dal primo round del draft.
Come già vi avevo accennato ore fa, un draft non si valuta in funzione del primo round, quindi chi è stato messo dietro la lavagna ha ancora tempo e modo per rifarsi così come, di contro, chi si è distinto può tranquillamente tirarsi la proverbiale zappa sui piedi inanellando decisioni che nemmeno il migliore Mike Mayock poteva concepire.
Proviamo a portare a casa pure questo articolo.
Chi sale
Houston Texans
Come detto poc’anzi, i Texans avevano bisogno proprio di questo.
Interminabili e tediosi vocii avevano trasformato Stroud da logico quarterback a chiamata improbabile, vuoi per l’agente condiviso con Deshaun Watson, vuoi per l’infatuazione di Ryans per Anderson Jr.: quando Goodell ha pronunciato il suo cognome mi sono immediatamente chiesto che ne sarebbe stato di Ryans, privato dell’opportunità di abbracciare il suo unico vero grande amore da Alabama.
Poi un qualcosa che sembrava verosimile solamente nel più strampalato dei mock draft s’è avverato: i Texans hanno coperto d’oro i Cardinals per garantirsi la terza scelta assoluta, ossia Will Anderson Jr., all’unanimità il primo non quarterback selezionato al draft.
Il prezzo pagato è indubbiamente impegnativo, sacrificare così tante scelte importanti per un ruolo diverso dal quarterback appare assurdo in questo momento storico, ma non prendiamoci in giro, i pass rusher non valgono chissà quanto meno dei signori a cui danno la caccia.
Da circa un lustro Houston è sprofondata nella più desolante mediocrità sportiva e l’intera questione Watson ha intorbidito la reputazione di una franchigia che, ora più che mai, aveva bisogno solamente di ricominciare da zero.
YO HOLY SHIT LFG
— Brett Kollmann (@BrettKollmann) April 28, 2023
Con Stroud e Anderson Jr. si apre ufficialmente un nuovo – si spera più fortunato – capitolo nella storia di questa giovane franchigia che, a bocce ferma, sembra avere tutto il necessario per riaffacciarsi alla rilevanza.
Serviva entusiasmo, qualcosa che desse ai tifosi ragioni per investire tempo e denaro su questa squadra e posso dire con serenità che il trio Stroud-Anderson-Ryans dia buone ragioni per guardare al futuro con un minimo di fiducia.
Arizona Cardinals
Se per costruire Roma è servito più di un giorno immagino che per ricostruire gli Arizona Cardinals non possa bastare un solo draft. Per ristrutturare un roster così disastrato credo non siano sufficienti nemmeno due offseason intere: non avrebbe avuto senso spendere la succosa terza scelta assoluta per Will Anderson Jr., giocatore che per almeno metà del proprio contratto da rookie avrebbe letteralmente predicato nel deserto.
Il nuovo front office di Arizona, molto saggiamente, ha deciso di collezionare quante più pick possibili, rompendo finalmente col passato in quanto il modus operandi prediletto dal vecchio Keim era costituito dal rattoppamento sistematico di un roster malpensato a suon di veterani giunti alla frutta.
Iniziare il nuovo corso investendo sulla salute di Kyler Murray è un ottimo biglietto da visita per il nuovo regime che ha subito messo in chiaro di prendere sul serio il futuro del quarterback che si è trovato fra le mani. Sono consapevole che quel “trovato” suoni molto ingeneroso, ma è pur sempre vero che a rinnovargli il contratto è stato Keim lo scorso anno.
Aumentare il capitale di pick a disposizione per questo draft e il prossimo era a mio avviso l’unica strada che aveva senso percorrere, una squadra così lacunosa deve necessariamente godere di una certa flessibilità al draft.
Hanno messo i presupposti per un futuro interessante.
Lamar Jackson
Nel giro di un paio d’ore Jackson è diventato il quarterback più pagato – su base annua – della National Football League e ha ricevuto un ulteriore rinforzo in Zay Flowers, ricevitore che si affiancherà agli scalpitanti Odell Beckham Jr e Rashod Bateman. Ora il parco ricevitori dei Ravens comincia ad avere un suo perché e, malgrado le recenti acquisizioni, non mi sento di escludere aprioristicamente altre sorprese.
In una sera questa è tornata a essere la sua squadra, cosa tutt’altro che banale dopo gli ultimi melodrammatici mesi.
Philadelphia Eagles
Howie Roseman è diventato magicamente immune all’errore.
Come ha avuto modo di insegnarci la scorsa stagione, i Philadelphia Eagles sono una squadra profonda e ben costruita che come unico tallone d’Achille aveva un’età media piuttosto elevata in alcuni reparti, front seven in primis: le carriere dei leggendari Cox e Graham sono oramai agli sgoccioli – senza dimenticare che Edwards e Hargrave sono svernati verso lidi più remunerativi.
Nessun problema, per svecchiare il reparto gli Eagles hanno deciso di affidarsi a quello di Georgia, letteralmente: nel 2023 potremo vedere in campo contemporaneamente Jordan Davis, Jalen Carter, Nakobe Dean e Nolan Smith, o se preferite buona parte della difesa titolare della versione 2021 di Georgia – squadra arrivata fino in fondo.
Jalen Carter è stato dipinto come il secondo miglior giocatore disponibile al draft dopo Will Anderson Jr. e immaginarlo ancora disponibile alla nove era sostanzialmente impossibile… finché è diventato realtà. Il progetto tecnico di questa squadra è solidissimo, negli ultimi dodici mesi hanno trovato il successore pressoché a ogni eroe del Super Bowl pronto a salutare l’attività agonistica, dando così imprescindibile continuità a un progetto tecnico rivelatosi vincente oltreché sostenibile.
Qui si stanno mettendo le basi per un successo capace di durare nel tempo.
#Eagles offense
QB – Jalen Hurts
WR – DeVonta Smith
OL – Landon DickersonEagles defense
IDL – Jordan Davis
IDL – Jalen Carter
EDR – Nolan Smith
LB – Nakobe DeanAlabama and Georgia fans coming together to pull for Philly: pic.twitter.com/GVgXuz7lH0
— Clint Lamb (@ClintRLamb) April 28, 2023
New England Patriots
Quando ti trovi costretto a condividere la division con Aaron Rodgers, Josh Allen e Tua Tagovailoa, nessuno potrà mai rinfacciarti qualcosa se deciderai di investire pesantemente sulla tua secondaria: il fatto che i New England Patriots con la diciassettesima scelta assoluta siano stati in grado di portarsi a casa Christian Gonzalez non ha alcun senso.
Gonzalez nelle ultime settimane è stato accostato pressoché a qualsiasi squadra nella seconda metà della top ten: top ten, per l’appunto.
Belichick, da sempre senza rivali nell’aiutare i defensive back a trasformarsi nella miglior versione di sé stessi – parlo come un motivatore ora, benissimo – potrebbe permettere a Gonzalez di trasformarsi in un perenne All-Pro, figuratevi che per molti analisti l’ex Oregon era indiscutibilmente il miglior cornerback disponibile al draft.
Ricordate il rendimento dell’intero reparto quando Stephon Gilmore era il migliore nel proprio ruolo? La storia potrebbe ripetersi.
Seattle Seahawks
Ottimo inizio per una delle squadre che attendevo con più ansia, Witherspoon e Smith-Njigba aiuteranno fin da subito.
Credo ve ne parlerò più approfonditamente domani, fra non troppe ore avranno a disposizione ben tre scelte per puntellare un roster che sta cominciando a pullulare di talento.
Per ora pollice su.
Chi scende
Will Levis
Reddit qualche giorno fa aveva provato a farci credere che i Carolina Panthers avrebbero usato la preziosissima prima scelta assoluta per Will Levis: non è andata così, anzi.
C’è chi lo pronosticava in un modo o nell’altro ai Texans, chi ai Colts con la quarta scelta assoluta, chi ai Raiders e chi ai Titans, il denominatore comune è che fosse selezionato al primo round… finché il primo round non è arrivato ai titoli di coda.
È sempre imbarazzante per un giocatore passare la serata in sala d’attesa con famiglia e affetti vari per poi tornare a casa ancora – per poco – disoccupato, ma vi faccio presente che ogni eroe ha bisogno di una origin story e questa notte ha scritto quella di Will Levis.
Ora tutti i riflettori sono puntati su di lui: qualcuno potrebbe fare l’affare della vita.
No team wants to draft a player that puts mayo in his coffee. Will Levis did this to himself. pic.twitter.com/ldcHUO8Oo3
— WG (@NvictusManeo) April 28, 2023
Detroit Lions
Non ho nulla in contrario a Gibbs come giocatore, così come non ho particolari problemi a venire a patti con un running back scelto al primo round, ma vi confesso un certo imbarazzo, questo front office a volte fatico a capirlo.
Appare chiaro che non si fidino di Swift, ma dopo aver messo sotto contratto Montgomery non mi sarei mai aspettato avrebbero speso la loro prima scelta al draft per un running back, soprattutto con Christian Gonzalez – e tanti altri difensori – ancora disponibile.
Sono in una posizione invidiabile, possono vantare un numero impressionante di scelte al draft e il roster – perlomeno in attacco – è costruito intelligentemente, quindi credo non facciate fatica a capire la mia frustrazione davanti alle loro scelte: a mio avviso hanno buttato un’occasione per dare l’accelerata decisiva alla ricostruzione difensiva.
I ricevitori…
Dopo aver monopolizzato due draft consecutivi – due e mezzo, pure il 2020 a un certo punto è diventato ricevitorecentrico – i ricevitori hanno dovuto aspettare fino alla ventesima chiamata per sentir pronunciare il nome di un loro esponente.
Ovviamente, dato che viviamo pur sempre nel mondo dei quarterback, una volta aperti i rubinetti sono stati chiusi a fatica poiché dopo che Smith-Njigba ha aperto le danze sono stati selezionati consecutivamente non uno, non due ma ben tre ricevitori – oltre all’appena menzionato giocatore dei Seahawks.
Niente corsa all’oro quest’anno e, per una volta, va bene così.
The wide receivers are falling to good quarterbacks.
— Analytics of Dynasty (@McNamaraDynasty) April 28, 2023
… e i tight end
Concludiamo non allontanandoci troppo dal sempre attuale argomento ricevitori poiché un numero non indifferente di mock draft dava addirittura tre tight end al primo round: Dalton Kincaid, Michael Mayer e Darnell Washington.
Ne è stato selezionato solamente uno, Kincaid dai Buffalo Bills, costringendo Mayer a vivere lo stesso incubo di Will Levis: eppure ero convinto che i Cowboys non se lo sarebbero lasciati scappare. Figuratevi che da tanti era accostato alla numero 13 dei Green Bay Packers.
Si rifaranno questa notte. La prossima intendo: sono confuso.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango male. Ora mi trovate su https://matiofubol.substack.com/
Draft a parte ho letto di colloqui tra king Henry e Philadelphia…
Tifo Ravens, però ciò non mi toglie di avete altre simpatie sparse per la lega e una di queste è proprio i Lions, soprattutto in questo momento storico. Avevo grandi aspettative per ll draft di stanotte, ecco sono rimasto praticamente mortificato da quello che ho visto. Ora hanno 3 rb a roster (1 preso 1 mese fa in Fa con un triennale ) e 2 giocatori probabilmente disponibili al 2° giro.