Il rischio di essere ripetitivi è alto, ma ritengo fondamentale iniziare con una premessa: il draft dura tre giorni, quindi dobbiamo stare attenti a non incappare nell’umanissimo errore di valutarlo esclusivamente in funzione del primo round. Il primo round, di fatto, è quello che puntualmente si prende la maggior luce dei riflettori, ma il successo – quello vero – si costruisce fra il secondo e il terzo giorno del draft.
Se la vostra squadra del cuore non ha ancora scelto o, peggio, se ha selezionato un giocatore che non vi piace non disperate, c’è ancora tutto il tempo per rifarsi, soprattutto perché come hanno avuto modo di insegnarci anni di draft le nostre reazioni sovente vengono sbugiardate dall’impietoso campo.
Vediamo insieme cos’è successo durante l’insonne notte.

Arizona Cardinals

La scelta: Paris Johnson Jr., OT, Ohio State (scelta numero 6);

Serata più che movimentata per i Cardinals che oltre ad aver aggiunto munizioni – fondamentali per una squadra in ricostruzione totale come loro – hanno risalito il tabellone per assicurarsi un tackle che dovrebbe immediatamente migliorare l’intera linea d’attacco.

Atlanta Falcons

La scelta: Bijan Robinson, RB, Texas (scelta numero 8);

Scelta sicuramente polarizzante. Da un lato c’è chi si strappa i capelli pensando a un running back in top ten nel 2023, dall’altro c’è una squadra bramosa di qualsivoglia forma di esplosività in attacco. La presenza di Allgeier potrebbe perplimere, ma calare Robinson in una squadra che vuole correre così insistentemente mi fa sorridere.

Baltimore Ravens

La scelta: Zay Flowers, WR, Boston College (scelta numero 22);

In una serata hanno aggiunto un ricevitore elettrizzante alla batteria e rinnovato, finalmente, il contratto a Lamar Jackson. A un certo punto, immediatamente dopo la notizia del rinnovo, ero convinto prendessero pure DeAndre Hopkins che, sorprendentemente, per il momento è ancora dei Cardinals. In ogni caso, questo attacco aveva bisogno di fosforo.

Buffalo Bills

La scelta: Dalton Kincaid, TE, Utah (scelta numero 25);

Sorprendente, se si considera che stiano già pagando Dawson Knox. Aggiungere potenza di fuoco è sempre una buona idea, soprattutto se ci si rende conto che alle spalle di Diggs si stia creando un inquietante vuoto, ma forse avevano necessità più impellenti altrove.

Carolina Panthers

La scelta: Bryce Young, QB, Alabama (scelta numero 1);

I Carolina Panthers hanno il loro quarterback. Speriamo lo aiutino fin da subito.

Chicago Bears

La scelta: Darnell Wright, OT, Tennessee (scelta numero 10);

Qualcuno potrebbe aver preferito leggere un nome diverso, ma era fondamentale che investissero sulla linea d’attacco e fortunatamente lo hanno fatto. Nel mentre hanno soffiato zitti zitti una pick agli increduli Eagles. Un passo nella giusta direzione.

Cincinnati Bengals

La scelta: Myles Murphy, EDGE, Clemson (scelta numero 28);

La definizione di value. Nella quasi totalità dei mock draft alla ventottesima scelta ci si era già dimenticati della sua esistenza, sono più che convinto che Cincinnati non ci sperasse nemmeno di poterlo avere disponibile a quel punto del draft. Scelta da leccarsi i baffi e, soprattutto, scelta saggia in una conference che pullula di talento under center.

Cleveland Browns

La scelta: /

Le ramificazioni della trade di Deshaun Watson sono alquanto profonde.

Dallas Cowboys

La scelta: Mazi Smith, DT, Michigan (scelta numero 26);

Sinceramente stupito che non abbiano investito su Michael Mayer, ma pure quello del defensive tackle era un bisogno importante. Di nuovo, però, Michael Mayer era lì.

Denver Broncos

La scelta: /

Non preoccupatevi tifosi dei Broncos, arriveranno obbligatoriamente tempi migliori.

Detroit Lions

La scelta: Jahmyr Gibbs, RB, Alabama (scelta numero 12); Jack Campbell, LB, Iowa (scelta numero 18);

Quella di Gibbs è una scelta che fatico a comprendere non assolutamente per il valore in sé del giocatore, ma perché nel backfield avevano già Swift e il neoarrivato Montgomery – senza dimenticare che Gibbs alla 12 è un reach sotto ogni punto di vista. Potevano iniettare ulteriore talento a un reparto difensivo sensibilmente migliorato negli ultimi mesi.
Alla 12 era ancora disponibile Gonzalez. Campbell, per il momento, viene eclissato dallo stupore per Gibbs.

Green Bay Packers

La scelta: Lukas Van Ness, EDGE, Iowa (scelta numero 13);

Potevano percorrere diverse strade, ciò che contava è che aggiungessero talento pronto a contribuire a un roster con qualche magagna di troppo. Van Ness ha semplicemente troppo potenziale, non ho nulla da recriminare.

Houston Texans

La scelta: C.J. Stroud, QB, Ohio State (scelta numero 2); Will Anderson Jr., EDGE, Alabama (scelta numero 3);

Wow.
I Texans questa volta l’hanno fatta grossa: forse, lasciamo obbligatoriamente spazio al dubbio, potrebbero aver fatto esattamente ciò di cui avevano bisogno. La scelta di Stroud ha ribadito che prendere sul serio i rumors d’aprile sia incredibilmente sciocco, mentre la sconvolgente trade imbastita coi Cardinals per Anderson Jr. ci dice tutto quello che dobbiamo sapere sulla fiducia che nutrono per Ryans.
I due pilastri sui quali costruire entrambi i reparti. Primo round di cui avevano bisogno.

Indianapolis Colts

La scelta: Anthony Richardson, QB, Florida (scelta numero 4);

Liberarsi dalla schiavitù del costante affitto di veterani bolliti con Anthony Richardson? Ci sta, e mi aiuta per un attimo a mettere in disparte i tanti dubbi su di lui come lanciatore professionista di palloni. Come nel caso dei Texans, mossa di cui avevano bisogno in primis come franchigia, non come squadra di football.

Jacksonville Jaguars

La scelta: Anton Harrison, OT, Oklahoma (scelta numero 27);

Harrison è versatile – può giocare sia a destra che a sinistra – e potrebbe migliorare immediatamente una linea d’attacco che di margine di miglioramento ne ha parecchio. Scivolando di un paio di caselle si sono garantiti qualche scelta in più nei round centrali: considerando lo stato della loro arte, ottima mossa.

Kansas City Chiefs

La scelta: Felix Anudike-Uzomah, EDGE, Kansas State (scelta numero 31);

Chiudere il primo round del draft scrivendo la parola fine a quella che sembra essere una fiaba, per di più davanti al proprio pubblico. I Chiefs per vincere non hanno bisogno di trovarsi in una partita. Acquisizione che sopperisce all’addio di Frank Clark – che non escludo prima o poi venga rimesso sotto contratto.

Las Vegas Raiders

La scelta: Tyree Wilson, EDGE, Texas Tech (scelta numero 7);

Nulla da rinfacciare ai Raiders, avevano bisogno di talento sul versante difensivo e Wilson ne aggiunge parecchio. Immaginarlo “a fianco di” Maxx Crosby mi fa sorridere, così come mi fa sorridere che abbiano deciso di investire con serietà sulla difesa.

Los Angeles Chargers

La scelta: Quentin Johnston, WR, TCU (scelta numero 21);

Si trattava esclusivamente di individuare il nome, non il ruolo. I Chargers hanno fatto esattamente quello che dovevano fare e, nel giro di una chiamata, la vita di Justin Herbert è diventata apprezzabilmente più semplice. Avevano bisogno disperato di profondità e brillantezza.

Los Angeles Rams

La scelta: /

Eppure a questa squadra sarebbe tornata comoda una scelta al primo round.

Miami Dolphins

La scelta: /

Loro quest’anno il draft lo vivranno quasi da spettatori.

Minnesota Vikings

La scelta: Jordan Addison, WR, USC (scelta numero 23);

Non ho nulla da recriminare, dovevano trovare un amico a Justin Jefferson, ma personalmente avrei optato per un cornerback, allo stato attuale delle cose hanno decisamente più urgenze in difesa che in attacco.

New England Patriots

La scelta: Christian Gonzalez, CB, Oregon (numero 17);

Christian Gonzalez alla diciassette Belichick non se lo sarebbe mai potuto immaginare. Con buona pace dei ricevitori, hanno saggiamente tolto dal mercato un giocatore che quasi tutti proiettavamo all’interno della top ten.

New Orleans Saints

La scelta: Bryan Breese, DT, Clemson (scelta numero 29);

Riempire la depth chart del front seven era fondamentale, questa è una scelta intelligente e noiosamente inattaccabile. Il ragazzo ne ha passate tante, non posso che essere contento per lui.

New York Giants

La scelta: Deonte Banks, CB, Maryland (scelta numero 24);

Così ansiosi di assicurarsi Banks da sacrificare capitale al draft per salire di una sola posizione nel tabellone: questo ci dice tutto quello che dobbiamo sapere sul giudizio che il front office dei Giants ha su Deonte Banks. Pick solida ma al contempo frizzante.

New York Jets

La scelta: Will McDonald IV, EDGE, Iowa State (scelta numero 15);

Privati della possibilità di selezionare il tackle che volevano, i Jets hanno ripiegato su un pass rusher che, di questi tempi, non è mai una brutta idea. Se alla difesa di Saleh si aggiunge un pass rusher da almeno dieci sack a stagione garantiti la vita per i quarterback della AFC non è particolarmente bella.

Philadelphia Eagles

La scelta: Jalen Carter, DT, Georgia (scelta numero 9); Nolan Smith, EDGE, Georgia (scelta numero 30);

Dunque il piano del front office degli Eagles è trapiantare la difesa di Georgia a Philadelphia. In luce dei recenti successi di Georgia mi sento di dire che non sia una brutta idea. Carter alla nove è un dono divino – a patto che stia lontano dai guai nella vita reale.

Pittsburgh Steelers

La scelta: Broderick Jones, OT, Georgia (scelta numero 14);

Chapeau al front office degli Steelers che con estrema umiltà continua a portare avanti il necessario restauro della linea d’attacco, questo è il favore più prezioso che possano fare a Pickett.

San Francisco 49ers

La scelta: /

In NFC West le squadre non pescano mai al primo round.

Seattle Seahawks

La scelta: Devon Witherspoon, CB, Illinois (scelta numero 5); Jaxon Smith-Njigba, WR, Ohio State (scelta numero 20);

Due scelte, due giocatori d’impatto in posizioni oggi più importanti che mai: direi bene così. In tutta sincerità sono rimasto sorpreso dalla decisione di passare oltre Carter, ma sono convinto che Witherspoon avrà modo di contribuire fin da subito. Curioso di vedere cosa combinano durante il secondo giorno.

Tampa Bay Buccaneers

La scelta: Calijah Kancey, DT, Pittsburgh (scelta numero 19);

Fa notizia che pur avendo Levis a disposizione abbiano deciso di passare oltre per mettere le mani su un difensore che per ovvi motivi ricorda Aaron Donald. Kancey può trasformarsi in un giocatore estremamente divertente da guardare.

Tennessee Titans

La scelta: Peter Skoronski, OT, Northwestern (scelta numero 11);

Pick non particolarmente sexy ma autentica, che rivendica con orgoglio l’identità di una squadra che ha assaggiato il successo grazie prima di tutto a fisicità e cattive maniere. Avevano bisogno di tante cose, ma nessuna è più importante del restauro della O-line.

Washington Commanders

La scelta: Emmanuel Forbes, CB, Mississippi State (scelta numero 16);

Mossa tutto sommato condivisibile quella dei Commanders che avevano bisogno di qualità nella parte posteriore del reparto difensivo. È forse troppo leggero, ma istinto e comprensione del gioco sono quelli di un consumato veterano.

One thought on “NFL Draft 2023: le reazioni a caldo dopo il primo round

  1. Tanto tuonò, che alla fine piovve. E i Falcons si presero un running back, per quanto forte, fra i primi dieci.
    Che sarebbe successo lo si era capito il giorno prima, quando davanti ai giornalisti il duo Smith/Fontenot aveva dichiarato che la squadra era a posto, senza carenze e che loro erano liberi di chiamare chiunque, secondo il più puro BPA.
    Insomma, avevano messo le mani avanti… e preparato il colpo.
    Dopo, forse spaventati loro stessi da quanto avevano osato, tutti, giocatore compreso, ci hanno tenuto a farci sapere che Robinson non farà solo il RB. Che, grazie a due ottime mani, giocherà anche WR, soprattutto, ma non solo, nello slot.
    E poco importa che Fontenot lo slot lo usi pochissimo.
    Ormai è andata, lunga vita a Robinson (anche se Carter mannaggia era ancora lì).
    Concludo facendo ammenda per Breese: è stato preso al primo giro. Non lo credevo, e invece….

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